Voglio raccontarvi una storia credo interessante, nella quale non farò nomi di marchio per ovvie ragioni.
Recentemente un mio amico rider, nonchè stimato oculista, mi ha messo una pulce sull'orecchio chiedendomi se la mia mascherina antisole a scomparsa, integrata nel casco, fosse sicuramente anti raggi UVA. Mi diceva che se così non fosse stato, il danno agli occhi sarebbe stato doppio: la mascherina, rendendo più scuro l'ambiente, causerebbe l'allargamento della pupilla, successivamente, se la stessa mascherina non fosse antiUVA, i dannosi raggi avrebbero maggior accesso e maggior danno all'occhio. Così è spiegato a spanne, ma più o meno il senso è questo.
A seguito di queste considerazioni mi sono preso lo scrupolo di controllare la documentazione tecnica del casco: niente certificazione antiUVA.
Ed allora, stile Report della Gabbanelli, ho interpellato il rivenditore che è andato (abbastanza) nel panico "non ci siamo mai chiesti di questo problema, provvederemo a fare quesito all'azienda produttrice...le faremo sapere oppure verrà contattato direttamente...".
Ed in effetti dopo una settimana mi scrivono dalla Francia (paese sede del marchio produttore del casco...Come detto non farò nomi), chiedendomi gentilmente per quale motivo volevo sapere quel dato tecnico.
Non demordo e glielo spiego.
Si prendono tempo un'altra settimana e mi spediscono una mail molto gentile nella forma, con allegati 20 fogli di scheda tecnica proveniente dalla Corea (il casco è fabbricato in Corea) nelle quali ci sono mille dati, numeri e descrizioni, ma della mascherina poco niente, nessuna certificazione antiUVA.
Fine prematura della storia. Mi sono fermato a pensare se segnalarlo a qualche ente di tutela della salute, a Striscia, al Gabibbo o lasciar perdere....
Naturalmente non sono soddisfatto dell'approfondimento soprattutto perchè non ho avuto nessuna conferma che la mascherina sia antiUVA.
Che ne dite? Non vi sembra una faccenda grave? Voi la utilizzate comunque?