2.000.000.000.000,00.
Duemila miliardi.
E' stato rotto il muro psicologico di 2.000.000.000.000,00 di euro del debito pubblico che marcia inarrestabile, nonostante le riforme di Monti.
Il debito si è attestato in particolare a 2.014.693 milioni di euro.
Secondo i calcoli del Codacons, in pratica è come se ogni famiglia italiana avesse in media un debito di 82.192 euro, considerando il numero medio di componenti di 2,4 persone.
Nel 1970 il debito era al 40,5% del Pil, circa un terzo del valore attuale (126,4%). Particolarmente intensa è stata la crescita negli anni ’80 quando il debito è passato dal 58% al 95,2%. Il punto di massimo si raggiunge a metà anni ’90 quando l’incidenza del debito sul prodotto sale al 121,5%.
Per il presidente dell’Idv al Senato Felice Belisario, si tratta della «pesantissima eredità che il Governo Monti lascia agli italiani».
Dello stesso avviso Renato Brunetta: «Noi non l’avevamo fatto, non avevamo aumentato la pressione fiscale, questo governo l’ha aumentata. Questa è una delle ragioni di maggiore critica che noi rivolgiamo al governo dei tecnici, cioè quella di aver prodotto una spaventosa recessione».
E Roberto Maroni si chiede su Twitter: «Con Monti record del debito pubblico, nonostante l’aumento feroce delle tasse. Ma come si fa a sostenere uno così?».
Tante parole....intanto il debito marcia, con loro, senza di loro e nonostante l'aumento delle entrate tributarie, come sempre..........inarrestabile.
La Stampa - Bankitalia: debito oltre i 2000 miliardi Crescono le entrate tributarie: +2,9%