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Discussione: MIGLIORARE/ELABORARE la CICLISTICA e i FRENI della Bonnie

  1. #1
    TCP Rider L'avatar di jollyroger
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    MIGLIORARE/ELABORARE la CICLISTICA e i FRENI della Bonnie

    a fronte dell'altra discussione riguardante esclusivamente il motore delle bicilindriche,
    ritengo doveroso affiancare questa riguardante il comparto sospensioni e freni,
    cui, guarda caso,
    è affidata la nostra sicurezza attiva e
    che dovrebbe armonizzarsi,
    come diversi di noi hanno segnalato,
    con l'aumento di potenza
    o addirittura precederla
    se non proprio (per alcuni) diventare l'unica modifica eseguita....

    DATI TECNICI: DIAMETRO e LUNGHEZZA STELI FORCELLA:
    Bonneville:diam. 41 lungh. 605mm
    Thruxton: diam.41 lungh. 610mm compatibile con: Honda SLR 650 Deauville 1997; Suzuki GS 400 L 1981; Suzuki GSX 400 L 1981/82; Yamaha XV 1100 Drag Star 1999
    Scrambler:diam.41 lungh. 641mm

    step by step,
    gli upgrade della forcella:


    1)sostituzione molle originali (che hanno un rateo inadeguato se non per un conducente del peso di 40 kg) con altre di qualità.
    Progressive o lineari a seconda delle preferenze individuali.
    Solitamente la sostituzione delle molle si accompagna a quella dell'olio idraulico
    (se ne utilizza uno un poco più denso per compensare il rateo più sostenuto delle nuove molle).
    La situazione comfort non migliora...
    la tenuta un pochino sì.

    2) inserimento emulatore di cartuccia, molle, olio ed eventualmente tappo regolazione precarico.
    Necessita di modifica irreversbile al flauto (damper).
    Le regolazioni del freno in compressione ed in estensione sono possibili in quegli emulatori che hanno i passaggi olio controllati da valvole a lamelle (tipo Oram) ma solo previo smotaggio dello stesso...

    3) inserimento nelle forcelle originali di cartucce tipo base (solo regolazione precarico) di solito non necessita di lavorazioni.

    3) inserimento idraulica pompanti/cartuccia evoluta:
    kit Ohlins, kit Andreani, kit K-Service ed altri... o,
    più economicamente,
    prelevata da supersport giapponese compatibile....
    ovviamente con regolazioni precarico, estensione, compressione.
    La trasformazione è irreversibile e necessita di lavorazioni eseguite da officina
    attrezzata.

    4) adozione di forcella completa tipo racing (a steli rovesciati o classica )
    dotata di tutte le diavolerie possibili (regolazioni precarico/estensione/compressione fluidi lenti e veloci).




    gli upgrade della sospensione posteriore:


    gli ammortizzatori di serie non sono granchè...
    questa, forse, è la prima modifica di cui si sente la necessità,
    Le possibili scelte aftermarket degli ammortizzatori dedicati alle bicilindriche non sono numerosissime ma non ci si può lamentare...
    Opzioni e costi diversi:
    si va da elementi che hanno solo la regolazione del precarico sino ad arrivare ad unità dotate di regolazioni fini dell'idraulica in estensione e con controllo dei fluidi lenti/veloci in compressione....

    Oltre alla marca ci sarebbe da considerare l'interasse (distanza tra i centri degli attacchi):
    Bonneville tutti i modelli interasse 340 cm
    Thruxton e Scrambler interasse 360 cm

    aumentare l'interasse significa alzare la moto al posteriore e di conseguenza cambiarne il comportamento dinamico, ad es. nelle Thruxton Trofeo si vedono unità con interasse da 370 cm ed oltre (a seconda dell'assetto che si vuol dare alla moto e quindi delle preferenze del pilota e delle caratteristiche della pista)...


    step by step,
    gli upgrade del reparto freni



    1) Pastiglie DIVERSE...e *vediamo che succede

    2) disco di materiale diverso da quello di serie...e *vediamo che succede

    3) non sono ancora contento della frenata...pinza 4 pistoncini (Discacciati)
    o il nuovo kit Brembo di NewBonneville Brembo 320mm Rotor and 4 Piston Front Brake Kit For the Triumph Bonneville, T100, Thruxton, America, Speedmaster and Scrambler
    o le pinze a 6 pistoncini Beringer o PreTech, tanto per nominarne un paio....
    prima, naturalmente, mi informo A FONDO con la casa che li produce (misure offset, pompa adeguata)...tanto per non aver sorprese (allungamento eccessivo della corsa della leva del freno / perdita di modulabilità)...
    oppure -(assolutamente da farsi con la consulenza di un ESPERTO) - adattamento di una pinza più performante prelevata da altra moto ...

    e *vediamo che succede


    a questo punto si dovrebbe esser riusciti ad ottenere una discreta potenza frenante...ma la forcella con l'idraulica di serie NON aiuta a frenare decentemente....

    4) MIGLIORARE L'IDRAULICA DELLA FORCELLA MIGLIORA ANCHE LA FRENATA :molle adeguate al proprio peso per contenere l'affondamento e/o kit cartucce o simulatori di cartuccia per permettere alla ruota anteriore di seguire al meglio l'asfalto (VEDI SOPRA)......e *vediamo che succede...

    last but not least
    tutta la potenza frenante passa attraverso lo pneumatico anteriore
    per andare a far presa sull'asfalto
    ...

    5)SOSTITUZIONE PNEUMATICI...con altrI di mescola più prestazionalee *vediamo che succede

    un ponticello antisvergolamento applicato alla forcella, a questo stadio, non ci starebbe male....

    6) ANCORA INSODDISFATTO? ...e non ho nessuna intenzione di cambiare moto? ......mi faccio un doppio disco anteriore
    (magari trapiantando un avantreno di altra moto ).... biggrin3:....

    Nota:
    *vediamo che succede =
    mi provo ben bene la moto prima di procedere oltre




    PS:
    il punto 4) [forcella] ed il punto 5) [gomme]...posso metterli anche come step 1,2,3....

    PPS:
    Un'avvertenza: cambiare la pompa con altra il cui cilidro è di dimensioni più grandi, lasciando la stessa pinza, cambia il rapporto di torchio idraulico (lo dice la fisica, vedi legge di Pascal) il che significa che a parità di forza esercitata sul manubrio la pinza freno esercita una pressione minore .
    Il calcolo si esegue in questo modo:
    A) Detta a l'area del pistone minore che vale: a = p d2 / 4 e A l'area del pistone maggiore che vale: A = p D2 / 4;
    B) Detta p la pressione sui due pistoni che si trovano alla stessa quota,cioè: p = f / a = F / A;
    C) Si ottiene:
    F = f (A / a) = f [(p D2 / 4) / (p d2 / 4)] = f (D2 / d2)
    cioè la forza si moltiplica (o si riduce) secondo il rapporto dei quadrati dei diametri dei due cilindri
    ESEMPI IPOTETICI COMPARATIVI CON I DIAMETRI POMPA FRENO da 16 e 19mm PER VALUTARE LA DIFFERENZA:
    Siano d = 16 mm(diametro pompa) , D = 80 mm(ipotetico diametro pistoncino pinza), f = 15 kg (esercitata sulla pompa al manubrio). Si ottiene:375 Kg (alla pinza freno)
    Siano d = 19 mm(diametro pompa) , D = 80 mm(ipotetico diametro pistoncino pinza), f = 15 kg (esercitata sulla pompa al manubrio). Si ottiene:265 Kg (alla pinza freno)"
    Ultima modifica di jollyroger; 01/03/2010 alle 09:51
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  3. #2
    Il Filibustiere! L'avatar di daghen
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    Mooolto bene, questo argomento mi piace più delle elabrazioni al motore...

    Sulla mia Thruxx per ora ho montato gli ammo posteriori Ohlins (senza Piggy back) e kit ohlins per forcella (quello per la Thruxton CUP) e la moto va veramente bene... come altro "ritocco" vorrei mettere un olio nella forcella più denso in modo da frenarla ancora un po' in estensione... qualche consiglio in merito???

    Adesso devo lavorare sul reparto freni... a me l'anteriore non piace perchè manca in "aggressività"... ok che è un disco solo ma la potenza c'è... l'unica cosa è che per tirarla fuori bisogna strizzare la leva con tutte le dita!!!!

    La mia idea è di montare all'anteriore una bella pinza discacciati a 4 pistoncini che ora viene fatta dedicata alla Thruxx (che vende il buon Ubik...)



    e poi mi solletica molto la pompa radiale della ISR...



    Ubik, riusciamo a trovarla???

    So che non è "old style" ma dicono essere eccezionale nel funzionamento... e poi la mia moto ormai non è "pura" come stile... diciamo che è una "Tecno Classica" quindi anche questa pompa ci starebbe bene...

    Il disco invece lascerei quello di serie... è già "grande" e flottante... non credo che un'altro possa dare grandi miglioramenti... (solo spese in più...)

    L'unica nota negativa di questo intervento (Pompa + Pinza) è il prezzo!!!!
    Per l'intervento completo serviranno almeno 800 euri... e forse di più...

    Che ne dite???

    Citazione Originariamente Scritto da Herbie 53 Visualizza Messaggio
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  4. #3
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    io sono partito dalla forcella.
    ho sostituito l'olio con uno più denso (20), ho spessorato le molle e sfilato gli steli di 1,5 cm.
    il risultato è stato un notevole irrigidimento dell'avantreno, con qualche problemino in città.
    un paio di mesi dopo ho sostituito gli ammortizzatori posteriori con i gazi da 36,5 cm (ammortizzatori per moto) e devo dire che ora l'assetto generale è molto migliorato.
    una volta trovata la combinazione giusta, lavorando in estensione e precarico, credo che ci si poss divertire anche con la bonneville, pur rimanendo consapevoli dei suoi limiti.
    per quanto riguarda il reparto freni non sono ancora intervenuto e penso che una delle prossime spese sarà il disco flottante anteriore.
    credo che, se non si è intervenuti in maniera pesante sulla meccanica, l'accoppiata disco flottante e pastiglie sinterizzate garantiscano una frenata adeguata alle esigenze della moto.


    PS: complimenti a Jollyroger e a chi sta partecipando alle discussioni, sono venuti fuori dei post veramente interessanti

  5. #4
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    Ciao Gianni,

    vedo che anche tu hai modificato un bel po' le quote ciclistiche...
    Hai notato se adesso la moto è diventata molto più "instabile" quando passi sulle giunzioni longiudinali tra vari strati di asfalto o cose del genere???

    La mia segue tantissimo le imperfezioni della strada... e in uscita di curva impegnado la ciclistica (derpando anche un po'...) tende a sbacchettare un po' l'avantreno...

    Diciamo che alzando il posteriore ha migliorato tantissimo la reattività e l'ingresso in curva ma ha reso la moto moooolto nervosa...

    Altra domanda: quando parli di olio "20" per le forcelle di cosa parli esattamente? Esiste un nome compelto per quest'olio?

    grazie!

    Citazione Originariamente Scritto da Herbie 53 Visualizza Messaggio
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  6. #5
    TCP Rider L'avatar di jollyroger
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    Credo sia interessante, aquesto punto, riportare almeno parzialmente l'articolo del buon ing. Wolverine:
    <<<<<Il compito della forcella è quello di assicurare il contatto ruota/terreno per garantire trazione e direzionalità in ogni circostanza. In una forcella lavorano congiuntamente un elemento elastico ed uno idraulico. Il primo, la molla, è sensibile alla “escursione” della forcella e serve per garantire la corretta altezza da terra in tutte le situazioni. L’altro governa invece la “velocità” dell’escursione della forcella e smorza le oscillazioni altrimenti indotte dalla molla. L’elemento elastico è in genere costituito da una molla in acciaio mentre l’azione idraulica si esplica grazie all'olio che, passando attraverso una serie di fori calibrati, incontra una resistenza crescente con la velocità di attraversamento.
    Fino a 10 anni fa la maggior parte delle moto erano dotate di una forcella classica, denominata Damper Rod Fork (DRF), caratterizzata da un cilindro cavo internamente e che riporta una serie di fori disposti radialmente per controllare il flusso dell'olio idraulico quando la forcella si comprime o si estende.
    Questo è ovviamente la dotazione di serie delle nostre moto.
    Il limite più grosso di questa forcella è costituito dalla sezione di passaggio obbligatoriamente fissa dei fori, che genera una frenatura idraulica non sempre adeguata.
    Per piccole velocità di scorrimento verticale (nel caso si affronti un avvallamento molto raccordato, ad esempio, oppure durante una staccata), la frenatura idraulica è molto ridotta. Diversamente, affrontando asperità più secche, tali cioè che impongano una velocità di scorrimento verticale molto elevata (ad esempio uno scalino o una buca presa ad alta velocità di percorrenza), si generano resistenze idrauliche altissime, che possono arrivare a far bloccare la forcella (il cosiddetto idraulic lock) trasferendo l'energia sui vostri polsi e nel peggiore dei casi provocando una momentanea e pericolosa perdita di contatto fra ruota e terreno. Questo accade perché l'olio può attraversare un orifizio fino ad una certa velocità che è determinata dalle caratteristiche dell'olio (viscosità) e dalle dimensioni dell'orifizio. Una volta che l'olio raggiunge questa velocità, il sistema sperimenterà il bloccaggio idraulico. Purtroppo, una forcella classica di tipo DRF ha una curva forza/velocità fortemente progressiva perché la resistenza aumenta proporzionalmente al quadrato della velocità (caratteristica del flusso attraverso un orifizio). Se la velocità di spostamento della forcella raddoppia, la forza che si oppone allo spostamento della stessa aumenta di 4 volte. Cambiando olio o addirittura numero e dimensione degli orifizi si può modificare lo smorzamento ma non la caratteristica intrinsecamente progressiva di una forcella di tipo DRF caratterizzata da un ridotto smorzamento alle basse velocità (Low Speed Damping, LSD) e da un elevato smorzamento alle alte velocità (High Speed Damping, HSD). Con un basso LSD le forcelle sono troppo morbide e affondano eccessivamente in staccata mentre con un elevato HSD le forcelle reagiscono in modo duro alle asperità "secche" del manto stradale. Tuttavia se si cerca di migliorarne un aspetto si peggiora l'altro e non c'è soluzione a questo problema, legato all'architettura semplice della forcella classica. I fori risultano o troppo grandi per garantire un adeguato LSD o non sufficientemente grandi per eliminare il rischio di bloccaggio idraulico. Cambiare l'olio con uno più denso, se da un lato consente di incrementare il LSD migliorando il feeling in staccata e riducendo l'affondamento, dall'altro aumenta anche il già elevato HSD peggiorando la risposte alle asperità pronunciate del manto stradale. La risposta è ovvia, direte voi, servono dei fori di dimensione variabile in base alla velocità di spostamento della forcella. Fori piccoli per le basse velocità di spostamento e fori più grandi per le alte velocità di spostamento. Per questo motivo è stata inventata prima la forcella a cartuccia>>>>>
    Ultima modifica di jollyroger; 03/10/2008 alle 11:02
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  7. #6
    TCP Rider L'avatar di Agi
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    La prima modifica che ho fatto e' stato il manubrio, sostituendo l'originale con uno SportBar. Considerando la mia statura (1,86) mi sono trovato abbastanza "incassato" come posizione di guida...di conseguenza ho sostituito gli ammortizzatori posteriori con degli Ikon +2cm e messo pedane arretrate (N.H). Trovo questa nuova configurazione molto piu' "comoda" per me, la moto e' molto piu' divertente, facile da piegare, sicuramente piu' reattiva. Confermo che trasmette maggiormente il manto stradale (compreso segni, scanalature ecc.) Per le forche ho solo sostituito l'olio con uno di gradazione 20 (e qualche cc in piu'). Son sempre le forche originali, ma affondano un po' meno.

    Daghen, credo che se modifichi drasticamente il potere frenante della moto, poi butti le forche (perche' non ti basteranno piu' le modifiche che hai apportato alle forche di serie). Credo che delle buone pasticche sinterizzate, ed eventualmente una pompa decente possano migliorare la frenata senza squilibrare troppo il resto.
    Ultima modifica di Agi; 03/10/2008 alle 11:07

  8. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da daghen Visualizza Messaggio
    Ciao Gianni,

    vedo che anche tu hai modificato un bel po' le quote ciclistiche...
    Hai notato se adesso la moto è diventata molto più "instabile" quando passi sulle giunzioni longiudinali tra vari strati di asfalto o cose del genere???

    La mia segue tantissimo le imperfezioni della strada... e in uscita di curva impegnado la ciclistica (derpando anche un po'...) tende a sbacchettare un po' l'avantreno...

    Diciamo che alzando il posteriore ha migliorato tantissimo la reattività e l'ingresso in curva ma ha reso la moto moooolto nervosa...

    Altra domanda: quando parli di olio "20" per le forcelle di cosa parli esattamente? Esiste un nome compelto per quest'olio?

    grazie!
    No, francamente non ho notato instabilità sulle congiunzioni dell'asfaalto. quantomeno non più di prima. forse è solo un'impressione o una questione di gomme.
    in uscita di curva adesso la mia non sbacchetta più, da quando ho irrigidito la forcella, a meno che non siano curvoni veramente veloci. ma nel complesso la moto si comporta bene, basta sapere quali sono i suoi limiti (e i miei) e rimanendoci dentro.

    l'olio della forcella originale è un SAE 10 w, per renderla meno floscia puoi prendere un sae 15 w oppure un sae 20 w. è il numero che ne specifica la densità.

  9. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da daghen Visualizza Messaggio
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    Ultima modifica di jollyroger; 03/10/2008 alle 16:09
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  10. #9
    Il Filibustiere! L'avatar di daghen
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    Citazione Originariamente Scritto da Agi Visualizza Messaggio
    Daghen, credo che se modifichi drasticamente il potere frenante della moto, poi butti le forche (perche' non ti basteranno piu' le modifiche che hai apportato alle forche di serie). Credo che delle buone pasticche sinterizzate, ed eventualmente una pompa decente possano migliorare la frenata senza squilibrare troppo il resto.
    Questo potrebbe essere un rischio... lo avevo pensato anche io... Pensi comunque che con gli interventi che vorrei fare si aumenti così tanto la forza frenante da mettere KO la forcella???

    Al massimo si potrebbe pensare anche ad una di quelle piastre "antisvergolo" che uniscono i due steli... sono orribili ma probabilmente sono molto efficaci per aiutare la forcella a non torcersi...

    Comunque se dovessi cambiare "solo" una cosa allora opterei per la pinza... quella di Discacciati è bellissima e sulla Thruxx ci sta benizzzimo!!!

    Spero solo che oltre alla bellezza... abbia anche una buona efficacia!

    Citazione Originariamente Scritto da gianni78 Visualizza Messaggio
    No, francamente non ho notato instabilità sulle congiunzioni dell'asfaalto. quantomeno non più di prima. forse è solo un'impressione o una questione di gomme.
    in uscita di curva adesso la mia non sbacchetta più, da quando ho irrigidito la forcella, a meno che non siano curvoni veramente veloci. ma nel complesso la moto si comporta bene, basta sapere quali sono i suoi limiti (e i miei) e rimanendoci dentro.

    l'olio della forcella originale è un SAE 10 w, per renderla meno floscia puoi prendere un sae 15 w oppure un sae 20 w. è il numero che ne specifica la densità.
    Strano... forse la ruota anteriore da 19 della Bonnie smorza un po' l'effetto... mah... e poi sicuramente il "fattore pneumatici" ha un peso rilevante... i miei sono veramente alla frutta... e forse questo non aiuta!!!!

    Grazie per l'indicazione dell'olio!

    Citazione Originariamente Scritto da jollyroger Visualizza Messaggio
    Ammortizzatore di sterzo?
    Tanto ormai hai una Tecno-modern
    ho pensato anche a questo... ma anche per questos serve un mutuo... purtroppo il budget è limitato e devo fare delle scelte!!!!

    Altrimenti vengo buttato fuori casa....
    Ultima modifica di daghen; 03/10/2008 alle 11:28 Motivo: UnionePost automatica

    Citazione Originariamente Scritto da Herbie 53 Visualizza Messaggio
    ......io ve l'ho già detto che daghen non capisce una mazza...

  11. #10
    TCP Rider L'avatar di jollyroger
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    A questo punto PER NON FARE LE COSE A PALMI........
    sarebbe il caso di cominciare a considerare
    STATIC SAG e SAG RIDER
    per arrivare ad ottenere UN ASSETTO DECENTE della moto...

    cercando tra i vari siti con Google ce n'è per i beati...
    uno di tanti....

    Il SAG è il valore di affondamento delle sospensioni dovuto al solo peso del pilota. La corretta regolazione del SAG permette alle sospensioni di lavorare al meglio ed assicura la migliore trazione possibile in quanto le regolazioni vengono effettuate tenendo conto del peso del conducente.


    Regolazione Statica:

    Per una buona, rapida ed efficace regolazione delle sospensioni, è molto importante variare un parametro per volta.
    Ogni regolazione che vi indicheremo di seguito è da considerarsi come base di partenza per i successivi affinamenti personali.
    Le misure menzionate ai punti 1-2-3-4 devono essere prese con le idrauliche completamente scariche.

    1. Riferimento
    Sollevate la moto in modo che le ruote siano staccate da terra; misurate da un punto solidale al telaio ai perni ruota. Ad esempio dalla piastra di sterzo inferiore per l'anteriore, e da un punto sul codino per il posteriore. Segnate le due misure chiamandole Riferimento Anteriore e Posteriore.

    2. Assetto statico
    Rimettete a terra la moto, mantenendola perpendicolare senza applicarle alcuna pressione, riprendete le stesse misure del punto 1 per due volte: la prima facendo abbassare la moto molto lentamente e la seconda facendola risalire sempre lentamente. La media tra i due valori indica l'Assetto statico.

    3. Static Sag
    E' la differenza tra l'Assetto statico e il Riferimento. Tale valore dovrà essere compreso tra quelli descritti nella tabella sottostante:




    Lo Static Sag, ossia la possibilità della sospensione di lavorare in estensione rispetto alla posizione statica, è di vitale importanza. Infatti, se insufficiente, la ruota anteriore non riesce a copiare perfettamente l'asfalto facendo sbacchettare la moto e rendendola instabile, mentre quella posteriore non rimarrà stabile in staccata generando saltellamenti e sbandieramenti.

    4. Sag Rider
    Rifate la stessa misurazione del punto 2 solo per il posteriore con il pilota in posizione normale di guida. Sottraetela dal Riferimento ottenendo così il Sag Rider.
    Il Sag Rider, "1" meno "4", deve essere compreso tra: 25-30mm su pista e 25-35mm su strada per 600-750, Maxi e turistiche. Per le 125-250 sia su pista che su strada il valore deve essere compreso tra 20-25mm.
    Per i punti "3" e "4" bisogna avvicinarsi ai valori minimi per la pista e a quelli massimi per la strada; più pesa il pilota più ci si deve avvicinare ai valori minimi di Static Sag e massimi di Sag Rider. Con piloti di oltre 90Kg si possono utilizzare i valori di Static Sag della pista anche su strada.
    Se con un valore minimo di Static Sag si ha un Sag Rider superiore a quello massimo la molla è troppo morbida, al contrario con massimo Static Sag e minimo Sag Rider è troppo rigida.

    5. Scorrevolezza
    Per l'utilizzo in pista la scorrevolezza è fondamentale. Infatti una forcella che già a mano ha degli attriti, quando è sotto sforzo, tipo in staccata, non riesce a muoversi.
    Quando rimontate la moto, prima di stringere i bulloni di fermo del perno ruota, spingete la forcella un po' di volte più forte possibile, così le due canne rimarranno ben parallele.

    6. Freno in estensione
    Prendete la moto dal manubrio, frenate e fate lavorare la forcella un po' di volte; poi spingete con decisione e fatela tornare tenendo sempre frenato e senza fare pressione sul manubrio. La forcella deve estendersi e scendere un poco prima di fermarsi (secondo le esigenze del pilota può scendere più o meno). Se tende a scendere e poi a risalire è poco frenata mentre se non sale tutta lo è troppo. I limiti sono tra quando la forcella ritornando si ferma e quando ritorna, scende e tende a risalire (per le moto turistiche può anche iniziare a risalire).
    Per il posteriore bisogna comprimere l'ammortizzatore con decisione e lasciarlo tornare calcolando il tempo di ritorno che deve essere compreso tra 1-1.5sec, ovviamente più lento per la pista.
    Con l'esperienza si potranno controllare anche le differenze tra fluidi veloci e lenti.
    A grandi linee un'idraulica bilanciata in estensione darà gli stessi tempi di ritorno sia sui fluidi veloci che su quelli lenti.
    Se l'anteriore non è abbastanza frenato si può verificare un brusco cambio di assetto tra la frenata e l'inserimento in curva (fluidi veloci). Inoltre sia l'anteriore che il posteriore poco frenati tendono a far ondeggiare la moto sul veloce (fluidi lenti).
    Al contrario, con troppa frenatura, la moto non riesce a copiare gli avvallamenti. Non permettendo poi alle molle di ricaricarsi le sospensioni vanno a fondo corsa anche se sembrano rigidissime e la moto diventa dura da guidare.
    Normalmente si pensa che quando una moto spara sulle buche sia poco frenata, invece la causa è spesso un'eccessiva frenatura.
    Più è rigida o precaricata la molla, più l'estensione dovrà essere frenata. E' quindi semplice capire che l'estensione potrà lavorare meglio con una molla Hyperpro, visto il carico iniziale molto basso e la differenza tra le spire che ne limita la risonanza.

    7. Freno in compressione
    Questa regolazione ha la funzione di variare il tempo di movimento della sospensione, può aiutare la sospensione a non raggiungere il fondocorsa senza dover variare altre regolazioni. Per una regolazione statica si spingono le sospensioni a mano: sulla forcella devono rimanere ancora 15-25mm di corsa mentre l'ammortizzatore non deve arrivare al tampone.
    Anche l'idraulica in compressione si divide in fluidi lenti e veloci. Si può aumentare la frenatura sui fluidi veloci in modo che a fronte di una spinta lieve la sospensione rimanga morbida, mentre con una spinta forte e quindi più veloce la sospensione s'irrigidisce, dando la sensazione di progressività. Purtroppo se le sospensioni devono essere morbide è solo per poter copiare le asperità, le quali agiscono sui fluidi veloci, quindi nel momento che guidate la moto sarà comunque troppo secca.
    In conclusione anche per la compressione i fluidi lenti e veloci devono essere bilanciati.
    Con l'esperienza si potranno regolare i fluidi veloci chiudendo la compressione sino a quando non si sente più il ritorno secco della molla, mentre per i fluidi lenti, sempre muovendo la sospensione nel primo terzo di corsa, bisogna ottenere una sensazione di bilanciamento tra compressione ed estensione.
    Chiudendo questa regolazione la moto può acquistare maneggevolezza ed aumentando il tempo di movimento della sospensione può diminuire la corsa in frenate o accelerazioni brevi. Inoltre acquista più stabilità, ossia si muove meno, ma perde rispetto al fondo stradale diventando troppo secca sulle asperità e rendendo la guida più stressante ed imprecisa: questo spiega perché molte stradali hanno solo la regolazione del ritorno.
    Per regolarla perfettamente l'unico modo è provare la moto e trovare il miglior compromesso tra tenuta di strada (ridurre) e controllo delle sospensioni (aumentare).
    Una volta trovata la giusta regolazione in estensione, la compressione servirà esclusivamente a migliorare il controllo della sospensione a discapito del comfort. Sarà quindi esclusivamente una scelta personale decidere sino a che punto chiuderla per indurire la parte iniziale di corsa.
    Se non avete le regolazioni idrauliche, o se queste non sono sufficienti, aumentate la viscosità dell'olio per frenare la forcella e diminuitela per il caso opposto. Nel caso in cui per ottenere una buona frenatura in estensione la forcella diventi troppo dura o morbida in compressione, possiamo modificare i passaggi interni della forcella in modo che entrambe le regolazioni siano equilibrate.

    8. Controllo inclinazione
    Questa regolazione è la più soggettiva e noi consigliamo di caricare il più possibile l'anteriore sino a quando il posteriore tende a derapare.
    Se la moto tende ad allargare le curve è troppo caricato il posteriore (abbassare l'anteriore o alzare il posteriore); se tende a chiuderle è troppo caricato l'anteriore (alzare l'anteriore o abbassare il posteriore). Può capitare che la moto sia troppo inclinata in avanti, ma non riesca comunque a chiudere la traiettoria: in questo caso le molle anteriori sono troppo rigide.

    9. Livello olio
    Aumentando il livello dell'olio s'irrigidisce la forcella nella parte finale dell'escursione senza dover intervenire su altre regolazioni che possono stravolgere l'assetto della moto. Diminuendolo la forcella ha un intervento maggiormente progressivo, quindi migliore, ma a volte non sufficiente ad evitare il fondocorsa delle stesse.
    Come massimo aumentate il livello dell'olio per 20mm e diminuitelo sino a quando le parti idrauliche sono di sicuro completamente immerse.
    Ricordatevi di cambiare l'olio delle forcelle almeno ogni anno o 15000Km.


    N.B.
    Per rendervi sempre conto dell'effettivo lavoro delle sospensioni senza spendere un capitale, mettete un o-ring o una fascetta di plastica ben stretta sullo stelo della forcella e del grasso sull'ammortizzatore. In questo modo potrete conoscere la massima escursione della sospensione in base alla vostra regolazione anche se non il vero funzionamento.
    Dopo aver provato la moto misurate la distanza tra il parapolvere della forcella e la fascetta, sommate il valore di Static Sag ed avrete la corsa effettiva che dovrebbe essere intorno ai 100mm (tale misura dovrà essere presa mantenendo la moto a terra, perpendicolare e senza applicarle alcuna pressione). Per l'ammortizzatore l'escursione ancora libera dovrà essere compresa tra 1 e 15mm.


    Regolazione Dinamica:

    Una volta effettuata una buona regolazione statica delle sospensioni, vi consigliamo di provare a fondo la moto in varie condizioni di guida e di strada.
    Una volta che avrete identificato tutti i problemi, vi consigliamo di leggere attentamente la tabella sotto, per avere delle indicazioni su come risolverli. Se due problemi hanno la stessa soluzione probabilmente avete trovato il difetto.
    Molte volte per risolvere un problema ne nasce un altro, dovrete quindi avvicinarvi a piccoli passi al vostro migliore compromesso.



    Ultima modifica di jollyroger; 03/10/2008 alle 22:50
    You can't teach an old dog new tricks

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