L'8 e il 9 Ottobre, per due sole sere a Torino, è andato in scena il musical "Welcome to the machine", che racconta la storia di Syd Barret (primo 'leader' dei floyd, prima che impazzisse letteralmente a causa dell'abuso di droga), e lo fa attraverso la musica ed i testi dei Floyd stessi, passando da Echoes a Dark Side of The moon e proseguendo con The wall, senza che una sola parola sia proferita se non quella dei testi stessi e della musica.
Molti testi del 'dopo barrett' sono esplicitamente a lui dedicati, e anche quando non lo sono sembrano con melanconica precisione adattarsi al suo personaggio: l'amore per la musica, i primi contratti, lo show biznezz, il produttore squalotico, la cumpa, la fida innammorata, la madre asfissiotica, la droga che ispira e al contempo allontana, e infondo a tutto la pazzia, "good bye cruel world... there's nothing you can say...".
Nonostante qualche leggera imprecisione nei 'balletti' che ben coreografati si alternavano godurosi senza mai annoiare, sebbene qualche sporadico inconveniente audio, del tutto affogato nella bravura degli cantanti/attori, /ballerini, la forza imperante della musica dei floyd (magistarlmente riprodotta da una band presente sul palco per tutto lo spettacolo e messa in trasparenza da un telo su cui si alternavano immagini) esce con una violenza da farti vibrare il corpo e l'anima, come ne esce la storia di Syd, e allora non puoi resistere dal cantare sommessamente i testi che ormai ricordi a memoria, che ti hanno accompagnato fin dalla prima adolescenza, non puoi far altro che farti arrossare le mani quando a fine spettacolo si presentano gli attori e la band (band che per inciso ha letteralmente strappato un boato alla sala), non puoi evitare di alzarti in piedi quando richiamandoli sul palco ti omaggiano ancora di un the wall...
Gocce di emozione pura hanno in più di un'occasione rigato e segnato una volta di più il mio volto. E di questo proprio non riesco a vergognarmi.
Una nota particolare all'attore che impersona "The producer"... a quello che recita "Syd" e alla ragazza dello stesso che si spara gli acuti presenti nell'album in The Dark Side of the Moon, in modo magistrale, se non meglio. Ed ovviamente alla band.