I racconti di Mary…. Riflessioni. Imprenditoria giovanile e difficoltà attuative.
Questa volta vorrei lanciare un tema che, forse in tempo di crisi economica e recessione, può dare spunto a qualche riflessione e perché no, a qualche ottimo suggerimento.
Il momento è quello che è. Tutti i media ci dicono che la crisi investe ogni settore e particolarmente quelli del “superfluo”. Molti locali chiudono i battenti, bar e ristoranti devono ridimensionare operatività e gestioni.
Un giovane imprenditore valsesiano, Fabio Bielli, ha avuto una brillante idea:
ha coniugato le sue conoscenze motociclistiche, sia in ambito locale che internazionale, ha valutato rischi di esposizione ed offerta del luogo ed ha deciso di aprire in una zona già di per se’ difficile (la bassa valsesia risente moltissimo della congiuntura economica nazionale, rubinetterie e tessile sono decisamente in flessione) un locale completamente ispirato agli anni 50.
All’entrata di Serravalle Sesia, in regione Naula, ha fatto nascere un bar-tavola calda, un vero diners con arredi originali arrivati via cargo dagli Stati Uniti. La ricerca stilistica del locale è curata sin nei minimi particolari: le luci, le ambientazioni, le proposte qualitative e musicali (curate anche dai dj) l’abbigliamento del personale, insomma una full-immersion nella spumeggiante provincia americana contrassegnata da Harley, rockabilly, auto fantastiche ed atmosfere retro’. Lo stesso nome. FIFTIES CAFE’ da’ una connotazione ben precisa allo stile della gestione.
Quello che spesso Fabio mi sottolinea, è stata la “grande difficoltà burocratica incontrata sin dalla partenza del progetto”: senza addentrarci in cifre e conti, (che peraltro sin dai primi momenti si sono rivelati corposi) la sua è stata una corsa ad ostacoli. Ostacoli prevalentemente gettati proprio dalla burocrazia (statale, comunale, fiscale) che dovrebbe incentivare e tutelare le proposte di nascita e crescita commerciale, soprattutto in un ambito territoriale e locale di difficile progettualità. Fabio, con grinta e determinazione ha vinto la sua scommessa.
Un locale pensato e destinato ai motociclisti, con ampio parcheggio in sicurezza, ma anche un locale per famiglie, per terza età. Incredibile come sia riuscito ad amalgamare generazioni differenti con una vasta proposta di ristorazione, di divertimento, di comodità logistica.
Il locale necessita di personale a turnazione, data la tipologia di apertura dalla mattina presto (per i pendolari e le colazioni) sino alla tarda notte per serate a tema, feste di compleanno o per una semplice rilassante serata tra amici.
Questo crea un indotto economico per i posti di lavoro, nonché la possibilità di impiego proprio nella zona del comune di residenza del lavoratore stesso.
La riflessione che vi pongo è questa: percepite anche voi, nella vostra logistica quotidiana, questa estrema difficoltà nell’incentivare proposte innovative e concrete? I giovani, come Fabio, che non si sentono per nulla tutelati nell’avvio di iniziative di imprenditoria locale, come potrebbero muoversi più facilmente nella giungla di decreti, divieti, normative? C’è una strada più semplice, realistica ed attuabile?