TOKYO - Nessun ripensamento, indietro non si torna. Malgrado le preoccupazioni per i possibili costi e gli inevitabili disagi che la scelta comporterà,
il Giappone ha confermato oggi la decisione di uscire completamente dall'energia nucleare nel giro di 30 anni. La strada, già tracciata da vari impegni e annunci dopo il disastro della centrale di Fukushima in occasione dello tsunami del marzo 2011, è stata ribadita nelle nuove linee energetiche nazionali approvate oggi dal governo presieduto dal premier Yoshohiko Noda. Tre i punti chiave del documento: stop alla costruzione di centrali nucleari, stop dell'attività dei reattori esistenti dopo 40 anni, riavvio degli impianti esistenti solo dopo test di sicurezza condotti da un'autorità ad hoc.
Il Giappone diventa così il terzo paese, dopo la Germania e la Svizzera , a scegliere la strada delle "denuclearizzazione". Grande stimolo sarà dato alle politiche di sostegno alle rinnovabili e all'efficienza energetica, ma a rendere possibile il funzionamento dell'energivora società giapponese, soprattutto in una prima fase di tranisizione, saranno anche gas, carbone ed importazioni massicce di elettricità dall'estero. Attualmente l'atomo contribuisce a circa un terzo del fabbisogno energetico del Paese.
La mossa di Noda arriva anche sulla scia di una
mobilitazione popolare crescente a sostegno dell'uscita dal nucleare. Questa estate nel paese si sono succedute numerse grandi manifestazioni anti-nucleari.
In particolare a Tokyo il 29 luglio sono scese in piazza decine di migliaia di persone (un record per gli standard giappoensi) per protestare contro il riavvio di una centrale nucleare nella prefettura di Fukui.
Passo indietro solo parziale invece in Francia, dove il presidente Francois
Hollande ha annunciato la chiusura della centrale nucleare di Fessenheim, al confine con la Germania, nel 2016. Si tratta di uno degli impianti atomici più vecchi e obsoleti del paese che Hollande in campagna elettorale si era impegnato a spegnere in cambio dell'appoggio dei Verdi. Ad accelerare il rispetto di questa promessa, l'incidente avvenuto a Fessenheim pochi giorni fa .
fonte la repubblica