Marchionne: "Rimuovere le zavorre che ancorano il Paese al passato".
L'ad di Fiat conferma l'impegno in Italia. E alla Volkswagen: "L'Alfa Romeo non è in vendita". Botta e risposta con Della Valle: "La smetta di rompere le scatole".
Marina Cassi, Maurizio Tropeano
TORINO
Della Valle torna all'attacco e Marchionne ribatte: «La smetta di rompere le scatole». Intervenendo all'assemblea dell'Unione Industriale di Torino, l'ad di Fiat conferma l'impegno del gruppo verso questo paese.
Nel giorno dell'insediamento di Licia Mattioli alla presidenza dell'Ui, l'ad della Fiat apre la porta all'ingresso di un altro costruttore ma spiega: «Sono 8 anni e mezzo che lo cerco ma senza sucesso». Ben venga un insediamento della Volkswagen ma a «quelli tra di voi che sono sul libro paga di Wolsburg chiedo di dire ai vostri proprietari tedeschi che l'Alfa Romeo non e' in vendita». Marchionne lo dice in piemontese e poi al governo chiede di fare tutto il possibile «per rimuovere le zavorre che stanno ancorando il nostro paese al passato». Poi l'affondo alla politica: «Non siamo a caccia di voti, non organizziamo raduni elettorali o feste in maschere non siamo un movimento populista con baci, abbracci di gruppo o foto di Vasto».
«Dobbiamo ricordarci che abbiamo davanti - ha detto Marchionne - un’Italia che è ancora tutta da ricostruire. Non ci sono ricette segrete se vogliamo lasciare ai nostri figli un futuro che sia all’altezza delle nostre aspettative di crescita industriale, sociale e civile. Niente che si chiami volontà, impegno e lavoro». «L’azienda nel suo complesso non è malata, è sana ed è in ottima forma», ha spiegato l'ad confermando i target. Fiat prevede di chiudere il 2012 «con ricavi superiori a 77 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria compreso tra 3,8 e 4,5 miliardi che rappresenta il risultato più alto nei 113 anni di storia di una Fiat che includeva la Fiat Industrial, un utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro, un indebitamento netto industriale tra 5,5 e 6 miliardi, liquidità superiore ai 20 miliardi».
«Il fatto di attaccarsi allo straniero come salvatore dell’Italia è la più grande pirlata che abbia mai sentito in vita mia», ha detto poi Marchionne ai cronisti. «Uno può fare scelte di mercato molto chiare, può comprare macchine che non sono nostre, ma non cerchiamo di ammirare troppo gli altri». «L’incontro con il governo è stato soddisfacente nel senso che abbiamo messo sul tavolo la situazione. Capiscono benissimo le condizioni di mercato e credo che ci sia un livello di comprensione per le scelte che dobbiamo fare. Nessuno può investire in un mercato che perde». «Il passo in avanti dopo questo incontro è che i fatti sono condivisi», ha aggiunto ribadendo che «Fiat ha la disponibilità di fare quello che vuole e quando vuole. Non ha bisogno di nessuno, faremo gli investimenti ma non mi chiedete i tempi». Poi la stoccata alla Cgil: «Camusso parla molto di diritti e poco di doveri». Lo sguardo è rivolto al futuro: «Lavoreremo nelle prossime settimane per trovare tutte le possibili soluzioni nel rispetto delle regole per facilitare le esportazioni di Fiat e delle imprese italiane»
- E quali sarebbero le zavorre ?!?!?
- Ma scusi sig. Minchionne ma la Fiat se è cosi in salute....... non è grazie allo straniero (chrysler) ?!?!?
- Certo gli investimenti in polonia serbia ecc. ecc. e da noi licenziamenti e chisura degli stabilimenti come e quando cazzo vi pare !!!
Ahhh dimenticavo: ieri ho visto dal vivo la 500XL!!!
Gran bel pezzo di automobile !!!