BRUXELLES. Servizio sospeso per il treno ad alta velocità Fyra, prodotto dalla AnsaldoBreda, che unisce Bruxelles ad Amsterdam, dopo che un convoglio ha riportato consistenti danni, ed altri hanno perso pezzi durante il viaggio. Intanto la compagnia ferroviaria belga Nmbs ha dato all’azienda italiana tre mesi per risolvere i malfunzionamenti – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa “Belga” – altrimenti romperà il contratto, che prevede l’acquisto di tre treni. Dopo le scuse dell’azienda, nel fine settimana una squadra di tecnici ha viaggiato dalla sede di Pistoia ad Amsterdam per cercare di risolvere il problema. Nella capitale olandese al momento sono al lavoro una trentina di persone e secondo quanto spiegato dal responsabile stampa di Ns Hispeed, Erik Trinthener, giovedì in serata l’azienda spera di poter dire quando il Fyra tornerà in servizio. La compagnia di trasporti olandese, che ha già acquistato nove treni, su una commessa di 16, per un valore di 21 milioni ciascuno, ha fatto sapere che «non acquisterà più alcun treno fino a quando non sarà dimostrato che il malfunzionamento è stato risolto». Intanto il consiglio d’amministrazione della compagnia belga Nmbs, che dovrebbe a sua volta procedere all’acquisto di 3 treni (la commessa è di 16 treni per parte olandese e 3 per parte belga), ha dato tre mesi all’AnsaldoBreda, per trovare una soluzione, pena la risoluzione del contratto.
«Si prova un po’ di amarezza a trovarsi a Bruxelles messi all’indice da tg e giornali come Paese Italia per il malfunzionamento di questi treni». Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi commenta il caso dei convogli ad alta velocità Fyra V250 prodotti dall’azienda di Pistoia Ansaldo Breda, impiegati dal 19 dicembre sulla tratta Amsterdam-Bruxelles, che hanno perso pezzi e riportato consistenti danni a causa di disfunzioni tecniche, tanto che le autorità di controllo sulla sicurezza ferroviaria di Belgio e Olanda hanno imposto la sospensione del servizio.
«Mi pare che Breda abbia risposto in modo puntuale e sufficientemente attento, mandando una squadra di 40 tecnici per risolvere la questione - ha proseguito Rossi -. Ma il problema è tale che forse, trattandosi di un’azienda di cui lo Stato detiene la Golden share, un interessamento anche dei livelli politici non sarebbe sbagliato. Più che sollecitarlo, lo suggerisco».
«Credo che non ci manchino affatto le competenze e la tecnologia. Quello che è mancato ad AnsaldoBreda è stata la cura, l’attenzione, l’organizzazione, la direzione dell’azienda e questo ha prodotto la situazione in cui ci troviamo. Ma bisogna uscirne. Per questo mi sono battuto e continuo a battermi. Perchè se esiste un settore in cui c’è certezza di uno sviluppo futuro, questo è di sicuro quello della mobilità, sia su ferro che aerea», ha detto il presidente della regione Toscana. Parlando del settore ferroviario Rossi ha sottolineato come la Toscana sia la prima regione in Italia ad avere sul proprio territorio tutta la filiera, e come per questo motivo sia stato individuato come distretto con atto deliberativo, e proposto al governo, ed ha richiamato l’importanza del centro per la Ricerca e le prove sulla sicurezza dell’Osmannoro, a Firenze, a cui partecipa con una piccola quota anche la Regione.
Rispetto all'ipotesi di vendita di AnsaldoBreda da parte di Finmeccanica il presidente spiega che attualmente la situazione pare essere cambiata. «Adesso sembra che la soluzione sia quella di individuare partner che portino capitale», ha detto Rossi. «La Regione Toscana chiede garanzie su processi produttivi. E penso che sia interesse del Paese uscire dalle criticità e mantenere questo segmento produttivo». «Ansaldo Breda è stata fatta arrivare sull'orlo del disastro finanziario da una conduzione non attenta, dove si ha anche la sensazione che ci sia stata una sorta di collusione tra cattiva politica e cattiva gestione, ma se viene risanata, come mi sembra adesso si stia facendo - ha concluso Rossi - rappresenta delle grandi potenzialità»
fonte il Tirreno