Nuovo attacco contro i militari italiani in Afghanistan: un soldato del nostro contingente è rimasto ucciso, tre suoi commilitoni sono i feriti. L'agguato è avvenuto nella zona di Farah, ovvero l'area più meridionale e a rischio del settore ovest del Paese, zona affidata al controllo dei militari italiani. La vittima è un capitano del Terzo Bersaglieri, scapolo. Il ferito più grave è un maresciallo mentre gli altri due sono feriti lievi ma sono comunque in stato di shock. Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 7 ora italiana degli "elementi ostili" hanno attaccato il mezzo, un Lince, che tornava alla base dopo aver svolto un'attività congiunta con i militari afgani. Un afgano - che forse indossava una divisa dell'eservito o della polizia afgana - si sarebbe avvicinato al blindato riuscendo a gettarvi dentro una bomba a mano.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "appresa con profonda commozione la notizia del tragico attentato" ed "esprime i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto, rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese". "Il presidente Napolitano formula l'accorato auspicio che i militari feriti nell'attacco possano superare questo momento critico".
Anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Pietro Grasso, a margine di un convegno di industriali testimonia la sua vicinanza alle famiglie dei militari coinvolti nell'attentato. "Esprimo il mio cordoglio alle famiglie. Continuiamo a pagare un pesante tributo a costruire la stabilizzazione di quell'area. Faccio i miei auguri di pronta guarigione ai feriti ed invio un ringraziamento a chi opera ad Herat e Kabul dove ci sono i nostri militari".
Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha espresso "profondo cordoglio" per la morte del militare italiano. E, nel rivolgere "sentimenti di grande vicinanza alla famiglia del caduto", ha auspicato "pronta guarigione per gli altri tre soldati rimasti feriti, sulle condizioni di salute dei quali viene tenuto costantemente informato dal capo di stato maggiore della difesa".
fonte la repubblica