Originariamente Scritto da
macheamico6
Ho letto proprio adesso sul web che alcuni siti avrebbero trasmesso il video dell'uomo che a Francavilla si è suicidato lasciandosi cadere da un cavalcavia dell'A14, dopo aver -forse- ucciso la figlia e -forse- la compagna.
Qualcuno mi potrebbe spiegare il come ed il perché si è arrivati ad una tale bassezza?!!! Che non mi si venga a dire "in nome del diritto di cronaca": non è di nessunissima utilità vedere la morte di una persona. Sarebbe stata più che sufficiente una foto dell'uomo attaccato al parapetto; se proprio si voleva andare oltre si poteva persino mandare un filmato che si fosse interrotto nell'istante in cui il tizio si lasciava andare. In questo caso la notizia non sarebbe stata sminuita in alcun modo, né raccontata in maniera parziale.
Sono ormai arrivato ad odiare questa smania di spettacolarizzazione e di sensazionalismo, che non si ferma neanche innanzi ad un atto supremo e definitivo qual'è la morte. Il web e in particolare i social fanno sì che quasi si faccia a gara per il premio di video/foto più tragicamente spettacolare.
Magari qualcuno mi potrebbe dire che basta non cliccare su quel determinato sito, come quando col telecomando della tv ci si allontana da un programma demenziale quale il GrandeFratello. Chiaro che non c'andrei a vedere neanche sotto tortura, ma io faccio un discorso più in generale, diciamo più etico.
Ma ci rendiamo conto che c'è chi è andato al Giglio per un selfie con la Concordia alle spalle (32 vittime), oppure al Rigopiano per ritrarsi sul luogo ove c'era l'hotel spazzato via dalla valanga (29 morti).
Ho una casetta vicino Montemonaco sui monti Sibillini, in pieno cratere zona terremoto. Ebbene, l'ultima volta c'ero stato poco dopo la scossa del 30 Ottobre 2016, quella più forte, per accertarmi che il terremoto non avesse fatto grossi danni (nessun danno tant'è piccola). Fu una toccata e fuga: non volevo intralciare i soccorsi e i sopralluoghi dell'esercito di tecnici. Poi non c'ero più andato perché, al contrario dei "cacciatori di selfie", la visione della devastazione portata dal sisma in una zona che tanto avevo amato sin da ragazzino e che ancora amo mi stringeva il cuore, e io non posso permettermi un tale genere di forti emozioni. Ho comunque cercato in qualche modo di essere d'aiuto, ancorché a distanza. Per inciso dirò che proprio recentemente ci sono dovuto tornare per forza: lo scorso 25 Aprile una vicina di casa mi aveva telefonato per dirmi che, avendo visto la porta sfondata, era evidente che dei ladri (o sciacalli post terremoto) vi avevano fatto visita. E così il 26 ero su col falegname per riparare i danni e andare dai CC per la denuncia.
Io non auspico un mondo perfetto, per carità: non corro dietro alle utopie. E il non voler vedere certi video o immagini non è un voler nascondere la testa sotto la sabbia. Ma mi sembra troppo meschino sacrificare un'etica e, in definitiva, il buon senso, sull'altare del numero di visualizzazioni e dei "mi piace".
Magari sono io che sbaglio......