1. Alex Rins, Suzuki, 1:54,593
2. Maverick Viñales, Yamaha, 1:54"650, + 0,057
3. Fabio Quartararo, Yamaha, 1:54"908, + 0,315
4. Danilo Petrucci, Ducati, 1:54"953, + 0.360
5. Marc Márquez, Honda, 1:55"004, + 0,411
6. Aleix Espargaró, Aprilia, 1:55"173, + 0,580
7. Takaaki Nakagami, Honda, 1:55"175, + 0,582
8. Andrea Dovizioso, Ducati, 1:55"205, + 0.612
9. Cal Crutchlow, Honda, 1:55"247, + 0,654
10. Pol Espargaró, KTM, 1:55"255, + 0,662
11. Joan Mir, Suzuki, 1:55"280, + 0,687
12. Jack Miller, Ducati, 1:55"380, + 0,787
13. Franco Morbidelli, Yamaha, 1:55"556, + 0,963
14. Tito Rabat, Ducati, 1:55"661, + 1.068
15. Francesco Bagnaia, Ducati, 1:55"680, + 1.087
16. Andrea Iannone Aprilia 1:55"698, + 1,105
17. Johann Zarco, KTM, 1:55"716, + 1,123
18. Jorge Lorenzo, Honda, 1:55"742, + 1,149
19. Valentino Rossi, Yamaha, 1:55"795, + 1,202
23 febbraio 2019 - Valentino giudica in termini lusinghieri il lavoro fatto in Giappone durante l’inverno. “A essere ottimista, speravo di trovarmi adesso in questa situazione”. Però c’è ancora tanto da fare. «Nel 2017 e nel 2018 abbiamo accumulato un ritardo che non puoi annullare in tre mesi
24 febbraio 2019
19esimo a 1”202, ultimo tra i piloti Yamaha: Valentino Rossi cosa dice?
«Quando sei così indietro, è abbastanza preoccupante» dice chiaramente.
«E’ stata una giornata difficile: abbiamo lavorato tanto, ma non mi sono mai trovato bene, sono sempre stato indietro, ho sofferto tanto la mancanza di grip al posteriore. Alla fine ho montato la soffice, ma con la moto fuori posto era inutile spingere più di tanto».