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L’emendamento recita: «Per tutti gli eventi avversi che si siano verificati o abbiano trovato causa durante l’emergenza epidemiologica COVID-19 di cui alla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020, le strutture sanitarie e socio sanitarie pubbliche e private e gli esercenti le professioni sanitarie - professionali - tecniche amministrative del Servizio sanitario non rispondono civilmente, o per danno erariale all’infuori dei casi in cui l’evento dannoso sia riconducibile: a) a condotte intenzionalmente finalizzate alla lesione della persona; b) a condotte caratterizzate da colpa grave consistente nella macroscopica e ingiustificata violazione dei principi basilari che regolano la professione sanitaria o dei protocolli o programmi emergenziali predisposti per fronteggiare la situazione in essere; c) a condotte gestionali o amministrative poste in essere in palese violazione dei principi basilari delle professioni del Servizio sanitario nazionale in cui sia stato accertato il dolo del funzionario o dell’agente che le ha poste in essere o che vi ha dato esecuzione».
«Oggi sono definiti eroi, ma domani, medici e personale sanitario che combattono la pandemia in condizioni di estrema precarietà potrebbero diventare facile bersaglio di specialisti in “speculazione legale”. Per questo vanno protetti con un intervento normativo che li salvaguardi, sia sul piano penale che sul versante civile (rischiano la vita per salvare altre vite) ma che, allo stesso tempo, non inibisca la richiesta di risarcimento dei danni nei confronti delle strutture sanitarie per inadempimenti gravi»
questo quanto riportato
ora, già oggi la medicina difensiva è un fatto dovuto a centinaia di denunce a medici e infermieri, nella stragrande maggioranza dei casi ingiustificate
personalmente, con le informazioni che ho letto, ma sono disposto a cambiare idea approfondendo, non mi sembra così scandaloso
medici, infermieri, figure dirigenziali hanno agito in urgenza, in scarsità di mezzi, con rischio personale, facendo scelte spesso non sostenute, come avviene in questo ipocrita paese, da procedure evidenti e condivise.
queste persone potrebbero essere soggette a procedimenti penali, oltre che civili, infiniti, che le metterebbero in grande difficoltà professionale e personale e che, probabilmente, dopo i tempi biblici della giustizia italiana, le vedrebbero assolte
ovviamente all'infuori dei casi previsti
ma se davvero i medici avessero dovuto scegliere fra chi intubare e chi no, e fossero denunciabili da parte dei figli del non intubato...vi sembrerebbe giusto ?
si difenderebbero, certo, e dopo aver avuto la vita rovinata, sempre che qualche giustiziere della notte non fosse intervenuto prima, sarebbero probabilmente discolpati da un giudice...
io non trovo questa proposta una follia