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ma come !?!
A perseguire fino in fondo il disegno distruttivo delle elites, come giustamente sostenuto da meluzzi:
In gioventù è militante prima nel
Partito Comunista Italiano e successivamente nel
Partito Socialista Italiano[8].
Aderente alla massoneria, che ha abbandonato nel 2003[9].
In Parlamento (1994-2001)
Alle elezioni politiche italiane del 1994 è stato candidato alla Camera dei deputati dal
Polo delle Libertà nel collegio di Torino 7, e ha sconfitto di poco Sergio Chiamparino, candidato dell'Alleanza dei Progressisti (35,59% contro 35,15%);[10] Ha aderito al gruppo di
Forza Italia.
Alle successive elezioni del 1996 è stato candidato al Senato nel collegio di Agropoli dal Polo per le Libertà e ha sconfitto Pier Giovanni Maria Crocco dell'Ulivo.[11]
Nel marzo 1998 ha lasciato Forza Italia per aderire all'
Unione Democratica per la Repubblica (UDR) di Francesco Cossiga. Con lo scioglimento del partito, il 24 febbraio 1999, insieme agli altri "cossighiani" ha aderito al gruppo parlamentare di
Rinnovamento Italiano;[12] e per quella lista è stato candidato alle elezioni europee del 1999 nella circoscrizione Italia nord-occidentale, ottenendo 1.416 preferenze (primo della lista), ma senza essere eletto.[13] Nel novembre dello stesso anno lascia Rinnovamento Italiano e
segue Cossiga nella nuova Unione per la Repubblica (che in Senato forma la componente "Centro Riformatore" nel gruppo misto),
che abbandona poche settimane dopo, il 21 dicembre 1999, alla vigilia della fiducia al governo D'Alema II, quando
passa alla Federazione dei Verdi.[14]
Nel febbraio del 2000, infine, dà vita, insieme a Stefano Pedica (un altro ex UDR), ai
"Cristiano Democratici Europei", un movimento di ispirazione centrista, presente soprattutto nel Lazio, che aderisce all'Unione Democratici per l'Europa (UDEUR) di Clemente Mastella. Resta a Palazzo Madama fino al 2001.
Il "PAI" (2017-2020)
Nel 2017[15]
fonda il Partito anti islamizzazione - PAI[16], e ne diventa presidente onorario[15]. Il PAI sostiene la impossibilità di una convivenza pacifica e proficua tra Islam e democrazia[17] e domanda la messa al bando dell'immigrazione di persone di religione musulmana[18]. Pur restando presidente del PAI[15], nel 2017 partecipa a un evento di Fratelli d'Italia[19], e il coordinatore regionale di Fdi Michele Barcaiuolo avanza la proposta, poi rientrata, del suo nome come candidato alla presidenza della regione Emilia Romagna nel 2019[20].
Nel 2020 il PAI stipula un accordo con la Lega[21][22].
È stato
console onorario del Paraguay.[23][24] È
sostenitore del leader russo Vladimir Putin in quanto rappresenterebbe "l’unico e ultimo argine della civiltà europea".[25]
Attività professionale
Meluzzi
sostiene di aver redatto oltre duecento pubblicazioni scientifiche (delle quali non vi è traccia su motori di ricerca specialistici come PubMed o ResearchGate) e più di venti monografie in materia psicologica, psicoterapeutica, psichiatrica e antropologico-filosofica. È inoltre autore di varie pubblicazioni dedicate alla religione.
Come autore televisivo ha collaborato a diverse trasmissioni Rai (Rai Parlamento, Uno Mattina, Domenica In, L'Italia sul 2), Mediaset (Mattino Cinque, Pomeriggio Cinque, Domenica Live, Quarta Repubblica, Quarto Grado) e Telelombardia.
Come criminologo è stato consulente della difesa di Rudy Guede (sostenendo l'estraneità di tutti gli indagati) e di Massimo Giuseppe Bossetti. Ha espresso posizioni di garantismo penale in molti processi.
Ha tenuto inoltre diverse docenze a contratto nella formazione universitaria.[26]
Convinto antivaccinista, il 6 ottobre 2021 ha ricevuto la sospensione dall'Ordine dei medici di Torino per inosservanza dell'obbligo vaccinale, per essere cioè venuto meno all'obbligo per il personale sanitario di vaccinarsi contro il COVID 19[27].
Attività clericale
È stato a lungo
seguace del controverso ex sacerdote Pierino Gelmini.[28].
Diacono cattolico greco-melchita
Nel 2007, presso l'Arcieparchia di Homs in Siria, è stato consacrato diacono della Chiesa cattolica greco-melchita, di rito bizantino ma in comunione con il Papa nella Chiesa cattolica romana (Chiese cattoliche di rito orientale), non essendo la sua richiesta di ordinazione diaconale stata accettata dalla Chiesa latina.[29]
Viene poi allontanato dal clero cattolico, a suo dire per la sua passata adesione alla massoneria, che gli ha comportato anche una scomunica ipso facto ribadita anche nel 2011 dalla curia romana dopo l'ordinazione[30][31], non potendo Meluzzi usufruire della dispensa speciale.[32] Dopo la rinuncia al pontificato da parte di Benedetto XVI, nonostante le simpatie per il cattolicesimo, specie i rami tradizionalisti latini e quelli di rito greco-bizantino, Meluzzi si allontana dalla Chiesa di Roma.
Alessandro I
arcivescovo della Chiesa ortodossa
Incarichi attuali
Primate arcivescovo d'Italia, eparca di Ravenna e Aquileia e metropolita della Chiesa ortodossa italiana autocefala
Nato 9 agosto 1955 (66 anni)
Ordinato presbitero 6 novembre 2015
Consacrato vescovo 6 novembre 2015
Elevato arcivescovo 15 gennaio 2016
una carriera fulminante
Autoproclamazione a "primate Alessandro I"
Avvicinatosi al cristianesimo della Chiesa ortodossa, nel maggio del 2015,
padre Leopoldo Adeodato Mancini in punto di morte ha ordinato Alessandro Meluzzi presbitero ortodosso della cosiddetta Chiesa ortodossa italiana autocefala[33], fondata dallo stesso Mancini. Tale Chiesa non è riconosciuta da alcuna istituzione religiosa, come la Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta (patriarcato ecumenico di Costantinopoli) né dalla Chiesa ortodossa russa in Italia (patriarcato di Mosca), ed è considerata una chiesa scismatica o irregolare da tutti gli altri ortodossi italiani[30], seppure Meluzzi dichiari spesso la sua vicinanza alla spiritualità e alla cultura della Russia ortodossa.[25][34]
Il 6 novembre 2015, dopo la morte di Mancini, Meluzzi si autoproclamò primate (arcivescovo) d'Italia, eparca di Ravenna e Aquileia, e primate metropolita di detta Chiesa con il nome di Alessandro I e il trattamento onorifico di «Sua Beatitudine»[5]. Tra i suoi propositi da neo-primate figurano la
volontà di proclamare santi i defunti sacerdoti cattolici Gianni Baget Bozzo (sospeso a divinis per la sua attività politica) e Pierino Gelmini (dimesso dallo stato clericale in seguito a procedimenti giudiziari per abusi sessuali)[35].
o da altri eroi "divergenti"