Qualsiasi dispositivo in grado di segnalare in anticipo agli automobilisti la presenza di autovelox è vietato.
Lo ha stabilito la corte di Cassazione in una recentissima sentenza (n° 12150/2007) pronunciata in seguito al ricorso di un automobilista che aveva montato sul parabrezza un congegno chiamato phazer, che riusciva a captare il segnale inviato dagli autovelox e a rifletterlo verso gli stessi rendendoli inoffensivi. L'automobilista era comunque stato intercettato dalla polizia stradale che, oltre a confiscargli il marchingegno, gli aveva affibbiato una salatissima contravvenzione.
La sentenza si fonda sul comma 9-bis dell'art. 45 del nuovo codice della strada, che vieta la produzione, la commercializzazione e l'uso di dispositivi che, direttamente o indirettamente, segnalano la presenza delle apparecchiature di rilevamento utilizzate dalla polizia stradale per il controllo deilimiti di velocità.
Una sentenza importante perchè mette sotto accusa anche i dispositivi che semplicemente localizzano gli autovelox, senza necessariamente eluderli.
Sono avvisati quanti, con abbonamenti o collegamenti ad internet, riescono a ottenere informazioni sulla presenza di autovelox dal navigatore o più semplicemente dal cellulare.