Originariamente Scritto da
XantiaX
Sono le 3 di un sabato meriggio, in uno di quei meriggi in cui ti sei da poco svegliato e giusto il tempo di una doccia veloce, quasi a voler lavar via i ricordi della notte trascorsa, una veloce capatina al forum, qualche considerazione tra me e me sul ma chi, ma como, ma chi cazzu, ed è già tempo di saziare la fame non placata dalla cena passata.
Sono i movimenti che mi fanno sentire a mio agio, inserisco la chiave nel blocca disco, lo poggio nella staffa della sella passeggero, altra chiave nel nottolo e la lascio scaldare q.che minuto mentre mallaccio il casco e ripeto a me stesso quasi ipnotico, minkiaquantoseibbella, minkaquantoseibbona...
qualche km tra strade strette di città, corsi larghi, e cavalcavia motopistici, quando incontro un suzu simil motard di nuova generazione (inkia le suzu) ed un monsterino seicentino molto marmottino (di quelli che un po sgama che escono a giugno e riposano già a settembre
), faccio ai ragazzi al semaforo, MINKIARRAGA ciabbiamo il trisse, mono bi e tricilindrico, sorridono e mi salutano mentre sgasiamo frivolamente in attesa del verde.
Li lascio nello specchietto quando penso, inkia la Lurida, e svolto per il faste fudde, mentre un odorino di fabbrica di morte mi accoglie peggiorando il mio già pesantissimo languorino...
Guardo cos'hanno di già in caldo e vedo un mecqualcheccosa bello spisso che ci può stare, prendo il mio vassoietto, pago la mia euroessettantaconlesalse, e mi siedo nel primo spazio libero che mi lasci a vista la Lurida al contempo, e mentre mangio, quasi fossi a metà di un'orgasmo stupefacevole, penso...
Di fronte a me diverse mamme sono intente a giuocar e tener abbad i loro pargoli, sono belle nel loro esser materne, e anche se q.cuno dei pargoli sta per vincere il premio rompicoglioni dell'anno, la loro reciproca comprensione e pazienza sembrano voler ispirare q.cosa di atavicamente maggico.
Nel frattempo entra la coppia, con una bambina al seguito, sembrano gente modesta, lavoratori, semplici ma curati, di media statura italiota, lui una versione in piccolo di Homer, a giudicare dall'espressione ciambellotica e dal fatto che avesse puntato i menù entrando prima di ogni altra cosa...
Lei mediterranea, di quelle bellezze acqua e sapone, ma con occhi intensi, capigliatura orgogliosa, corporatura che seppur tradendo una lieve carenza sportiva e l'avvento di una dolce creatura, conservava ciò nonostante bellezza e rigogliosità, come solo il mediterraneo sà fare...
Impossibile descrivere la tristezza di quegli occhi, l'apatia riflessa forse anche nel viso della bambina che teneva in braccio, la sensazionde di arresa, di isolamento mentale, di stanchezza interiore e incapacità di riuscire nuovamente a sognare.
Il primo pensiero è stato oggettivamente demagogico-qualunquistico quando ho detto a me stesso: Inkia.. ed io che spero i miei figli scoprano il faste fudde il più tardi possibile, qui pare nasilo nido... .
Quanto non successivamente al ricordo di quegli occhi ho solo pregato: "fà che non debba vederli mai sul viso della mia compagna... che il nostro sabato, non diventi un triste sfogo culinario-porchereccio dove affogare i dispiaceri del nostro fallimento emotivo"
Mi ha lasciato la stessa sensazione del mecmenù... ti placa la fame, ma i valori nutrizionali e il salutismo in genere sono molto bassi...
e peraltro ti placa ma non ti sazia.
E' arrivato il momento di credere in q.cosa, non ho idea in cosa, ma domani potrebbe essere già troppo tardi.