Come avrete potuto certamente notare, sotto al mio avatar da qualche giorno è “riportata” una nuova moto (assieme al sempiterno Gilera, ovviamente).
Sono di coccio, e ho riprovato la Tiger 900 per tante di quelle volte che, nonostante alcune piccole incertezze (credo del tutto naturali) me ne sono follemente innamorato, e alla fine ho ceduto!
Mi sono “accattato” una Tiger 900 GT Pro full optional color rosso Kolosi.
È costata un rene (**** vi spiegherò in seguito il perché; il discorso è lungo, variegato e pure triste), ma è la moto perfetta per il (mio) nostro utilizzo.
È comodissima, ha le selle riscaldate, una capacità di carico “automobilistica”, sospensioni di livello superiore (per l’utilizzo stradale) ed offre chicche (elettroniche/meccaniche) degne delle grandi regine del mondo motociclistico (un plus del settore).
Molti di voi la conoscono già, l’hanno già provata o la posseggono, ma riassumo “brevemente” (virgolettato perché non sono mai breve) alcune sue caratteristiche, che mi hanno fatto propendere per l’acquisto.
Ha di serie un TFT enorme, pieno di informazioni e che rimane sempre ben leggibile in ogni condizione di luce. Ė possibile configurarne la grafica in 4 modi e in altrettanti colori (16 possibilitá), si possono selezionare 5 Riding Modes (uno dei quali denominato Rider, completamente configurabile) e sono visualizzati alcuni dati assenti sulla (pur completa) Tracer 9 (un’altra moto in nostro possesso), uno tra tutti l’autonomia residua (per me importantissima), ma pure la pressione reale delle gomme (es 2,4 e 2,9 ATM rilevati a freddo, come da manuale, oppure 2,6 e 3,2/3,3 in marcia).
C’è di serie anche il modulo Connectivity che connette il cellulare e gli interfoni dei caschi alla strumentazione, per creare un ambiente BlueTooth integrato, e soprattutto per avere sul display i dati di navigazione (solo a pittogrammi).
Sapete che non sono un amante delle “pippine” elettroniche, come la piattaforma inerziale e i controlli di trazione, ma ci sono (come ci sono sulla Tracer 9) e me le devo tenere.
Vabbè!
Se è per quello c’è su di serie anche il QuickShifter bidirezionale, che userò poco ma (per quello che ho provato fino ad ora) devo ammettere che funziona bene.
Oltre ai numerosi gadget da viaggio (parabrezza regolabile senza attrezzi, paramani, Cruise control, serbatoio da 20 litri, piastra portabauletto flottante, fari a led, faretti supplementari a led, luci diurne a led con simbolo “T” di Triumph, selle ampie e comodissime, inserti in gomma antivibranti nelle pedanine sia per il pilota che per il passeggero) ci sono su anche le frecce sequenziali a led (optional a pagamento) a spegnimento automatico (come sulla Tiger Sport), e i blocchetti sul manubrio retroilluminati (che alla sera fanno molto metrosessuale, ma tantè).
Insomma, c’è su tutto quel che mi serve (anche di più) per viaggiare comodo (anzi comodissimo) assieme a mia moglie.
Ho già iniziato (sembra con successo) a lavorare sui pochi problemi conosciuti della Tiger 900, come le vibrazioni (pulsazioni) e il calore emesso dal convogliatore di sinistra, installando dei bilancieri da 150gr cadauno alle estremità del manubrio (marca R&G), che hanno attenuato le pulsazioni che si avvertono sulle manopole (fino a 140 indicati praticamente nulla).
L’ho scritto già tante volte, anche molto prima di pensare all’acquisto, e parlo sempre di
pulsazioni, perché non sono vibrazioni vere e proprie (in certe condizioni sembra di guidare un bicilindrico, ma ben bilanciato).
Con mia grande sorpresa ho notato che nella moto in mio possesso queste pulsazioni sono meno forti/evidenti rispetto a quelle delle Tiger 900 che avevo già provato (e riprovato) nel mese scorso (specie sulla Rally GT).
Ipotizzo che ciò possa essere dovuto ad un aggiornamento del software, sviluppato proprio nell’ottica di ridurre il “problema”.
È molto probabile che se fosse davvero così, la nuova rimappatura verrà applicata a breve anche ai modelli già in circolazione (con il solito richiamo).
Sarebbe interessante sapere se i possessori di Tiger 900 ricevono a breve una comunicazione al riguardo.
Vi domanderete come fa l’elettronica ad agire su un aspetto “meccanico”.
Ebbene, lavorando su anticipi e benzina i cilindri lavorano più “pari” (anche se hanno una configurazione particolare a livello albero motore), e le pulsazioni generate dal motore si attenuano.
Anche i rimappatori hanno rilevato la stessa cosa.
Siccome sono uno “sciappinatore” seriale, ho già nel palmare la mappa di ri-potenziamento (+12 cavalli per arrivare a 107, considerando che il nuovo 888cc inglese viene depotenziato dalla Casa a 95,2cv per permettere la creazione del modello per i neopatentati), che tra le altre cose migliora proprio l’aspetto delle “vibrazioni” percepite.
Quindi il discorso “vibratore GIGI” sembra essere (almeno parzialmente) risolto, e comunque NON DÁ FASTIDIO.
L’altro aspetto “chiave” è il mefitico refolo di aria calda che colpisce il ginocchio sinistro (meno il destro).
In inverno e in primavera/autunno non infastidisce più di tanto (anzi, fa proprio comodo), ma in estate è sicuramente un supplizio.
Per fortuna esistono vari metodi per attenuare (o addirittura eliminare) il problema (questo è un vero problema, non le vibrazioni).
Il primo metodo è “commerciale”, e cioè comprare semplicemente delle alette deviaflussi della FreeSpirits (poca spesa, tanta resa), ma con una estetica non proprio da urlo.
Il secondo metodo, artigianale ma spettacolare, è quello di cui vi ho già parlato diffusamente, e cioè le alette in carbonio (opaco, lucido o colorato, a seconda delle preferenze) del buon Fabio (l’ideatore), che saranno disponili a breve per chi le vorrà.
Giusto per chiarire, il discorso con Fabio è iniziato ben prima della mia “pazzia” (io e Fabio ci incontravamo quando ero ancora in sella alla Tiger Sport) e forse è stata proprio la sua idea, la “scintilla” che ha fatto scattare la scimmia latente che era in me.
Poter eliminare un problema così noioso, a quanto pare l’unico che presenta una moto perfetta sotto tutti gli altri punti di vista, mi ha aperto gli occhi, e il portafoglio, per arrivare al dunque.
Come va la nuova bestiola?
Il motore è regolarissimo e spinge forte dai 1800 giri in su.
In alto non è una “scheggia” come la Tracer o la Tiger Sport, ma ai bassi e ai medi regimi (quelli di maggior utilizzo) non ha nessun timore reverenziale nei confronti delle altre.
Su strada è un portento.
Il motore è sempre in coppia (il tricilindrico è roba per palati fini), il cambio e la frizione sono commoventi (innesti perfetti, folle facile da trovare, sforzo sulla leva ridottissimo grazie all’asservimento meccanico), i freni da urlo (praticamente da SBK, anche troppo potenti), le sospensioni eccellenti (forcella Marzocchi pluriregolabile, mono posteriore, sempre Marzocchi, tarabile tramite la strumentazione in 10 step di idraulica e 4 modalità di utilizzo: pilota, pilota+bagagli, pilota+passeggero, pilota+passeggero+bagagli), i comandi (leve e pedali) sono al posto giusto, la maneggevolezza è ottima (la ruota da 19” si sente davvero pochissimo, anche perché ha una gommatura ridotta), così come la tenuta di strada e la stabilità, il tutto senza considerare tutti gli aspetti “comfort” (di cui ho già parlato), come le selle riscaldate comodissime (l’anteriore regolabile in altezza su due posizioni, come sulla Tracer 9), le manopole riscaldate, i paramani, il parabrezza regolabile e quant’altro.
Ieri mattina abbiamo girato assieme io e mio figlio, e pure lui si è stupito delle prestazioni (anche dinamiche) della Tigerotta (dopo la Fazerotta, ci voleva la Tigerotta).
Il peso merita un discorso a parte, perché è la maximoto più leggera che abbia mai provato in vita mia.
Tanto per dire, la Tracer 9 pesa almeno 10 chili in più, la BMW F850GS almeno 20, la vecchia Tiger Sport almeno 30 (a nudo, senza valigie orpelli vari, perché montando le borse il divario si amplia notevolmente).
Mi sembra di guidare la Kawasaki Versys 300X da 160 chili con su il motore della Tiger Sport!
Quindi, contento dell’acquisto?
Si, assolutamente si, e non ho ancora applicato tutte quelle piccole modifiche (o piccoli aggiustamenti, detta alla Sabba, ma aprirò un apposito Topic) che la miglioreranno ulteriormente, come la batteria al litio (che ho già in garage, tralaltro la stessa della Tiger Sport 1050) che mi abbasserà ulteriormente il peso di 3,5 chili, la mappa performante (che monterò solo dopo il 2º tagliando) e magari un buon filtro aria (DNA o SprintFilter). Se continuerà a scaldare troppo, ma non credo, come ultima chance metterò su anche il decat della FreeSpirits (la stessa azienda che produce le alette “commerciali”) e così taglierò la testa al toro (ma credo bastino e avanzino le alette in carbonio di Fabio).
P.S. non ho voluto montare subito le staffe delle valigie laterali, perché si montano in pochi minuti e (come ho sempre fatto anche sulle altre moto) verranno montate solo in occasione di grandi viaggi.
Ho messo vicine le tre sorelle a tre cilindri.
**** Nota dolente: questa non è la prima Triumph Tiger 900 che ho acquistato!
Un paio di settimane prima avevo comprato una GT (non Pro) ben accessoriata e rossa, che in totale mi è durata tre giorni.
Mi è successa una cosa che mi ha lasciato di sasso, e che mi ha costretto a rivenderla immediatamente per comprare questa.
Il motivo non si è scoperto, ma dopo aver percorso circa un chilometro dopo il ritiro, all’uscita di una rotonda (sul dritto, a velocità non superiore ai 30-35km/h) la moto mi ha improvvisamente scaraventato a terra e si è distrutta su tutto il lato sinistro.
Le gomme erano pulite e le avevo già preriscaldate (come faccio da sempre) “ondulando” nei primi 500 metri dalla partenza, l’asfalto non presentava macchie di unto o brecciolino, e stavo avanzando lentamente perché di lì a pochi metri sarei dovuto entrare nella stazione di servizio per rifornire.
Non mi sono più fidato di quella moto, l’ho ridata indietro al concessionario perdendoci l’IVA e un bel po’ di soldini per il ripristino dei danni, ed ho comprato il modello superiore (altra spesa, ma chissenefrega).
L’unica cosa che posso dire è che appena prima di quella rotonda maledetta, avevo sentito un rumore provenire da sotto (non riesco però a definirlo, nemmeno ora che sono passate settimane).
Vabbè era destino, non pensiamoci più….