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Discussione: Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-AZ-TURKM-UZ-KAZ-RUS..

  1. #1
    TCP Rider L'avatar di momi20
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    Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-AZ-TURKM-UZ-KAZ-RUS..

    Suzuki DR 350: Balcani-Turchia-Georgia-Azerbaijan-Turkmenistan-Uzbekistan-Kazakistan-Russia-Ucraina-Romania-Ungheria

    Ciao e un saluto a tutti gli amici di tutti i forum e in particolare a quelli del forum della Suzuki DR 350. Anche quest’anno sono andato in vacanza con la mia moto, attraversando alcuni paesi nuovi ed altri in cui ero stato lo scorso anno.
    Metto on line il report perché mi fa piacere scambiare idee e pareri con altri amanti delle 2 ruote e per il fatto che avendo utilizzato i forum per raccogliere informazioni, m sembra giusto mettere le mie, sperando possano essere utili ad altri.
    Stavolta ho provato a studiare un’itinerario per riuscire a tornare in sella alla moto in Italia, senza doverla spedire indietro in aereo come lo scorso anno da Tashkent.
    Qui la mappa del percorso ed in blu ho segnato le località in cui mi sono fermato a dormire: ho girato in senso anti-orario, partendo da Modena



    Ho percorso 11.082 km dal 4 di settembre al 2 di ottobre e attraversato 13 paesi stranieri: Per le tappe intermedie non ho da darvi riferimenti in km in quanto non ne ho tenuto nota e come lo scorso anno sono andato via solo con le mappe…le stesse dello scorso anno.

    Per la voce costi
    Visti fatti prima di partire
    (Uzbekistan,Azerbaijan, Russia e Turkmenistan)---------------600 €
    Traghetto Baku (AZ)—Turkmenbashi (TURK)-------------------135 €
    Vitto, alloggio, benzina, souvenir,visto Kaz., tasse ecc..----1.035 €
    Totale-----1.770 €

    Il primo problema che mi sono posto è stato il visto del Turkmenistan, questo era l’imbuto del percorso. In realtà ero partito col progetto di attraversare l’Iran, ma per le incomprensibili proteste dopo la schiacciante ed inequivocabile vittoria del presidente in carica Mahmud Ahmadinejad il visto mi è stato negato, causa la non stabile situazione interna del paese. Mi domando io cosa deve fare un povero uomo politico più di vincere le elezioni col 124% dei consensi: mah !
    Il problema è che avevo aspettato di ricevere risposta per il visto iraniano, prima di partire con la richiesta degli altri.
    Ormai eravamo a metà luglio: tento ugualmente. La lettera d’invito per l’Azerbaijan riesco ad averla per conto mio on line, l’agenzia mi consiglia di fare subito il visto per l’Uzbekistan, che è il paese da cui uscirò attraversato il Turkmenistan, poi i documenti vengono spediti a Parigi per il visto di transito di 5 giorni del Turkmenistan. Ho scelto questa soluzione in quanto il visto turistico, più lungo, sarebbe stato un suicidio economico: devi comprare anche un pacchetto turistico che può anche andare sui 150$ al giorno. Poi non mi è rimasto che aspettare e sperare.
    Avevo programmato di partire domenica 30 agosto (il 28 si sposava un mio amico) e quindi avevo fatto richiesta del visto di transito turkmeno dal 12 al 16 settembre: date fisse e non modificabili.
    Lunedì pomeriggio del 25 agosto finalmente dalla agenzia arriva la conferma che hanno il mio passaporto col visto di transito. Fanno i miracoli e in 2 giorni ottengono il visto per la Russia e Azerbaijan, ma per il visto kazako non cìè verso: una settimana ancora. Decido che è troppo e giovedì mi spediscono i documenti a casa e venerdì mattina ho i visti: quello per il Kazakistan lo farò a Baku, la capitale dell’Azerbaijan: lì è abbastanza facile e veloce ottenere i visti per i paesi dell’Asia Centrale.

    Per l’attrezzatura da viaggio ho praticamente usato la stessa roba dello scorso anno, con alcune piccole differenze:



    i guanti: per il fatto che non trovavo più quelli dello scorso anno (mancanti ancora ad oggi), li ho sostituiti con un comodo paio della Salomon, anche tenendo presente che sarei partito quasi 2 mesi dopo dello scorso anno.



    il manuale di sopravvivenza è stato invece sostituito da un libro più piccolo



    La felpa non l’ho trovata e così ho preso una t-shirt leggera a maniche lunghe in più. Gli scaldamuscoli per le gambe li avevo, ma lunghi e poi un berretto nuovo
    Per la parte foto & C. dopo averlo sperimentato a New York, mi sono portato dietro il pc piccolo della ASUS, ma solo per copiare le foto su chiavi USB e potermi eventualmente connettere a reti WIFI.
    Inoltre ha debuttato il Gorilla Tripod, un treppiede modulare e pieghevole che davvero permette di fissare la macchina fotografica ovunque



    In realtà avevo pensato anche al GPS, ma questo modello il “ 3-Dimensional Global World”, pur completissimo, mi è sembrato che avrebbe rovinato un poco l’aerodinamica del mio Suzuki





    Fra l’altro il negozio di moto dello scorso anno aveva cessato l’attività e così mi sono rivolto a Duilio Moto (Magreta, vicino a Modena) ::: DUILIO MOTO ::: che ritengo giusto nominare, in quanto è stato di una gentilezza e pazienza uniche. Mi ha anche spiegato come cambiare la ruota in caso di foratura, facendomelo materialmente fare con uno dei meccanici (ero memore della foratura dello scorso anno in Kirghigistan): alla fine ero completamente conscio del fatto che in caso di foratura sarebbe stato meglio cercare un gommista.
    Importante novità: ho montato anche il cavalletto centrale. Ho trovato usato un cavalletto che come misure andava bene e il fabbro che lo scorso anno mi aveva adattato gli attacchi per le borse laterali ha fatto anche stavolta un lavoro egregio





    Per un motivo di cui forse vi parlerò alla fine del report sono poi partito alcuni giorni dopo il previsto e precisamente giovedì 4 settembre.

    Mi ero posto il limite di un carico inferiore ai 50 kg: tolti 8 delle borse laterali e 1,2 dello zaino, me ne rimanevano 40, 8. Alla fine le 2 borse rigide riempite ( attrezzi, ricambi, tenda, sacco a pelo e fornello) e lo zaino coi vestiti e le attrezzature elettroniche sono risultati un peso un poco superiore ai 48 kg.
    Per i soldi avevo con me carta di credito, bancomat e circa 1350 $ in contanti. Il fatto di essere partito 5 giorni dopo mi ha un poco costretto a correre per riuscire ad arrivare a Baku con tempo per ottenere il visto kazako. Non averlo, una volta entrato in Uzbekistan, mi avrebbe costretto a devire verso Tashkent, per andare all’ambasciata del Kazakistan e quindi allungare troppo il percorso.
    Sono partito un poco dopo le 8 di mattina di giovedì 4 settembre.



    Il primo giorno ho attraversato Slovenia e Croazia e verso sera, entrando in Serbia sono riuscito ad arrivare a Belgrado







    quest’anno il telone di plastica lo avevo dall’inizio (è quello comprato al bazar di Alma Aty in Kazakistan)



    camera da 25 €, la seconda più cara di tutto il viaggio



    Mattina del 5, mi alzo, colazione inclusa nel prezzo (che lusso !) e parto per riuscire a raggiungere come minimo Sofia, ma mentre viaggio inizio a fare un poco di conti. Oggi è venerdì 5 e l’ambasciata kazaka di Baku di lunedì è chiusa. Poterle dare i documenti il 9 martedì, sarebbe l’deale, per sperare di avere il visto in un paio di giorni e potermi imbarcare giovedì 11, oppure sacrificando un giorno venerdì 12. Il visto di transito per il Turkmenistan è implacabile, dal 12 al 16 .
    Dato che sto comunque viaggiando su strade ottime, inizio a tenere una velocità di crociera un poco più alta del solito, attorno ai 100 km/h di contachilometri ..un razzo ehhh ?




    Bulgaria



    nel primo pomeriggio sono nelle vicinanze di Sofia e a 600 km da Istanbul. Ci penso e decido di andare avanti finche riesco: ad Istanbul avevo programmato almeno 2 giorni, ma ora è impossibile. Comunque penso che Istanbul è una città in cui si può anche tornare con 3 – 4 giorni, in aereo, ed eventualmente visitarla con calma in futuro. Per ora diventa una città in cui devo transitare. Non mi piace viaggiare a tappe forzate ed obbligate, ma in questo caso non è che avessi poi molte alternative.





    verso le 10 di sera arrivo alla frontiera turca e decido quindi di arrivare a Istanbul



    arrivo a Istanbul poco dopo la mezzanotte e cerco subito un’albergo: esco dalla specie di tangenziale in cui mi trovavo perché ho visto una camionetta della polizia…inglese a 0 e io non ho voglia di tirare fuori il frasario di turco. Capisce che cerco un albergo (da poco) e mi viene detta la parola magica che mi aiuterà nei miei giorni in Turchia: OTOGAR = TERMINAL DEI BUS. Infatti raggiungo l’Otogar di Istanbul e subito trovo un hotel da poco meno di 30€. Il problema è che si trova al 6° piano di un edifico e non ha il parcheggio e dovrei lasciare la moto nell’androne del palazzo vicino agli ascensori. Parlo con un tassista e mi porta in un’albergo non lontano:38€ con colazione…fuori dal mio budget, ma del resto è quasi l’una e dopo circa 1000 km ci sta. Prima delle 2 sono a letto e decido che comunque voglio vedere qualcosa di Istanbul: punto la sveglia alle 08,30 e poi vedrò di ripartire nel tardo pomeriggio fermandomi a dormire dove capita.
    Suona la sveglia è sabato mattina, 6 settembre. L’albergo mi dice che non ci sono problemi a lasciare da loro i bagagli, prendo la moto, la cartina della città, lo zainetto e parto, con l’obiettivo di vedere ciò che posso del Corno d’Oro: facile, basta raggiungere il Topkapi il palazzo del Sultano del XV secolo, come lo scorso anno per raggiungere il centro di Mosca, quando avevo chiesto per il Cremino. Topkapi è però anche il nome del quartiere e il nome che trovate su alcune indicazioni stradali che vi mandano a punti di raccolta per i bus delle visite guidate: unitamente al fatto che ero un poco suonato dal viaggio, insomma ci ho messo un po’ a raggiungerlo. Vabbè, ho comunque visto una parte della città.











    l’ingresso del palazzo, mi pare siano 10$, ma vado a memoria















    Una volta uscito dal Topkapi sono andato nella zona di Santa Sofia (Hagia Sophia) e della Moschea Blu (Sultan Ahmet camii)






















    poi visto che ormai erano le 16,30 sono tornato verso la moto, ma prima mi sono pappato una bella pannocchia bollita (c’è anche grigliata)



    alcuni scatti lungo il Bosforo





    un ponte almeno dovevo farlo





    Hidayet Türkoğlu degli Orlando Magic (finalisti NBA nel 2009) è per la Turchia l’equivalente di Yao Ming per la Cina, una celebrità ed un orgoglio nazionale.





    verso le 6 del pomeriggio sono ripartito da Istanbul e viaggiando lungo la E80 sono arrivato col buio a Gerede



    …come trovare l’albergo ad un prezzo accettabile ? Facile: OTOGAR e infatti una volta lì mi hanno indicato un hotel da 18 $.

    L’hotel


    la città






    Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

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  3. #2
    TCP Rider Senior L'avatar di D@v1d3
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    Davvero complimenti, anche quest'anno un'avventura incredibile!

    Sei un grande, per la determinazione e il coraggio di affrontare avventure del genere in solitaria e molto spartanamente... forse il modo migliore per vivere appieno i luoghi che si visitano!
    Ex-IrishCoffee (:-P) --->My Bike!<--- Stirpe Triple Varese

  4. #3
    TCP Rider L'avatar di momi20
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    Domenica 6 si riparte con l’obiettivo di arrivare a Trabzon, il principale porto commerciale sul Mar Nero, niente di particolare se non per il fatto che la città è l’origine del detto “Perdere la Trebisonda” . Trebisonda è l’italianizzazione del nome turco Trabzon o Trebizond ed ha preso il significato analogo a “Perdere la bussola” o “perdere la tramontana” nel senso di orientamento ed anche di pazienza: anticamente per i marinai la città era un importantissimo riferimento e perderlo di vista poteva causare dei naufragi. Io muovendomi per terra, al massimo stavo rischiando un frontale.

    Colazione, caffè e biscotti, l’ho fatta da un benzinaio e sorpresa parlava tedesco (il padre9 per averlo studiato a scuola. Ho rispolverato i miei ricordi del liceo e siamo riusciti ad intenderci





    questo invece vendeva delle cipolle e ne ho prese tre da tenere nelle borse laterali (vicino al riso e all’olio per il motore)..anche con lui via col tedesco



    in questa città (prima di Samsun, credo) questo negozio mi è piaciuto e ho comprato pane e pomodori



    e poi ho fatto sosta da un negozio di vestiti (chiuso, era domenica), ma che davanti alla vetrina aveva lasciato sedia e un piccolo tavolino…un segno del destino ?



    a questo punto non mi rimaneva altro che consultare la mia guida preferita, la “Jump to…Central Asia” edizione 2009 e vedere cosa era suggerito come menù del giorno. Quando si dice la fortuna, guardate un po’



    da non credere ed io che ho appena comprato proprio pane e pomodoro !!!!!! Ecco fatto





    arrivo a Trabzon (quindi almeno la Trebisonda non l’avevo persa) verso sera: subito l’alloggio. In un’internet point scovo l’indirizzo di un’ostello e non so come arrivo all’indirizzo e vedo dalla finestra dell’edificio dei ragazzi al pc. Fantastico c’è anche internet…ma non c’è l’ostello: ha chiuso da un poco ed ora si tengono dei corsi d’informatica. Niente paura: la parola magica Otogar e sono in un attimo in zona low budget.
    Dopo una veloce ispezione degli hotel lungo la strada ne scelgo uno non troppo pretenzioso e del resto il Cetin non riesco proprio a capire cosa mai potrebbe pretendere. Ok camera (un po’ meno di 25$), spray alla catena, olio al motore e sapone per me. Nella hall ( due divani spelacchiati) ci sono alcuni clienti con delle signore over 50 pesantemente truccate: finita la doccia bussano alla mia camera, apro e ce ne sono tre che mi chiedono cosa voglio fare. Mangiare dico io…avevano in mente altro, ma il loro aspetto, il mio stato d’animo e il mio budget non prevedono nemmeno lontanamente la spesa la spesa di una pur vecchia leonessa della strada. Tanti saluti ed esco a piedi per mangiare. Scelgo un tipico ristorante turco che a quell’ora ha ancora del pollo in umido: perfetto.




    Lunedì 7 settembre devo mettere anche in conto la frontiera con la Georgia, comunque gambe in sella e via.





    controllo la pressione delle gomme



    e poi mi accorgo che una delle mie cinghie elastiche si sta rompendo: colpo di fortuna alla prima città vedo una ferramenta, capirai se non le vendono, io le ho comprate in una ferramenta in Italia, quindi perché non dovrei trovarle anche in una ferramenta turca ?



    una barriera contro la velocità artigianale, ma efficace…peccato non fosse segnalata: una grossa gomena da nave



    dopo Hopa arrivo alla frontiera con la Georgia





    sorpresina da 55$ alla frontiera della Georgia: assicurazione obbligatoria per la moto, con tanto di documento non lo sapevo. Comunque sono in Georgia abbastanza velocemente



    improvvisamente il sedere inizia fare un male cane, ma rimedio “imbottendo” la sella col pile, tanto fa caldo



    la Georgia è verdissima ed è uno spettacolo in moto







    i georgiani in auto però sono incoscienti e pericolosi: anche con curve cieche loro sorpassano e nel pomeriggio un furgoncino me lo ritrovo proprio di fronte mentre sta sorpassando in curva. Per fortuna ero più a destra della mia mano destra e lo schivo. Vedo una locanda/caffè e mi fermo: maledico la madre ed i tanti possibili padri dell’autista e mi fermo per un caffè. Dentro al locale sono tutti gentilissimi e col mio povero russo riesco a spiegare chi sono e cosa sto facendo. Non potersi fermare è per me una tragedia: era il posto ideale dove magari chiedere di piantare la tenda nel giardino e farsi una bella cena su un tavolo di legno: pazienza, ma come odio dover correre.





    arrivo a T’bilisi che è sera e devio dalla strada principale per andare a fare un giretto e magari vedere se sia possibile trovare da dormire, magari vicino al Complesso socio-sanitario: "Redemptor hominis” dei Padri Camillini che avrei avuto voglia di andarea visitare Georgia - Armenia
    ma è tardi e anche con l’indirizzo non riesco a capire dai taxista dove sia il posto. Pazienza, vado in un supermarket e compro del formaggio che si chiama col cognome di un mio caro amico del liceo Viola (lo ritroverò altre volte)





    si vede che T’bilisi la stanno tirando a nuovo: scusate ma di notte la mia macchina non è che funzioni benissimo





    verso le 22,30 decido che è comunque meglio fare un altro po’ di strada, almeno rimettersi sulla strada verso la frontiera con l’Azerbaijan e dormire in un qualche posto sulla strada…ci sarà bene qualcosa. Fuori T’bilisi faccio il pieno in un distributore notturno, ci vuole un caffè: nisba. Però vedo delle Red Bull ( che secondo me non servono a una mazza ) e ne prendo due. Decido di usare il bancomat, che però non viene letto. Che problema c’è ? Ho la visa e sulla vetrina del bar c’è il simbolo…manco a parlarne, non funziona. I contanti non ti lasciano mai a piedi. Continuando dopo la sosta la strada va in salita poi quella che mi sembra essere la strada principale si allontana da quella che era la strada successiva e iniziano delle curve su una zona di collina. Ok c’è la luna, ma con le stelle non me la cavo molto bene ad orientarmi. In senso contrario vedo le luci di un furgone, metto le frecce e con le luci accese gesticolo quando passa: si ferma e gli chiedo solo “ Azerbaijan ?” l’autista mi fa cenno di proseguire: se lo dice lui, e allora proseguo. Finalmente vedo una specie di ristorante con dei camion: mi fermo e domando se si può dormire ( gastinizia in russo è albergo). Niet e ti pareva. Però un poco più avanti si dovrebbe trovare qualcosa. Vado avanti e poi sulla destra dopo un venti km vedo un’insegna in georgiano ed inglese e tre persone sedute a un tavolo e dei camion parcheggiati. Gastinizia ? Si ma non hanno più stanze (vacca boia !), ma solo un letto dove tengono le bibite: va benissimo ( 7$) e mi mettono la moto all’interno del locale nella zona bigliardo. Questa zona della Georgia è un poco scoperta sulle mie cartine, quindi non ho idea di quanto sia lontana la frontiera con l’Azerbaijan: lo scoprirò poi il giorno dopo, tanto la direzione è quella giusta. Sto un poco a parlare coi gestori del posto che poi vanno a nanna e io li imito. Al ritorno a casa ho poi scoperto di aver dormito vicino a Krasny Most.





    al mattino ho visto meglio come era fatto il posto

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  5. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di BRADIPO
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    Veramente tanto di cappello!!!
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    ...per parlare in faccia ci vogliono le palle!!!

  6. #5
    TCP Rider L'avatar di easy rider
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    per ora ho potuto dare solo una rapida occhiata alle foto, ma il report sarà oggetto di approfondita lettura...come il precedente d'altronde!
    Non ho parole...solo tanta tanta sana invidia!!!
    "...lentamente muore chi evita una passione...chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno..."

  7. #6
    TCP Rider L'avatar di momi20
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    Martedì 8 ho in programma di raggiungere la capitale dell’Azerbaijan Baku, poco più di 500km, ma con una frontiera che è un aspetto da non sottovalutare mai nei trasferimenti.
    Il primo cartello è di un beneaugurate che di più non è possibile



    La frontiera georgiana è un’attimo e anche una delle guardie di frontiera mi augura buona fortuna…aggiungendo poi che ne avrò bisogno: alla frontiera azera NON parlano inglese. Oltre a tutto ci si arriva con un sentierino che giusto ci passa un auto. Però quando mi vedono mi fanno passare davanti alla fila di macchine: meno male, precedenza ai turisti. Dopo nemmeno mezz’ora sono dentro ad un’ufficio..PRATICAMENTE NON PARLANO INGLESE. Gesti, qualche parola in russo e in inglese, insomma 2 orette per infine apprendere che il mio visto era ok per 30 gg, ma per la moto alla frontiera potevano solo fare un visto di transito di 3gg: e chi mai lo sapeva ? Riesco però a capire che il 10 sera posso portare la moto alla dogana dal traghetto, lasciarla e poi se anche mi devo imbarcare dopo sono a posto. Alla fine in sella di nuovo verso Baku

    Cambio subito un poco di dollari nella moneta locale, i Manat. Bisogna mettersi in testa che in questi paesi è sempre meglio avere del contante mentre si viaggia e pur essendo i $ accettati, ci possono essere dei problemi quando i tagli iniziano ad essere grossi, ad esempio per comprare un poco di benzina.





    la foto dell’ex presidente Heydar Aliyev (ora morto) troneggia ovunque nel paese e mi tornano in mente i vari Karimov dell’Uzbekistan e compagnia bella…comunque la tradizione politica in Azerbaijan è salva: ora al potere c’è il figlio Ilham Aliyev !













    questa deviazione stradale era davvero un poco troppo artigianale



    a ridaiie eccolo di nuovo











    improvvisamente vedo il Mar Caspio alla mia destra vi assicuro che è stato bellissimo l’apparire improvviso di questa distesa d’acqua.



    Arrivo a Baku verso le otto di sera e il primo impatto con la capitale è stato terrificante…dal punto di vista del budget. Prada Gucci, Versace Cartier, macchinoni enormi, hotel con luci e personale che non lasciavano dubbi sull’eventuale costo di una camera. Mi ricordo però che avevo guardato su Hostels & Youth Hostels Worldwide - Online Bookings e 1 ostello a Baku era indicato. Chiedo a dei ragazzini con l’IPod dove sia un’internet point e riesco ad arrivarci. Prima però foto con questo centauro locale (che però aveva una moto seria)



    poi dentro all’internet point cerco l’indirizzo dell’ostello e già che ci sono decido di fare ugualmente la prenotazione con la carta di credito: capita ogni tanto che se vi recate di persona i posti letto siano finiti, ma siti come hostelworld ne hanno una quota comunque a disposizione e quindi on line si riesce ad avere il letto. Copio l’indirizzo e poi mi accorgo di non avere la carta di credito nella prima taschina del mio marsupio. Ho solo il bancomat, ma non l’ho mai usata. Mi ricordo però che alla sera in Georgia l’avevo tirata fuori per provare a pagare le Red Bull: devo averla scordata dal distributore. Sms a mio fratello che provvede a bloccarla tanto con me ho i contanti e un altro bancomat della Cirrus Maestro. Per 3 dollari un taxi mi porta all’albergo dove vicino si trova il Caspian Hotel (ex 1000 Camel Hotel): 20$ a notte, ma di meno non esiste altro. Comunque la zona è chiusa al traffico normale e ci vuole la carta elettronica per far alzare la barriera: io entro seguendo una macchina.
    Dopo meno di mezz’ora sono nell’ostello, col letto, la cucina e la doccia a disposizione: subito conosco Ed, un ragazzo inglese che come me vuole andare in Turkmenistan e poi Uzbekistan. Lui a Baku ha già fatto il visto kazako e domani tenterà con quello turkmeno. Mi da il nuovo indirizzo dell’ambasciata del Kazakistan ( nemmeno il sito ufficiale del ministero degli esteri del Kazakistan era aggiornato su questo) e mi regala una mappa della città indicandomi dove si trova l’ambasciata: vicino all’hotel Europe. Domattina subito lì. Adesso dopo la doccia mi preparo da mangiare e la mia guida mi propone Riso alla Cipolla Turca: ma sono proprio gli ingredienti che ho con me !







    oltre all’angolo per il pc la stanza aveva anche il condizionatore !



    Al mattino posso vedere bene la differenza fra l’ingresso nel cortile interno dell’ostello che porta alla mia camera (2°piano) e l’ingresso dell’hotel di lato, il Meridien





    questa la stradina proprio di fianco al meridien che portava al cortiletto del mio ostello



    mercoledì 9 mi alzo presto e subito vado all’ambasciata del Kazakistan: ho già il modulo compilato con le foto necessarie . Aprono al pubblico alle 9,30 e alle 9,00 non c’è davvero molta fila



    spiego all’impiegata il mio problema: il 12 inizia il visto turkmeno e quindi mi piacerebbe riuscire ad imbarcarmi l’11 venerdì. I visti li consegnano al pomeriggio e mi dice di ripassare giovedì pomeriggio. Sono contento e pago i 30 $ della pratica. In italia costa 60 €.
    Baku è una città tenuta a specchio e vi risiede il 20% della popolazione dell’Azerbaijan: affamando l’80% della popolazione non deve poi essere difficile trovare le risorse per mantenere pulita e lucida una città.













    all’ufficio informazioni turistiche mi ero fatto spiegare dove andare per informarmi sul traghetto per Turkmenbashi in Turkmenistan e mi ero fatto anche scrivere sulla cartina la parola azera per traghetto: sapevo che in russo era paron. Poi avevo chiesto informazioni su una zona in cui poter trovare dell’olio per moto e ci sono arrivato verso l’una. Ad un incrocio c’erano tanti negozi di gommisti, ma ho notato anche un piccolo bar/ristorante e sono entrato. Diciamo che era poco più di una mensa, ma ho mangiato benissimo







    finito di mangiare il proprietario di un negozio di ricambi per auto e moto ( e proprietario di parecchia altra roba nel quartiere), avendo notato la mia moto mi ha chiamato all’interno offrendomi il tè.





    poi nel pomeriggio in giro per la città ed ho anche trovato la sede dell’ambasciata italiana









    Altri punti della città: questa è Torre della Fanciulla circa del XII secolo.









    alle sette sono tornato in ostello e la padrona dell’ostello mi ha detto che dovevo provare la cucina dell’Azerbaijan e mi ha portato quello che aveva preparato per cena



    Poi la camera ha iniziato a riempirsi e sono arrivati un universitario iraniano



    un ragazzo ed una ragazza tedeschi che però all’università studiavano lingue orientali e anche russo. Lui era arrivato dall’Uzbekistan, mentre lei, in volo dalla Germania, aveva trascorso la prima notte a Baku presso una famiglia azera che aveva conosciuto in volo. Sapendo che viaggiava da sola non avevano voluto sentir ragioni e l’avevano ospitata a casa loro e poi accompagnata all’ostello. Dopo è arrivato un ragazzo del Camerun, un bancario, che girava con una spada da scherma: faceva parte della nazionale del Camerun e mentre era in viaggio ogni tanto partecipava a qualche gara. L’ultimo un ragazzo romeno che per tre giorni aveva fatto trekking nel nord del paese ed era arrivato stanco e un poco disidratato. Ho solo fatto due passi dopo cena e poi a nanna.

    Il giorno dopo al mattino sono tornato nei pressi dell’ambasciata kazaka, perché anche in quella zona mi avevano detto esserci alcuni concessionari di moto. Vedo solo concessionari d’auto e alla fine mi fermo dallo show room della Mercedes: è la capitale, almeno una persona che parli inglese dovrà pur esserci.
    Ed infatti c’è: si chiama Nurana. Le spiego cosa cerco, ma poi rimaniamo a parlare del mio viaggio ed alla fine con un suo collega mi accompagna da una officina della Yamaha dove trovo olio per il motore ed anche lo spray per la catena !





    ormai è mezzogiorno e al ritorno dallo showroom mi invitano a rimanere a mangiare : hanno una cucina attrezzata con tutto.



    Alla fine sono rimasto lì fino alle 3 del pomeriggio: anche qui la crisi è stata pesantissima e Nurana mi dice che va già bene quando riescono a vendere un auto al mese. Alla fine saluto lei e gli altri dello showroom e vado all’ambasciata del Kazakistan: mazzata ! Dalla loro capitale non è ancora arrivata nessuna risposta e io domani voglio prendere il traghetto. Mi dice, anche se non sarebbe l’orario di ripassare nel mattino. Non posso fare altro che andare ad informarmi sul traghetto.
    Su alcuni siti e forum di viaggio (quello della Lonely Placet su tutti) avevo letto storie terrificanti su questo famigerato traghetto: non sapevi mai a che ora partiva e quindi dovevi andare al mattino presto a lasciare il nome e poi ripassare presto, Spesso non c’era posto nelle cabine, quindi sistemazioni improvvisate a meno di non pagare mance extra all’equipaggio. Nessuna possibilità di trovare cibo e acqua a bordo: un viaggio infernale.

    Io sono andato nella zona del porto e mi hanno indicato una piccola strada che portava agli imbarchi dei ferry. Un militare ha alzato la sbarra, gli ho detto paron e lui mi ha indicato un edificio che era la kassa. Sono entrato e c’erano due persone, una in divisa da marinaio. Ho semplicemente detto col mio povero russo io e una motocicletta a Turkmenbashi domani. Hanno guardato la moto e poi mi hanno scritto il prezzo: 100$ io e 110$ la moto. Per l’orario mi hanno detto di essere li non dopo le tre e mezza. Non c’era bisogno di anticipi o altro. Nemmeno il nome hanno voluto. Poi però ha cominciato a ronzarmi in testa quello che mi avevano detto alla frontiera azera sui 3 giorni della moto: 8, 9 e oggi era il 10. Vado alla dogana portuale e trovo un ufficiale che parla inglese. Guarda i documenti e mi dice che in effetti oggi dovrei lasciare in dogana la moto e io poi posso imbarcarmi quando voglio. Il mio visto è da 30 gg. Fino a domani senza moto: gli dico che stasera mi servirebbe. Allora mi concede di portarla lì il mattino dopo, ma non oltre le nove e mezza. Ok.
    Torno in ostello e preparo di nuovo il riso con le cipolle. La ragazza tedesca, sta aspettando il suo amico che era uscito a fare la spesa: mi vede cucinare e mi offre un barattolo con delle spezie. Le dico di condire il riso, visto che le conosce e poi gliene offro metà



    poi alla fine anche lui è tornato e aveva comprato una pizza salata tipica della Georgia



    Arriva anche Ed: è felicissimo. Gli hanno dato anche il visto di transito per il Turkmenistan: 2 giorni e 85$ per la procedura veloce, e pensare che a me è costato 200€ mannaggia.
    Col mio portatile copio le foto, poi esco a fare 2 passi ma a mezzanotte sono a nanna.

    Oggi è venerdì 11. vado subito al porto con la moto, ma mentre sono dentro all’ufficio per il biglietto risuona imperiosa la voce dell’ufficiale della dogana che stava andando all’ufficio: dalla sua macchina mi grida di sbrigarmi che dopo le 9,30 sono problemi seri. Lo seguo e sbrighiamo tutte le pratiche per l’imbarco della moto.



    Poi me la fanno lasciare vicino ai loro uffici. Ho montato le borse laterali e legato col lucchetto lo zaino al portapacchi: la copro col telone, ma sono tranquillo. L’ufficiale mi ha detto che fanno sempre lasciare le moto in quella zona e che spesso dei motociclisti hanno dormito lì coi sacchi a pelo aspettando il traghetto del giorno dopo.


    Torno dalla cassa del ferry e gli mostro una fotocopia del passaporto e riesco a fargli capire che devo andare all’ambasciata del Kazakistan a prendere l’originale. Ok mi registrano e pago quando torno: li guardo e uno che parla un poco inglese mi rassicura. Tranquillo che ti aspettiamo: chiaro ho imparato che il biglietto passeggeri costa 30 $, ai turisti ne chiedono 100 $ (io poi ho anche la moto !). Ambasciata del Kazakistan: un’impiegato mi dice che non è ancora arrivata nessuna risposta. Vacca boia: mi tocca di rinunciare al passaggio a est in Kazakistan. Allora gli dico che ho il traghetto nel pomeriggio, di ridarmi il passaporto e di girare la mia pratica all’ambasciata kazaka di Tashkent: devierò e andrò là a chiedere il visto. Entra nel suo ufficio e quando esce mi da il passaporto dicendomi che vi ha applicato il visto. Si fida e si dice sicuro che gli arriverà in seguito una risposta positiva alla mia richiesta e lui, assumendosi la responsabilità, me lo dà prima…non ci credo. Lo ringrazio in tutte le maniere possibili, esco e con un taxi ritorno dall’imbarco dei ferry.
    Gli addetti alla cassa si rovinano e mi fanno uno sconto di 10$. Vado all’imbarco, e mi metto in fila per salire sul ferry con la moto. Mentre aspetto (stanno scaricando dei vagoni treno dal mio traghetto) arriva un marinaio e inizia a chiedermi dei $ per il fatto che mi devo imbarcare. Una tassa. Gli dico che ho già lasciato 200$ alla cassa. Corre alla cassa e quando torna è tutto contento che sta contando dei dollari: ovvio la mazzetta viene divisa fra tutti.



    Per 5 $ mi accordo perché pensino loro a fissare la moto per la traversata.



    esco per salire sulla nave e sento la voce di Ed che mi chiama: anche lui è riuscito a prendere quel traghetto. Sono davvero contento di rivederlo





    può esserci qualcosa di meglio di una birra sul ponte con un amico per iniziare la traversata ?

    Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

  8. #7
    TCP Rider Senior L'avatar di -Johnny-
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    Caspita, un'altro tour fantastico!
    Sei da ammirare. Oltre all'ammirazione, da parte mia c'è anche un po' di invidia, ma in senso buono.
    Ciao Andrea, Amico mio...
    Ti porterò nel cuore per sempre...

  9. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di BRADIPO
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    Citazione Originariamente Scritto da easy rider Visualizza Messaggio
    per ora ho potuto dare solo una rapida occhiata alle foto, ma il report sarà oggetto di approfondita lettura...come il precedente d'altronde!
    Non ho parole...solo tanta tanta sana invidia!!!
    A Lucià, te a MOMI je poi solo che spiccià casa!!!
    Ancora complimenti!!!
    SEZIONE ROMANA
    ...per parlare in faccia ci vogliono le palle!!!

  10. #9
    TCP Rider L'avatar di easy rider
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    Citazione Originariamente Scritto da BRADIPO Visualizza Messaggio
    A Lucià, te a MOMI je poi solo che spiccià casa!!!
    Ancora complimenti!!!
    ...l'europa, l'asia, avanti, indietro, de sopra, de sotto...ma io mica sto a sti livelli!
    però quando se tratta de partì nun me tiro mai indietro e sai perchè?....perchè per me il viaggio è sacro!!!

    momi scusa questa divagazione, ne approfitto per confermare quello che ho già detto...viaggio da paura!!! tanta stima e tanta invidia (in senso buono!)
    buona strada per il tuo prossimo viaggio
    Ultima modifica di easy rider; 15/10/2009 alle 12:53
    "...lentamente muore chi evita una passione...chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno..."

  11. #10
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