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Discussione: Caponord 2010 - Il report, finalmente..

  1. #1
    TCP Rider L'avatar di onzio
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    Caponord 2010 - Il report, finalmente..

    Dopo 4 mesi esatti dal rientro , ecco il report del viaggio effettuato ad agosto col mio Tiger1050. Ammetto di aver gugolato un po' per ricavare qualche ulteriore spunto ed informazione.


    "Perche’ scegliere un viaggio a Caponord, quando con lo stesso kilometraggio e spesa si puo’ articolare un viaggio in Europa “coi fiocchi”, costruendoselo su misura in base alle personali preferenze?
    Credo che la risposta sia semplice: Caponord e’ IL viaggio per eccellenza (motociclisticamente parlando). Ma non e’ solo la tanto agognata foto ai piedi del mappamondo di ferro; il “sito” rischia di deludere per il taglio commerciale, per i tanti autobus e camper, per la relativa facilita’ per raggiungere l’isola di Mageroya attraverso il tunnel subacqueo; il vero mito di caponord e’ il viaggio stesso attraverso la natura splendida che man mano che si sale verso il nord, diventa sempre piu’ estrema ed incredibile, ed offre sensazioni belle e violente..
    Dalle sterminate foreste finlandesi costellate da infiniti laghi, alla taiga lappone, alle montagne, i ghiacciai, i fiordi norvegesi, le straordinarie isole Lofoten…


    L’itinerario e’ stato il seguente: Italia, Austria, Germania, repubblica Ceca, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Germania ecc. a rientrare (dalla mappa si capisce meglio), ed e’ stato studiato per ridurre al minimo le tappe di puro trasferimento, inserendo ogni giorno qualcosa di realmente interessante ed emozionante da vedere.
    E’ stato cosi’ strutturato anche per un motivo “psicologico”: sfruttare la freschezza psicofisica e l’entusiasmo dei primi giorni per attraversare quelle nazioni che dal punto di vista paesaggistico non offrono granche’, ed avere comunque “l’adrenalina” data dalla discesa lungo la Norvegia (tutta eccezionale) per rientrare velocemente dalla Danimarca e Germania. Quindi nessun “crollo” di attenzione e di interesse.



    Ma andiamo per tappe:

    - 1° giorno: Praga (circa 700 km dal punto di partenza). Il clima e’ variabile, ma le temperature elevate; siamo “lambiti” dalle ultime propaggini di una grande perturbazione che aveva portato alluvioni e disagi in tutta la zona Germania, rep.Ceca, Polonia. Arriviamo all’hotel infatti sotto una forte pioggia..

    - 2° giorno: Praga – visita alla citta’. Il tempo e’ ottimo, fa caldo, la citta’ e’ splendida, accogliente, sicura, conservata bene, con monumenti ricchi di storia e bellezza, avvenimenti culturali e una vita notturna che non conosce sosta. Le principali aree turistiche di Praga sono separate dalla Moldava e congiunti da diversi ponti, di cui il piu’ antico e’ lo stupendo Ponte Carlo con tutte le sue statue di marmo. Cena abbondante ed ottima birra…






    - 3° giorno: Praga – Cracovia (km. 552). Itinerario poco interessante come paesaggio, arrivo ancora sotto la pioggia, ma il bel centro della citta’ propone edifici storici di tutto rispetto e una grande piazza.

    - 4° giorno: visita guidata ad Auschwitz – Birkenau. Credo che ogni commento sia superfluo, tanto e' l’orrore e la pieta’ che suscitano questi luoghi.. Rientro in hotel a Cracovia.






    - 5° giorno: Cracovia – Varsavia (km. 300 circa). Anche in questa tappa paesaggi di scarso interesse, se non per la vasta campagna, l’attraversamento di qualche paese caratteristico e la vista di molti nidi di cicogna, abitati.. Deviazione per Czestochowa per una visita al santuario della famosa Madonna nera.
    Varsavia e' molto bella, con un forte connubio di architettura antica e moderna. Cena all’aperto nella caratteristica Piazza del Mercato, ricostruita, come buona parte del centro storico, dopo le distruzioni della seconda guerra. Nota di cronaca: nel nostro hotel alloggiavano le partecipanti di un concorso di miss internazionale.. E non aggiungo altro.





    - 6° giorno: Varsavia – Riga (km. 667). Tappa di trasferimento attraverso la Lituania (Kaunas), per giungere Riga, capitale della Lettonia e citta’ medioevale il cui centro storico e’ inserito dall’ Unesco nei patrimoni mondiali dell’umanita’. Per gli appassionati della vita notturna una vera manna di validi locali, pub e discoteche, donne splendide.
    Curioso che per vari motivi storici ed economici in questa nazione le donne sono molto piu’ numerose che gli uomini (secondo il libro dei Guinnes) e sembra siano fra le piu’ belle del mondo…
    Cena e dopo cena in caratteristico pub medioevale sotterraneo perfettamente conservato, con cameriere in costume (medioevale..).

    - 7° giorno: Riga – Tallinn (km. 309). Il meteo e’ buono, fa un caldo estivo (pochi giorni prima in queste zone facevano 40 gradi, anche a Mosca). Tallinn e’ una delle citta’ baltiche meglio conservate (patrimonio dell’umanita’), con architettura medioevale e gotica, tanta gente in giro, locali e negozi in tutte le vie e piazze del centro.
    Anche qui una vivace vita notturna, che fa fulcro su una qualita’ e quantita’ di belle ragazze assolutamente inconsueta..
    Cena abbondante in pub tipico, annegata in un fiume di birra buona.





    - 8° giorno: Tallinn – Vaasa (km. 509). Partenza di buon’ora per prendere la nave (Viking Line) per Helsinki. Purtroppo non c’e’ tempo per visitare questa capitale e ci immettiamo in autostrada. Il paesaggio cambia velocemente e cominciamo ad attraversare le prime foreste finlandesi; il tempo diventa grigio e un po’ di pioggia ci accompagna fino quasi alla meta. Vaasa (sul mare) non ha particolari attrazioni, ma ci regala un tramonto di tutto rispetto, una buona cena di pesce e un inaspettato carosello di auto americane anni ’50 – ’70 lungo le vie del centro.
    Comincia a fare freddino.





    - 9° giorno (ferragosto): Vaasa – Rovaniemi (km .542), in parte lungo una strada panoramica costiera, ma comunque sempre immersi in una foresta fittissima: i tronchi degli alberi sono spesso a poche decine di cm uno dall’altro (un mio amico se ne e’ uscito con “Ma quanto tempo ci avranno messo a piantare tutti questi alberi..?” .. Spero scherzasse..).
    Ogni tanto appare un lago, piccolo, grande, dalle piu’ svariate conformazioni, dalle sponde deserte, oppure abitate da poche costruzioni, discretamente immerse nella vegetazione. Il cielo e’ limpidissimo, le nuvole hanno forme strane.
    Il traffico si fa sempre piu’ rado: spesso sono autocarri caratterizzati da enormi tubolari e reti a protezione del muso (frequenti i cartelli di pericolo alci e renne..); le strade sono comunque buone e sostanzialmente dritte.
    Alloggio in chalet di legno nel bosco; indimenticabile perche’ perfettamente attrezzato, confortevole, riscaldato, con cucina completa, TV lcd, mini hi-fi, sauna (!), lavatrice, asciugatrice…











    - 10° giorno: Rovaniemi – Inari (km. 328). Si inizia con l’attraversamento del Circolo Polare Artico, e le foto di rito sotto il cartello, e la visita al Santa Village (la casa di Babbo Natale, quello vero..), una struttura di divertimenti e negozi, che incuriosisce e mette di buon umore non solo i bambini, situata esattamente sul Circolo Polare, ben segnalato a terra.
    Visita a Babbo Natale, con foto di gruppo e shopping in tema natalizio..
    Si prosegue, sempre immersi nella fitta foresta, verso Inari, cuore della Lapponia finlandese, il cui lago frastagliato e costellato di 3.000 scogli ed isolotti e’ il piu’ grande della Finlandia. Cena di pesce (ovviamente) in hotel, e splendido tramonto sul lago.











    - 11° giorno: Inari – Caponord (km. 353). Si passa dalla Finlandia alla Norvegia, lungo una strada con frequenti saliscendi; il paesaggio cambia rapidamente, il percorso si fa piu’ “guidato”. Costeggiamo i primi grandi fiordi norvegesi (Olderfjord, Porsangen fjord): l’emozione e’ grande, cosi’ come il paesaggio. Poco ci interessa se il meteo e’ a tratti piovoso (e freddo..).
    Attraverso un tunnel subacqueo (a pedaggio), inaugurato nel 1999, giungiamo sull’isola di Mageroya, ove e’ situata la rupe di Caponord. Sosta per il pranzo sul porto e trasferimento al camping. L’entusiasmo e’ alle stelle, la stanchezza e’ cosa secondaria. Decidiamo di raggiungere la rupe dopo cena, quando il luogo e’ meno affollato e la luce piu’ suggestiva. Cosi’ partiamo per gli ultimi 30 km che ci separano dalla meta; il paesaggio e’ brullo ed etereo, l’atmosfera quasi irreale, la strada e’ abbastanza tortuosa con molti saliscendi e strapiombi non protetti; l’oscurita’, il vento forte e la pioggia la rendono ancora piu’ impegnativa. Arriviamo alle 21,30 circa al famoso globo. Che emozione! Scattiamo un sacco di foto, poi ci rifugiamo nella zona commerciale antistante. Qui ci dedichiamo allo shopping, assistiamo ad una proiezione molto bella, cazzeggiamo in attesa che chiudano il tutto, per poter superare gli sbarramenti con le moto e fare altre foto sotto al globo con i nostri mezzi (cosa che di giorno e’ proibita..). Sono le 00.30. Rientro al camping difficoltoso per il vento, la pioggia e il fondo viscido.











    - 12° giorno: Caponord – Alta (km. 208). Tappa breve e partenza dopo pranzo per avere la mattinata libera. Sono tornato sulla rupe (il biglietto pagato la sera prima aveva validita’ 24 ore) per fare altre foto in condizioni meteo e di luce migliori. Sistemazione in campeggio in chalet mediocre.







    - 13° giorno: Alta – Tromso (km 403). Tappa interamente fra le curve dei fiordi norvegesi, col mare sempre “al fianco” che snocciola di continuo baie piccole e grandi con colori di acqua incredibili e panorami mozzafiato. Il tempo e’ ottimo, le montagne hanno le cime innevate, l’aria e’ tersa. Molto bello. Sistemazione in campeggio in chalet discreto e tramonto rosso fuoco..







    - 14° giorno: Tromso – Svolvaer (isole Lofoten – km. 425). Ancora fiordi, percorsi guidati, tempo buono e panorami super. Ci imbattiamo anche in una sagra paesana, con musiche e specialita’ gastronomiche non sempre ben identificate.. Sistemazione in chalet su un fiordo, dove abbiamo visto l’avanzare e l’effetto della marea, e l’ennesimo tramonto superlativo.











    - 15° giorno: sosta alle isole Lofoten: queste isole sono considerate la meta piu’ suggestiva di tutta la Scandinavia, e meriterebbero un report fotografico a se’.. I fiordi, gli isolotti, le insenature, le spiagge, i rilievi appuntiti, le strade panoramiche, il villaggio-museo di A (il paese piu’ meridionale dell’arcipelago), i villaggi dei pescatori, gli onnipresenti tralicci per l’essicazione dei merluzzi e delle aringhe… Non trovo le parole per descrivere questi paesaggi e le sensazioni che mi hanno dato, ma posso confermare che, per merito di un sole pieno, questa giornata e’ quasi da sola valsa il viaggio…! Cena a base di balena e merluzzo.

















    - 16° giorno: Svolvaer – Mo i Rana (km. 466). Si viaggia ancora su strade splendide che costeggiano i fiordi. In questa tappa si attraversa di nuovo il circolo polare artico (66° - 33’ di latitudine), su un altopiano a 700 m. di altitudine ove piove praticamente sempre. Infatti… Meno suggestivo di quello in Finlandia, ma sempre emozionante. Anche qui due piccoli monumenti e uno store di souvenirs.. Sistemazione in chalet in campeggio.





    - 17° giorno: Mo i Rana - Trondheim (km. 435). Tappa di trasferimento lungo una strada interna e lontana dal mare, ma non meno piacevole come guida e paesaggi. Trondheim e’ una citta’ universitaria (antica capitale della Norvegia), ed e’ caratteristica per numerosi edifici su palafitte lungo il canale principale, e una cattedrale medievale molto importante. Numerosi gli scorci e i punti di interesse.





    - 18° giorno: Trondheim – Lom (km. 521). Tappa spettacolare per i paesaggi e la guida. Per cominciare percorriamo la Atlantic Road, un toboga stradale di curve e saliscendi, formato da 12 ponti che poggiano su isolotti in mezzo al fiordo! Peccato per i soli 8 km…
    L’itinerario prosegue lungo la Trollstigen, la valle dei Troll, mitici e fantasiosi personaggi presenti in tutta la tradizione nordica. Il percorso panoramico scavato nella roccia con vista da brividi sul Trollveggen, la parete a strapiombo più alta del nord Europa. I tornanti ricordano un po’ lo Stelvio..
    Traghettata intermedia, poi si prosegue ancora verso il grande Geirangerfjord, il fiordo piu’ caratteristico della Norvegia, le cui pareti a strapiombo e cascate, regalano viste mozzafiato. E ancora la “Strada delle Aquile”, con suggestive viste sulla “cascata delle sette sorelle”, sulla vallata sottostante e sul vicino ghiacciaio. Strada tortuosa, ripida, con lunghi tratti non asfaltati e viscidi…

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    - 19° giorno: Lom – Bergen (km. 355). Ancora un interessante passo montano (il piu’ alto della scandinavia), ghiacciai e fiordi lungo la strada panoramica che attraversa il parco nazionale dello Jotunheimen; traghettata, ed arrivo a Bergen “ la capitale dei fiordi” nonche’ la citta’ piu’ piovosa d’Europa…le cui case di legno sul porto sono state dichiarate patrimonio dell’umanita’. Ora ospitano negozi e locali caratteristici. Cena a base di zampe di granchio reale (indimenticabili) ed altri crostacei..













    - 20° giorno: Bergen – Oslo (km. 480). Percorso attraverso uno sconfinato altopiano dai paesaggi stupendi. Traghettata intermedia ed arrivo ad Oslo in buon hotel. Visita alla citta’ e cena costosa all’Hard Rock Cafe’.





    - 21° giorno: Oslo - Copenaghen (km. 607). Percorso in buona parte attraverso la Svezia; lambiamo Goteborg ed arriviamo a Malmo da cui passeremo in Danimarca attraverso il ponte a pedaggio sull’Oresund, il piu’ lungo d’Europa, caratteristico perche’ dopo una decina di km sospesi sul mare prosegue con un tunnel sotterraneo di circa 4 km per poi riemergere nei pressi dell’aeroporto di Copenaghen. Un’opera gigantesca che lascia a bocca aperta.. Questa bella capitale ci accoglie con splendidi edifici antichi e moderni, e un vibrante brulicare di persone. Cena presso il parco-giardino di Tivoli con una di costata di maiale che sembrava uno xilofono.. e ottime birre artigianali. Sistemazione in buon hotel.















    - 22° giorno: Copenaghen – Kircheim (km. 690). Tappa quasi di trasferimento; il paesaggio non e’ piu’ cosi’ spettacolare, specialmente dopo lo sbarco in Germania. La meta della tappa e’ solamente un discreto motel lungo la strada.

    - 23° giorno: Kircheim – casa mia (km. 920). Tappa di esclusivo trasferimento. Partenza di primo mattino, al buio e sotto la pioggia forte. Per tutto il tratto tedesco si alterneranno fasce di tempo discreto e di pioggia battente. Il traffico e’ intenso. Sbagliamo un incrocio nel sud della Germania e ci ritroviamo su un passo nel Tirolo austriaco. Migliaia di automobili a passo d’uomo (e’ una domenica di rientri); difficile e pericoloso superare. Code gigantesche al pedaggio del Ponte Europa presso Innsbruck e all’ingresso dell’autostrada italiana.. Traffico notevole su tutta la Brennero, con rallentamenti in zona Lago di Garda. Riesco comunque ad arrivare a casa a meta’ pomeriggio. Forse e’ stato il mio personale “giorno piu’ lungo” motociclistico."



    Questa la cronaca piu’ o meno sintetica del viaggio; spero che a qualcuno sia interessata o possa venire utile qualche info.

    PERIODO E CLIMA:
    I mesi di giugno, luglio e agosto sono gli unici che possono permettere un clima ragionevole. Intorno alla fine di giugno, oltre il circolo polare, il sole rimane sempre sopra la linea dell’orizzonte (il famoso sole di mezzanotte); per quanto riguarda il meteo si puo’ incontrare di tutto: sole e caldo mediterraneo, pioggia, nebbia, vento forte, e anche la neve. Se pensate di non incontrare maltempo, state a casa o preferite la Tunisia, Libia… Normalmente in tutta l’Europa centrale e nel sud della scandinavia le temperature sono elevate, ma a salire verso nord crollano rapidamente ed oltre il circolo polare diventano praticamente invernali. Solo nelle giornate di sole pieno, se non tira vento, le temperature sono primaverili.

    DURATA DEL VIAGGIO:
    Mi sento di dire che meno di tre settimane sarebbe sprecare un’occasione (costosa) e forse irripetibile, e si trasformerebbe in una corsa contro il tempo col rischio di correre molto e cogliere poco. Tre settimane è il periodo minimo consigliato, che prevede comunque una attenta programmazione delle tappe; richiede comunque delle scelte e obbligherà a qualche rinuncia. Se non volete avere vincoli, e volete la libertà di scegliere sul momento prendetevi un mese di tempo.

    ABBIGLIAMENTO:
    L'abbigliamento specifico è fondamentale per affrontare il viaggio, anzi si può dire che e’ essenziale per la sua riuscita. Si deve partire con un abbigliamento completo contro il freddo e la pioggia. A partire dal casco, integrale o modulare, al sottocasco, al “buff” antivento, giacca e pantaloni con membrana, e tuta antipioggia, anche se non avete dubbi sulla tenuta della giacca. L’utilizzo dell’antipioggia si rivela essenziale per non inzuppare lo strato esterno della giacca, che non si asciughera’ molto probabilmente per il giorno successivo.. oltre a disperdere molto meno il calore del corpo. Dovra’ essere robusta, facile e veloce da mettere e togliere, perche’ cio’ capitera’ spesso ed in condizioni precarie; cioe’ a bordo strada, quando sarete gia’ bagnati, col brecciolino attaccato alle suole… Intimo tecnico e maglie in pile o windstopper (o simili), stivali antiacqua o copri stivali in gomma, calze tecniche (leggere e pesanti), guanti con membrana impermeabile e guanti leggeri. In ogni caso abbigliamento “a cipolla”, per poter gestire i 30° ed oltre, cosi’ come i 2°, magari con pioggia e vento.

    DOCUMENTI:
    Se non pensate di sconfinare in Russia, Ucraina ecc… e’ sufficiente la carta di identita’ valida per l’espatrio. Durante l’attraversamento dei tanti confini di stato incontrati, non siamo mai stati fermati ad una dogana (tutte deserte le poche incontrate – Lituania – Lettonia – Estonia); per il resto si passa da una nazione ad un’altra come si passa da un comune ad un altro qui da noi…

    MOTO E PREPARAZIONE:
    La moto non necessita di preparazione particolare, in quanto il tragitto e’ totalmente su strade asfaltate. Possono capitare lunghi tratti di lavori in corso dissestati, ghaiosi e fangosi, possono capitare deviazioni su strade bianche per visite a luoghi di interesse, ma sara’ sufficiente:
    - uno scrupoloso tagliando (olio, filtri, pasticche nuovi)
    - gomme assolutamente nuove (che possano percorrere almeno 10.000 km in sicurezza)
    - gruppo di trasmissione nuovo o comunque in ottime condizioni
    - controllare l’impianto elettrico e partire possibilmente con una batteria nuova e di buona qualita’
    - controllare tutti i serraggi, i cuscinetti delle ruote e i livelli dei liquidi
    Alcune protezioni aggiuntive non faranno male, cosi’ come sara’ comodo un allargamento della base del cavalletto laterale e/o uno centrale, comodo per le manutenzioni alla catena..
    Buona norma portare sempre, oltre agli attrezzi di bordo, un kit anti-foratura, un compressore portatile, un manometro, un po’ di fusibili misti, nastro telato americano, fascette di misure assortite, guanti usa e getta, qualche straccio o panno-carta, una bomboletta di olio x la catena, una chiave USB col manuale di officina in inglese, l’elenco con indirizzo dei concessionari della vostra marca di moto dei paesi che attraverserete.

    Indispensabile un navigatore affidabile, aggiornato e stagno..

    Non sottovalutare anche la preparazione fisica perche’ le medie giornaliere sono elevate e devono essere affrontate con ogni condizione meteo. Calcolare che alla stanchezza di un fine tappa si sommera’ quella del giorno successivo, del successivo ancora, ecc….. e che viaggiare col caldo intenso e’ faticoso, ma anche col freddo “cattivo” non e’ da meno. Appettiti serali implacabili…

    BAGAGLIO:
    Beh, e’ molto soggettivo, ma il consiglio e’ di non portare troppo vestiario, un quanto si utilizza prevalentemente l’abbigliamento da moto. I capi che userete la sera, per poche ore, si possono tranquillamente utilizzare piu’ volte. Inoltre l’intimo tecnico (di poliestere, poliammide o meglio di polipropilene) si puo’ lavare all’arrivo in hotel e ritrovarlo asciutto la mattina seguente. Gestite i bagagli in modo da muovere, all’arrivo serale, solo le cose che realmente vi servono per la sera/notte. In una borsa da serbatoio, o marsupio, o zaino, o monospalla, andranno tutti gli oggetti da avere velocemente a portata di mano (documenti, materiale fotografico, mappe/road book e documentazione del viaggio, coltellino svizzero, sigarette-accendini, acqua, fazzoletti di carta, salviette, numeri utili, collirio, spray pulizia visiera, occhiali da sole, una penna biro, stuzzicadenti, gomme da masticare…….).
    Soggettiva anche la sistemazione del bagaglio: c’e’ chi preferisce le valigie laterali per abbassare il baricentro della moto, c’e’ chi le evita e preferisce caricare in verticale per avere una sezione inferiore negli incolonnamenti e nel traffico cittadino.

    RIFORNIMENTI:
    Senza problemi lungo tutto l’itinerario: anche nel piu’ remoto distributore vengono accettate le carte di credito principali e si puo’ mangiare un panino caldo, bere una bibita ed un caffe’ lunghissimo. Ricordatevi i PIN delle carte di credito perche’ alcuni funzionano solo in automatico.

    ALLOGGI, RISTORAZIONE E COSTI VIVI:
    Va da se’ che il costo di un viaggio simile puo’ variare enormemente dalle sistemazioni serali: dal buon hotel agli chalet di legno (che si trovano facilmente in tutta la scandinavia) la differenza e’ sensibile. Se durante il giorno un pranzo frugale in un area di servizio o in una caffetteria e’ una scelta quasi inevitabile, la sera ci si puo’ sbizzarrire con una vasta gamma di ristoranti, anche di buone pretese. Una buona cena ha costi piu’ che ragionevoli in rep. Ceca, Polonia, rep. Baltiche.. e molto costosa nei paesi scandinavi, Norvegia in testa. Il costo del vino e’ quasi proibitivo, ma anche la birra non scherza. Per quel che ci riguarda, stanchi dopo pochi giorni del solito hot-dog e coca-cola per pranzo, abbiamo iniziato con una deprecabile pratica tutta Italiana: il take-away della colazione. I buffet degli hotel erano sempre cosi’ ricchi, che abbiamo iniziato a farci di nascosto qualche panino con burro-salmone, aringhe, affettati, formaggi vari ed altre leccornie, nasconderli nel marsupio e spararceli a pranzo.. Impossibile trovare un caffe’ decente; di solito e’ un bicchierone di liquido rovente, dal colore del the. Il costo della benzina si e’ aggirato sui 1.000 euro per una percorrenza di 11.000 km.

    REGOLE E LIMITI di VELOCITA’:
    I paesi scandinavi sono noti per il grado di civilta’ raggiunto e cio’ si rispecchia anche nel comportamento su strada e nel rispetto delle regole: quindi limiti di velocita’, attraversamenti pedonali, precedenze, rallentamenti nei centri abitati, ecc… ecc.. sono rispettati da tutti. Nondimeno le sanzioni per i trasgressori sono severissime, e possono andare da pene pecuniarie pesanti, alla confisca del mezzo, all’espulsione dal paese! In realta’ a noi non e’ mai capitato un controllo ne’ abbiamo visto molte pattuglie, ma abbiamo saputo di altri motociclisti seguiti da auto-civetta con telecamera, multati pesantemente per eccessi di velocita’ apparentemente insignificanti.. Attenzione con gli alcolici: la tolleranza e’ praticamente zero: in qualche locale si sono rifiutati di venderci birre, solo perche’ eravamo vestiti da moto..

    RENNE, ALCI, ecc…..:
    Alla partenza mi ero immaginato che ne avrei magicamente trovate a bizzeffe appena arrivato in Finlandia; e i numerosi cartelli di pericolo me lo lasciavano supporre e sperare, cosi’ come le monumentali protezioni sui musi dei camion. Ma in verita’, per un lungo tratto le uniche renne ed alci che vediamo sono solo proprio quelle.. dei cartelli. Solo in prossimita’ del circolo polare i primi avvistamenti (solo di renne), che diventano sempre piu’ frequenti; e, come ci avevano avvertito, e’ facile vederle attraversare la strada noncuranti di chi sopraggiunge, o trovarsele di colpo davanti, anche perche’ il loro colore predominante e’ il grigio asfalto.. Onnipresenti sull’isola di Mageroya (quella di caponord).











    PER FINIRE: Da soli o in gruppo?
    Questa è una scelta molto soggettiva. I paesi scandinavi sono tra i più civili e sicuri al mondo, con servizi eccellenti e un'ottima assistenza medica per cui anche il singolo o la coppia in moto non devono avere il patema d'animo legato alla propria incolumità e sicurezza. Se siete ben organizzati e avete spirito d'avventura, a Capo Nord ci potete andare anche da soli. Se non avete tempo per preparare il percorso, se non siete a vostro agio con l'inglese, se amate stare in compagnia, e se soprattutto siete alle prime esperienze in moto sulle lunghe distanze non sottovalutate l'impegno di affrontare un viaggio di 10.000 km, prendete in considerazione la possibilità di aggregarvi ad un gruppo di amici o ad un motoclub. Per quel che mi riguarda ho preferito viaggiare con l’organizzazione Raidinside (e’ il terzo viaggio importante che faccio con loro), perche’ i miei amici “storici” non se la sono sentita di affrontare un viaggio di questo impegno.

    Ultima modifica di onzio; 01/01/2011 alle 20:06

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  3. #2
    TCP Rider Senior
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    Fantastico report, dopo 10 anni mi emoziono ancora quando si parla di Capo Nord

  4. #3
    TCP Rider Senior L'avatar di legend78
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    ah bergen, oslo, la norvagia tutta, che ricordi... basta quest'anno vado da un'altra parte.
    il 2012 sarà l'anno del mio ritorno in norvegia.
    complimenti per aver pensato anche te di fare diciamo il giro alla rovescia; io nel dubbio sviluppai 2 tragitti alternativi in scandinavia con l'unica capatina concessami in quel di san pietroburgo.
    NOMADE ASOCIALE COSTA TOSCANA

    ...la mia moto è differente!®
    Più KM meno seghe.Solo Io Posso Dire Di Aver Baciato La Mamma Di G79.

  5. #4
    TCP Rider Senior L'avatar di Matrix
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    complimenti gran bel viaggio , e raccontato in modo stupendo , bellissime le foto!
    Ciao SuperSIC
    #58#
    cit. jamex "....le persone sono l'essenza di ogni incontro..e questo forum è un mezzo immenso " !!!

  6. #5
    TCP Rider Senior L'avatar di S1m0ne75
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    semplicemente stupendo ,complimenti!!

  7. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di Fiorenero
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    Complimenti Guido
    come si dice, venga tardi e venga bene! un report perfetto per un viaggio fantastico che spero un giorno di poter fare.
    ciao

  8. #7
    TCP Rider L'avatar di roth
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    Vivi come se dovessi morire subito. Pensa come se non dovessi morire mai.

  9. #8
    TCP Rider Senior L'avatar di diego84
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    complimenti è dire niente..
    queste foto fanno sognare! tutto veramente bello!
    "arivati o palaghiaccio di Nicolosi, non canusciu chiù a nuddu" (cit.)

  10. #9
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