
Originariamente Scritto da
alexpax85
Ciao ragazzi,Volevo condividere con voi alcune impressioni dell'ultimo weekend passato in compagnia della mia ST.
Premetto di esser stato un po' titubante fin dal principio, quando al lavoro ha iniziato a girare la mail di adesione ad un Motogiro di due giorni tra Italia e Austria... Come già detto in altri post, ho la ST da 4 mesi più o meno, è la mia prima moto (patente presa ad Agosto dell'anno scorso) e fino ad ora avevo osato qualche piega solo nei dintorni dell'Appennino Emiliano... quindi potrei definirmi un neofita puro.
Alla fine, preso dalla sindrome di “ battesimo della strada", ho detto sì! Complice anche mio padre che, con un GS nuovo di pacca preso un mese fa, moriva dalla voglia di farci un giretto serio e di condividere una passione che ci unisce da sempre (beh sì… lui avrà cambiato una dozzina di moto da quando sono nato… io ho sempre avuto la passione per lo più per osmosi

).
Ho fatto perciò parte di un gruppo di 15 moto:
-5 x BMW R1200GS
-2 x Ducati Hypermotard
- Suzuki VStrom
- Aprilia Pegaso
- MV Brutale
- Honda CB1000
- HD 883R
- KTM 990 Adventure
- Yamaha T-Max (lo so.....)
- Triumph Street Twin
Il giro era già su carta molto impegnativo: 1300km in due giorni, di cui circa 900 di montagna. Il Venerdì dopo il lavoro ci siamo sbolognati il tratto autostradale da Maranello a Bolzano e poi ci siamo dedicati alle curve. Vi riporto le tappe, per rendere l'idea:
Modena Nord
Bolzano
Val d'Ega (Strada del vino)
Lago di Carezza
Passo Pordoi
Passo Sella
Passo Gardena
Passo Costalunga
Passo Pordoi (si... abbiamo fatto i 4 passi, per non farci mancare nulla)
Passo Falzarego
Cortina d'Ampezzo
Lago di Misurina
Dobbiaco
Lienz
Grossglockner
Innsbruck (pernottamento)
Passo del Rombo
Passo Palade
Celi - Lago di S. Giustina
Modena Nord
L’itinerario è a dir poco mozzafiato: il panorama è un susseguirsi di montagne verdi, ruscelli, laghi di un verde brillante, cime innevate, strade tortuose e perfette dall’asfalto scuro, di quelle che ti trasmettono fiducia. Che sia una meta rinomata tra i motociclisti è palese… un continuo salutarsi, scambiare chiacchiere nelle soste sui passi o ai ristoranti. Bello vedere quanto una passione sia condivisa con persone dall'età, moto e compagnie diverse ma sempre con lo stesso spirito.
Il viaggio è andato tutto liscio, strabiliante anche constatare come siamo riusciti a far rimanere compatto un gruppo di 16 moto (più o meno… l’Harley ci ha raggiunto a Innsbruck tagliando buona parte del tragitto montanaro) e tornare sani e salvi con tanti bei ricordi...
Impressioni in autostrada: Inutile dire che la mia espressione paragonata ai Giessisti era quella di un martire. Tutto sommato fino a 130km/h l’andatura la definirei sopportabile (non ho uno straccio di parabrezza ) ma appena si alzava un po la media dovevo piegarmi sul serbatoio come Valentino per non farmi staccare la testa dal collo… mentre gli infami si accendevano le sigarette sotto il loro casco modulare.
Impressioni sul guidato: Le premesse le ho già fatte, quindi sono tutto fuorché un manico… C’è da dire però che fin dai primi metri questa moto mi ha sempre dato una sensazione di sicurezza, di controllo del mezzo, di prevedibilità…e la cosa si è apprezzata in situazioni tipiche di montagna: tornanti stretti, pendenze considerevoli, sorpassi secchi e decisi, etc. Sempre in bolla, a differenza di qualche esitazione dimostrata da qualcun altro con moto più importanti. Sentire durante le soste tra un passo e l'altro frasi tipo: “Cavolo quanto la butti giù…” (Honda) ; “Ma che cilindrata è? In uscita dai tornanti te ne andavi come una fionda!” (KTM); “Ma come hai ancora mezzo serbatoio!?!?!” (DUCATI) mi hanno fatto apprezzare ancora di più la mia piccola…
Detto questo la moto è nuova (6000km), quindi parlare di affidabilità sarebbe prematuro, ma posso garantirvi che ne ha viste parecchie: abbiamo toccato i 2800m di altitudine, raggiunto temperature di -1°C (sul Grossglockner siamo passati in una grotta letteralmente ricoperta di ghiaccio), pioggia e nevischio, caldo e afa al rientro nella palude emiliana (35°C), stirate in autostrada (PS: sconsiglio a tutti l’esperienza mistica di vedere i 190 sulle nostre moto… le dovrebbero autolimitare a 140) e ore di tornanti.
Beh, mai un esitazione, nessun segno di affaticamento, né del motore ma soprattutto di ciò che mi preoccupava di più, ossia l’impianto frenante. Scendere dal passo del rombo dietro a una Brutale ti porta ad usare sì le marce basse, ma ai freni bisogna attaccarcisi sul serio e l’unico scotto è stato un po’ di fading all’anteriore (si sarà allungata la corsa di un mezzo centimetro, e il primo tratto era molto meno mordente).
Inutile dire che la moto più osservata nelle soste era la mia

, i GS facevano praticamente parte del paesaggio, le Hyper con i piloti in tuta di pelle di canguro si sarebbero divertiti di più in pista (come fanno abitualmente).
Lascio per ultimo le riflessioni più sentimentali: Esperienze come queste mi rimarranno dentro per sempre, aver avuto la fortuna di poterla fare in compagnia di mio padre non ha davvero prezzo…è come aver chiuso un cerchio: senza di lui non mi sarei mai appassionato in tal modo ai motori, non avrei studiato ingegneria meccanica, non mi sarei trasferito nella Motor Valley italiana per lavoro allontanandomi da lui e da tante altre persone a me care. Ritrovaci a Modena alla fine del viaggio ti fa capire come tutto nella vita abbia un senso…
Riprendendo la moto questa settimana, solo per andare al lavoro, mi sono reso conto che qualcosa tra noi è cambiato… intendo tra me e la moto...non saprei come spiegarlo, ma adesso c’è qualcosa in più, un’emozione diversa ogni volta che la tiro fuori dal garage… è un feeling simile a quello che si prova salutando velocemente la mattina la propria donna, o a prendere una birra con un vecchio amico, quando pensi a quante ne avete fatte insieme e a quanto non vedi l’ora di rifarne, promettendo di rimediare alla monotonia della settimana nel weekend… Ma voi siete tra quelli che possono facilmente capire, e mi sono dilungato fin troppo.
Buona strada
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