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Visualizza Versione Completa : Un parere sulla stampa in Italia



mister51
08/09/2009, 14:32
Per un sereno dibattito:

Signornò
da l'Espresso in edicola

La stampa italiana ha pudicamente ignorato o relegato in microtrafiletti l'articolo di 'Time' che la definisce "inaffidabile" in quanto parla "a una ristretta élite e mette in secondo piano le notizie". Del resto, se avesse riportato quelle critiche, magari per discuterle, non le avrebbe meritate. Sarà un caso, ma negli ultimi mesi sono cambiati una ventina di direttori fra tv e giornali. Tutti, o quasi, per ordine o su auspicio del presidente del Consiglio. In febbraio Silvio Berlusconi aveva invitato i direttori del 'Corriere' e della 'Stampa', Paolo Mieli e Giulio Anselmi, a "cambiare mestiere". L'hanno prontamente cambiato. Enrico Mentana gli stava sulle scatole: costretto a lasciare 'Matrix' e licenziato da direttore editoriale di Mediaset, Mentana ha avuto un'offerta da La7, subito bloccata da un veto di Palazzo Chigi: non sia mai che un giornalista cacciato dal Cavaliere si accasi in un altro posto. Non deve proprio esistere, un altro posto.

Vedi quel che è accaduto alla Rai, i cui vertici sono stati nominati, per comodità, direttamente a Palazzo Grazioli: il direttore generale Masi e i suoi quattro vice; i responsabili di Rai1 e Rai2 (Mazza e Liofredi), nonché del Tg1 e del Tg2 (Minzolini e Orfeo); ma anche di Rai Corporation (Magliaro), Radio Rai (Socillo), dei Gr (Preziosi) e di Gr Parlamento (Berti, ex ufficio stampa di Forza Italia). Ora, se tutto va bene, il premier piazzerà pure Minoli a Rai3 con la benedizione del suo ultimo sponsor, Agostino Saccà. Sistemata la concorrenza, ecco gli house organ: Feltri lascia 'Libero' a Belpietro e passa al 'Giornale' lasciato libero da Giordano che trasloca a Studio Aperto al posto di Mulè che va a 'Panorama' dove sedeva Belpietro. Signorini intanto raddoppia: oltre a 'Chi', che sta a Palazzo Grazioli come 'Rinascita' stava a Botteghe Oscure, dirige anche 'Sorrisi e Canzoni'. Domanda ingenua: ma 'Il Giornale' non è di Paolo Berlusconi? Le pazze risate.

Feltri, ormai privo di freni inibitori, ha confessato a Cortina che al 'Giornale' di Paolo l'ha assunto Silvio: "Il 30 giugno ho incontrato Silvio Berlusconi. Ogni volta che lo vedevo mi chiedeva: 'Ma quand'è che torna al 'Giornale?''. E io: 'Sto bene dove sono'. Ma quel giorno entrò nei dettagli, fece proposte concrete e alla fine mi ha convinto". Completa il quadro 'Il Mattino', che è di Caltagirone, ma ha scelto come direttore Virman Cusenza, ottimo notista politico e nipote di Dell'Utri. Ora, sai che sorpresa, Dino Boffo lascia 'Avvenire': essendo vicino a Ruini, era troppo sbilanciato a sinistra. E si auspica un cambio della guardia anche all''Osservatore romano', altro covo dell'antiberlusconismo militante. Poi, certo, ci sono pure direttori non nominati né sponsorizzati dal premier: sono quelli denunciati dal premier. Come ha scritto il 'New York Times', "i giornalisti italiani si dividono in due categorie: quelli che lavorano per Berlusconi e quelli che lo faranno". Infatti l'Antitrust ha subito aperto un'istruttoria per "abuso di posizione dominante": contro Google

roberto70
08/09/2009, 14:35
il vero problema non è la stampa in italia, ma la tv, se leggi il corriere della sera, la stampa o repubblica e poi guardi il tg1 ti sembra che non siano nello stesso paese....

Tokugawa
08/09/2009, 14:36
Senti posso dirti con certezza che è una cosa non solo italiana ma che riguarda tutto il mondo,paesi pseudo civili e non.
La stampa libera non esiste e non esistera mai,sara sempre condizionata dalla politica o da chi paga e aiuta i fondi giornalistici...se li vuoi sono cosi,purtroppo il mondo ha quest'andazzo e se volgiamo far qualcosa dobbiamo usare la nostra testa e non quella degli altri.
Le persone troppo fiduciose o facilmente condizionabili saranno sempre vittime...e carnefici di loro stesse.

D74
08/09/2009, 14:39
beh l'Italia è al 40° posto per libertà di stampa.....

mister51
08/09/2009, 14:40
il vero problema non è la stampa in italia, ma la tv, se leggi il corriere della sera, la stampa o repubblica e poi guardi il tg1 ti sembra che non siano nello stesso paese....

mha......nell'articolo vengono citate le nomine Rai...Minzolini etc......

Andre3
08/09/2009, 14:41
beh l'Italia è al 40° posto per libertà di stampa.....

Pensa che la Namibia ci stacca di ben 10 lunghezze,per non parlare della civilissima Bulgaria:cry:

roberto70
08/09/2009, 14:42
beh l'Italia è al 40° posto per libertà di stampa.....

si ma stiamo braccando la corea del sud....tra poco saremo al 39°!!!!
e comuqnue nella classifica FIFA siamo 4°!!!:biggrin3: questa si che conta!

ett69
08/09/2009, 14:51
ciao

a mio avviso la questione non è la stampa in sè e per sè o la libertà di stampa perchè ce n'è fin troppa visto che abbiamo + giornali/giornalisti di tutti gli altri paesi a partire da quelli sportivi

il problema fondamentale è che nessun giornale è autosufficiente e riesce a mantenersi da solo ma godono tutti di lauti finanziamenti pubblici; questo significa che non si bada affatto alla qualità vera del prodotto tanto la sopravvivenza è garantita lo stesso

ne deriva che anche i giornalisti (troppi) sono diventati dei semplici impiegati ai quali basta fare il compitino e vivacchiare alle spalle di qualche gruppo politico per tirare avanti, sia facendo bene il proprio lavoro, sia facendolo male, sia non facendolo proprio

qui bisogna fare le cose seriamente; se il giornale funziona ed è un prodotto di qualità quindi vende le copie per mantenersi bene, altrimenti significa che non si è capaci di fare quel mestiere lì, si chiudono baracca e burattini e si va a fare altro

ettore

roberto70
08/09/2009, 14:59
ovviamente in tutti i paesi i giornali fanno lobby!
in italia il problema è che chi aveva i mezzi di informazione ha deciso di mettersi in proprio!
come se in una partita di calcio il centravanti facesse pure l'arbitro insomma..

Andre3
08/09/2009, 15:06
ciao

a mio avviso la questione non è la stampa in sè e per sè o la libertà di stampa perchè ce n'è fin troppa visto che abbiamo + giornali/giornalisti di tutti gli altri paesi a partire da quelli sportivi

il problema fondamentale è che nessun giornale è autosufficiente e riesce a mantenersi da solo ma godono tutti di lauti finanziamenti pubblici; questo significa che non si bada affatto alla qualità vera del prodotto tanto la sopravvivenza è garantita lo stesso

ne deriva che anche i giornalisti (troppi) sono diventati dei semplici impiegati ai quali basta fare il compitino e vivacchiare alle spalle di qualche gruppo politico per tirare avanti, sia facendo bene il proprio lavoro, sia facendolo male, sia non facendolo proprio

qui bisogna fare le cose seriamente; se il giornale funziona ed è un prodotto di qualità quindi vende le copie per mantenersi bene, altrimenti significa che non si è capaci di fare quel mestiere lì, si chiudono baracca e burattini e si va a fare altro

ettore

Concordo in pieno,uno dei problemi sono proprio i finanziamenti pubblici all' editoria,comunque dal 23 settembre ci sara' almeno 1 giornale che li rifiuta!
l'AnteFatto - Prenota l'abbonamento a "Il Fatto Quotidiano" (http://www.antefatto.it/presentazione)

D74
08/09/2009, 15:08
ovviamente in tutti i paesi i giornali fanno lobby!
in italia il problema è che chi aveva i mezzi di informazione ha deciso di mettersi in proprio!
come se in una partita di calcio il centravanti facesse pure l'arbitro insomma..

shhh non dire queste cose.....

giorgiorox
08/09/2009, 15:22
la stampa in Italia (o meglio l'Italia stessa) è pervasa da cattocomunisti

D74
08/09/2009, 15:58
la stampa in Italia (o meglio l'Italia stessa) è pervasa da cattocomunisti

a sentire San S.B lo sono tutti tranne lui e i suoi amici... :biggrin3::rolleyes:

Fooldancer
08/09/2009, 16:41
Vorrei che i giornalisti fossero piu' giornalisti e meno sceriffi... tutto qui.

Brandhauer
08/09/2009, 17:00
"nella migliore delle ipotesi un Signor Giornalista, in Italia, non scrive... suona il violino in un bordello"

alessandro2804
08/09/2009, 17:04
E' nell'interesse della classe dirigente controllare direttamente o indirettamente la stampa, come del resto anche la scuola o l'università.
Dovrebbero essere le consuetudini sociali, valori morali e norme giuridiche a comprimere in qualche modo questo pericolo per la libertà.
Ma se nessuno ha voluto fare una legge sul conflitto d'interessi , ci sarà un motivo, non è solo Berlusconi ad avere tanti interessi :rolleyes: