DocHollyday
13/10/2009, 08:27
Appena letta su Tiscali:
Fertilità maschile messa in pericolo dai cannabinoidi | tiscali.notizie (http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/09/10/fertilita_maschile_pericolo_cannabinoidi_555.html)
Ma ve la riporto anch"in chiaro:
Fertilità maschile messa in pericolo dai cannabinoidi. L’abuso di sostanze cannabinoidi, e in particolare della marijuana, mette in serio pericolo la fertilità dei consumatori di sesso maschile. A dimostrarlo è lo studio “The endocannabinoid system and pivotal role of the CB2 receptor in mouse spermatogenesis”, condotto da un gruppo di ricercatori del Cnr e dell’Università Tor Vergata di Roma. Gli esperti, stando a quanto riportato sulla rivista Pnas-Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), sono riusciti a dimostrare come l’esposizione a tale tipologia di sostanze stupefacenti sia in grado di interferire con la formazione degli spermatozoi.Cannabinoidi, ecco come agiscono - La ricerca apre nuove strade per la comprensione dei fenomeni di oligospermia o azospermia (drastica diminuzione o totale assenza del numero di spermatozoi, spesso con riduzione della motilità), in particolare in quei pazienti che presentano normale assetto cromosomico e assenza di difetti genetici noti o patologie occlusive. Secondo gli esperti i risultati ottenuti dimostrano, per la prima volta, la pericolosa azione sull’organismo della marijuana. Gli esperimenti sono stati condotti sui topi ma i dati sull’incidenza dell’infertilità sembrano confermare la stessa tipologia di problemi sugli esseri umani.Incidenza dell’infertilità di coppia - “Negli ultimi anni - spiega Pierangelo Orlando dell’Ibp-Cnr - abbiamo assistito ad un aumento progressivo dell’incidenza dell’infertilità di coppia. Secondo le più recenti statistiche a livello mondiale, sarebbero circa il 15% le coppie con problemi di mancata o ridotta fertilità, per il 40% attribuibili a oligospermia o azospermia maschile. Le cause potenziali della ridotta fertilità maschile sono da ricondurre per il 60% dei casi ad una origine genetica e per il restante 40% a malformazioni occlusive o che sfuggono alla classificazione”.Una delle cause dell’oligospermia, tra quelle che oggi non risultano classificabili - prosegue il ricercatore, componente del Endocannabinoid Research Group coordinato da Vincenzo Di Marzo dell’Icb-Cnr, potrebbe essere riconducibile al cattivo funzionamento del sistema endocannabinoide, con cui anche l’abuso di cannabis può interferire.Via a nuovi approcci terapeutici - “È stato osservato che le cellule germinali presenti nel testicolo dell’animale possiedono recettori del sistema endocannabinoide e in particolare - ha spiegato Orlando - che il recettore dei cannabinoidi di tipo 2 (CB2) è coinvolto nel processo meiotico mediante il quale da ogni spermatocita primario (che nel maschio della specie umana presenta assetto cromosomico 46,XY) si ottengono 4 nuove cellule (spermatidi) 2 con assetto cromosomico 23,X e 2 con assetto 23,Y, che daranno origine durante la spermiogenesi agli spermatozoi maturi. Paralleli studi dimostrano la possibilità di modulare in vivo il sistema endocannabinoide mediante agonisti ed antagonisti dei recettori CB2 ed inibitori della formazione o degradazione degli endocannabinoidi, aprendo così la strada ad approcci terapeutici in caso di funzionamento non corretto”.Pericoli per la prole - Il ricercatore ha evidenziato infine come “il ricorso alla fecondazione medicalmente assistita, sebbene abbia in parte risolto i casi di infertilità maschile, ha determinato nella prole un aumento statisticamente significativo della trasmissione genetica dell’infertilità e di una incidenza maggiore da 6 a 9 volte di anomalie cromosomiche, in particolare quelle definite “da difetto di imprinting” come le sindromi di Beckwith-Wiedemann, Angelman e Prader-Willi, malattie genetiche rare caratterizzate da importanti alterazioni anatomo-funzionali e aumentato rischio di tumore.
Insomma....il cannone lo fa ammosciare! :laugh2:
Meditare.........
Fertilità maschile messa in pericolo dai cannabinoidi | tiscali.notizie (http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/09/10/fertilita_maschile_pericolo_cannabinoidi_555.html)
Ma ve la riporto anch"in chiaro:
Fertilità maschile messa in pericolo dai cannabinoidi. L’abuso di sostanze cannabinoidi, e in particolare della marijuana, mette in serio pericolo la fertilità dei consumatori di sesso maschile. A dimostrarlo è lo studio “The endocannabinoid system and pivotal role of the CB2 receptor in mouse spermatogenesis”, condotto da un gruppo di ricercatori del Cnr e dell’Università Tor Vergata di Roma. Gli esperti, stando a quanto riportato sulla rivista Pnas-Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), sono riusciti a dimostrare come l’esposizione a tale tipologia di sostanze stupefacenti sia in grado di interferire con la formazione degli spermatozoi.Cannabinoidi, ecco come agiscono - La ricerca apre nuove strade per la comprensione dei fenomeni di oligospermia o azospermia (drastica diminuzione o totale assenza del numero di spermatozoi, spesso con riduzione della motilità), in particolare in quei pazienti che presentano normale assetto cromosomico e assenza di difetti genetici noti o patologie occlusive. Secondo gli esperti i risultati ottenuti dimostrano, per la prima volta, la pericolosa azione sull’organismo della marijuana. Gli esperimenti sono stati condotti sui topi ma i dati sull’incidenza dell’infertilità sembrano confermare la stessa tipologia di problemi sugli esseri umani.Incidenza dell’infertilità di coppia - “Negli ultimi anni - spiega Pierangelo Orlando dell’Ibp-Cnr - abbiamo assistito ad un aumento progressivo dell’incidenza dell’infertilità di coppia. Secondo le più recenti statistiche a livello mondiale, sarebbero circa il 15% le coppie con problemi di mancata o ridotta fertilità, per il 40% attribuibili a oligospermia o azospermia maschile. Le cause potenziali della ridotta fertilità maschile sono da ricondurre per il 60% dei casi ad una origine genetica e per il restante 40% a malformazioni occlusive o che sfuggono alla classificazione”.Una delle cause dell’oligospermia, tra quelle che oggi non risultano classificabili - prosegue il ricercatore, componente del Endocannabinoid Research Group coordinato da Vincenzo Di Marzo dell’Icb-Cnr, potrebbe essere riconducibile al cattivo funzionamento del sistema endocannabinoide, con cui anche l’abuso di cannabis può interferire.Via a nuovi approcci terapeutici - “È stato osservato che le cellule germinali presenti nel testicolo dell’animale possiedono recettori del sistema endocannabinoide e in particolare - ha spiegato Orlando - che il recettore dei cannabinoidi di tipo 2 (CB2) è coinvolto nel processo meiotico mediante il quale da ogni spermatocita primario (che nel maschio della specie umana presenta assetto cromosomico 46,XY) si ottengono 4 nuove cellule (spermatidi) 2 con assetto cromosomico 23,X e 2 con assetto 23,Y, che daranno origine durante la spermiogenesi agli spermatozoi maturi. Paralleli studi dimostrano la possibilità di modulare in vivo il sistema endocannabinoide mediante agonisti ed antagonisti dei recettori CB2 ed inibitori della formazione o degradazione degli endocannabinoidi, aprendo così la strada ad approcci terapeutici in caso di funzionamento non corretto”.Pericoli per la prole - Il ricercatore ha evidenziato infine come “il ricorso alla fecondazione medicalmente assistita, sebbene abbia in parte risolto i casi di infertilità maschile, ha determinato nella prole un aumento statisticamente significativo della trasmissione genetica dell’infertilità e di una incidenza maggiore da 6 a 9 volte di anomalie cromosomiche, in particolare quelle definite “da difetto di imprinting” come le sindromi di Beckwith-Wiedemann, Angelman e Prader-Willi, malattie genetiche rare caratterizzate da importanti alterazioni anatomo-funzionali e aumentato rischio di tumore.
Insomma....il cannone lo fa ammosciare! :laugh2:
Meditare.........