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Visualizza Versione Completa : [Pol] Pansa: sì, è ora di fermarsi sento aria di anni Settanta



Vedder
13/10/2009, 16:43
Riporto articolo scritto da Pansa che si ricollega un po' ai modi di affrontare le discussioni qui.
Fazioni che si contrappongono.

Per chi non sa chi sia Pansa, dico che è un giornalista di sinistra che ora in prossimità della pensione si è fatto l'esame di coscienza mettendo in discussione le verità che ha sostenuto a lungo.


Pansa: sì, è ora di fermarsi Sento aria di anni Settanta - Corriere della Sera (http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_13/pansa-fermarsi-cazzullo_29b1160e-b7b9-11de-9cba-00144f02aabc.shtml)

«Come allora ci sono due blocchi che si odiano, cattivi maestri e firmaioli»



«Sottoscrivo dalla prima riga all'ultima l'editoriale di Ferruccio de Bortoli, e anche la sua replica a Eugenio Scalfari e Marco Travaglio. È il momento di fermarci. Di stabilire una tregua. Nel Paese, e anche tra i giornali».


Giampaolo Pansa
Perché ne è convinto, Giampaolo Pansa? «Perché l'aria che sento circolare in Italia mi ricorda molto quella dell'inizio degli anni '70. Non dico sia la stessa. Però, come i vecchi cani da caccia, vengo messo in allarme. Perché, essendo abbastanza anziano, rammento quel che ho visto allora».

A cosa si riferisce in particolare? «Autunno 1970. A Genova nasce una banda rossa, la XXII ottobre, che rapisce Sergio Gadolla, figlio di un imprenditore, per averne un riscatto. Marzo 1971: la stessa banda di Genova uccide un fattorino, Alessandro Floris, nel corso di una rapina. Nel maggio 1972 a Milano, tanto per ricordarlo, viene assassinato il commissario Luigi Calabresi. Nel 1973 le Br, che l'anno prima hanno rapito e fotografato con una pistola alla guancia il capo del personale della Sit Siemens, compiono altri sequestri-lampo e appiccano incendi nelle fabbriche milanesi. Il primo sequestro di lunga durata è del 1974: Mario Sossi resta nel carcere brigatista per un mese. Sempre nel 1974, a Padova, le Br uccidono due persone nella sede del Msi… Sono cose che ho seguito di persona, come cronista della Stampa di Ronchey e del Corriere della Sera di Ottone».

È sicuro di non sentire la suggestione di un passato che ci pare sempre destinato a ripetersi? «Il vissuto, come ci insegna l'esistenza, ti torna sempre in mente, se non sei portato al black-out, alla rimozione. Tocchi pure ferro. Ma nell'Italia di oggi ritrovo cinque situazioni identiche ad allora. Il Paese è diviso in due blocchi che si odiano, si scomunicano a vicenda, si combattono senza esclusioni di colpi. Vedo in giro molto pregiudizio, cose gridate senza riscontri, condanne morali pronunciate senza autorità. Personalmente mi sono già vaccinato da solo: quando sono usciti i miei libri revisionisti, la sinistra mi ha subito dato del fascista, senza aver nemmeno letto nulla di quello che scrivevo. Ma se allarghiamo le nostre vicende personali, e le collochiamo nel quadro dell'Italia di oggi, è una roba che fa spavento. Senza precedenti negli ultimi quarant'anni, tranne forse il culmine di Tangentopoli».

Quali sono le altre «situazioni identiche» ai primi anni '70? «L'imperversare dei cattivi maestri. Quelli che intossicano l'aria. Soprattutto quelli di sinistra. Scrivono che Berlusconi è come Mussolini, che la democrazia in Italia sta morendo, che non c'è più la libertà di stampa. Ancora: la ricomparsa dei firmaioli. Si stende un proclama e i cervelloni di sinistra lo firmano o mandano lettere su lettere ai giornali. Se non fosse grottesco, mi incuterebbe un timore. Ce le ricordiamo o no le 800 e più firme in fondo all'appello contro Calabresi "torturatore" di Pinelli? La famosa intellighentia di sinistra troppe volte ha tradito i doveri degli intellettuali: distinguere, non fare confusione, non aizzare le reazioni delle persone più semplici». Oggi sui giornali non ci sono appelli contro commissari di polizia, ma per la libertà di stampa e la dignità delle donne, dopo l'attacco di Berlusconi a Rosy Bindi. «Berlusconi ha fatto male. Guai a prendere in giro una donna. Me l'ha insegnato una volta per sempre mia madre, negli anni '40. Ma come si fa a trasformare una battutaccia scema in un delitto pubblico, da sanzionare con le firme e con le magliette? Un po' di misura ci vuole».

Ma dietro la «battutaccia» c'è la vicenda delle escort a Palazzo Grazioli. E ci sono le querele del premier ai giornali. «L'ho scritto sia sul Riformista sia su Libero: sono convinto che Berlusconi sia cotto. Di lui non mi frega assolutamente nulla: non l'ho mai votato, non mi piace, nel 1990 ho scritto un libro contro di lui persino troppo duro, "L'intrigo", sulla guerra di Segrate. Credo che Silvio Berlusconi sia arrivato alla fine della corsa, per due volte gli ho consigliato di dimettersi. Penso si sia comportato in modo folle: tutti possono andare con le escort, se hanno soldi e non hanno una signora che li controlli; l'unico che non può farlo è il presidente del Consiglio. Berlusconi è colpevole. Detto questo, dobbiamo fucilarlo? Appenderlo per i piedi, come Mussolini con la Petacci?».

Quali potrebbero essere le conseguenze, secondo lei, qualora la tregua non ci fosse? «Il ritorno della violenza, anche a sinistra. È accaduto un fatto che mi ha colpito, pure se non ha "bucato" le cronache, che legittimamente si occupano di capire se Berlusconi starà o no in piedi e chi guiderà il disgraziatissimo Pd. Alla fine di settembre è morto per infarto a Torino il magistrato Maurizio Laudi, un galantuomo, che aveva indagato su anarchici ed estremisti rossi. Il giorno dopo sui muri c'erano decine di scritte contro di lui. La Stampa ne ha pubblicato le foto: "Laudi è morto, un boia in meno". Un'oscenità. L'altro giorno a Pistoia c'è stata l'ennesima spedizione punitiva contro Casa Pound, l'associazione di destra, con tanto di scontri con la polizia…».

Ma cosa c'entra la violenza con le polemiche dei giornali? «Questa è la quinta e ultima analogia tra i primi anni '70 e oggi. È cominciata la guerriglia tra giornali, e va ben oltre il confronto tra opinioni diverse. Un conto è scrivere in modo secco e duro; è anche mia abitudine. Ma se cominciamo a farci la guerra, ad accusarci a vicenda di cose che non abbiamo fatto né scritto, le conseguenze possono essere serie. Ce lo insegna la storia del nostro Paese».

Aldo Cazzullo
13 ottobre 2009

winter1969
13/10/2009, 16:45
Potrebbe aver ragione

Intrip
13/10/2009, 16:45
sotto la Pansa la massa avansa :coool:

Vedder
13/10/2009, 16:46
Potrebbe aver ragione

Non penso che sia così drammatica la situazione anche perchè c'è un contesto sociale completamente differente, però di fermarsi a riflettere e cambiare i toni di sicuro si.

Fooldancer
13/10/2009, 16:49
Avrei voluto postarlo io... ma non l'ho fatto perche' pensavo al "no-politic day", ma ora visto che c'e'...

Esprime esattamente il mio parere e le mie paure quando intervengo nei post politici... ci vuole equilibrio e morigeratezza anche nelle critiche... il "tifo da stadio" non fa altro che portare ad "ebollizione gli animi"... :ph34r:

Non ci si lamenti delle conseguenze se poi non sono quelle che speravamo fossero... :ph34r:

Non difendo il governo attuale, non difendo i politici tutti, ma... in Italia da un po' di tempo a questa parte, tira prprio una brutta aria... :ph34r:

Vedder
13/10/2009, 16:52
Avrei voluto postarlo io... ma non l'ho fatto perche' pensavo al "no-politic day",

Infatti ci ho pensato un po' su ed ero molto indeciso.

votalele
13/10/2009, 18:20
Pansa si è completamente rincoglionito.
Dopo le sue tesi revisioniste sulla resistenza e sulla RSI, si è fatto un bel po' di nemici a sinistra, tra cui mi pare proprio il suo ex direttore Scalfari.
Non perde quindi occasione per cercare di attaccarlo.

Le sue tesi mi sembrano risibili.
Non c'è infatti nessun vasto movimento antagonista quale poteva essere il post '68 ed il '77.
Non ci sono movimenti operai di ispirazione rivoluzionaria, scioperi e manifestazioni di massa.
Oggi il massimo della protesta è salire sui tetti, e le manifestazioni violente le fanno i produttori di latte e i tassisti.
Quanto a parlare di svolta autoritaria e pericolo per la democrazia, mi sembra avere sentito più di un esponente del governo parlare di golpe e di gruppi economici editoriali anti democratici, e non parlavano di Mediaset :D

Poi tutte le idee sono lecite, ma da un intellettuale un tempo così fine, mi aspettavo di meglio.
:wink_:

noris
13/10/2009, 18:23
Infatti ci ho pensato un po' su ed ero molto indeciso.

:dry:

massimio
13/10/2009, 18:48
per me,ma e' il mio modestissimo parere, ha sparato solo nel mucchio....voleva dire e non ha detto niente...cosi solo per dire qualcosa.Paragonare quegli anni alla situazione attuale mi sembra molto ma molto sproporzionato e fuoriluogo.Situazioni troppo diverse e "teste" molto diverse.Parla di cambiare atteggiamento,moderare i toni, "cattivi maestri".Ma riferito a chi?Dove lo vede questo movimento insurrezionalista rosso che striscia per destabilizzare il paese?Se ci sono dei cattivi marstri mi pare evidente chi siano e dove stiano e fino a che saranno loro a dare l'esempio credo che sia difficile cambiare atteggiamento ed abbassare i toni.Pretendere di essere governati da gente onesta, pretendere che chi prende decisioni per il bene comune sia almeno "pulito" non credo sia da definirsi come istigazione alla violenza e alla rivolta.
Per me ha solo trovato il modo per farsi una bella pensione..........

Intrip
13/10/2009, 20:46
:dry:

vi lamentate solo coi comunisti :dry:
bella forza :rolleyes: