Richymbler
16/10/2009, 14:55
Nella occasione della seconda bastonatura mediatica "Ricci Stile" ripropongo con parole di un altro quanto avevo sostenuto nel precedente primo assalto al docufilm
(non è stato possibile riesumare il 3d precedente perchè bloccato).
Che gran programma Striscia la notizia.
E' uno di quei programmi con cui capisci -perfettamente- come e perché il potere di Berlusconi sia pressoché infinito.
Stasera, appena tornato a casa, accendo la tv e trovo il programma di Ricci in piena lotta anti-Videocracy, la pellicola di Erik Gandini incentrata sul potere mediatico del nostro Presidente del Consiglio ma soprattutto sulla particolarissima situazione italiana in cui la tv sembra essere divenuto l'unico palco ufficiale sul quale poter esistere.
Per "smontarlo" giocano su una piccola forzatura, ma a ben vedere neanche tale, fatta dal suo autore che all'inizo del film definisce un esperimento televisivo nel torinese (uno spogliarello, per intenderci, effettuato nel retro di un bar con una sorta di quiz allegato: praticamente Colpo Grosso ha copiato di sana pianta...) come il primo passo della televisione di Berlusconi. Ma il senso, e se vi andate e rivedere il film lo capirete molto presto, sta nell'idea di televisione commerciale che utilizza il corpo femminile per irretire lo spettatore che è alla base dell'idea della tv che ha Berlusconi e che ha disegnato a sua immagine e somiglianza in questi anni con Fininvest/Mediaset.
La forzatura diventa poi, come al solito, dall'incuria dei giornalisti che da quel passo, e senza verificare alla fonte (cosa che un giornalista, anche il critico, deve sempre fare), sono arrivati a dire che quel programma "pilota" faceva capo ad una tv del Presidente.
A questo giochetto, Ricci e le due simpatiche canaglie in video, hanno costruito sopra un invettiva per screditare l'opera (sacrosanta e benemerita) di Gandini. Scereditare tra l'altro sembra davvero essere la parola d'ordine del berlusconismo: è lo stesso modus operandi dei suoi più illustri tirapiedi, Bondi in primis, ma anche dei suoi affiliati cartacei (Feltri) e televisivi (Belpietro e Fede), colpire con operazioni anche molto insulse l'oppositore politico. Un esempio su tutti e Fede che sbaglia (appositamente) e storpia i nomi degli oppositori di Berlusconi...
Detto ciò c'è anche un'altra cosa che credo vada aggiunta sulla trasmissione di stasera di Ricci, ovvero la loro colossale bufala che hanno spacciato per verità. Nei titoli di coda del film, Greggio e& Co., puntano il dito sul ringraziamento che il regista farebbe nei confronti di Mediaset come fosse la prova di una sorta di allenza tra i due soggetti. Ma in realtà quel "courtesy of Mediaset" altri non è che la dizione ufficiale con cui si indicano i possessori di un determinato bene (in questo caso le registrazioni di un programma Mediaset) che hanno acconsentito affinché il regista lo usasse nella propria opera.
Tutto qui.
Spacciarla per scoop lascia il tempo che trova...
(non è stato possibile riesumare il 3d precedente perchè bloccato).
Che gran programma Striscia la notizia.
E' uno di quei programmi con cui capisci -perfettamente- come e perché il potere di Berlusconi sia pressoché infinito.
Stasera, appena tornato a casa, accendo la tv e trovo il programma di Ricci in piena lotta anti-Videocracy, la pellicola di Erik Gandini incentrata sul potere mediatico del nostro Presidente del Consiglio ma soprattutto sulla particolarissima situazione italiana in cui la tv sembra essere divenuto l'unico palco ufficiale sul quale poter esistere.
Per "smontarlo" giocano su una piccola forzatura, ma a ben vedere neanche tale, fatta dal suo autore che all'inizo del film definisce un esperimento televisivo nel torinese (uno spogliarello, per intenderci, effettuato nel retro di un bar con una sorta di quiz allegato: praticamente Colpo Grosso ha copiato di sana pianta...) come il primo passo della televisione di Berlusconi. Ma il senso, e se vi andate e rivedere il film lo capirete molto presto, sta nell'idea di televisione commerciale che utilizza il corpo femminile per irretire lo spettatore che è alla base dell'idea della tv che ha Berlusconi e che ha disegnato a sua immagine e somiglianza in questi anni con Fininvest/Mediaset.
La forzatura diventa poi, come al solito, dall'incuria dei giornalisti che da quel passo, e senza verificare alla fonte (cosa che un giornalista, anche il critico, deve sempre fare), sono arrivati a dire che quel programma "pilota" faceva capo ad una tv del Presidente.
A questo giochetto, Ricci e le due simpatiche canaglie in video, hanno costruito sopra un invettiva per screditare l'opera (sacrosanta e benemerita) di Gandini. Scereditare tra l'altro sembra davvero essere la parola d'ordine del berlusconismo: è lo stesso modus operandi dei suoi più illustri tirapiedi, Bondi in primis, ma anche dei suoi affiliati cartacei (Feltri) e televisivi (Belpietro e Fede), colpire con operazioni anche molto insulse l'oppositore politico. Un esempio su tutti e Fede che sbaglia (appositamente) e storpia i nomi degli oppositori di Berlusconi...
Detto ciò c'è anche un'altra cosa che credo vada aggiunta sulla trasmissione di stasera di Ricci, ovvero la loro colossale bufala che hanno spacciato per verità. Nei titoli di coda del film, Greggio e& Co., puntano il dito sul ringraziamento che il regista farebbe nei confronti di Mediaset come fosse la prova di una sorta di allenza tra i due soggetti. Ma in realtà quel "courtesy of Mediaset" altri non è che la dizione ufficiale con cui si indicano i possessori di un determinato bene (in questo caso le registrazioni di un programma Mediaset) che hanno acconsentito affinché il regista lo usasse nella propria opera.
Tutto qui.
Spacciarla per scoop lascia il tempo che trova...