giampippi
27/11/2009, 01:09
Dubai, rischio default per colossi statali, balzano cds
http://omarulhaq.files.wordpress.com/2009/04/dubai.jpg
(Reuters) - Arriva dal mondo arabo il nuovo terremoto per le borse, spaventate dai problemi debitori del Dubai legati al colosso statale Dubai World e alla controllata Nakheel.
In giornata i credit default swaps a cinque anni dell'emirato del Golfo Persico, che esprimono il costo per assicurare il debito sovrano, hanno toccato un picco a 580 punti base, dicono i trader, dai 300 pb anteriori all'annuncio del piano di ristrutturazione. Servirebbero quindi oltre 500.000 dollari per assicurare in cinque anni 10 milioni del debito nazionale.
Dopo sei anni di frenetico boom delle costruzioni e dell'attività economica, l'alto debito del Dubai aveva già iniziato a preoccupare gli investitori. Ma ieri sera la notizia che il governo ha chiesto una moratoria di sei mesi per ripagare i prestiti della potente holding statale Dubai World e di Nakheel, la controllata attiva nel settore immobiliare, ha comunque colpito molto i mercati.
"Per i nostri criteri si tratta di un default e rappresenta il fallimento del governo di Dubai nel fornire supporto finanziario a una società statale core", ha commentato ieri l'agenzia di rating Standard & Poor's in una nota, abbassando il rating su cinque società di Dubai a 'junk', mentre Moody's ne ha declassate sei ad appena un livello sopra il 'junk'.
"E' scioccante perché negli ultimi mesi le notizie che sono state diffuse avevano confortato gli investitori sulle possibilità di Dubai di far fronte al debito", commenta Shakeel Sarwar, operatore di Sico Investment Bank.
LE REAZIONI DEL MERCATO
"Tutto quello che è in mano agli arabi viene venduto", commentava già questa mattina un operatore con sede a Francoforte.
Protagonisti di oggi sono stati infatti gli acquisti rifugio, in particolare sui titoli di stato e sulle valute considerate più sicure, come yen e dollaro. Quest'ultimo, dopo aver toccato un minimo record contro l'euro a 1,5141, ha recuperato sulle notizie provenienti da Dubai, scambiando intorno alle 17,45 su 1,4983/86 dollari. E' andata meno bene alla sterlina, scesa ai minimi di un mese contro la moneta unica a 91 pence, sulle preoccupazioni di possibili esposizioni delle banche inglese al debito di Dubai. Proprio le banche hanno vissuto una seduta nera. L'indice di settore ha perso il 4,92%, mentre si rincorrevano le voci sulle esposizioni degli istituti finanziari.
Tra gli altri Ubs ha ammesso una piccola esposizione e così Allianz, Lloyds, Dnb Nor (per 300 milioni di dollari), Hannover Re, Ing. Munich Re nel tardo pomeriggio dichiara che l'esposizione al Dubai ha conseguenze trascurabili sulle sue attività.
Il benchmark paneuropeo Stoxx600 ha lasciato sul terreno il 3,36%.
Ha chiuso a -5,05% la casa automobilistica tedesca Porsche in cui il Qatar detiene una quota del 10%.
Fonte e approfondimenti -Reuters- (http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE5AP0NX20091126?pageNumber=2&virtualBrandChannel=0)
http://omarulhaq.files.wordpress.com/2009/04/dubai.jpg
(Reuters) - Arriva dal mondo arabo il nuovo terremoto per le borse, spaventate dai problemi debitori del Dubai legati al colosso statale Dubai World e alla controllata Nakheel.
In giornata i credit default swaps a cinque anni dell'emirato del Golfo Persico, che esprimono il costo per assicurare il debito sovrano, hanno toccato un picco a 580 punti base, dicono i trader, dai 300 pb anteriori all'annuncio del piano di ristrutturazione. Servirebbero quindi oltre 500.000 dollari per assicurare in cinque anni 10 milioni del debito nazionale.
Dopo sei anni di frenetico boom delle costruzioni e dell'attività economica, l'alto debito del Dubai aveva già iniziato a preoccupare gli investitori. Ma ieri sera la notizia che il governo ha chiesto una moratoria di sei mesi per ripagare i prestiti della potente holding statale Dubai World e di Nakheel, la controllata attiva nel settore immobiliare, ha comunque colpito molto i mercati.
"Per i nostri criteri si tratta di un default e rappresenta il fallimento del governo di Dubai nel fornire supporto finanziario a una società statale core", ha commentato ieri l'agenzia di rating Standard & Poor's in una nota, abbassando il rating su cinque società di Dubai a 'junk', mentre Moody's ne ha declassate sei ad appena un livello sopra il 'junk'.
"E' scioccante perché negli ultimi mesi le notizie che sono state diffuse avevano confortato gli investitori sulle possibilità di Dubai di far fronte al debito", commenta Shakeel Sarwar, operatore di Sico Investment Bank.
LE REAZIONI DEL MERCATO
"Tutto quello che è in mano agli arabi viene venduto", commentava già questa mattina un operatore con sede a Francoforte.
Protagonisti di oggi sono stati infatti gli acquisti rifugio, in particolare sui titoli di stato e sulle valute considerate più sicure, come yen e dollaro. Quest'ultimo, dopo aver toccato un minimo record contro l'euro a 1,5141, ha recuperato sulle notizie provenienti da Dubai, scambiando intorno alle 17,45 su 1,4983/86 dollari. E' andata meno bene alla sterlina, scesa ai minimi di un mese contro la moneta unica a 91 pence, sulle preoccupazioni di possibili esposizioni delle banche inglese al debito di Dubai. Proprio le banche hanno vissuto una seduta nera. L'indice di settore ha perso il 4,92%, mentre si rincorrevano le voci sulle esposizioni degli istituti finanziari.
Tra gli altri Ubs ha ammesso una piccola esposizione e così Allianz, Lloyds, Dnb Nor (per 300 milioni di dollari), Hannover Re, Ing. Munich Re nel tardo pomeriggio dichiara che l'esposizione al Dubai ha conseguenze trascurabili sulle sue attività.
Il benchmark paneuropeo Stoxx600 ha lasciato sul terreno il 3,36%.
Ha chiuso a -5,05% la casa automobilistica tedesca Porsche in cui il Qatar detiene una quota del 10%.
Fonte e approfondimenti -Reuters- (http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE5AP0NX20091126?pageNumber=2&virtualBrandChannel=0)