Visualizza Versione Completa : le ferrovie sono quasi in fallimento!
fabiomugello
15/11/2006, 07:14
BBENE!!!!
NON LE SOPPORTO, SERVIZIO SCADENTE SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA!!!
NON AGGIUNGO ALTRO! :chair:
ha il mortadella ha promesso aiuto...
e io pago!!!!!
http://www.maxschiro.com/b2/images/toto.jpg
Hey datevi una calmata io faccio treni quindi se falliscono che cazzo faccio? :wacko:
:mad: :mad: :mad:
fabiomugello
15/11/2006, 07:23
Hey datevi una calmata io faccio treni quindi se falliscono che cazzo faccio? :wacko:
:mad: :mad: :mad:
tranquillo è impossibile che falliscono!:wink_:
tranquillo è impossibile che falliscono!:wink_:
Faranno la tassa
Save the train
Comunque pochi mesi fa parlavano di massaggi shiatsu in treno.
Imbecilli e incompetenti per non dire delinquenti.
I soldi per lo stipendio e per la liquidazione dell' amministratore delegato ci sono!!!!
Beh ma guardate che gioiellini stanno sfornando... :coool:
http://img182.imageshack.us/img182/5699/vivaltohq5.jpg (http://imageshack.us)
secondo me è solo allarmismo.... nella finanziaria avevano previsto tagli alla rete ferroviaria e a trenitalia...
loro alzano la voce dicendo che sono in fallimento (ma non è che ieri andassero bene)... e ottengono più di quanto era previsto nel taglio!!!!
superspeed
15/11/2006, 08:53
secondo me è solo allarmismo.... nella finanziaria avevano previsto tagli alla rete ferroviaria e a trenitalia...
loro alzano la voce dicendo che sono in fallimento (ma non è che ieri andassero bene)... e ottengono più di quanto era previsto nel taglio!!!!
anche secondo me!!!
valterone
15/11/2006, 09:03
[
Comunque pochi mesi fa parlavano di massaggi shiatsu in treno.
Imbecilli e incompetenti per non dire delinquenti.
I soldi per lo stipendio e per la liquidazione dell' amministratore delegato ci sono!!!!
:mad: :mad: Ma quanto hai ragione.......:mad: :mad:
impossibile che falliscono
:wacko: Amico mio????? Facciamo falliscano???:biggrin3: :tongue:
valterone
15/11/2006, 09:05
Hey datevi una calmata io faccio treni quindi se falliscono che cazzo faccio? :wacko:
:mad: :mad: :mad:
:dry: Vorrà dire che farai qualcos'altro, sei giovane, ti puoi riciclare e poi non avrai mica pensato di imboscarti li dentro a vita no????:biggrin3:
nn possono fallire
cxhè dopo i pendolari come me cosa farebbero?
4 ore di treno al giorno con cosa le recupero
chiedete al signore che adesso è ai vertici Alitalia.Secondo me l'unica soluzione è la privatizzazione totale delle ferrovie.iniziamo a mandare via un bel po di scrocca stipendi.oh ma cè gente che è andata in pensione a 40 anni con la massima.!
Saraceno
15/11/2006, 09:34
Non capiscocome possano essere in fallimento con i prezzi che applicano!!! Orte - Roma ar 9,00 euri!!!
:dry: Vorrà dire che farai qualcos'altro, sei giovane, ti puoi riciclare e poi non avrai mica pensato di imboscarti li dentro a vita no????:biggrin3:
Assolutamente no anzi prima me ne vado meglio sarebbe... :tongue:
Crisi di Ferrovie, come di qualsiasi altra realtà aziendale, societaria, pubblica o privata, con o senza scopo di lucro, di solito significa: tendenza alla penalizzazione dei lavoratori, impossibilità di mantenere livelli occupazionali e in genere sacrificio delle risorse umane più deboli nell'organigramma e nell'assetto del personale.
Io sono dalla parte di queste persone. Lo sono stato in passato, quando non avevo lavoro e lo cercavo; lo sono ora che ce l'ho, anche molto ben retribuito (e presumibilmente, prima di toglierlo a me lo dovrebbero togliere ad altre centinaia di persone prima di arrivare a me); lo sarò in futuro, perché nessuno delle persone che vivono una vita di lavoro "normale" (fuori cioè dalle galassie dei top manager eccetera) può sentirsi sicuro del proprio posto. Il lavoro è tutto nella vita di persone e di famiglie, con mutuied esposizioni finanziarie che fanno tremare i polsi. Ecco perché spero, vivamente, che il piano di ristrutturazione preannunciato dall'amministratore Moretti, ci sia, senza comportare eccessivi sacrifici.
ethan hunt
15/11/2006, 11:54
Crisi di Ferrovie, come di qualsiasi altra realtà aziendale, societaria, pubblica o privata, con o senza scopo di lucro, di solito significa: tendenza alla penalizzazione dei lavoratori, impossibilità di mantenere livelli occupazionali e in genere sacrificio delle risorse umane più deboli nell'organigramma e nell'assetto del personale.
Io sono dalla parte di queste persone. Lo sono stato in passato, quando non avevo lavoro e lo cercavo; lo sono ora che ce l'ho, anche molto ben retribuito (e presumibilmente, prima di toglierlo a me lo dovrebbero togliere ad altre centinaia di persone prima di arrivare a me); lo sarò in futuro, perché nessuno delle persone che vivono una vita di lavoro "normale" (fuori cioè dalle galassie dei top manager eccetera) può sentirsi sicuro del proprio posto. Il lavoro è tutto nella vita di persone e di famiglie, con mutuied esposizioni finanziarie che fanno tremare i polsi. Ecco perché spero, vivamente, che il piano di ristrutturazione preannunciato dall'amministratore Moretti, ci sia, senza comportare eccessivi sacrifici.
Quoto tutto il pensiero sovraesposto e non solo per i motivi che tu sai.
Ne avevamo parlato già in tempi "non-sospetti".
ciao
siamo sempre al punto di partenza
Top manager, super manager, super consulenti da stipendi multimilionari (in euro) pagati per mandare in fallimento e rasare al suolo tutto ciò che amministrano, dopodichè vengono liquidati con altre liquidazioni da paura
In certi ambiti peggio si fa e megli si è retribuiti, esattamente il contrario di quello che bisognerebbe fare nella realtà dei fatti
Ce la potrei fare anche io a fare queste cose malfatte ad 1/10 dello stipendio di taluni
Finchè certe gestioni saranno in mano agli amici degli amici le cose non potranno che andare male, ci vuole competenza e meritocrazia e non conoscenze, parentele, amicizie e amicizie delle amicizie
Chiuderei qui onde evitare di infrangere il regolamento del forum
ettore
Quoto tutto il pensiero sovraesposto e non solo per i motivi che tu sai.
Ne avevamo parlato già in tempi "non-sospetti".
Naturalmente il post di Fabio è provocatorio e, soprattutto, si riferisce evidentemente al "modo di gestire e di amministrare", i cui errori, eccessi, leggerezze e quant'altro di mediamente irresponsabile o comunque miope, ricade in primo luogo sui lavoratori e gli utenti finali che, a ragione, si lamentano diffusamente.
Per cui, quella di Fabio, non è evidentement una esortazione al licenziamento di nessuno, se non, probabilmente, di quanti facciano parte dei gangli essenziali e strategici in cui si decidono quotidianamente gli indirizzi, le politiche da seguire e il complesso delle scelte rilevanti per il futuro dell'azienda non sempre sulla base di dati oggettivi, quanto secondo grandi e (quasi) intoccabili interessi economici e partitici.
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