Mr. Number
21/05/2010, 09:19
Roma è da ieri la città italiana candidata alle Olimpiadi del 2020. Lo ha deciso lese il Consiglio nazionale del Comitato olimpico, che l'ha preferita a Venezia. Per vincere ora deve battere la concorrenza delle altre città, tra cui: Tokyo, Cape Town, Madrid, Lisbona e Toronto.
Le candidature ufficiali dovranno essere formalizzate l'anno prossimo, il verdetto del CIO (comitato internazionale olimpico) arriverà nel 2013. In ballo ci sono i Giochi olimpici del 2020. Quelli del 2012 si terranno a Londra, nel 2016 a Rio de Janeiro. Il processo di selezione del Comitato olimpico internazionale (CIO) deve ancora iniziare, ma l'assegnazione a una città americana delle Olimpiadi del 2016 rende più probabile l'assegnazione futura a una città europea o africana.
Roma ha stimato in 42 milioni di euro la cifra necessaria a portare avanti la candidatura, sedici dei quali sono stati già spesi per la "pre-selezione" italiana presentata al Coni. La somma è stata messa a disposizione dal comune di Roma, dalla Provincia e dalla Regione (quindi soldi pubblici provenienti dalle tasche di privati cittadini), insieme ad altri soggetti pubblici e privati.
E se alla fine vincesse Roma la domanda è: ci conviene?
I costi si suddividerebbero tra il Cio, attraverso il ricavato della cessione dei diritti televisivi e le sponsorizzazioni, e la città ospitante. Roma pensa di spendere circa 13 miliardi di euro, somma che sarà finanziata da soggetti pubblici (quindi i sodi dei contribuenti che siamo noi) e privati attraverso fondi, contributi, project financing.
Venezia era "meno cara"
Il Coni quando ha scelto non ha badato a spese. Le Olimpiadi a Venezia sarebbero costate molto meno: settecento milioni di euro, dei quali trecento "relativi a infrastrutture già finanziate che saranno comunque realizzate indipendentemente dall'assegnazione dei Giochi". Gli interventi previsti in caso di assegnazione dei giochi costeranno poco più di quattrocento milioni di euro: Venezia comunica che "saranno finanziati con fondi pubblici per 304 milioni e con fondi privati (project financing) per 131 milioni". E per il costo complessivo delle Olimpiadi, 11 miliardi di euro per Venezia, di cui uno e mezzo il costo a carico dello Stato, e 13 miliardi di euro per Roma, con 8 miliardi per lo Stato.
I precedenti, un saldo negativo
Certo che con i soldi degli altri (cioè dei contribuenti) tutti sono capaci di spendere a spandere. E poi una volta spesi questi soldi pubblici che cosa rimane ai cittadini? I precedenti non hanno mostrato un saldo positivo. L'organizzazione dei mondiali di calcio del 1990 non lasciò al nostre Paese impianti sportivi di qualità, ma processi per corruzione e infrastrutture lasciate a metà. La storia dei recenti mondiali di nuoto a Roma è al centro delle cronache giudiziarie di questi giorni per gli appalti sui grandi eventi gestiti dalla cosiddetta "cricca". I limiti endemici dell'Italia nella realizzazione dei grandi eventi ci hanno fatto preferire Polonia e Ucraina per l'organizzazione degli Europei di calcio del 2012 e alla fine di questo mese potrebbe accadere lo stesso per quelli del 2016. Le motivazioni sono sempre le stesse: scarsa trasparenza nella gestione degli appalti, infrastrutture inadeguate, mancanza di garanzie sul fronte della sicurezza.
Roma è adeguata?
Sprechi e corruzione a parte, per molti detrattori le Olimpiadi a Roma nel 2020 sono un sogno irrealizzabile per una città che ha tempi biblici per qualsiasi opera pubblica. La zona del Villaggio Olimpico ha le stesse infrastrutture del 1960, ma a differenza di 50 anni fa oggi è stra popolata e le strade sono ipercongestionate diverse ore in qualsiasi giorno feriale ordinario.
E chiunque sia stato nella capitale ne conosce i limiti e i problemi di spostamento e di traffico. La rete metropolitana è ridicola rispetto a quella di qualsiasi altra capitale o città moderna europea.
Roma candidata alle Olimpiadi: ma ci conviene? - Yahoo! Finanza (http://it.finance.yahoo.com/notizie/roma-candidata-alle-olimpiadi-ma-ci-conviene-yfinanza-4b6f40e8e029.html?x=0)
Le candidature ufficiali dovranno essere formalizzate l'anno prossimo, il verdetto del CIO (comitato internazionale olimpico) arriverà nel 2013. In ballo ci sono i Giochi olimpici del 2020. Quelli del 2012 si terranno a Londra, nel 2016 a Rio de Janeiro. Il processo di selezione del Comitato olimpico internazionale (CIO) deve ancora iniziare, ma l'assegnazione a una città americana delle Olimpiadi del 2016 rende più probabile l'assegnazione futura a una città europea o africana.
Roma ha stimato in 42 milioni di euro la cifra necessaria a portare avanti la candidatura, sedici dei quali sono stati già spesi per la "pre-selezione" italiana presentata al Coni. La somma è stata messa a disposizione dal comune di Roma, dalla Provincia e dalla Regione (quindi soldi pubblici provenienti dalle tasche di privati cittadini), insieme ad altri soggetti pubblici e privati.
E se alla fine vincesse Roma la domanda è: ci conviene?
I costi si suddividerebbero tra il Cio, attraverso il ricavato della cessione dei diritti televisivi e le sponsorizzazioni, e la città ospitante. Roma pensa di spendere circa 13 miliardi di euro, somma che sarà finanziata da soggetti pubblici (quindi i sodi dei contribuenti che siamo noi) e privati attraverso fondi, contributi, project financing.
Venezia era "meno cara"
Il Coni quando ha scelto non ha badato a spese. Le Olimpiadi a Venezia sarebbero costate molto meno: settecento milioni di euro, dei quali trecento "relativi a infrastrutture già finanziate che saranno comunque realizzate indipendentemente dall'assegnazione dei Giochi". Gli interventi previsti in caso di assegnazione dei giochi costeranno poco più di quattrocento milioni di euro: Venezia comunica che "saranno finanziati con fondi pubblici per 304 milioni e con fondi privati (project financing) per 131 milioni". E per il costo complessivo delle Olimpiadi, 11 miliardi di euro per Venezia, di cui uno e mezzo il costo a carico dello Stato, e 13 miliardi di euro per Roma, con 8 miliardi per lo Stato.
I precedenti, un saldo negativo
Certo che con i soldi degli altri (cioè dei contribuenti) tutti sono capaci di spendere a spandere. E poi una volta spesi questi soldi pubblici che cosa rimane ai cittadini? I precedenti non hanno mostrato un saldo positivo. L'organizzazione dei mondiali di calcio del 1990 non lasciò al nostre Paese impianti sportivi di qualità, ma processi per corruzione e infrastrutture lasciate a metà. La storia dei recenti mondiali di nuoto a Roma è al centro delle cronache giudiziarie di questi giorni per gli appalti sui grandi eventi gestiti dalla cosiddetta "cricca". I limiti endemici dell'Italia nella realizzazione dei grandi eventi ci hanno fatto preferire Polonia e Ucraina per l'organizzazione degli Europei di calcio del 2012 e alla fine di questo mese potrebbe accadere lo stesso per quelli del 2016. Le motivazioni sono sempre le stesse: scarsa trasparenza nella gestione degli appalti, infrastrutture inadeguate, mancanza di garanzie sul fronte della sicurezza.
Roma è adeguata?
Sprechi e corruzione a parte, per molti detrattori le Olimpiadi a Roma nel 2020 sono un sogno irrealizzabile per una città che ha tempi biblici per qualsiasi opera pubblica. La zona del Villaggio Olimpico ha le stesse infrastrutture del 1960, ma a differenza di 50 anni fa oggi è stra popolata e le strade sono ipercongestionate diverse ore in qualsiasi giorno feriale ordinario.
E chiunque sia stato nella capitale ne conosce i limiti e i problemi di spostamento e di traffico. La rete metropolitana è ridicola rispetto a quella di qualsiasi altra capitale o città moderna europea.
Roma candidata alle Olimpiadi: ma ci conviene? - Yahoo! Finanza (http://it.finance.yahoo.com/notizie/roma-candidata-alle-olimpiadi-ma-ci-conviene-yfinanza-4b6f40e8e029.html?x=0)