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Visualizza Versione Completa : Fabbrica Italia



motomike78
10/07/2010, 18:29
nella prox settimana tutti i lavoratori del fiat group si troveranno
nella loro buca delle lettere una lettera scritta dal A.D. del lingotto



A tutte le persone del Gruppo Fiat in Italia
Scrivere una lettera è una di quelle cose che si fa raramente e solo con le persone alle quali si tiene veramente. Se ho deciso di farlo è perché la cosa che mi sta più a cuore in questo momento è potervi parlare apertamente, per condividere con voi alcuni pensieri e per fare chiarezza sulle tante voci che in questi ultimi mesi hanno visto voi e la Fiat al centro dell’attenzione.
Non è la Fiat a scrivere questa lettera, non è quell’entità astratta che chiamiamo “azienda” e non è, come direbbe qualcuno, il “padrone”. Vi sto scrivendo prima di tutto come persona, con quel bagaglio di esperienze che la vita mi ha portato a fare. Sono nato in Italia ma, per ragioni familiari e per motivi di lavoro, ho vissuto all’estero la maggior parte dei miei anni e conosco bene la realtà che sta al di fuori del nostro Paese.
Ed è questa conoscenza che sto cercando di mettere a disposizione della Fiat perché non resti isolata da quello che succede intorno. Vi scrivo da uomo che ha creduto e crede ancora fortemente che abbiamo la possibilità di costruire insieme, in Italia, qualcosa di grande, di migliore e di duraturo. Prendete questa lettera come il modo più diretto e più umano che conosco per dirvi come stanno realmente le cose.
Ci troviamo in una situazione molto delicata, in cui dobbiamo decidere il nostro futuro. Si tratta di un futuro che riguarda noi tutti, come lavoratori e come persone, e che riguarda il nostro Paese, per il ruolo che vuole occupare a livello internazionale. Basta pensare a quanto è basso il livello degli investimenti stranieri in Italia, a quante imprese hanno chiuso negli ultimi anni e a quante altre hanno abbandonato il Paese per capire la gravità della situazione.
Non nascondiamoci dietro il paravento della crisi. La crisi ha reso più evidente e, purtroppo, per molte famiglie, anche più drammatica la debolezza della struttura industriale italiana. La cosa peggiore di un sistema industriale, quando non è in grado di competere, è che alla fine sono i lavoratori a pagarne direttamente -e senza colpa- le conseguenze. Quello che noi abbiamo cercato di fare, e stiamo facendo, con il progetto “Fabbrica Italia” è invertire questa tendenza.
I contenuti del piano li conoscete bene e prevedono di concentrare nel Paese grandi investimenti, di aumentare il numero di veicoli prodotti in Italia e di far crescere le esportazioni.
Ma il vero obiettivo del progetto è colmare il divario competitivo che ci separa dagli altri Paesi e portare la Fiat ad un livello di efficienza indispensabile per garantire all’Italia una grande industria dell’auto e a tutti i nostri lavoratori un futuro più sicuro.
Non ci sono alternative.
La Fiat è una multinazionale che opera sui mercati di tutto il mondo.
Se vogliamo che anche in Italia cresca, rafforzi le proprie radici e possa creare nuove opportunità di lavoro dobbiamo accettare la sfida e imparare a confrontarci con il resto del mondo. Le regole della competizione internazionale non le abbiamo scelte noi e nessuno di noi ha la possibilità di cambiarle, anche se non ci piacciono.
L’unica cosa che possiamo scegliere è se stare dentro o fuori dal gioco.
Non c’è nulla di eccezionale nelle richieste che stanno alla base della realizzazione di “Fabbrica Italia”.
Abbiamo solo la necessità di garantire normali livelli di competitività ai nostri stabilimenti, creare normali condizioni operative per aumentare il loro utilizzo, avere la certezza di rispondere in tempi normali ai cambiamenti della domanda di mercato.
Non c’è niente di straordinario nel voler aggiornare il sistema di gestione, per
adeguarlo a quello che succede a livello mondiale.
Eccezionale semmai -per un’azienda- è la scelta di compiere questo sforzo in Italia, rinunciando ai vantaggi sicuri che altri Paesi potrebbero offrire.
Anche la proposta studiata per Pomigliano non ha nulla di rivoluzionario, se non l’idea di trasferire la produzione della futura Panda dalla Polonia in Italia.
L’accordo che abbiamo raggiunto ha l’unico obiettivo di assicurare alla fabbrica di funzionare al meglio, eliminando una serie interminabile di anomalie che per anni hanno impedito una regolare attività lavorativa.
Proprio oggi abbiamo annunciato che, insieme alle organizzazioni sindacali che hanno condiviso con noi il progetto, metteremo in pratica questo accordo.
Insieme ci impegneremo perché si possa applicare pienamente, assicurando le migliori condizioni di governabilità dello stabilimento.
So che la maggior parte di voi ha compreso e ha apprezzato l’impegno che abbiamo deciso di prendere.
Credo, inoltre, che questo non sia il momento delle polemiche e non voglio certo alimentarle.
Ma di fronte alle accuse che sono state mosse e che hanno messo in dubbio la natura e la serietà del progetto “Fabbrica Italia”, sento il dovere di difenderlo.
Non abbiamo intenzione di toccare nessuno dei vostri diritti, non stiamo violando alcuna legge o tantomeno, come ho sentito dire, addirittura la Costituzione Italiana.
Non mi sembra neppure vero di essere costretto a chiarire una cosa del genere.
È una delle piu’ grandi assurdità che si possa sostenere.
Quello che stiamo facendo, semmai, è compiere ogni sforzo possibile per tutelare il lavoro, proprio quel lavoro su cui è fondata la Repubblica Italiana.
L’altra cosa che mi ha lasciato incredulo è la presunta contrapposizione tra azienda e lavoratori, tra “padroni” e operai, di cui ho sentito parlare spesso in questi mesi.
Chiunque si sia mai trovato a gestire un’organizzazione sa bene che la forza di quell’organizzazione non arriva da nessuna altra parte se non dalle persone che ci lavorano.Voi lo avete dimostrato nel modo più evidente, grazie al lavoro fatto in tutti questi anni, trasformando la Fiat, che nel 2004 era sull’orlo del fallimento, in un’azienda che si è guadagnata il rispetto e la stima sui principali mercati internazionali.
Quando, come adesso, si tratta di costruire insieme il futuro che vogliamo, non può esistere nessuna logica di contrapposizione interna.
Questa è una sfida tra noi e il resto del mondo.
Ed è una sfida che o si vince tutti insieme oppure tutti insieme si perde.
Quello di cui ora c’è bisogno è un grande sforzo collettivo, una specie di patto sociale per condividere gli impegni, le responsabilità e i sacrifici in vista di un obiettivo che vada al di là della piccola visione personale.
Questo è il momento di lasciare da parte gli interessi particolari e di guardare al bene comune, al Paese che vogliamo lasciare in eredità alle prossime generazioni.
Questo è il momento di ritrovare una coesione sociale che ci permetta di dare spazio a chi ha il coraggio e la voglia di fare qualcosa di buono.
Sono convinto che anche voi, come me, vogliate per i nostri figli e per i nostri nipoti un futuro diverso e migliore.
Oggi è una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita e che ci offre la possibilità di realizzare questa visione.
Cerchiamo di non sprecarla.
Grazie per aver letto questa lunga riflessione e grazie a tutti quelli, tra voi, che vorranno mettere le loro qualità e la loro passione per fare la differenza.
Buon lavoro a tutti.

Sergio Marchionne

The Dog
10/07/2010, 18:32
...potevi fare un sunto....:wacko::wacko::wacko:

motomike78
10/07/2010, 18:38
...potevi fare un sunto....:wacko::wacko::wacko:

va letta tutta per capire lo sfascio del sistema manufacturing italiano
e di quanto siamo poco competitivi rispetto ad altre realta europee e mondiali

The Dog
10/07/2010, 18:42
va letta tutta per capire lo sfascio del sistema manufacturing italiano
e di quanto siamo poco competitivi rispetto ad altre realta europee e mondiali

questo è un bel sunto... mi hai fatto capire che è uno schifo....:sick:

motomike78
10/07/2010, 18:44
questo è un bel sunto... mi hai fatto capire che è uno schifo....:sick:

la lettera oppure tutto il sistema italia

The Dog
10/07/2010, 18:46
la lettera oppure tutto il sistema italia

tutte e due...

motomike78
10/07/2010, 18:51
tutte e due...

sinceramente anche se so molto di parte ma molto:biggrin3:
concordo in pieno il suo pensiero :oook:

TIGRE SIBERIANA
10/07/2010, 19:02
è la realtà :rolleyes:

come nell'industria come anche nella forze armate..........

motomike78
10/07/2010, 19:14
è la realtà :rolleyes:

come nell'industria come anche nella forze armate..........

:ph34r:

TIGRE SIBERIANA
10/07/2010, 19:19
:ph34r:

la pigrizia e il menefreghismo hanno radici dure e resistenti nell'italia di oggi :dry:

mic56
10/07/2010, 19:29
Mah.
Io trovo che ai grandi capitalisti non freghi proprio un cazzo dei problemi dei lavoratori, guardano soltanto efficienza, profitti e ricavi.
So anche che molti piccoli imprenditori spesso fanno debiti con le banche per pagare gli stipendi ai propri operai.
So inoltre che quando i grandi capitalisti sono in crisi piangono e lo stato e le banche li aiutano.
Infine so che quando un disgraziato è senza lavoro perde amici e spesso famiglia.
A Termini Imerese la situazione è tristissima e molti lavoratori e relative famiglie avranno un futuro oscuro.
E trovo tutto questo estremamente ingiusto.
E spero, senza speranza, che si riveda il problema della redistribuzione del reddito a livello mondiale.

papitosky
10/07/2010, 19:37
assolutamente condivisibile perchè è una lettera su principi generali

gigi57
10/07/2010, 19:41
Mah.
Io trovo che ai grandilisti non freghi proprio un cazzo dei problemi dei lavoratori, guardano soltanto efficienza, profitti e ricavi.
So anche che molti piccoli imprenditori spesso fanno debiti con le banche per pagare gli stipendi ai propri operai.
So inoltre che quando i grandi capitalisti sono in crisi piangono e lo stato e le banche li aiutano.
Infine so che quando un disgraziato è senza lavoro perde amici e spesso famiglia.
A termini la situazione è tristissima e molti lavoratori e relative famiglie avranno un futuro oscuro.
E trovo tutto questo estremamente ingiusto.
E spero, senza speranza, che si riveda il problema della redistribuzione del reddito a livello mondiale.

verissimo! ma quando a noi (lavoratori) ci chiedono sacrifici per salvare il posto di lavoro siamo sempre pronti ma poi quando passano i brutti momenti non si ricordano di applicare un piccolo aumento del merdaviglioso stipendio che riceviamo al massimo si comperano un'auto nuova tipo supercar con la scusa che è un regalo della suocera ecc...ecc..:mad:

Mr Frowning
10/07/2010, 21:24
tutte e due...

q8 sulla fiducia

Sfigatto
10/07/2010, 22:24
Rivoltante, come chi la firma :mad:

armageddon
10/07/2010, 22:51
sinceramente anche se so molto di parte ma molto:biggrin3:
concordo in pieno il suo pensiero :oook:

sei un impiegato di pomigliano?

rjng
10/07/2010, 22:56
Bella lettera,del tipo"una faccia una razza",generalmente prodromo all'inchiappettata,bella ma mancante di un capo e una coda,dove a capo,c'è da chiedersi come mai la fiat è una realtà internazionale,forse grazie alla qualità intrinseca dei suoi prodotti?..forse grazie alle regalie di uno stato che gli ha coperto le spalle quando le scelte industriali si rivelavano fallimentari,quando con generosa mano veniva concessa la cassaintegrazione sotto ricatto,finanziamenti per l'ammodernamento,gravi fiscali sugli investimenti in nuove strutture e così via..ma questa è acqua passata e non macina più,e dove a coda,sarebbe da chiedersi,nel caso,quanto dei futuri guadagni finirà nelle tasche di coloro che le lettere non le scrivono,e non perchè non sanno scrivere,perchè il mutuo bisogna pagarlo,perchè i figli bisogna mandarli a scuola,perchè a fine mese bisogna arrivarci anche a costo di dividere una bistecca,perchè la moglie ha perso il lavoro,perchè la notte arriva presto a pomigliano se non hai i soldi per andare nemmeno in pizzeria,e allora le lettere non le scrivi,al massimo le leggi.

Bonnot
11/07/2010, 00:09
Rivoltante, come chi la firma :mad:

Ammirevole sintesi di quello che è anche il mio pensiero.

Misha84
11/07/2010, 00:38
tristezza. nient'altro da aggiungere. l'industria è in crisi, un minchione milionario invoca sacrifici di una categoria in uno stato di proto-schiavitù, perchè chi ha un mutuo da pagare non può considerarsi libero di scegliere per il proprio bene, è costretto a scegliere quello che lo farà andare avanti. l'emancipazione è andata a farsi fottere. siamo in mano a dei calcolatori strapagati, il cui unico obbiettivo storico è quello di impoverirci come popolo (per chi ne ha voglia consiglio "zeitgeis addendum" e "il diario del saccheggio", due documentari che illustrano bene i meccanismi di cui siamo vittime inermi).
ha quasi ragione Grillo, il problema della fiat è che produce cose che non servono a nessuno: quasi perchè lui dice di investire in risorse rinnovabili e le solite menate.
io dico che tra pochi anni (per essere ottimisti) serviranno un sacco di manganelli, per farceli sbattere in faccia. che inizino a produrli da subito.

snaporaz
11/07/2010, 07:16
sisi, belle parole scritte magari da un povero schiavo neolaureato disoccupato pagato a pane azzimo e calci nel culo.
la verità è che non è per nienet vero quando dice che è una sfida che o si vince tutti insieme oppure tutti insieme si perde.
lui cosa perde? che magari invece di lavorare per fiat lavorerà per un altro gruppo che lo coprirà di milioni. non perderà certamente la sua vita, la sua famiglia e la sua dignità.
quando qualcuno non ha da perdere cose fondamentali come queste le chiacchiere sono solo fumo negli occhi.

rus
11/07/2010, 07:48
Io lavoro in proprio(ho un negozio).Quando un prodotto non "tira"sta' a me trovare un sostituto,se sbaglio pago io direttamente.Devo provare a vedere lontano per proporre cose nuove.
Quello percepisce uno "stipendio"da favola,se le cose vanno male magna lo stesso,se viene accusato di incapacita' :è colpa del grave momento economico.Lo stato a sempre pagato alla fiat(il minuscolo è voluto)gli errori e mai a preso i profitti,grazie ovviamente ai vari appoggi politici.Nel privato (quello vero)se un socio mette capitali acquisisce parte dell'attivita',nel caso della fiat tutti gli aiuti,anche i vari ecoincentivi hanno in realta' tolto potere di acquisto in altri settori e sono stati dirottati nell' acquisto del bene auto,togliendo di fatto "giro"nell'economia.
E' triste vedere chi magari ha un mutuo dover dire si ed essere sostanzialmente un nuovo tipo di schiavo.
Insomma x concludere,secondo me quell'uomo li e uno st....o

triumphone
11/07/2010, 09:03
perchè marchionne non mi spiega perchè gli stipendi italiani sono i piu bassi d europa ? facile fare stronzate e poi far appello al senso di resposabilita per far pagare il conto sempre agli stessi.

hank
11/07/2010, 09:18
per me l'unico messaggio veramente chiaro è : " oggi a Pomigliano domani a tutti gli altri...".

Fulvioz
11/07/2010, 09:25
sisi, belle parole scritte magari da un povero schiavo neolaureato disoccupato pagato a pane azzimo e calci nel culo.
la verità è che non è per nienet vero quando dice che è una sfida che o si vince tutti insieme oppure tutti insieme si perde.
lui cosa perde? che magari invece di lavorare per fiat lavorerà per un altro gruppo che lo coprirà di milioni. non perderà certamente la sua vita, la sua famiglia e la sua dignità.
quando qualcuno non ha da perdere cose fondamentali come queste le chiacchiere sono solo fumo negli occhi.

Altri gruppi, VW in testa, credi non gli abbiano già proposto posti molto più pagati su gruppi dell'auto maggiori? E invece è restato, dategli atto

dadoz
11/07/2010, 09:35
Trovo condivisibile la lettera di Marchionne, puro stile nordamericano basato sul concetto del facciamo gruppo, siamo tutti una squadra, dal presidente all'ultimo dei garzoni. Perfettamente applicabile conoscendo la mentalità protestante americana (pragmatismo ai massimi livelli su tutto) e giustissimo sul piano astratto dei rapporti globali dell'economia mondiale.
Ma...siamo in Italia, anni luce dall'Impero...e l'economia globale non riempie la pancia.
Gli stipendi sono tra i più bassi d'Europa, il potere d'acquisto idem, nonostante gli sforzi fatti dal canadese è difficile dimenticare che la cassa integrazione la paga la collettività e i profitti se li tiene la fiat, che la politica di difesa del lavoro è fatta di diritti e doveri ma che entrambi sono molto italicamente flessibili, che ci sono zone che sarebbero consegnate alla criminalità organizzata se dovesse mancare il lavoro,ecc...
Mi verrebbe da dire "mancano gli esempi istituzionali" ma sarebbe sempre la stessa retorica storia.

maurino
11/07/2010, 10:06
perchè marchionne non mi spiega perchè gli stipendi italiani sono i piu bassi d europa ? facile fare stronzate e poi far appello al senso di resposabilita per far pagare il conto sempre agli stessi.

e che c'entra marchionne con questo? se la pressione fiscale è esageratamente alta rispetto ai servizi offerti mica è colpa sua.

Del resto oggi stiamo pagando i decenni di politica clientelare. Con l'apertura delle frontiere le società non sono più obbligate a pagare e mantere fannullonni nipoti della politica e non si devono nemmeno sopportare quegli scontri inutili con partiti travestiti da sindacati.

E' ovvio che delocalizzino, hanno meno costi, ma soprattutto meno problemi. Per cambiare il trend serve cambiare la mentalità italiana ed una politica che non tuteli più i fancazzisti (che di solito poi sono i nipoti della politica).

Stinit
11/07/2010, 10:44
nella prox settimana tutti i lavoratori del fiat group si troveranno
nella loro buca delle lettere una lettera scritta dal A.D. del lingotto

Quanta ipocrisia..

Quando la fiat per un motivo o per l`altro (lasciamo perdere quali che é meglio) guadagnava i miliardi e ingrassando la famiglia agnelli e tutti gli AD gli operai erano tenuti ben distanti dal "banchetto"...oggi che i margini si sono ridotti per (quasi) tutti "non c`é più differenza tra padroni e operai"..."siamo tutti una grande famiglia"....

tonidaytona
11/07/2010, 10:52
mi auguro che il pensiero espresso sia compreso.

siamo gia' fuori dal mercato.
questa e' forse l'ultima fermata per i ritardatari.

vedremo chi sapra' avere del buonsenso.

e' dura comunque.

Onda calabra
11/07/2010, 11:11
se fossi un lavoratore dipendente e mi arrivasse una lettera simile avrei le palle talmente girate che, essendo anche gonfie, mi soffocherebbero e morirei all'istante

siamo tutti froci col culo degli altri

drfelix
11/07/2010, 13:11
e che c'entra marchionne con questo? se la pressione fiscale è esageratamente alta rispetto ai servizi offerti mica è colpa sua.

Del resto oggi stiamo pagando i decenni di politica clientelare. Con l'apertura delle frontiere le società non sono più obbligate a pagare e mantere fannullonni nipoti della politica e non si devono nemmeno sopportare quegli scontri inutili con partiti travestiti da sindacati.

E' ovvio che delocalizzino, hanno meno costi, ma soprattutto meno problemi. Per cambiare il trend serve cambiare la mentalità italiana ed una politica che non tuteli più i fancazzisti (che di solito poi sono i nipoti della politica).

Delocalizzino pure, ma non venissero poi a chiedere i cosiddetti aiuti di stato :mad:
Pienamente d'accordo sul far fuori i fancazzisti e tener dentro chi produce, ma , ripeto, non gli si può consentire di spostare la produzione all'estero e poi dargli (come Stato) anche una manciata di milioni in regalo: aiuti di Stato solo a chi fa vero MADE IN ITALY, altrimenti andassero a chiedere l'elemosina in Cina, Polonia, Brasile, ecc. (se gli va bene rimediano si e no 3/4 di calci in culo!!!) :ph34r:

maurino
11/07/2010, 13:33
Delocalizzino pure, ma non venissero poi a chiedere i cosiddetti aiuti di stato :mad:

se delocalizzassero la fiat in polonia com'era previsto...quanti lavoratori stavano a casa (e non solo della fiat)? il problema però è come vengono usati questi aiuti. Finora sono stati usati in larga parte per mantere i fancazzisti anzichè servire davvero alla società ed infatti ne abbiamo visto il risultato.


Pienamente d'accordo sul far fuori i fancazzisti e tener dentro chi produce, ma , ripeto, non gli si può consentire di spostare la produzione all'estero e poi dargli (come Stato) anche una manciata di milioni in regalo: aiuti di Stato solo a chi fa vero MADE IN ITALY, altrimenti andassero a chiedere l'elemosina in Cina, Polonia, Brasile, ecc. (se gli va bene rimediano si e no 3/4 di calci in culo!!!) :ph34r:

finora hanno semplicemente spostato gli stabilimenti usufruendo di incentivi ed aiutini. Non mi sembra che sia servito a granchè tenere il tutto in italia.

Bond Street
11/07/2010, 13:42
Mikè come sai sono dalla tua, non ho azioni nell'azienda in cui lavoro ma la amministro come se ne avessi. Non fraintendete ma l'operaio, l'impiegato fin anche il dirigente che però non ha il 100% delle responsabilità non sanno le difficoltà che ha un AD, vedono sempre e solo la bella auto e la bella vacanza.

IACH
11/07/2010, 14:15
mah........mi sembra la solita storia del " siamo sulla stessa barca "...
però qualcuno deve remare, e adesso gli viene imposto di remare più forte, e pochi altri stanno sul ponte a prendere il sole e contare la pila....
se la barca affonda, chi trova posto sulle scialuppe lo lascio indovinare a voi....

Stinit
11/07/2010, 17:46
Mikè come sai sono dalla tua, non ho azioni nell'azienda in cui lavoro ma la amministro come se ne avessi. Non fraintendete ma l'operaio, l'impiegato fin anche il dirigente che però non ha il 100% delle responsabilità non sanno le difficoltà che ha un AD, vedono sempre e solo la bella auto e la bella vacanza.

se amministri una azienda avrai anche fatto caso che da un pò di anni a questa parte il "rischio di impresa" è stato giorno per giorno riversato sul personale che pur di lavorare in malomodo per qualche spicciolo è costretto ad accollarsi una bella parte delle beghe che un tempo erano di competenza esclusiva del datore di lavoro (aziende piccole) AD (aziende medi/grandi)... :dry:

dopo aver precarizzato lo stipendio/pensione e di riflesso la vita della forza lavoro di questo paese (anche di quella fortemente specializzata) oggi si chiede alle stesse persone di far finta di essere sulla stessa barca e di aiutarsi l'un l'altro come tanti fratelli... :ph34r: per "superare la crisi" ...quando che lo hanno capito pure i sassi che i cambiamenti che ci sono stati nel mondo sono e saranno stabili per un bel pezzo (ergo non c'è niente da superare)....

http://aivia.files.wordpress.com/2010/01/asino-carota1.jpg

rus
12/07/2010, 15:37
se amministri una azienda avrai anche fatto caso che da un pò di anni a questa parte il "rischio di impresa" è stato giorno per giorno riversato sul personale che pur di lavorare in malomodo per qualche spicciolo è costretto ad accollarsi una bella parte delle beghe che un tempo erano di competenza esclusiva del datore di lavoro (aziende piccole) AD (aziende medi/grandi)... :dry:

dopo aver precarizzato lo stipendio/pensione e di riflesso la vita della forza lavoro di questo paese (anche di quella fortemente specializzata) oggi si chiede alle stesse persone di far finta di essere sulla stessa barca e di aiutarsi l'un l'altro come tanti fratelli... :ph34r: per "superare la crisi" ...quando che lo hanno capito pure i sassi che i cambiamenti che ci sono stati nel mondo sono e saranno stabili per un bel pezzo (ergo non c'è niente da superare)....

http://aivia.files.wordpress.com/2010/01/asino-carota1.jpg

triste,ma purtroppo vera,constatazione di un dato di fatto:sick:

maurino
12/07/2010, 15:47
...quando che lo hanno capito pure i sassi che i cambiamenti che ci sono stati nel mondo sono e saranno stabili per un bel pezzo (ergo non c'è niente da superare)....


non son mica sicuro che tutti abbiano capito la situazione del mercato oggi. Anzi a vedere certe reazioni sono sicuro che parecchi credono ancora di stare negli anni 70/80.

Stinit
12/07/2010, 17:21
non son mica sicuro che tutti abbiano capito la situazione del mercato oggi. Anzi a vedere certe reazioni sono sicuro che parecchi credono ancora di stare negli anni 70/80.

Magari sono gli stessi che guardano "i mitici anni 80" su mediaset...

Comunque anche i più testardi e plagiati da questo continuo martellamento di finto ottimismo che i media offrono 24 ore su 24 oramai a reti unificate piano piano sbatteranno il muso contro la realtà....

...come si dice..."tardò ma arrivò"

tommide
12/07/2010, 17:53
l'articolo 41 della nostra Costituzione recita:
"L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali "
l'accordo di Pomigliano e' un accordo di macelleria sociale: attraverso la "flessibilitá' nella decisione da parte dell'azienda del turno (sulle 24 ore) si controlla in pieno la vita dell'operaio, che viene anche punito se si ammala o vuole esprimere dissenso attraverso forme di protesta sancite dal contratto di lavoro collettivo.
Il principio fondatore della nostra Costituzione (l'Italia é una repubblica fondata sul lavoro) non intende (come vorrebbe Marchionne) che bisogna lavorare a tutti i costi e al di lá di ogni regola, ma pone il lavoro come elemento fondamentale attorno a cui si realizza la dignitá e realizzazione della persona.

Stinit
12/07/2010, 18:46
l'articolo 41 della nostra Costituzione recita:
"L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali "
l'accordo di Pomigliano e' un accordo di macelleria sociale: attraverso la "flessibilitá' nella decisione da parte dell'azienda del turno (sulle 24 ore) si controlla in pieno la vita dell'operaio, che viene anche punito se si ammala o vuole esprimere dissenso attraverso forme di protesta sancite dal contratto di lavoro collettivo.
Il principio fondatore della nostra Costituzione (l'Italia é una repubblica fondata sul lavoro) non intende (come vorrebbe Marchionne) che bisogna lavorare a tutti i costi e al di lá di ogni regola, ma pone il lavoro come elemento fondamentale attorno a cui si realizza la dignitá e realizzazione della persona.

Principi oramai purtroppo identificati come vecchi...ora va più di moda la schiavitù...

tormento
12/07/2010, 20:50
Principi oramai purtroppo identificati come vecchi...ora va più di moda la schiavitù...

Quoto.


l'articolo 41 della nostra Costituzione recita:
"L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali "
l'accordo di Pomigliano e' un accordo di macelleria sociale: attraverso la "flessibilitá' nella decisione da parte dell'azienda del turno (sulle 24 ore) si controlla in pieno la vita dell'operaio, che viene anche punito se si ammala o vuole esprimere dissenso attraverso forme di protesta sancite dal contratto di lavoro collettivo.
Il principio fondatore della nostra Costituzione (l'Italia é una repubblica fondata sul lavoro) non intende (come vorrebbe Marchionne) che bisogna lavorare a tutti i costi e al di lá di ogni regola, ma pone il lavoro come elemento fondamentale attorno a cui si realizza la dignitá e realizzazione della persona.

Trovami un'azienda che faccia il contrario.:sick:

MR-T
12/07/2010, 20:52
soliti discorsi....

tormento
12/07/2010, 20:55
soliti discorsi....

:biggrin3::biggrin3:.........del caiser.

Ipcress
12/07/2010, 21:14
Oltre ogni retorica operaista, perchè io credo nell'iniziativa privata e nel sistema capitalistico, sinceramente Fiat oggi non può accampare nessuna pretesa. Dopo anni di scelte industriali sbagliate, di perdita di fette di mercato, di aiuti pubblici, di investimenti inesistenti... questa azienda non ha alcun titolo per presentarsi chiedendo maggiore cooperazione per aumentare la competitività.

Se Fiat investisse nel prodotto e fosse in grado di competere con gli altri, negli unici segmenti remunerativi del settore auto, se Fiat fosse presente nei principali mercati mondiali... non ci sarebbe bisogno di nessun patto sociale... a Sindelfingen o a Ingolstadt non ne hanno bisogno...

tormento
12/07/2010, 21:24
Oltre ogni retorica operaista, perchè io credo nell'iniziativa privata e nel sistema capitalistico, sinceramente Fiat oggi non può accampare nessuna pretesa. Dopo anni di scelte industriali sbagliate, di perdita di fette di mercato, di aiuti pubblici, di investimenti inesistenti... questa azienda non ha alcun titolo per presentarsi chiedendo maggiore cooperazione per aumentare la competitività.

Se Fiat investisse nel prodotto e fosse in grado di competere con gli altri, negli unici segmenti remunerativi del settore auto, se Fiat fosse presente nei principali mercati mondiali... non ci sarebbe bisogno di nessun patto sociale... a Sindelfingen o a Ingolstadt non ne hanno bisogno...

Infatti con tutti gli aiuti pubblici ricevuti dovrebbe fare le auto meglio di Audi e BMW invece fanno...............va bé lasciamo perdere.

maurino
12/07/2010, 22:08
Principi oramai purtroppo identificati come vecchi...ora va più di moda la schiavitù...

non è che va di moda, è che in un paese garantista dagli alti costi come il nostro è il ferro da stiro che ci fa affondare. Non lo dico così, tanto perchè mi sta sulle balle quell'articolo, ma basta vedere la differenza tra salari, pressione fiscale, burocrazia e diritti dei lavoratori dei vari paesi. Così come l'impiegato o l'operaio non vanno al lavoro per la gloria, il datore di lavoro non lo fa per beneficenza.
E ormani non si può più nemmeno guardare la politica dei singoli paesi, bisognerebbe iniziare a guardare ad una politica più globale.

marco.bus
12/07/2010, 22:13
se la punto costa come la qashqai, pur volendo bene all'italia tra le due prenderei la seconda...
è quasi finito il periodo del "se costa tanto è bello"... la gente guarda quanti ne ha in tasca!

Intrip
12/07/2010, 22:15
Besconi lo ha nominato qualcuno ???

Stinit
12/07/2010, 22:40
non è che va di moda, è che in un paese garantista dagli alti costi come il nostro è il ferro da stiro che ci fa affondare. Non lo dico così, tanto perchè mi sta sulle balle quell'articolo, ma basta vedere la differenza tra salari, pressione fiscale, burocrazia e diritti dei lavoratori dei vari paesi. Così come l'impiegato o l'operaio non vanno al lavoro per la gloria, il datore di lavoro non lo fa per beneficenza.
E ormani non si può più nemmeno guardare la politica dei singoli paesi, bisognerebbe iniziare a guardare ad una politica più globale.

Bisogna uscire da questa spirale ipocrita...bisogna dire alla gente a reti unificate che nel sistema globale la ricchezza di un popolo e direttamente dipendente dalla povertà di un`altro/altri ...solo che oggi a fare gli schiavi siamo noi....

Sfigatto
12/07/2010, 22:44
Bisogna uscire da questa spirale ipocrita...bisogna dire alla gente a reti unificate che nel sistema globale la ricchezza di un popolo e direttamente dipendente dalla povertà di un`altro/altri ...solo che oggi a fare gli schiavi siamo noi....

Spero non ti risenta per la correzione: la ricchezza di alcuni figli di puttana che si proclamano capipopolo è direttamente dipendente dalla povertà di altri senza confini.

maurino
13/07/2010, 06:56
Bisogna uscire da questa spirale ipocrita...bisogna dire alla gente a reti unificate che nel sistema globale la ricchezza di un popolo e direttamente dipendente dalla povertà di un`altro/altri ...solo che oggi a fare gli schiavi siamo noi....

eh lo so....per noi ora è finita l'età dell'oro e fino a che quei paesi dove oggi delocalizzano non inizieranno a chiedere dei diritti per i lavoratori, come successe da noi in passato, saranno tempi duri (e la ns. politica, con la burocrazia, ecc, ecc, peggiora soltanto le cose).

Stinit
13/07/2010, 11:31
Spero non ti risenta per la correzione: la ricchezza di alcuni figli di puttana che si proclamano capipopolo è direttamente dipendente dalla povertà di altri senza confini.

Concordo...purtroppo il mondo che conosciamo si regge su equilibri fatti di "squilibri" di ricchezza...purtroppo é così...a noi piano piano ci stanno travasando nell`area di chi arranca per vivere...non oso immaginare cosa succedera` tra qualche anno quando i giovani precari di oggi saranno prossimi alla pensione e vedranno con loro sorpresa che in base al sistema contributivo avranno ua pensione che non gli permetterà di coprare le medicine per curare gli acciacchi...e i politici che hanno precarizzato la loro vita nel frattempo saranno tutti morti...

Sfigatto
13/07/2010, 14:03
Concordo...purtroppo il mondo che conosciamo si regge su equilibri fatti di "squilibri" di ricchezza...purtroppo é così...a noi piano piano ci stanno travasando nell`area di chi arranca per vivere...non oso immaginare cosa succedera` tra qualche anno quando i giovani precari di oggi saranno prossimi alla pensione e vedranno con loro sorpresa che in base al sistema contributivo avranno ua pensione che non gli permetterà di coprare le medicine per curare gli acciacchi...e i politici che hanno precarizzato la loro vita nel frattempo saranno tutti morti...

In effetti il futuro non si prospetta roseo. A maggior ragione bisogna imparare il valore di un NO. Anche, egoisticamente parlando, per evitare di trovarci non solo impezzentiti, ma anche con la gola tagliata da qualcuno più pezzente che si è stufato, che so, di vivere sopra mari di ricchezze naturali crepando ugualmente di fame.

keir
29/07/2010, 11:09
Oltre 13.000 euro al giorno:
5° - Sergio Marchionne - 4.782.400? - Stipendi d'oro (http://finanza.it.msn.com/speciali/manager.aspx?cp-documentid=153103539&page=16)

Non male :ph34r:

mic56
29/07/2010, 11:34
Oltre 13.000 euro al giorno:
5° - Sergio Marchionne - 4.782.400? - Stipendi d'oro (http://finanza.it.msn.com/speciali/manager.aspx?cp-documentid=153103539&page=16)

Non male :ph34r:

Solo 5!
E' proprio uno sfigatello.