PDA

Visualizza Versione Completa : Laurea: riscatto "impossible"



TitusMax
06/12/2006, 05:59
Argomento minato da incertezze quello del riscatto della laurea: quanto e a chi conviene, ma soprattutto quanto costa?

La normativa relativa al riscatto si ingarbuglia per i giovani lavoratori, soggetti ad un sistema previdenziale "contributivo", per i quali il riscatto vale come aumento pensionistico e non più come "acceleratore" dei tempi minimi pensionabili.

Fino a qualche anno fa, infatti, il riscatto consentiva di raggiungere in anticipo il traguardo dei 35 anni (per la pensione di anzianità) sia a incrementare del 2 % circa per ogni anno di riscatto l'importo della pensione, mentre oggi non è più così.
Se il riscatto si determina banalmente in base al sistema pensionistico cui il lavoratore è soggetto, molto meno banalmente invece si calcolano le aliquote per il riscatto, facciamo un breve riepilogo esplicativo:

Pensione retributiva:
pensione riconosciuta ai lavoratori con, al loro attivo, almeno 18 anni di contributi entro il 1995.
In questo caso l'importo da versare è influenzato dal reddito al momento della domanda, è quindi consigliabile fare domanda di riscatto quanto prima.
Il riscatto può valere ai fini del diritto e della misura della pensione consentendo il raggiungimento prematuro dell'età minima pensionabile agli aventi diritto alla pensione di vecchiaia (20 anni) o di anzianità (35 anni), nel caso si configuri, ad esempio, un innalzamento dell'età pensionabile.

Pensione contributiva:
sistema applicabile ai lavoratori con anzianità contributiva ed assicurativa successiva al 1995. Con questo sistema i lavoratori avranno diritto alla pensione con soli 5 anni di contributi effettivi per i quali il riscatto non varrà ai fini del diritto. In questo caso il riscatto della laurea vale esclusivamente ad aumentare l'importo della pensione.
Ricordiamo che la pensione contributiva si raggiunge con il minimo dei 57 anni o in alternativa con almeno 40 anni di contributi effettivi.

Pensione mista:
per tutti coloro che alla data "spartiacque" del 31 dicembre 1995 non abbiano maturato i 18 anni di contributi sarà applicato un criterio di calcolo previdenziale "misto", ossia gli anni lavorativi ante 1995 saranno valutati ai fini Inps con un sistema retributivo, mentre quelli post 1995 con sistema contributivo. Nello specifico il riscatto dovrà essere calcolato in base al periodo di riferimento in cui si collocano gli studi.

I costi per il riscatto variano in relazione a una serie di fattori soggettivi quali l'età (paga di più chi è più vecchio), il genere (le donne potendo accedere prima alla pensione pagano di più), la prossimità al pensionamento.
Per gli aventi diritto a pensione contributiva l'aliquota di riferimento sarà quella stabilita all'atto della domanda applicata sullo stipendio degli ultimi 12 mesi.

In breve si avvantaggerà dal riscatto il lavoratore con pensione retributiva che decida di far valere gli anni di studio nel computo dell'anzianità pensionabile, seppur a fronte di un pagamento piuttosto oneroso e il lavoratore con pensione mista.

Cattive notizie per i futuri pensionati a regime contributivo che non trarranno grandi vantaggi ma solo rompicapi dall'operazione di riscatto.

AVP191
06/12/2006, 06:26
Il riscatto della laurea è onerosissimo e ha regole complicatissime.