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Visualizza Versione Completa : Segno dei tempi...laureato perde il lavoro e non riuscendo a ritrovarlo...si suicida



oldbonnie
04/10/2010, 21:37
Una volta la Laurea era sinonimo di sicurezza e lavoro...

La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Ostuni, giovane laureato senza lavoro muore lanciandosi*sotto al treno (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=372060&IDCategoria=1#a_post_comments)

http://www.manduriaoggi.it/public//Suicidio%20Treno.jpg

tonidaytona
04/10/2010, 21:41
povero disperato...:cry:

Sfigatto
04/10/2010, 21:43
Quanto e quanti ancora, mi chiedo...:cry::ph34r:

Obsolete
04/10/2010, 21:43
quoto mario di bari.
mi dispiace molto. poco da dire, se mi immedesimo mi sembra normale almeno avere questi pensieri.... poi la realtà e la disperazione possono farti passare alla pratica.

ferro78
04/10/2010, 21:48
mia madre,insegnante di scuola superiore,alla domanda di un suo alunno su che cosa l'avesse portata a scegliere il lavoro che ha poi fatto,ha risposto che a quei tempi (metà/fine anni 70) era più facile,che lei in effetti ha potuto"scegliersi" il lavoro che più le piaceva,chè con una laurea in lettere potevi veramente fare molte cose...
se si pensa che ora anche il più specializzato dei laureati fatica a trovare un impigo "degno" degli impegni e dei sacrifici profusi in anni di studio,bè allora si,viene da pensare...

speedtigre
04/10/2010, 21:50
questi gesti sono estremi,ma devono farci riflettere......

Obsolete
04/10/2010, 21:53
se si pensa che ora anche il più specializzato dei laureati fatica a trovare un impigo "degno" degli impegni e dei sacrifici profusi in anni di studio,bè allora si,viene da pensare...

beh, siamo la prima generazione che sta peggio dei nostri genitori...e qua non stiamo parlando di un impiego degno dei sacrifici o coerente con gli studi fatti. stiamo parlando di uno che ha accettato il call center, per il quale non credo serva una laurea in economia, ma poi cazzo... manco più il call center... e non si può campare così

Stinit
04/10/2010, 21:57
questi fatti dovrebbero spronare la sonnecchiante coscienze dell`italiano medio...

Possibile che nessuno riesca a farsi le giuste domande...del tipo:

1)come mai si sente sempre dire che occorrono figure fortemente preparate e specializzate e poi quando queste persone ci sono nessuno le vuole??????

2)come mai ci si lamenta della mancanza di lavoro per i laureati ma non si nota che manca il lavoro per tutti ..e specialmente per le donne???

Ecc
Ecc
Ecc

Intrip
04/10/2010, 22:12
:cry:

Exa
04/10/2010, 22:20
...il lavoro è stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un ragazzo che probabilmente aveva anche altri problemi di depressione, è una malattia strisciante che spesso nessuno riconosce...purtroppo lo dico per esperienza personale ho perso mio fratello nello stesso modo...e oggi a distanza di 18 anni mi chiedo ancora cosa avrei potuto fare per lui e che sono stato cieco a non vedere il suo disagio verso questo mondo...

natan
05/10/2010, 06:08
Una volta la Laurea era sinonimo di sicurezza e lavoro...

La Gazzetta del Mezzogiorno.it | Ostuni, giovane laureato senza lavoro muore lanciandosi*sotto al treno (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=372060&IDCategoria=1#a_post_comments)


Una volta c'era lavoro per tutti, non solo per i laureati ... ma le cose cambiano / si decide di essere moderni, di mettersi nelle mani delle grandi multinazionali, di globalizzarsi, guadagnare facile nella finanza senza creare nessuna ricchezza .... forse le cose sarebbero andate così comunque ma il sentore di una scelta scellerata lo si poteva già intuire ... ma si sa, c'é chi pensa che la legge del mercato venga dall'alto e che contrastarla é un po' come contrastare Dio. :cry:

il laureato ha fatto la sua scelta, che possa essere questo suo viaggio migliore di quel che si aspettava ... :wink_:

D74
05/10/2010, 06:30
Una volta c'era lavoro per tutti, non solo per i laureati ... ma le cose cambiano / si decide di essere moderni, di mettersi nelle mani delle grandi multinazionali, di globalizzarsi, guadagnare facile nella finanza senza creare nessuna ricchezza .... forse le cose sarebbero andate così comunque ma il sentore di una scelta scellerata lo si poteva già intuire ... ma si sa, c'é chi pensa che la legge del mercato venga dall'alto e che contrastarla é un po' come contrastare Dio. :cry:

il laureato ha fatto la sua scelta, che possa essere questo suo viaggio migliore di quel che si aspettava ... :wink_:

già.... soldi giocati in borsa....miliardi di soldi che scatenano guerre....decidono della vita di chi lavora sul serio ogni giorno..... finti come quelli del monopoli.....

in Italia quello che ha davvero distrutto tutto e che per uscirne sarà davvero dura..... è stata l'introduzione (se pur con dei buoni principi) dei contratti atipici..... che ovviamente con le lacune italiane sui controlli....sulla loro applicazione ne hanno fatto il contratto....distruggendo le certezze di 1-2 generazioni ormai.....

gente che è superqualificata....che da 10 anni o più è precaria..... tanti sono ormai i precari tenuti sempre sulle spine con la promessa di un contratto vero...o la paura di perdere il posto che c'è un esercito di disperati che si abbassa a subire ogni cosa....per poter vivere.

io la vivo direttamente sulla pelle..... questa precarietà....ed è un vero schifo.....

natan
05/10/2010, 06:47
già.... soldi giocati in borsa....miliardi di soldi che scatenano guerre....decidono della vita di chi lavora sul serio ogni giorno..... finti come quelli del monopoli.....

in Italia quello che ha davvero distrutto tutto e che per uscirne sarà davvero dura..... è stata l'introduzione (se pur con dei buoni principi) dei contratti atipici..... che ovviamente con le lacune italiane sui controlli....sulla loro applicazione ne hanno fatto il contratto....distruggendo le certezze di 1-2 generazioni ormai.....

gente che è superqualificata....che da 10 anni o più è precaria..... tanti sono ormai i precari tenuti sempre sulle spine con la promessa di un contratto vero...o la paura di perdere il posto che c'è un esercito di disperati che si abbassa a subire ogni cosa....per poter vivere.

io la vivo direttamente sulla pelle..... questa precarietà....ed è un vero schifo.....

ma forse queste sono parole al vento ..../// c'é gente che si rattrista, e magari si indigna davanti ad un suicida ------- e tutto il resto é normalità ... :cry:

max cortina
05/10/2010, 07:54
di fronte a questo gesto estremo, non ci sono parole...

Per il mondo del lavoro invece sì, eccome.

Purtroppo per "cultura" siamo portati a pensare che un titolo di studio debba essere garanzia di lavoro, ma dovremmo essere capaci di combinare esigenze di mercato ed attitudini personali....

Ad esempio, ci sono molti laureati in giurisprudenza, tanti però hanno solo il titolo ma non la reale capacità di svolgere un mestiere collegato alla laurea, e non è detto che il mercato richieda altre persone con questa formazione.

Per esperienza di lavoro, in edilizia servono (ad titolo di esempio, ovviamente) 2 architetti, 2 ingegneri e 50 operai perchè venga sù una casa. Se ad un imprenditore il mercato offre 15 architetti, 15 ingegneri ed una ventina di operai di cui forse 5 specializzati, c'è qualcosa che non va a monte...

maxsamurai
05/10/2010, 08:43
sempre peggio e si continua a fare finta di niente:mad:

Turbo-555
05/10/2010, 08:52
mah...


laureato, aveva DI RECENTE perso il lavoro, e si va a buttare sotto il treno...sarò cinico, scaltro e insensibile...ma gli studi non sono serviti a molto a mio avviso....


ci sono muratori senza diplomi che restano senza lavoro per anni...
ho compagni che hanno finito scuola con me che hanno dovuto aspettare molti mesi per trovare un posto, alcuni più di un anno...se avessero fatto tutti come questo dell'articolo...della mia classe mancherebbero sicuramente 3 o 4 compagni

simone160
05/10/2010, 08:55
mia madre,insegnante di scuola superiore,alla domanda di un suo alunno su che cosa l'avesse portata a scegliere il lavoro che ha poi fatto,ha risposto che a quei tempi (metà/fine anni 70) era più facile,che lei in effetti ha potuto"scegliersi" il lavoro che più le piaceva,chè con una laurea in lettere potevi veramente fare molte cose...
se si pensa che ora anche il più specializzato dei laureati fatica a trovare un impigo "degno" degli impegni e dei sacrifici profusi in anni di studio,bè allora si,viene da pensare...

Sai che molti dei problemi di lavoro dipendono da questo? in troppi sono troppo specializzati, sono tutti puntati su qualcosa!!!!:cry::cry::cry::cry:
Io son solo geometra, ho fatto le scuole basse, pero' vedo che molti degli ingegneri/architetti che collaborano con me non hanno un idea di cosa sia un cantiere, ottimi al computer,impeccabili nella programmazione, ma quando il carpentiere bestemmia con il mattone in mano son tutti persi...
Troppi escono dall'universita' con master e contromaster, pretendendo di saper gia' fare, di essere gia' pronti, e invece prima si deve mangiare della merda perche' la formazione e' sul campo che si fa!!!
Sono giovane e immagino la disperazione di questo ragazzo, pero' spesso sidevono rabboccare le maniche, ogni lavoro e' dignitoso se ci si fa rispettare e si fa cio' che si fa con orgoglio!
I primi anni facevo il giardiniere nei week-end per campare, figurati se uno che esce dopo 15anni di universita' e migliaia di euro spesi si va ad abbassare a tanto.....


di fronte a questo gesto estremo, non ci sono parole...

Per il mondo del lavoro invece sì, eccome.

Purtroppo per "cultura" siamo portati a pensare che un titolo di studio debba essere garanzia di lavoro, ma dovremmo essere capaci di combinare esigenze di mercato ed attitudini personali....

Ad esempio, ci sono molti laureati in giurisprudenza, tanti però hanno solo il titolo ma non la reale capacità di svolgere un mestiere collegato alla laurea, e non è detto che il mercato richieda altre persone con questa formazione.

Per esperienza di lavoro, in edilizia servono (ad titolo di esempio, ovviamente) 2 architetti, 2 ingegneri e 50 operai perchè venga sù una casa. Se ad un imprenditore il mercato offre 15 architetti, 15 ingegneri ed una ventina di operai di cui forse 5 specializzati, c'è qualcosa che non va a monte...


Q8!!!!

Micha
05/10/2010, 09:03
...il lavoro è stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un ragazzo che probabilmente aveva anche altri problemi di depressione, è una malattia strisciante che spesso nessuno riconosce...purtroppo lo dico per esperienza personale ho perso mio fratello nello stesso modo...e oggi a distanza di 18 anni mi chiedo ancora cosa avrei potuto fare per lui e che sono stato cieco a non vedere il suo disagio verso questo mondo...

Penso anch'io che dietro ci sia qualcosa di più... capisco la disperazione di aver perso il posto di lavoro, ma togliersi la vita solo per questo mi sembra assurdo :blink:

In ogni caso, mi spiace per lui :cry:

SpongeBob
05/10/2010, 09:19
Sono d'accordo con chi dice che questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sicuramente alle spalle aveva anche altri casini, purtroppo.




di fronte a questo gesto estremo, non ci sono parole...

Per il mondo del lavoro invece sì, eccome.

Purtroppo per "cultura" siamo portati a pensare che un titolo di studio debba essere garanzia di lavoro, ma dovremmo essere capaci di combinare esigenze di mercato ed attitudini personali....

Ad esempio, ci sono molti laureati in giurisprudenza, tanti però hanno solo il titolo ma non la reale capacità di svolgere un mestiere collegato alla laurea, e non è detto che il mercato richieda altre persone con questa formazione.

Per esperienza di lavoro, in edilizia servono (ad titolo di esempio, ovviamente) 2 architetti, 2 ingegneri e 50 operai perchè venga sù una casa. Se ad un imprenditore il mercato offre 15 architetti, 15 ingegneri ed una ventina di operai di cui forse 5 specializzati, c'è qualcosa che non va a monte...

Assolutamente d'accordo.

drfelix
05/10/2010, 09:20
La verità è che oggi un certo tipo di sacrificio non paga più :cry:
Personalmente mi sono laureato in INGEGNERIA (primo grande sacrificio) nel '93 e mi sono barcamenato tra stage, co-co-co, tempo determinato e contratti di formazione :sick: fino al 2000 (anno in cui, finalmente, ho ottenuto l'agognato contratto a tempo indeterminato).
La cosa grottesca è che sono stato anche disposto a cambiare città (altro grande sacrificio), ma, mentre a Bologna, dopo un anno di co-co-co mi offrivano (facendolo sembrare quasi un premio) un contratto di formazione 4° livello :mad:, a Napoli mi veniva offerto un contratto di fomazione 5° livello (e qui mi sono reso conto che, a differenza di una volta, al nord, in termini di occupazione, non si sta poi tanto meglio che al sud).
Mia moglie ha lavoricchiato anche lei barcamenandosi tra stage, co-co-co e tempo determinato fin quando non è andata in maternità: da allora, chissà perchè :rolleyes:, non è riuscita a trovare più nulla.....
Attualmente sono tra i quadri direttivi di una grossa azienda (quindi non posso lamentarmi se non per il fatto di essere monoreddito), ma mi sento comunque molto frustrato nel vedere che i miei diretti superiori (dirigenti) sono diplomati (ma con 'santi in paradiso' :ph34r:)
Oggi come oggi non so se consiglierò ai miei figli di andare all'Università........

Gian
05/10/2010, 09:28
Parlo per me...solamente Diplomato (Geometra) e a suo tempo con votazione bassina....lavoro senza interruzione da quando ho 14 anni (estate) e ho cambiato per esigenze, bisogni e crisi vari lavori...più che tanti laureati manca gente che si vuol "sporcare" le mani, operai specializzati, idraulici, elettricisti, muratori etc etc...e gente con esperienza sul campo, qualsiasi essa sia.
Purtroppo tra laurea, stage, master etc etc si arriva ai 30 e passa anni e i posti sono già stati occupati.

Massima solidarietà alla famiglia del ragazzo......ma il suicidio credo abbia anche altre motivazioni purtroppo

Mamba
05/10/2010, 09:29
dove lavoro io...c'è gente da 5 anni che gli scade il contratto ogni 6 mesi....non è giusto....è una violenza.....

D74
05/10/2010, 09:31
dove lavoro io...c'è gente da 5 anni che gli scade il contratto ogni 6 mesi....non è giusto....è una violenza.....

ecco.....gente che ha sempre la spada di damocle sulla testa...che è costretta a fare di + di quel che deve per la paura che non venga rinnovato....in una situazione totalmente precaria che ti impedisce di prendere casa...metter su famiglia....fare progetti...

Mamba
05/10/2010, 09:36
ecco.....gente che ha sempre la spada di damocle sulla testa...che è costretta a fare di + di quel che deve per la paura che non venga rinnovato....in una situazione totalmente precaria che ti impedisce di prendere casa...metter su famiglia....fare progetti...

aggiungo...che non hanno mai nessun premio...nessun riconoscimento...e appena c'è un attimo di crisi.....sanno che sono a casa....

NON é giusto......:mad:

D74
05/10/2010, 09:37
aggiungo...che non hanno mai nessun premio...nessun riconoscimento...e appena c'è un attimo di crisi.....sanno che sono a casa....

NON é giusto......:mad:

già... :cry::cry::cry:

e una intera generazione è così........ come si spera di uscire dalla crisi economica????

Gian
05/10/2010, 09:38
ecco.....gente che ha sempre la spada di damocle sulla testa...che è costretta a fare di + di quel che deve per la paura che non venga rinnovato....in una situazione totalmente precaria che ti impedisce di prendere casa...metter su famiglia....fare progetti...

Purtroppo è vero anche questo....ma non sono da meno i "consulenti" con partita iva , il sottoscritto per esempio... perchè nessuno ti vuole più assumere, ormai da 10 anni.. con contratti che in 30gg ti possono essere revocati...:dry:...e allora?...dobbiamo smettere di vivere, piangerci addosso e non fare progetti?....ho fatto da ragazzino lo sguattero in cucina, il cameriere, il barista, il garzone di carrozzeria, l'operaio e nulla mi ha impedito di crearmi una famiglia e una casa....a volte ripeto, bisogna anche saper prendere una ramazza in mano e darsi da fare.

simone160
05/10/2010, 09:41
Purtroppo è vero anche questo....ma non sono da meno i "consulenti" con partita iva , il sottoscritto per esempio... perchè nessuno ti vuole più assumere, ormai da 10 anni.. con contratti che in 30gg ti possono essere revocati...:dry:...e allora?...dobbiamo smettere di vivere, piangerci addosso e non fare progetti?....ho fatto da ragazzino lo sguattero in cucina, il cameriere, il barista, il garzone di carrozzeria, l'operaio e nulla mi ha impedito di crearmi una famiglia e una casa....a volte ripeto, bisogna anche saper prendere una ramazza in mano e darsi da fare.

Q8 ogni parola! pare la storia della mia vita:w00t::w00t::w00t::w00t:

Ipcress
05/10/2010, 09:44
.
in Italia quello che ha davvero distrutto tutto e che per uscirne sarà davvero dura..... è stata l'introduzione (se pur con dei buoni principi) dei contratti atipici..... che ovviamente con le lacune italiane sui controlli....sulla loro applicazione ne hanno fatto il contratto....distruggendo le certezze di 1-2 generazioni ormai.....



Non sono d'accordo. La precarietà del mondo del lavoro non è la causa della situazione odierna, quella semmai è la medicina sbagliata per un paziente ormai morente. Ovvero, le cause sono da ricercare nella perdita di competitività del sistema paese. E le cause sono diverse:

- perdita di massa critica delle aziende: la maggior parte dell'economia è fatta di piccole e medie aziende, flessibili e dinamiche finchè si sono mosse in un mercato nazionale o poco più, troppo piccole per competere quando sono entrate nel meccanismo della globalizzazione

- ricerca pari allo zero: per competere con le economie emergenti bisogna puntare non sull'intensità del lavoro ma su prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, senza ricerca non c'è valore aggiunto

- scuola ed università completamente scollati dalla realtà: l'istruzione italiana per anni è stato campo di conquista di baroni e di voti, dando vita ad un mostro enorme capace soltanto di perpetrare se stesso senza badare agli obiettivi di preparazione delle nuove generazioni

- mancanza di infrastrutture, burocrazia, sprechi, corruzione, criminalità: è un fardello costosissimo che l'economia italiana si porta appresso, soppportabile in tempi buoni, ora è un costo che non ci possiamo più permettere

A questi mali e ad altri avrebbe dovuto porre rimedio la politica. Il mondo negli ultimi 20 anni è cambiato velocemente, nuovi assetti geopolitici e le nuove tecnologie dell'informazione hanno costituito insieme spinte verso il cambiamento ed opportunità di business. L'Italia è rimasta a guardare.

D74
05/10/2010, 09:51
Non sono d'accordo. La precarietà del mondo del lavoro non è la causa della situazione odierna, quella semmai è la medicina sbagliata per un paziente ormai morente. Ovvero, le cause sono da ricercare nella perdita di competitività del sistema paese. E le cause sono diverse:

- perdita di massa critica delle aziende: la maggior parte dell'economia è fatta di piccole e medie aziende, flessibili e dinamiche finchè si sono mosse in un mercato nazionale o poco più, troppo piccole per competere quando sono entrate nel meccanismo della globalizzazione

- ricerca pari allo zero: per competere con le economie emergenti bisogna puntare non sull'intensità del lavoro ma su prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, senza ricerca non c'è valore aggiunto

- scuola ed università completamente scollati dalla realtà: l'istruzione italiana per anni è stato campo di conquista di baroni e di voti, dando vita ad un mostro enorme capace soltanto di perpetrare se stesso senza badare agli obiettivi di preparazione delle nuove generazioni

- mancanza di infrastrutture, burocrazia, sprechi, corruzione, criminalità: è un fardello costosissimo che l'economia italiana si porta appresso, soppportabile in tempi buoni, ora è un costo che non ci possiamo più permettere

A questi mali e ad altri avrebbe dovuto porre rimedio la politica. Il mondo negli ultimi 20 anni è cambiato velocemente, nuovi assetti geopolitici e le nuove tecnologie dell'informazione hanno costituito insieme spinte verso il cambiamento ed opportunità di business. L'Italia è rimasta a guardare.

è ovvio che è un discorso più complesso ma ci sta anche quello....

a guardare la TV, il campionato di calcio e reality..... :wink_:


Purtroppo è vero anche questo....ma non sono da meno i "consulenti" con partita iva , il sottoscritto per esempio... perchè nessuno ti vuole più assumere, ormai da 10 anni.. con contratti che in 30gg ti possono essere revocati...:dry:...e allora?...dobbiamo smettere di vivere, piangerci addosso e non fare progetti?....ho fatto da ragazzino lo sguattero in cucina, il cameriere, il barista, il garzone di carrozzeria, l'operaio e nulla mi ha impedito di crearmi una famiglia e una casa....a volte ripeto, bisogna anche saper prendere una ramazza in mano e darsi da fare.

pure io...che c'entra.... ma è davvero deprimente vedere che invece di assumere la gente la si tiene a catena......

Gian
05/10/2010, 10:12
è ovvio che è un discorso più complesso ma ci sta anche quello....

a guardare la TV, il campionato di calcio e reality..... :wink_:



pure io...che c'entra.... ma è davvero deprimente vedere che invece di assumere la gente la si tiene a catena......


E lo dici a me??...ripeto i contratti di consulenza/collaborazione posson venire revocati in 30 gg......credi che noi lavoriamo tranquilli e ci adagiamo sugli allori?....noi non abbiamo disoccupazione, cassa integrazione e se ci lasciano a casa?...mica volevo fare una guerra tra poveri....ma non possiamo pretendere di fare solo ed esclusivamente quello per cui abbiamo studiato sperando che a 30 anni ti diano un posto da manager solo perchè hai un pezzo di carta.
Poi che in Italia non ci sia tutela del lavoro, investimento nella ricerca etc etc siamo credo tutti d'accordo.....ma non posso morire di fame aspettando che lo stato faccia i suoi comodi.

ABCDEF
05/10/2010, 10:15
Non sono d'accordo. La precarietà del mondo del lavoro non è la causa della situazione odierna, quella semmai è la medicina sbagliata per un paziente ormai morente. Ovvero, le cause sono da ricercare nella perdita di competitività del sistema paese. E le cause sono diverse:

- perdita di massa critica delle aziende: la maggior parte dell'economia è fatta di piccole e medie aziende, flessibili e dinamiche finchè si sono mosse in un mercato nazionale o poco più, troppo piccole per competere quando sono entrate nel meccanismo della globalizzazione

- ricerca pari allo zero: per competere con le economie emergenti bisogna puntare non sull'intensità del lavoro ma su prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, senza ricerca non c'è valore aggiunto

- scuola ed università completamente scollati dalla realtà: l'istruzione italiana per anni è stato campo di conquista di baroni e di voti, dando vita ad un mostro enorme capace soltanto di perpetrare se stesso senza badare agli obiettivi di preparazione delle nuove generazioni

- mancanza di infrastrutture, burocrazia, sprechi, corruzione, criminalità: è un fardello costosissimo che l'economia italiana si porta appresso, soppportabile in tempi buoni, ora è un costo che non ci possiamo più permettere

A questi mali e ad altri avrebbe dovuto porre rimedio la politica. Il mondo negli ultimi 20 anni è cambiato velocemente, nuovi assetti geopolitici e le nuove tecnologie dell'informazione hanno costituito insieme spinte verso il cambiamento ed opportunità di business. L'Italia è rimasta a guardare.

e' un buon inizio di discorso serio :oook:

concordo :wink_:

simone160
05/10/2010, 10:16
E lo dici a me??...ripeto i contratti di consulenza/collaborazione posson venire revocati in 30 gg......credi che noi lavoriamo tranquilli e ci adagiamo sugli allori?....noi non abbiamo disoccupazione, cassa integrazione e se ci lasciano a casa?...mica volevo fare una guerra tra poveri....ma non possiamo pretendere di fare solo ed esclusivamente quello per cui abbiamo studiato sperando che a 30 anni ti diano un posto da manager solo perchè hai un pezzo di carta.
Poi che in Italia non ci sia tutela del lavoro, investimento nella ricerca etc etc siamo credo tutti d'accordo.....ma non posso morire di fame aspettando che lo stato faccia i suoi comodi.

riq8 ci vogliono le palle!!!!

Ovviamente il fatto che una produzione in italia costi un tot e in cina meno di 1/4 non ha influito.....

Antriple
05/10/2010, 10:51
letto sul Quotidiano, non ho parole. . .

papitosky
05/10/2010, 18:43
triste,ma un gesto del genere non è da persona equilibrata

D74
05/10/2010, 18:54
E lo dici a me??...ripeto i contratti di consulenza/collaborazione posson venire revocati in 30 gg......credi che noi lavoriamo tranquilli e ci adagiamo sugli allori?....noi non abbiamo disoccupazione, cassa integrazione e se ci lasciano a casa?...mica volevo fare una guerra tra poveri....ma non possiamo pretendere di fare solo ed esclusivamente quello per cui abbiamo studiato sperando che a 30 anni ti diano un posto da manager solo perchè hai un pezzo di carta.
Poi che in Italia non ci sia tutela del lavoro, investimento nella ricerca etc etc siamo credo tutti d'accordo.....ma non posso morire di fame aspettando che lo stato faccia i suoi comodi.

io ho studiato una cosa ma faccio tutt'altro.... :wink_::wink_::wink_:

il discorso è come dice KKK unito alle tue giuste osservazioni, alle mie... ect..

è una situazione estremamente complessa, ma quel che fa incazzare è che chi dovrebbe fare qualcosa sta a pensare a cazzi suoi....