Richymbler
21/10/2010, 18:48
Sul Fatto Quotidiano pubblicate le sbobinature dei dialoghi fra il Dg Rai e il commissario dell’AgCom, dirette a bloccare Annozero. “Non abbiamo niente in mano?” si chiedono i due.
Quando si dice “conflitto di interessi”: il direttore generale della Rai, Mauro Masi, complottava con un suo “giudice”, ovvero il commissario dell’Autorità Garante per le Comunicazioni Giancarlo Innocenzi per bloccare in qualsiasi modo possibile un programma di punta della Rai stessa, Annozero di Michele Santoro, per far piacere al grande capo, Silvio Berlusconi. Se la vicenda era, più o meno nota, oggi abbiamo modo di leggere per intero e per iscritto i dialoghi che i due si sono scambiati, depositati e resi pubblici presso il Tribunale dei Ministri dove Silvio Berlusconi è indagato per “minacce a corpo dello stato”, appunto Innocenzi, che nelle sbobinature pubblicate dal Fatto Quotidiano lamenta un mobbing esasperato da parte del premier che lo ha nominato suo pretoriano all’Agcom.
FARE IN QUALCHE MODO, FARE – L’obiettivo è uno solo: fermare Annozero. I due, raccontano le intercettazioni, si sentono al telefono per sbrogliare la patata bollente, che Berlusconi ha rifilato direttamente ad Innocenzi (“allora, ho appena parlato con il presidente…(Silvio Berlusconi, ndr) loro (Annozero, ndr) fanno il processo Mills”, dice Innocenzi; “Allora, lui dice: ‘che cazzo state a fare tutti quanti…’mi ha fatto un culo che non finiva più”). E la prima contromisura che i due vagliano è il deferimento del giornalista al tribunale interno dell’AgCom, istituito nel 2009, spiega il Fatto, per contrastare “gogne mediatiche e plastici insanguinati in prima serata”, made in Bruno Vespa. Ma il Dg Rai fa sapere che questo tipo di azione non porterebbe a niente: “Il comitato quello li non è che è conta..sai non è una questione che riguarda il comitato questa cosa qua, sono due cose diverse”, dice Masi – ed è buffo, visto che Innocenzi è commissario AgCom, il comitato è parte dell’AgCom, ma glielo spiega Masi, se il comitato serva o non serva. Innocenzi, saputo che il suo bel piano non funzionerà, va nel panico: “Si, però qui bisogna trovare un sistema per venerdi, come cazzo possiamo fare…non so se tra domani e dopodomani…. vuoi che ci vediamo…”. Masi, orgoglioso, rivendica qualche successo, ma dice che la questione Santoro è difficile: “Sai la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma voglio dire, siamo riusciti a fare…però adesso… io…sono due cose diverse Giancarlo, la questione…”, portando sul lato delle entrate la cacciata del direttore di Raitre, Paolo Ruffini. I due rimandano tutto a qualche giorno dopo: “Tu portami… tu domani ci sentiamo verso le dieci, dieci e mezza, mi fai uno squillo e cerchiamo di vederci fuori Rai, ci incontriamo, tu portami com’è lo stato della questione..”
NON ABBIAMO NIENTE – Masi, forse illuminato, richiama pochi minuti dopo, con una soluzione pronta: se l’AgCom facesse un ennesimo richiamo alla Rai, il Dg sarebbe tenuto ad intervenire contro Santoro. “La questione del processo”, spiega Masi ad Innocenzi,“non c’entra niente, nel senso che al massimo che potremmo fare, gli possiamo fare un richiamo, lui ti dice: io starò attento alle regole, sto attento al codice e chi se ne frega; quello che mi devi, portami tutto il materiale sull’istruttorie aperte, sulla sanzione fatta perchè quello che posso fargli è una diffida, guarda che questi mi fanno… se mi minacciate una ulteriore sanzione o qualcosa del genere , io posso intervenire su questo direttamente, hai capito”. Certo, risponde Innocenzi, e la macchina si mette in moto. Tuttavia, per qualche motivo, il piano non riesce, Annozero va avanti, e giorni dopo, è Masi a chiamare Innocenzi: vuole sapere se l’AgCom può in qualche modo aiutarlo a bloccare la puntata sul caso Spatuzza.sul caso di Marcello dell’Utri Innocenzi gli dice: abbiamo bisogno di settimane per fornire qualche intervento. E Masi si inalbera parecchio: “Mi fa veramente incazzare sta cosa!… la sostanza è che non c’abbiamo niente in mano…… allora scusa Giancarlo, che ci sta a fare l’Autorità? Fammi capire…..va bene, lascia stare, la sostanza è che ancora una volta grazie al mitico Calabrò non c’abbiamo niente in mano!”
Rai, Masi-Innocenzi al telefono: “Così bloccheremo Santoro” (http://www.giornalettismo.com/archives/89778/masi-innocenzi-telefono-cosi/)
PD: se Masi non smentisce
intercettazioni si deve dimettere
'Dopo aver letto per l'ennesima volta le intercettazioni tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi e l'allora commissario dell'Authority per le comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, chiediamo al dottor Masi di smentire in modo inequivocabile le sue conversazioni pubblicate dai quotidiani. Masi ha il dovere di smentirle, deve dire che non corrispondono al vero. Oppure, se non e' in grado di farlo, di smentirle, deve lasciare la direzione generale della Rai. Quelle conversazioni sono incompatibili con la direzione della Rai''. Cosi' il vicepresidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, conversando con i giornalisti a Palazzo Madama. ''I quotidiani italiani continuano a pubblicare ampi stralci di conversazioni, avvenute qualche mese fa, tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il commissario dell'Autorita' delle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi - spiega ancora Zanda -. A motivo del contenuto di queste conversazioni, il 24 giugno scorso, Innocenzi si e' dovuto dimettere dalla carica di commissario dell'Agcom, mentre il Direttore generale Masi e' ancora al suo posto. Eppure, dalle conversazioni pubblicate, risulta che Masi si sarebbe vantato di essere 'riuscito' a 'mandare via Ruffini'. Si sarebbe adoperato per ricevere da Innocenzi, che lo ha accontentato, documenti istruttori dell'Autorita'. Avrebbe apertamente tramato con Innocenzi, non solo violando la separatezza che nel nostro ordinamento deve contraddistinguere il rapporto tra la Rai e l'Autorita' di vigilanza, ma anche tramando a danno dell'azienda di cui e' Direttore Generale, incurante del successo di ascolti della trasmissione che lui manovrava per eliminare. A questo punto - conclude Zanda -, dobbiamo dire molto pacatamente e molto rispettosamente che il dottor Masi ha il dovere civile e morale di smentire in modo inequivocabile che le sue conversazioni pubblicate dai quotidiani corrispondano al vero e, nel caso non fosse in grado di farlo, deve immediatamente dimettersi''.
Quando si dice “conflitto di interessi”: il direttore generale della Rai, Mauro Masi, complottava con un suo “giudice”, ovvero il commissario dell’Autorità Garante per le Comunicazioni Giancarlo Innocenzi per bloccare in qualsiasi modo possibile un programma di punta della Rai stessa, Annozero di Michele Santoro, per far piacere al grande capo, Silvio Berlusconi. Se la vicenda era, più o meno nota, oggi abbiamo modo di leggere per intero e per iscritto i dialoghi che i due si sono scambiati, depositati e resi pubblici presso il Tribunale dei Ministri dove Silvio Berlusconi è indagato per “minacce a corpo dello stato”, appunto Innocenzi, che nelle sbobinature pubblicate dal Fatto Quotidiano lamenta un mobbing esasperato da parte del premier che lo ha nominato suo pretoriano all’Agcom.
FARE IN QUALCHE MODO, FARE – L’obiettivo è uno solo: fermare Annozero. I due, raccontano le intercettazioni, si sentono al telefono per sbrogliare la patata bollente, che Berlusconi ha rifilato direttamente ad Innocenzi (“allora, ho appena parlato con il presidente…(Silvio Berlusconi, ndr) loro (Annozero, ndr) fanno il processo Mills”, dice Innocenzi; “Allora, lui dice: ‘che cazzo state a fare tutti quanti…’mi ha fatto un culo che non finiva più”). E la prima contromisura che i due vagliano è il deferimento del giornalista al tribunale interno dell’AgCom, istituito nel 2009, spiega il Fatto, per contrastare “gogne mediatiche e plastici insanguinati in prima serata”, made in Bruno Vespa. Ma il Dg Rai fa sapere che questo tipo di azione non porterebbe a niente: “Il comitato quello li non è che è conta..sai non è una questione che riguarda il comitato questa cosa qua, sono due cose diverse”, dice Masi – ed è buffo, visto che Innocenzi è commissario AgCom, il comitato è parte dell’AgCom, ma glielo spiega Masi, se il comitato serva o non serva. Innocenzi, saputo che il suo bel piano non funzionerà, va nel panico: “Si, però qui bisogna trovare un sistema per venerdi, come cazzo possiamo fare…non so se tra domani e dopodomani…. vuoi che ci vediamo…”. Masi, orgoglioso, rivendica qualche successo, ma dice che la questione Santoro è difficile: “Sai la stiamo aggiustando, stiamo facendo di tutto, abbiamo mandato via pure Ruffini, insomma voglio dire, siamo riusciti a fare…però adesso… io…sono due cose diverse Giancarlo, la questione…”, portando sul lato delle entrate la cacciata del direttore di Raitre, Paolo Ruffini. I due rimandano tutto a qualche giorno dopo: “Tu portami… tu domani ci sentiamo verso le dieci, dieci e mezza, mi fai uno squillo e cerchiamo di vederci fuori Rai, ci incontriamo, tu portami com’è lo stato della questione..”
NON ABBIAMO NIENTE – Masi, forse illuminato, richiama pochi minuti dopo, con una soluzione pronta: se l’AgCom facesse un ennesimo richiamo alla Rai, il Dg sarebbe tenuto ad intervenire contro Santoro. “La questione del processo”, spiega Masi ad Innocenzi,“non c’entra niente, nel senso che al massimo che potremmo fare, gli possiamo fare un richiamo, lui ti dice: io starò attento alle regole, sto attento al codice e chi se ne frega; quello che mi devi, portami tutto il materiale sull’istruttorie aperte, sulla sanzione fatta perchè quello che posso fargli è una diffida, guarda che questi mi fanno… se mi minacciate una ulteriore sanzione o qualcosa del genere , io posso intervenire su questo direttamente, hai capito”. Certo, risponde Innocenzi, e la macchina si mette in moto. Tuttavia, per qualche motivo, il piano non riesce, Annozero va avanti, e giorni dopo, è Masi a chiamare Innocenzi: vuole sapere se l’AgCom può in qualche modo aiutarlo a bloccare la puntata sul caso Spatuzza.sul caso di Marcello dell’Utri Innocenzi gli dice: abbiamo bisogno di settimane per fornire qualche intervento. E Masi si inalbera parecchio: “Mi fa veramente incazzare sta cosa!… la sostanza è che non c’abbiamo niente in mano…… allora scusa Giancarlo, che ci sta a fare l’Autorità? Fammi capire…..va bene, lascia stare, la sostanza è che ancora una volta grazie al mitico Calabrò non c’abbiamo niente in mano!”
Rai, Masi-Innocenzi al telefono: “Così bloccheremo Santoro” (http://www.giornalettismo.com/archives/89778/masi-innocenzi-telefono-cosi/)
PD: se Masi non smentisce
intercettazioni si deve dimettere
'Dopo aver letto per l'ennesima volta le intercettazioni tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi e l'allora commissario dell'Authority per le comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, chiediamo al dottor Masi di smentire in modo inequivocabile le sue conversazioni pubblicate dai quotidiani. Masi ha il dovere di smentirle, deve dire che non corrispondono al vero. Oppure, se non e' in grado di farlo, di smentirle, deve lasciare la direzione generale della Rai. Quelle conversazioni sono incompatibili con la direzione della Rai''. Cosi' il vicepresidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, conversando con i giornalisti a Palazzo Madama. ''I quotidiani italiani continuano a pubblicare ampi stralci di conversazioni, avvenute qualche mese fa, tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il commissario dell'Autorita' delle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi - spiega ancora Zanda -. A motivo del contenuto di queste conversazioni, il 24 giugno scorso, Innocenzi si e' dovuto dimettere dalla carica di commissario dell'Agcom, mentre il Direttore generale Masi e' ancora al suo posto. Eppure, dalle conversazioni pubblicate, risulta che Masi si sarebbe vantato di essere 'riuscito' a 'mandare via Ruffini'. Si sarebbe adoperato per ricevere da Innocenzi, che lo ha accontentato, documenti istruttori dell'Autorita'. Avrebbe apertamente tramato con Innocenzi, non solo violando la separatezza che nel nostro ordinamento deve contraddistinguere il rapporto tra la Rai e l'Autorita' di vigilanza, ma anche tramando a danno dell'azienda di cui e' Direttore Generale, incurante del successo di ascolti della trasmissione che lui manovrava per eliminare. A questo punto - conclude Zanda -, dobbiamo dire molto pacatamente e molto rispettosamente che il dottor Masi ha il dovere civile e morale di smentire in modo inequivocabile che le sue conversazioni pubblicate dai quotidiani corrispondano al vero e, nel caso non fosse in grado di farlo, deve immediatamente dimettersi''.