Visualizza Versione Completa : FATE PRESTO (Terremoto Irpinia)
Fate presto è il grido di dolore che si alzò dalle righe del Mattino, il quotidiano di Napoli all'indomani del 23 novembre 1980. All'indomani del terremoto.
Per noi non è il terremoto dell'irpinia; il complemento di specificazione è valido solo per chi non l'ha vissuto o per chi ne deve dare una descrizione universale.
Per noi è il terremoto e basta.
Oggi sono trent'anni.
Io avevo quattro anni e ho ricordi vaghi. Soprattutto i suoni.
I bicchieri che tintinnavano forte, i muri che facevano un rumore strano tipo come quando con la carta vetrata sfreghi sul cemento.
Poi una sensazione di vertigine.
Mio padre che correva verso la porta d'ingresso per aprirla ed evitare che eventuali cedimenti potessero bloccarla.
E poi le nottate passate nella 127 rossa; il freddo. gli ospiti e quelli che venivano ospitati.
E un sentimento di provvisorietà, come se fosse tutto senza riferimenti. La voglia di andare via e insieme quella di restare.
A distanza di trent'anni c'è ancora gente nei container, da qualche parte. I paesi rasi al suolo sono stati ricostruiti. Tanti sono morti, quasi 3000 cristiani, e tanti hanno mangiato sui loro cadaveri e lo fanno ancora.
qui le barracche - con due "r" - sono state sostituite da qualche anno (nemmeno troppi) da un piano di edilizia popolare. e via speculazioni pure lì.
Quelle lettere nere messe in fila mi sembrano sempre, tragicamente, attuali:
http://www.aisnapoli.it/wp-content/uploads/2009/04/fate-presto.jpg
valterone
23/11/2010, 12:12
Un pensiero :wink_: per mia sfortuna so di cosa parli e devo dire che 30 anni sono tanti, anzi no, troppi. Ma senza polemica alcuna, devo anche dire che 3 sono troppo pochi. Quest'ultima frase è diretta a coloro che stanno strepitando per il fatto che l'Aquila non sia ancora tornata quella di prima.
All'epoca abitavo a Caserta e ne ho un ricordo chiarissimo e terrificante al tempo stesso...eravamo con amici in una piccola piazzetta e,verso le 19.30 sentimmo il terreno tremare...ma la cosa che non dimentico e' la visione dei palazzi che vacillavano :ph34r:
Bond Street
23/11/2010, 12:21
ragazzi la mia solidarietà, avevo 5 anni e ospitato dei parenti all'epoca. io ero contentop perchè vedevo i miei cugini, loro scioccati, tutta la mia solidarietà fratelli
Rebel County
23/11/2010, 13:18
e chi se lo scorda :cry:
avevo 10 anni ed ero da parenti in campagna vicino Salerno,stavamo guardando 90esimo minuto,la casa (vecchia) pareva si stesse avvolgendo su se stessa
italointer
23/11/2010, 16:35
Un ricordo che mi accompagna da 30anni e da questa mattina è il mio pensiero fisso, come del resto ogni 23.11 dal 1980 ad oggi.
Avevo 6 anni, a casa di amici con i miei genitori a guardar 90mo minuto...l'inferno, muri che scricchiolavano, vetri in frantumi, calcinacci...giù per le scale trascinato da mio padre, il cuore in gola...e poi, notti in auto, in un centro di accoglienza, mesi in roulotte con la neve ed il freddo...non riuscire a dormire per la paura.
Vi assicuro...cose che segnano un bambino....e lasciano traccia in un adulto.
Un pensiero va a tutti quelli che, da allora, non ci sono più....
pitito87
23/11/2010, 17:47
io non l'ho vissuto..rivolgo un pensiero a tutti quelli che ci son possati:wink_:
è vero oggi è l'anniversario di quella tragedia,un pensiero per le vittime
papitosky
23/11/2010, 21:07
brutta bestia il terremoto:io ho vissuto quello del friuli
Black Death
23/11/2010, 21:11
fate presto........
????
li mi sa che c'è ancora gente senza casa.....
che tragedia :(
;)
Vissuto con tutte le ansie dei giorni e mesi successivi.Un grazie a chi ha aperto il topic per non dimenticare.
un pensiero alle vittime e alle loro famiglie
così' come a tutte le persone colpite da quel dramma
il 23 Novembre 1980 ero a csa , a Napoli. Abitavo al nono piano a due passi dallo stadio. Il lampadario sbatteva sul soffitto, i cassetti si aprivano e i mobili cadevano. Fui preso dal panico e fui uno dei primi ad arrivare nel piazzale dello stadio. Appena ripreso fiato mi resi conto che avevo abbandobato tutti. Ritornai indietro, feci le scale di corsa. Mia madre a letto molto malata. Trovai mio padre steso su di lei. Lo tirai via con uno strattone urlandogli che doveva andare subito via , presi mia madre in braccio e me la portai cosi' di nuovo per le scale. Nel portone incontrai un amico che mi diede una mano a caricarla in macchina e a portarla nel piazzale dello stadio. Lasciai lui li' e tornai di nuovo indietro a prendere mia nonna e il cane. Passammo due notti per strada. La prima in macchina la seconda in tenda.
UN CALOROSO PENSIERO.
mi chiedo inoltre il motivo di impedimento..... , quali siano le motivazioni che non inducono l'invio di un delegato del governo tra la gente ancora senza una decente abitazione.
poichè l'irpinia non fa notizia?
scusate non volevo far polemica.
Obsolete
24/11/2010, 12:55
Un pensiero :wink_: per mia sfortuna so di cosa parli e devo dire che 30 anni sono tanti, anzi no, troppi. Ma senza polemica alcuna, devo anche dire che 3 sono troppo pochi. Quest'ultima frase è diretta a coloro che stanno strepitando per il fatto che l'Aquila non sia ancora tornata quella di prima.
io sto strepitando (nel senso che voglio andarmene da qua) perchè:
- in centro ancora non si inizia a fare niente
- stanno sorgendo centri commerciali a nastro, e la gente si sta imbarbarendo a vista d'occhio
- le aziende che avevano promesso di dare una mano contro la disoccupazione non l'hanno fatto
- le famose case di berlusconi sono già diventate quartieri dormitorio, ricettacolo di delinquenza
- sono arrivati un botto di immigrati, e la cosa mi disturba alquanto
- ci sono infiltrazioni mafiose negli appalti edilizi
- hanno rifatto un pò di strade tempo fa, ma come sempre alla cazzo di cane, e adesso, a distanza di poco, riabbiamo le strade piene di buche e rappezzate male
Avevo 9 anni , ero all'undicesimo piano di un Palazzo a Taranto , scesi in fretta , ogni piano sembrava interminabile , i muri sembravano ballare .
Unico bel ricordo di bambino vedere mio padre che partiva con la protezione civile per portare soccorsi ,per me un eroe che faceva una cosa buona .
Un pensiero a loro
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