SpeedyFra
19/12/2010, 00:08
Esistono diverse tipologie di caschi, si parte dai caschi jet, quelli aperti sul viso e ovviamente meno protettivi, e si arriva agli integrali. In mezzo ci sono soluzioni di compromesso, come i demi-jet, che lasciano scoperta qualche porzione ulteriore della nuca e delle guance, o gli integrali apribili. In funzione dell’uso prevalente che fate del mezzo e della vostra attenzione alla sicurezza, scegliete dunque il tipo di casco che preferite.
Etichetta
http://www.acecgeie.com/immagini/tecn_clip_image002.jpg
DGM Detti anche “scodella”
http://img.kijiji.it/72/c4/72c4ed72d7943128eade6bd7e63e1931_big.jpg
SOLO Ciclomotore
Cilindrata =< 50 cc
Il DGM non si può più usare da ottobre 2010
http://www.motociclismo.it/il-casco-dgm-e-fuori-legge-per-chi-lo-indossa-sanzioni-74-a-euro-299-e-fermo-del-veicolo-moto-9809
Per chi indossa un casco non omologato sono previste delle sanzioni consistenti, definite al comma 2 dell’art. 171: “Chiunque viola le presenti norme è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 74 a euro 299.
DEMI JET - Tutti i veicoli
http://static.blogo.it/motoblog/cgm_demijet107B.jpg
JET - Tutti i veicoli
http://static.blogo.it/motoblog/acerbis-giubboto-e-casco-jet500/acebis_casco_jet_500.jpg
INTEGRALI - Tutti i veicoli
http://i3.ebayimg.com/04/i/000/93/64/32ba_1.JPG
MODULARI - Tutti i veicoli
http://i22.ebayimg.com/07/i/000/fe/52/eadb_1_b.JPG
ETICHETTA
http://www.acecgeie.com/immagini/tecn_clip_0000.jpg
L’etichetta che certifica l’omologazione del casco è cucita sul cinturino o sull’imbottitura interna. Un numero di omologazione deve essere riportato visibilmente anche sulla visiera .
In Italia è ancora possibile circolare con caschi omologati in accordo a due normative diverse:
La normativa DGM
valida esclusivamente per i conducenti di ciclomotori (indipendentemente dall’età). I caschi DGM non possono più essere venduti da agosto 2001 ma ne è ancora consentito l’utilizzo. L’utilizzo di questo tipo di casco è fortemente sconsigliato perché offre un livello di protezione decisamente inferiore ai caschi ECE.
Sull’etichetta DGM sono riportati: la dicitura DGM che sovrasta il tricolore italiano (la normativa è valida solo in Italia), una prima serie di numeri “0045230” che corrisponde agli estremi di omologazione, una seconda serie di numeri “057016” che corrisponde al progressivo di produzione.
Il Regolamento ECE/ONU nr. 22
sull’etichetta ECE sono riportati:
il marchio d’omologazione internazionale composto da un cerchio all’interno del quale è posta la lettera E seguita dal numero distintivo che identifica il paese che ha rilasciato l’omologazione (1=Germania,2=Francia,3=Italia,4=Olanda,6=Belgio, etc.);la prima serie di numeri“052216” che corrisponde agli estremi di omologazione, i primi due numeri di questa serie “05” indicano la serie di emendamenti al Regolamento 22 in base alla quale è stata concessa l’approvazione del casco, in questo caso la 05 che è l’ultima disponibile, la seconda serie di numeri “009607” che corrisponde al progressivo di produzione.
Il numero di omologazione dei caschi approvati secondo le prescrizioni della serie 05 di emendamenti,è seguito da un codice che indica il livello di protezione offerto dalla mentoniera se presente:
/J=> nel caso di caschi jet o demi-jet privi di mentoniera
/NP=>nel caso di caschi con mentoniera asportabile NON PROTETTIVA
/P=>nel caso di caschi integrali o modulari con mentoniera PROTETTIVA
Sull’etichetta di conformità NON appare mai la data di costruzione del casco
I caschi provvisti di marcatura CE non possono essere utilizzati a bordo di ciclomotori e motocicli.
Prestate particolare attenzione ai caschi muniti di etichette dubbie, falsificare l’etichetta di un casco consente al produttore di immettere sul mercato merce di qualsiasi tipo, avanzi di magazzino, caschinon conformi e quindi insicuri. L’etichetta di conformità non è una moda, ma attesta che il casco ha superato tutti i controlli, compresi quelli periodici sulla produzione, previsti dalla normativa.
Preferite caschi il cui numero di omologazione inizia con 05, significa che sono stati approvati secondo l’ultimo aggiornamento della normativa.Il Regolamento ECE/ONU 22, normativa di riferimento in Europa, è in continua evoluzione ed ha subito numerose modifiche a seguito dei vari emendamenti, lo 05, entrato in vigore nel 2000 ha introdotto ulteriori test per innalzare il livello di sicurezzadei caschi, in particolare:
Introduce un test specifico per verificare la capacità di assorbimento d’urto della mentoniera (p.to S).
Introduce una verifica del coefficiente d’attrito allo scivolamento ed una valutazione specifica delle asperità o dei diversi profili della della calotta (al fine di prevenire accelerazioni rotazionali indotte alla massa celebrale).
Prevede la possibilità d’omologazione di visiere con trasmittanza sino al 50% e l’introduzione di test specifici per la valutazione dei poteri rifrattivi, trasmittanza e diffusione della luce, interferenza colori e resistenza all’appannamento delle visiere.
I caschi omologati in accordo alla precedente serie di emendamenti “04” non possono più essere prodotti dal 01.01.2003 anche se ne è ancora consentita la vendita.
Per l’acquisto di un buon casco non è indispensabile spendere una follia (500–700 €) ma è importante non scendere troppo. Le truffe si concentrano infatti nella fascia prodotti più a buon mercato: un buon casco costa anche al produttore. Alla larga allora dalle offerte troppo economiche, perché nascondono senz’altro dei compromessi sul fronte della sicurezza. Mettete insomma nel vostro budget una cifra minima di50 € per un casco Demi/jet, 70 € per un casco jet e di 120 € per un integrale e qualcosa in più per un modulare.
A prezzi molto bassi ci si arriva esclusivamente attraverso l’impiego di materiali e soluzioni costruttive diverse che inevitabilmente portano ad un abbassamento del livello di protezione offerto dal casco.
Per quanto riguarda i materiali della calotta, nei termoplastici si parte dall’ABS e si passaal policarbonato, che ha caratteristiche meccaniche superiori. Tra i compositic’è la fibra di vetro,può essere combinata con Dynema, Kevlar, per arrivare al Carbonio, che offre il vantaggio di una protezione superiore senza incidere sul peso. Attenzione però, un buon casco in policarbonato può essere migliore di un cattivo casco in fibra. Insomma, valutate bene le fasce di prezzo e il prodotto che vi offrono.
Prima dell’acquisto di un casco informatevi su quello che offre il mercato anche attraverso le riviste specializzate, spesso pubblicano dei redazionali o addirittura dei test comparativi. Rivolgetevi preferibilmente a negozi specializzati che normalmente offrono un vasto assortimento, chiedete al rivenditore tutte le informazioni che ritenete indispensabili per chiarire eventuali dubbi e fare la scelta migliore. Una volta nel negozio, provate più di un casco.
Controllate il casco ed il libretto di istruzioni alla ricerca del nominativo del costruttore, questo è importante in quanto comporta una assunzione di responsabilità. Rifiutate caschi anonimi e diffidate di marchi sconosciuti, preferite un marchio noto in quanto ha un nome, una tradizione euna Azienda da proteggere.
A parità di taglia non tutti calzano allo stesso modo, cercate quello più adatto alla vostra testa. Il casco deve essere comodo, ma non grande. Deve calzare con un po’ di difficoltà, anche se leggermente stretto, non deve dare fastidio in nessun punto della testa o sulle orecchie ma garantire un buon confort.
Se la calzata vi soddisfa, allacciate il cinturino, stringendolo fino ad assicurare fermamente il casco e provate a scuoterlo lateralmente, verificando che non sia possibile farlo muovere sulla testa. La prova più importante è quella scalzamento: con il casco ben allacciato, passate il braccio sopra la testa e afferrando il cascodal bordo inferiore posteriore provate a sfilarlo. Non deve assolutamente uscire! Se il casco si muove sulla testa provate una misura inferiore o cambiate modello, perché un casco largo tende a sollevarsi fastidiosamente in velocità e potrebbe sfilarsi in caso di incidente.
Controllate che la visiera garantisca una sufficiente visibilità in tutte le condizioni di utilizzo.
A parità di taglia non tutti calzano allo stesso modo, cercate quello più adatto alla vostra testa. Il casco deve essere comodo, ma non grande. Deve calzare con un po’ di difficoltà, anche se leggermente stretto, non deve dare fastidio in nessun punto della testa o sulle orecchie ma garantire un buon confort.
Se la calzata vi soddisfa, allacciate il cinturino, stringendolo fino ad assicurare fermamente il casco e provate a scuoterlo lateralmente, verificando che non sia possibile farlo muovere sulla testa. La prova più importante è quella scalzamento: con il casco ben allacciato, passate il braccio sopra la testa e afferrando il cascodal bordo inferiore posteriore provate a sfilarlo. Non deve assolutamente uscire! Se il casco si muove sulla testa provate una misura inferiore o cambiate modello, perché un casco largo tende a sollevarsi fastidiosamente in velocità e potrebbe sfilarsi in caso di incidente.
Controllate che la visiera garantisca una sufficiente visibilità in tutte le condizioni di utilizzo.
Per assicurare una protezione sufficiente il casco deve essere scelto della giusta taglia, ben calzato sulla testa e ben allacciato.
Sostituire il casco dopo una caduta in quanto può essere stato compromesso lo spessore della calotta interna ed il casco non essere più efficiente anche se non presenta danni visibili all’esterno..
Non applicare al casco decals o vernici non adatte, non impiegare per la pulizia benzina od altri solventi chimici. Pulire il casco con acqua e sapone neutro. Per l’interno esistono dei prodotti specifici e schiume a secco. I caschi più recenti sono dotati di interno estraibile per favorirne il lavaggio.
Non lasciare il casco esposto a fonti eccessive di calore, non lasciatelo, attaccato alla moto sotto il sole per lunghi periodi o a contatto con i tubi di scarico delle moto.
Sostituire le visiere quando non consentono più una visibilità ottimale, una visiera rovinata può risultare estremamente pericolosa soprattutto nelle ore notturne o con il riverbero della luce al tramonto.
Il casco NON HA UNA SCADENZA tuttavia, dopo cinque anni di un uso corretto, è buona regola lasua sostituzione in quanto il polistirolo della calotta interna è soggetto al decadimento delle caratteristiche meccaniche, indipendentemente da quale sia il materiale della calotta esterna.
Etichetta
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DGM Detti anche “scodella”
http://img.kijiji.it/72/c4/72c4ed72d7943128eade6bd7e63e1931_big.jpg
SOLO Ciclomotore
Cilindrata =< 50 cc
Il DGM non si può più usare da ottobre 2010
http://www.motociclismo.it/il-casco-dgm-e-fuori-legge-per-chi-lo-indossa-sanzioni-74-a-euro-299-e-fermo-del-veicolo-moto-9809
Per chi indossa un casco non omologato sono previste delle sanzioni consistenti, definite al comma 2 dell’art. 171: “Chiunque viola le presenti norme è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 74 a euro 299.
DEMI JET - Tutti i veicoli
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JET - Tutti i veicoli
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INTEGRALI - Tutti i veicoli
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MODULARI - Tutti i veicoli
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ETICHETTA
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L’etichetta che certifica l’omologazione del casco è cucita sul cinturino o sull’imbottitura interna. Un numero di omologazione deve essere riportato visibilmente anche sulla visiera .
In Italia è ancora possibile circolare con caschi omologati in accordo a due normative diverse:
La normativa DGM
valida esclusivamente per i conducenti di ciclomotori (indipendentemente dall’età). I caschi DGM non possono più essere venduti da agosto 2001 ma ne è ancora consentito l’utilizzo. L’utilizzo di questo tipo di casco è fortemente sconsigliato perché offre un livello di protezione decisamente inferiore ai caschi ECE.
Sull’etichetta DGM sono riportati: la dicitura DGM che sovrasta il tricolore italiano (la normativa è valida solo in Italia), una prima serie di numeri “0045230” che corrisponde agli estremi di omologazione, una seconda serie di numeri “057016” che corrisponde al progressivo di produzione.
Il Regolamento ECE/ONU nr. 22
sull’etichetta ECE sono riportati:
il marchio d’omologazione internazionale composto da un cerchio all’interno del quale è posta la lettera E seguita dal numero distintivo che identifica il paese che ha rilasciato l’omologazione (1=Germania,2=Francia,3=Italia,4=Olanda,6=Belgio, etc.);la prima serie di numeri“052216” che corrisponde agli estremi di omologazione, i primi due numeri di questa serie “05” indicano la serie di emendamenti al Regolamento 22 in base alla quale è stata concessa l’approvazione del casco, in questo caso la 05 che è l’ultima disponibile, la seconda serie di numeri “009607” che corrisponde al progressivo di produzione.
Il numero di omologazione dei caschi approvati secondo le prescrizioni della serie 05 di emendamenti,è seguito da un codice che indica il livello di protezione offerto dalla mentoniera se presente:
/J=> nel caso di caschi jet o demi-jet privi di mentoniera
/NP=>nel caso di caschi con mentoniera asportabile NON PROTETTIVA
/P=>nel caso di caschi integrali o modulari con mentoniera PROTETTIVA
Sull’etichetta di conformità NON appare mai la data di costruzione del casco
I caschi provvisti di marcatura CE non possono essere utilizzati a bordo di ciclomotori e motocicli.
Prestate particolare attenzione ai caschi muniti di etichette dubbie, falsificare l’etichetta di un casco consente al produttore di immettere sul mercato merce di qualsiasi tipo, avanzi di magazzino, caschinon conformi e quindi insicuri. L’etichetta di conformità non è una moda, ma attesta che il casco ha superato tutti i controlli, compresi quelli periodici sulla produzione, previsti dalla normativa.
Preferite caschi il cui numero di omologazione inizia con 05, significa che sono stati approvati secondo l’ultimo aggiornamento della normativa.Il Regolamento ECE/ONU 22, normativa di riferimento in Europa, è in continua evoluzione ed ha subito numerose modifiche a seguito dei vari emendamenti, lo 05, entrato in vigore nel 2000 ha introdotto ulteriori test per innalzare il livello di sicurezzadei caschi, in particolare:
Introduce un test specifico per verificare la capacità di assorbimento d’urto della mentoniera (p.to S).
Introduce una verifica del coefficiente d’attrito allo scivolamento ed una valutazione specifica delle asperità o dei diversi profili della della calotta (al fine di prevenire accelerazioni rotazionali indotte alla massa celebrale).
Prevede la possibilità d’omologazione di visiere con trasmittanza sino al 50% e l’introduzione di test specifici per la valutazione dei poteri rifrattivi, trasmittanza e diffusione della luce, interferenza colori e resistenza all’appannamento delle visiere.
I caschi omologati in accordo alla precedente serie di emendamenti “04” non possono più essere prodotti dal 01.01.2003 anche se ne è ancora consentita la vendita.
Per l’acquisto di un buon casco non è indispensabile spendere una follia (500–700 €) ma è importante non scendere troppo. Le truffe si concentrano infatti nella fascia prodotti più a buon mercato: un buon casco costa anche al produttore. Alla larga allora dalle offerte troppo economiche, perché nascondono senz’altro dei compromessi sul fronte della sicurezza. Mettete insomma nel vostro budget una cifra minima di50 € per un casco Demi/jet, 70 € per un casco jet e di 120 € per un integrale e qualcosa in più per un modulare.
A prezzi molto bassi ci si arriva esclusivamente attraverso l’impiego di materiali e soluzioni costruttive diverse che inevitabilmente portano ad un abbassamento del livello di protezione offerto dal casco.
Per quanto riguarda i materiali della calotta, nei termoplastici si parte dall’ABS e si passaal policarbonato, che ha caratteristiche meccaniche superiori. Tra i compositic’è la fibra di vetro,può essere combinata con Dynema, Kevlar, per arrivare al Carbonio, che offre il vantaggio di una protezione superiore senza incidere sul peso. Attenzione però, un buon casco in policarbonato può essere migliore di un cattivo casco in fibra. Insomma, valutate bene le fasce di prezzo e il prodotto che vi offrono.
Prima dell’acquisto di un casco informatevi su quello che offre il mercato anche attraverso le riviste specializzate, spesso pubblicano dei redazionali o addirittura dei test comparativi. Rivolgetevi preferibilmente a negozi specializzati che normalmente offrono un vasto assortimento, chiedete al rivenditore tutte le informazioni che ritenete indispensabili per chiarire eventuali dubbi e fare la scelta migliore. Una volta nel negozio, provate più di un casco.
Controllate il casco ed il libretto di istruzioni alla ricerca del nominativo del costruttore, questo è importante in quanto comporta una assunzione di responsabilità. Rifiutate caschi anonimi e diffidate di marchi sconosciuti, preferite un marchio noto in quanto ha un nome, una tradizione euna Azienda da proteggere.
A parità di taglia non tutti calzano allo stesso modo, cercate quello più adatto alla vostra testa. Il casco deve essere comodo, ma non grande. Deve calzare con un po’ di difficoltà, anche se leggermente stretto, non deve dare fastidio in nessun punto della testa o sulle orecchie ma garantire un buon confort.
Se la calzata vi soddisfa, allacciate il cinturino, stringendolo fino ad assicurare fermamente il casco e provate a scuoterlo lateralmente, verificando che non sia possibile farlo muovere sulla testa. La prova più importante è quella scalzamento: con il casco ben allacciato, passate il braccio sopra la testa e afferrando il cascodal bordo inferiore posteriore provate a sfilarlo. Non deve assolutamente uscire! Se il casco si muove sulla testa provate una misura inferiore o cambiate modello, perché un casco largo tende a sollevarsi fastidiosamente in velocità e potrebbe sfilarsi in caso di incidente.
Controllate che la visiera garantisca una sufficiente visibilità in tutte le condizioni di utilizzo.
A parità di taglia non tutti calzano allo stesso modo, cercate quello più adatto alla vostra testa. Il casco deve essere comodo, ma non grande. Deve calzare con un po’ di difficoltà, anche se leggermente stretto, non deve dare fastidio in nessun punto della testa o sulle orecchie ma garantire un buon confort.
Se la calzata vi soddisfa, allacciate il cinturino, stringendolo fino ad assicurare fermamente il casco e provate a scuoterlo lateralmente, verificando che non sia possibile farlo muovere sulla testa. La prova più importante è quella scalzamento: con il casco ben allacciato, passate il braccio sopra la testa e afferrando il cascodal bordo inferiore posteriore provate a sfilarlo. Non deve assolutamente uscire! Se il casco si muove sulla testa provate una misura inferiore o cambiate modello, perché un casco largo tende a sollevarsi fastidiosamente in velocità e potrebbe sfilarsi in caso di incidente.
Controllate che la visiera garantisca una sufficiente visibilità in tutte le condizioni di utilizzo.
Per assicurare una protezione sufficiente il casco deve essere scelto della giusta taglia, ben calzato sulla testa e ben allacciato.
Sostituire il casco dopo una caduta in quanto può essere stato compromesso lo spessore della calotta interna ed il casco non essere più efficiente anche se non presenta danni visibili all’esterno..
Non applicare al casco decals o vernici non adatte, non impiegare per la pulizia benzina od altri solventi chimici. Pulire il casco con acqua e sapone neutro. Per l’interno esistono dei prodotti specifici e schiume a secco. I caschi più recenti sono dotati di interno estraibile per favorirne il lavaggio.
Non lasciare il casco esposto a fonti eccessive di calore, non lasciatelo, attaccato alla moto sotto il sole per lunghi periodi o a contatto con i tubi di scarico delle moto.
Sostituire le visiere quando non consentono più una visibilità ottimale, una visiera rovinata può risultare estremamente pericolosa soprattutto nelle ore notturne o con il riverbero della luce al tramonto.
Il casco NON HA UNA SCADENZA tuttavia, dopo cinque anni di un uso corretto, è buona regola lasua sostituzione in quanto il polistirolo della calotta interna è soggetto al decadimento delle caratteristiche meccaniche, indipendentemente da quale sia il materiale della calotta esterna.