D74
19/03/2011, 17:42
A soli 4 anni è morto oggi l'orso polare reso celebre in questi anni....
http://img.thesun.co.uk/multimedia/archive/00028/F_200703_March24knut_28279a.jpg
Qui assieme al guardiano che l'aveva adottato (lui è deceduto nel 2008)
http://www.leggilo.net/wp-content/uploads/2010/06/ai1.jpg
A giugno era uscito questo inquietante articolo.... www.sussidiaro.net
Knut, il giovane orso polare, diventato una vera e propria star dello zoo di Berlino qualche anno fa, sta male. Anzi, starebbe addirittura "impazzendo". Continua a leggere questa notizia
E’ questo l’allarme lanciato da un esperto animalista. Nato in cattività nel 2006, abbandonato dalla madre subito dopo la nascita, è stato affettuosamente allevato da Thomas Doerflein (custode dello zoo, morto due anni fa), ma ora uno studio di un esperto della PETA mette a nudo una crudele realtà. Knut sta mostrando problemi comportamentali: attacchi di panico, linguacce e smorfie insolite, continui movimenti in gabbia senza una direzione o uno scopo preciso. E anche il suo futuro con Gianna, la sua compagna allo Zoo di Berlino è a rischio.
I SINTOMI DI KNUT E LE ACCUSE ANIMALISTE - A lanciare l’allarme sullo stato di salute precario di Knut è stato Franck Albrecht, animalista della PETA (People for Ethical Treatment of Animals) ed esperto del comportamento degli animali, in particolare gli orsi, che segue da due anni in tutti gli zoo della Germania: "Dei 34 animali studiati - ha detto Albrecht -, 27 presentano disturbi comportamentali. Ma per quanto riguarda Knut i sintomi sono nettamente più preoccupanti". La ricerca presentata a Berlino e curata da Albrecht ha preso in considerazione gli orsi polari in cattività di tutta la Germania, e in particolare avrebbe osservato minuziosamente per più di due anni Knut, la star dello Zoo di Berlino e Gianna (arrivata dall’Italia apposta per diventare la sua compagna).
Secondo Albrecht, gli orsi polari in cattività in Germania hanno sviluppato un altissimo tasso di mortalità (il 75% muore in giovane età), un altrettanto alto tasso di mortalità infantile (il 61% prima dei 12 mesi) e uno straordinariamente basso tasso di natalità. In moltissimi casi, poi gli orsi sviluppano malattie della pelle e perdono ampie chiazze di pelo. I sintomi però più estremi li avrebbe proprio Knut, secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild. Knut allungherebbe in modo 'violento' la lingua anche 200-300 volte al giorno, spesso sbatterebbe contro il muro di plexiglass della sua gabbia e farebbe improvvisi scatti per la piccola gabbia in modo scomposto e compulsivo. In più, Knut avrebbe due comportamenti molto anomali dovuti alla sua condizione di cattività precoce. Knut non ha mai avuto una mamma-orsa e questo avrebbe segnato indelebilmente la sua psiche. Infatti, è tipico degli orsi copiare gli atteggiamenti materni, mentre Knut ha copiato quello degli esseri umani: da qui una estrema diffidenza che sfocia in attacchi di panico nei confronti di Gianna e la mania di imitare i visitatori dello Zoo fino a fare gesti con le zampe che sembrano mimare gli scatti della macchina fotografica.
LA SECCA SMENTITA DELLO ZOO - Il responsabile dello zoo di Berlino, Heiner Kloes, è però di un’opinione diversa e alla Bild ha spiegato che le asserzioni di Albrecht sono solo "sciocchezze, Knut sta benissimo". Parole dure, ma comprensibili, come comprensibile una dichiarazione secca e molto stringata per trattare una vicenda che da anni va avanti tra polemiche e battaglie anche con risvolti legali. Kloes, infatti, da tempo deve difendersi da molte associazioni animaliste che criticano il fatto che Knut sia stato cresciuto come se fosse un qualsiasi 'animale domestico'.
IL FUTURO DI KNUT E GIANNA - Per ora Knut (che ha ormai superato i 100 kg di peso) resta nella sua gabbia, che condivide con Gianna, un’orsa discendente dallo stesso bisnonno. Per questo loro grado di parentela, c’è anche chi vorrebbe la castrazione di Knut per evitare una prole incestuosa. E non si tratta dell’unica critica al rapporto tra Knut e Gianna. Secondo Albrecht, infatti, anche la femmina soffrirebbe di disturbi comportamentali legati alla cattività, ma gli attacchi di panico immotivati sono per l’attivista della PETA solo uno dei problemi 'di coppia' di Knut. Infatti, già nel mese di marzo è stata avanzata la proposta di castrazione di Knut, giacché un rapporto con Gianna sarebbe da considerarsi incestuoso e minerebbe la variabilità genetica di una razza che conta già pochi esemplari nel modo. Ma se la castrazione sembra un’ipotesi crudele, c’è da ricordare che gli stessi animalisti avevano auspicato che l’orso fosse ucciso, piuttosto che vivere in cattività perché, come confermano le dichiarazioni di Albrecht, "la nostra ricerca mostra inequivocabilmente una cosa sola, che gli orsi polari non sono e non potranno essere allevati come animali domestici".
http://img.thesun.co.uk/multimedia/archive/00028/F_200703_March24knut_28279a.jpg
Qui assieme al guardiano che l'aveva adottato (lui è deceduto nel 2008)
http://www.leggilo.net/wp-content/uploads/2010/06/ai1.jpg
A giugno era uscito questo inquietante articolo.... www.sussidiaro.net
Knut, il giovane orso polare, diventato una vera e propria star dello zoo di Berlino qualche anno fa, sta male. Anzi, starebbe addirittura "impazzendo". Continua a leggere questa notizia
E’ questo l’allarme lanciato da un esperto animalista. Nato in cattività nel 2006, abbandonato dalla madre subito dopo la nascita, è stato affettuosamente allevato da Thomas Doerflein (custode dello zoo, morto due anni fa), ma ora uno studio di un esperto della PETA mette a nudo una crudele realtà. Knut sta mostrando problemi comportamentali: attacchi di panico, linguacce e smorfie insolite, continui movimenti in gabbia senza una direzione o uno scopo preciso. E anche il suo futuro con Gianna, la sua compagna allo Zoo di Berlino è a rischio.
I SINTOMI DI KNUT E LE ACCUSE ANIMALISTE - A lanciare l’allarme sullo stato di salute precario di Knut è stato Franck Albrecht, animalista della PETA (People for Ethical Treatment of Animals) ed esperto del comportamento degli animali, in particolare gli orsi, che segue da due anni in tutti gli zoo della Germania: "Dei 34 animali studiati - ha detto Albrecht -, 27 presentano disturbi comportamentali. Ma per quanto riguarda Knut i sintomi sono nettamente più preoccupanti". La ricerca presentata a Berlino e curata da Albrecht ha preso in considerazione gli orsi polari in cattività di tutta la Germania, e in particolare avrebbe osservato minuziosamente per più di due anni Knut, la star dello Zoo di Berlino e Gianna (arrivata dall’Italia apposta per diventare la sua compagna).
Secondo Albrecht, gli orsi polari in cattività in Germania hanno sviluppato un altissimo tasso di mortalità (il 75% muore in giovane età), un altrettanto alto tasso di mortalità infantile (il 61% prima dei 12 mesi) e uno straordinariamente basso tasso di natalità. In moltissimi casi, poi gli orsi sviluppano malattie della pelle e perdono ampie chiazze di pelo. I sintomi però più estremi li avrebbe proprio Knut, secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Bild. Knut allungherebbe in modo 'violento' la lingua anche 200-300 volte al giorno, spesso sbatterebbe contro il muro di plexiglass della sua gabbia e farebbe improvvisi scatti per la piccola gabbia in modo scomposto e compulsivo. In più, Knut avrebbe due comportamenti molto anomali dovuti alla sua condizione di cattività precoce. Knut non ha mai avuto una mamma-orsa e questo avrebbe segnato indelebilmente la sua psiche. Infatti, è tipico degli orsi copiare gli atteggiamenti materni, mentre Knut ha copiato quello degli esseri umani: da qui una estrema diffidenza che sfocia in attacchi di panico nei confronti di Gianna e la mania di imitare i visitatori dello Zoo fino a fare gesti con le zampe che sembrano mimare gli scatti della macchina fotografica.
LA SECCA SMENTITA DELLO ZOO - Il responsabile dello zoo di Berlino, Heiner Kloes, è però di un’opinione diversa e alla Bild ha spiegato che le asserzioni di Albrecht sono solo "sciocchezze, Knut sta benissimo". Parole dure, ma comprensibili, come comprensibile una dichiarazione secca e molto stringata per trattare una vicenda che da anni va avanti tra polemiche e battaglie anche con risvolti legali. Kloes, infatti, da tempo deve difendersi da molte associazioni animaliste che criticano il fatto che Knut sia stato cresciuto come se fosse un qualsiasi 'animale domestico'.
IL FUTURO DI KNUT E GIANNA - Per ora Knut (che ha ormai superato i 100 kg di peso) resta nella sua gabbia, che condivide con Gianna, un’orsa discendente dallo stesso bisnonno. Per questo loro grado di parentela, c’è anche chi vorrebbe la castrazione di Knut per evitare una prole incestuosa. E non si tratta dell’unica critica al rapporto tra Knut e Gianna. Secondo Albrecht, infatti, anche la femmina soffrirebbe di disturbi comportamentali legati alla cattività, ma gli attacchi di panico immotivati sono per l’attivista della PETA solo uno dei problemi 'di coppia' di Knut. Infatti, già nel mese di marzo è stata avanzata la proposta di castrazione di Knut, giacché un rapporto con Gianna sarebbe da considerarsi incestuoso e minerebbe la variabilità genetica di una razza che conta già pochi esemplari nel modo. Ma se la castrazione sembra un’ipotesi crudele, c’è da ricordare che gli stessi animalisti avevano auspicato che l’orso fosse ucciso, piuttosto che vivere in cattività perché, come confermano le dichiarazioni di Albrecht, "la nostra ricerca mostra inequivocabilmente una cosa sola, che gli orsi polari non sono e non potranno essere allevati come animali domestici".