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Visualizza Versione Completa : MALEDETTI TOSCANI



Strega Klà
13/04/2011, 09:42
Ho trovato questo libro dalle pagine ingiallite giù in garage....
è fantastico....Di Curzio Malaparte

“Maledetti toscani!” Pronunciata con rabbia, con spirito, con invidia, con disprezzo, con affetto, questa espressione è ormai da tempo entrata a far parte del lessico comune. Maledetti toscani, che si sentono sempre superiori a tutti gli altri italiani. Maledetti toscani, che riescono ad ironizzare sulla situazione più tragica e a creare imbarazzo nel momento di maggiore allegria. Maledetti toscani, che credono di poter dare lezioni a tutti perché “la lingua italiana l’hanno inventata loro”. Maledetti toscani, che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Maledetti toscani, che si amano e si odiano. Indispensabile per un vero toscano, ma consigliato anche a chi toscano non è, conoscere il libro attraverso il quale l’autore ha regalato alla lingua italiana questa arguta espressione. Questo non solo per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche e soprattutto perché si tratta di un libro incantevole, pervaso allo stesso tempo da una tagliente ironia e dalla poesia più accorata.

Non è un romanzo, anzi, per la sua struttura è affine piuttosto ad un saggio; ma non è neppure un saggio, perché non s’è mai visto un saggio scritto con un linguaggio tanto vivo e partecipe. Normalmente, un saggio è poco più di un testo di studio, redatto con tono freddo ed espositivo. Non è questo il caso di Malaparte, che in questo libro usa parole argute, ironiche, appassionate e grondanti amore. Di questo si tratta: una lunga e sincera dichiarazione d’amore per il popolo toscano. Il che non implica certo disprezzo o snobismo verso gli altri popoli d’Italia: Malaparte tiene a sottolineare che i toscani non sono ne’ migliori ne’ peggiori degli altri italiani. Semplicemente diversi, ed è di questa diversità ed unicità che vanno fieri. Consapevoli, dice Malaparte, di non essere particolarmente amati nelle altre regioni, essi trovano nei loro “cugini” umbri un’affinità di carattere ed abitudini che non riscontrano in nessun altro popolo d’Italia. Proprio al popolo umbro è dedicato l’unico capitolo del libro nel quale non si tratta di toscani, almeno non direttamente. Malaparte, però, doveva avere una predilezione per certe province, e di quelle e dei loro abitanti ha parlato più diffusamente in questo libro. Principalmente di Prato, essendo lo stesso Malaparte di origini straniere ma di nascita pratese. Affacciato al balcone della “Stella d’Italia” (l’hotel che oggi non esiste più), Malaparte ci fa respirare l’aria di una sera pratese e ci stupisce raccontandoci dei cenciaoli e di quello che trovavano al disfare le balle di stracci arrivate da tutto il mondo, perché tutti gli stracci, dice, finiscono a Prato. Passando per i senesi, per i fiorentini, per il campigiani, raccontandone i caratteri così simili eppure così diversi, si arriva ai livornesi e ad una stupenda descrizione del quartiere della Venezia e delle semplici abitudini di chi ne abita le suggestive case. Sembra di sentire lo sciabordio dell’acqua, lo sbattere delle persiane, le risate delle donne, il chiamare da finestra a finestra.

E’ un mondo che sta sparendo, così come si sta corrompendo anche il carattere dei toscani che Malaparte descrive con tanto affetto. Oggi siamo appiattiti, risucchiati dalla fretta e dallo stress, impoveriti dal punto di vista culturale e relazionale: non è un problema solo dei toscani, ma forse la lettura di un libro come questo potrà farci riflettere su quello che stiamo perdendo.

D74
13/04/2011, 09:52
ah pensavo Maledetti Toscanani Motocazzari...

ahahaha

Monsignor
13/04/2011, 10:12
siete solo chiacchiere e fiorentine....

@ndre@
13/04/2011, 10:13
bastatoscani

vulcano
13/04/2011, 10:14
Ho trovato questo libro dalle pagine ingiallite giù in garage....
è fantastico....Di Curzio Malaparte

“Maledetti toscani!” Pronunciata con rabbia, con spirito, con invidia, con disprezzo, con affetto, questa espressione è ormai da tempo entrata a far parte del lessico comune. Maledetti toscani, che si sentono sempre superiori a tutti gli altri italiani. Maledetti toscani, che riescono ad ironizzare sulla situazione più tragica e a creare imbarazzo nel momento di maggiore allegria. Maledetti toscani, che credono di poter dare lezioni a tutti perché “la lingua italiana l’hanno inventata loro”. Maledetti toscani, che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Maledetti toscani, che si amano e si odiano. Indispensabile per un vero toscano, ma consigliato anche a chi toscano non è, conoscere il libro attraverso il quale l’autore ha regalato alla lingua italiana questa arguta espressione. Questo non solo per arricchire il proprio bagaglio culturale, ma anche e soprattutto perché si tratta di un libro incantevole, pervaso allo stesso tempo da una tagliente ironia e dalla poesia più accorata.

Non è un romanzo, anzi, per la sua struttura è affine piuttosto ad un saggio; ma non è neppure un saggio, perché non s’è mai visto un saggio scritto con un linguaggio tanto vivo e partecipe. Normalmente, un saggio è poco più di un testo di studio, redatto con tono freddo ed espositivo. Non è questo il caso di Malaparte, che in questo libro usa parole argute, ironiche, appassionate e grondanti amore. Di questo si tratta: una lunga e sincera dichiarazione d’amore per il popolo toscano. Il che non implica certo disprezzo o snobismo verso gli altri popoli d’Italia: Malaparte tiene a sottolineare che i toscani non sono ne’ migliori ne’ peggiori degli altri italiani. Semplicemente diversi, ed è di questa diversità ed unicità che vanno fieri. Consapevoli, dice Malaparte, di non essere particolarmente amati nelle altre regioni, essi trovano nei loro “cugini” umbri un’affinità di carattere ed abitudini che non riscontrano in nessun altro popolo d’Italia. Proprio al popolo umbro è dedicato l’unico capitolo del libro nel quale non si tratta di toscani, almeno non direttamente. Malaparte, però, doveva avere una predilezione per certe province, e di quelle e dei loro abitanti ha parlato più diffusamente in questo libro. Principalmente di Prato, essendo lo stesso Malaparte di origini straniere ma di nascita pratese. Affacciato al balcone della “Stella d’Italia” (l’hotel che oggi non esiste più), Malaparte ci fa respirare l’aria di una sera pratese e ci stupisce raccontandoci dei cenciaoli e di quello che trovavano al disfare le balle di stracci arrivate da tutto il mondo, perché tutti gli stracci, dice, finiscono a Prato. Passando per i senesi, per i fiorentini, per il campigiani, raccontandone i caratteri così simili eppure così diversi, si arriva ai livornesi e ad una stupenda descrizione del quartiere della Venezia e delle semplici abitudini di chi ne abita le suggestive case. Sembra di sentire lo sciabordio dell’acqua, lo sbattere delle persiane, le risate delle donne, il chiamare da finestra a finestra.

E’ un mondo che sta sparendo, così come si sta corrompendo anche il carattere dei toscani che Malaparte descrive con tanto affetto. Oggi siamo appiattiti, risucchiati dalla fretta e dallo stress, impoveriti dal punto di vista culturale e relazionale: non è un problema solo dei toscani, ma forse la lettura di un libro come questo potrà farci riflettere su quello che stiamo perdendo.


mandiamoli tutti a lampedusa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t:

Mamba
13/04/2011, 10:23
BRAVI RAGAZZI.

@ndre@
13/04/2011, 10:26
BRAVI RAGAZZI.

attento che ti mando un Poke:ph34r:

Strega Klà
13/04/2011, 10:27
Quanti guai si sarebbero risparmiati, se Mussolini, invece di parlare dal balcone di Palazzo Venezia, avesse parlato dal terrazzino di Palazzo Vecchio. (p. 3)
La libertà è un fatto dell'intelligenza: ed è quella che dipende da questa, non l'intelligenza dalla libertà. (p. 12)
Nel concetto dei toscani, chi non è un uomo libero è un uomo grullo. (p. 12)
Maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani. (p. 18)
Perfino nell'uso delle parole i senesi lasciano l'olio toscano per il burro. (p. 19)
A dirlo fra noi, la gentilezza sta di casa solo a Siena. Altrove, nel resto della Toscana, è civiltà di modi, e non di voce, di piglio, di tono, di parole (p. 23)
La Toscana era l'unico paese al mondo che fosse una «casa»: il resto d'Italia, e Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, erano Repubbliche, Monarchie, Imperi, non «case». (p. 30)
Santo de Magione | né papa né cojone. (p. 47)
Sarà forse che i toscani non sono come i bovi, che vedono tutto in grande: ma è certo che non pèrdono mai di vista la misura del mondo, e i rapporti, palesi e segreti, fra gli uomini e la natura. (p. 52)
I toscani han l'abitudine di non salutare mai per primi nessuno, nemmeno in Paradiso. E questo, anche Dio lo sa. Vedrai che ti saluterà lui, per primo. (p. 59)
Tutti son buoni a far gli eroi con la pelle degli altri... (p. 93)
Il solo, fra tutti i popoli, italiani e stranieri, che non abbia paura dell'inferno, il solo che abbia con l'inferno continui e familiari rapporti, sono i toscani. I quali da tempo immemorabile hanno da sempre viaggiato in quel paese, e tuttora lo percorrono, come se viaggiassero in casa propria. Vanno e vengono dall'inferno quando piace a loro, e nel più semplice modo (p. 144)

legend78
13/04/2011, 10:28
eh beh, deh un ci voleva mi'a la scenza per sapere certe 'ose!

Strega Klà
13/04/2011, 10:30
eh beh, deh un ci voleva mi'a la scenza per sapere certe 'ose!


Io ho cominciato a leggerle solo ieri sera :sleep2:

legend78
13/04/2011, 10:33
vedi voi piombinesi, nella vostra ottusa isolazione, data dal fatto che avendo la fabbrica c'avevte tutto, vi siete eretti su un piedistallo e dovete pe' forza legge di queste 'ose. noi altri, che ci si vede sull' uscio di 'asa tutte le mattine no!


poi potrei anche averne per uno che pretende i parlare di noi altri, partendo da prao, dove voglio esser rispettaooooo!

Leo67
13/04/2011, 11:16
siamo i meglio....

ciao

@ndre@
13/04/2011, 11:39
ve lo appoggio!!!

Leo67
13/04/2011, 12:28
ve lo appoggio!!!

:wacko:

Strega Klà
13/04/2011, 12:33
vedi voi piombinesi, nella vostra ottusa isolazione, data dal fatto che avendo la fabbrica c'avevte tutto, vi siete eretti su un piedistallo e dovete pe' forza legge di queste 'ose.



Me te dove lavori? E allora un rompe i 'ogljoni.

@ndre@
13/04/2011, 12:35
:wacko:

cordialmente:coool:

Leo67
13/04/2011, 12:54
cordialmente:coool:

inkulati. :oook:

vulcano
13/04/2011, 15:06
mandiamoli tutti a lampedusa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t::w00t:

up

@ndre@
13/04/2011, 15:07
inkulati. :oook:

:coool:

mi fai ridere

Leo67
13/04/2011, 15:11
:coool:

mi fai ridere

:biggrin3:

Il Franky
13/04/2011, 15:50
siamo i meglio....

ciao


ve lo appoggio!!!


:wacko:


cordialmente:coool:


inkulati. :oook:


up


:coool:

mi fai ridere


:biggrin3:

:popcornsmiley:


e comunque, rimanendo in topic.. mi ci riconosco nella testa di minchia espressa dal malatesta:coool:.. sìsì:coool:

Leo67
13/04/2011, 15:55
:popcornsmiley:


e comunque, rimanendo in topic.. mi ci riconosco nella testa di minchia espressa dal malatesta:coool:.. sìsì:coool:

te sei Umbro,non sei Toscano....:sleep2:

Il Franky
13/04/2011, 15:56
te sei Umbro,non sei Toscano....:sleep2:

vedila come vuoi:wink_:
rimango comunque una testa di caxxo:coool:

vulcano
13/04/2011, 15:58
vedila come vuoi:wink_:
rimango comunque una testa di caxxo:coool:
ma io ti amo lo stesso

Leo67
13/04/2011, 15:59
vedila come vuoi:wink_:
rimango comunque una testa di caxxo:coool:

:laugh2:

Il Franky
13/04/2011, 16:02
ma io ti amo lo stesso
:wub:

:laugh2:

:biggrin3:

@ndre@
13/04/2011, 16:03
che bella gente..

vulcano
13/04/2011, 16:04
che bella gente..
perchè...................che avresti da dire???????????????????????????????

gabri620
13/04/2011, 17:52
AVANTI LIVORNO!!!!!!!!!!!!!!!!

NATOSTANCO
13/04/2011, 22:09
vedila come vuoi:wink_:
rimango comunque una testa di caxxo:coool:

MAREMMA MAIALA!!!!! :w00t: :w00t:

simotrone
14/04/2011, 10:59
siete solo chiacchiere e fiorentine....
hai detto niente. :biggrin3:
:wub:

“Maledetti toscani!” Pronunciata con rabbia, con spirito, con invidia, con disprezzo, con affetto, questa espressione è ormai da tempo entrata a far parte del lessico comune. Maledetti toscani, che si sentono sempre superiori a tutti gli altri italiani. Maledetti toscani, che riescono ad ironizzare sulla situazione più tragica e a creare imbarazzo nel momento di maggiore allegria. Maledetti toscani, che credono di poter dare lezioni a tutti perché “la lingua italiana l’hanno inventata loro”. Maledetti toscani, che se non ci fossero bisognerebbe inventarli. Maledetti toscani, che si amano e si odiano.
[...]
Maledetti toscani, con le strade bucate... :dry:

http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/il-bar-di-triumphchepassione/165770-firenze-15.html#post4455349