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Visualizza Versione Completa : Il lavoro manuale come medicina dell'anima



Shining
17/05/2011, 16:39
Sto leggendo questo libro e ve lo consiglio, sicuramente molti di noi si riconosceranno nel protagonista, e vorrebbero fare altrettanto:wink_:

http://img842.imageshack.us/img842/4825/crawford.jpg (http://img842.imageshack.us/i/crawford.jpg/)



"Resiste in Italia una generazione di persone capace di risolvere qualsiasi (o quasi) piccolo problema pratico: dal lavello che perde al muro da stuccare, al pedale della bicicletta che gira male. Si tratta in genere di persone di una certa età cui hanno insegnato che nella vita bisogna arrangiarsi a saper fare un po’ di tutto. Ma è un patrimonio (anche culturale) che rischia di disperdersi, in parte perché il lavoro manuale gode di scarso apprezzamento sociale, in parte perché molti “prodotti” sono costruiti in modo tale da renderne incomprensibili i meccanismi di funzionamento e quindi difficoltosa l’eventuale riparazione “in proprio” (provate ad aprire il cofano di un’auto di recente fabbricazione: chi trova il motore è bravo). Queste considerazioni sono alla base di un libro di Matthew Crawford: “Il lavoro manuale come medicina dell’anima”. Il volume è un inno al lavoro manuale, inteso come professione, ma anche come abilità a farsi le cose da sé, mettendo in campo le proprie risorse individuali. L’autore, per evidenziare la bellezza e le soddisfazioni che offre un’attività manuale (contrapposte alle frustrazioni, spesso, generate da quelle meramente intellettuali), racconta la sua storia: dai primi lavori come elettricista, alla laurea in filosofia politica a Chicago, dall’assunzione in un centro di studi politici di Washington, fino alla decisione di togliersi giacca e cravatta per aprire un’officina meccanica in Virginia, dove ancora oggi ripara motociclette. Scrive Crawford: “Quando vedo una motocicletta che, arrivata pochi giorni prima col carro attrezzi, lascia la mia officina muovendosi sulle sue ruote, improvvisamente non mi sento più stanco, anche se sono rimasto in piedi sul pavimento di cemento tutto il giorno”. E ancora, a proposito del suo lavoro nella capitale: “Ero sempre stanco e non riuscivo a capire la logica in base alla quale riscuotevo uno stipendio: quali beni tangibili, pratici stavo producendo? Questo senso di inutilità era deprimente. Mi pagavano bene: tuttavia mi pareva di ricevere, più che un salario, una sorta di ‘risarcimento’”.


Il lavoro manuale come medicina dell'anima
Matthew Crawford
Mondadori

Misha84
17/05/2011, 17:50
ottimo, sembra molto interessante.

grazie del consiglio!

ale1397
17/05/2011, 18:09
Quanto vorrei poter fare un lavoro manuale!!!!!

streetTux
17/05/2011, 19:22
Ottima dritta :oook:

TizioCustom58
17/05/2011, 19:27
Sono una persona di una certa eta' e svolgo un lavoro non da scrivania da 37 anni ormai, e ti assicuro che ho imparato senza leggere alcun libro:wink_::wink_:

noris
17/05/2011, 19:35
Sono una persona di una certa eta' e svolgo un lavoro non da scrivania da 37 anni ormai, e ti assicuro che ho imparato senza leggere alcun libro:wink_::wink_:

Ancora poco e sei in pensione.
Resisti:wink_: