oldbonnie
05/06/2011, 07:52
Un Paese di vecchi.........e i giovani stanno a guardare. Quale futuro dobbiamo aspettarci?
Perchè un metalmeccanico,un muratore, pure un commesso, pure un'agricoltore dopo i 60 anni non vogliono lavorare?
Forse perchè hanno lavorato, hanno prodotto, hanno consumato il loro fisico?
Perchè invece Berlusconi,Bossi,Cicchito,Verdini, e tutta la vecchiezza politica sono così arzilli?
Forse perchè non hanno mai lavorato, solo comandato?
infatti siamo conciati così,lontani dalla realtà della gente comune, lontani dalle sofferenze che conoscono per sentito dire, con un assistenza medica gratis e la migliore sono diventati un peso, non più risorsa come i vecchi normale che finito il lavoro danno una mano ai giovani con varie incombenze,nipotini,case, lavoretti, esperienza da raccontare che arricchisce la gioventù, ma solo onnipotenza,strapotere, ingordigia, appicciacati col culo flaccido alpotere che si vantano di come sono giovani, pure ridicoli , se non fosse che ci costano soldi, avvenire, spereco, corruzione, cioè stanno portando il paese verso la fine,il disfacimento, insomma, si spera in dio, che se li prenda, cosa che mai io ho pensato di un vecchio, perchè i vecchi di una volta non ci sono più.sparita la dignità,l'amore ,la ricchezza spirituale, resta un misero bungabunga, un misero mafia riunita...
Una miseria che pagano i nostri giovani...
E’ il neo del nostro paese: pochi ancor i giovani nelle classi dirigenti italiane, qualunque sia il comparto di riferimento.
Pochi i giovani alla dirigenza politica, pochi nel settore economico, pochi coloro che collaborano o lavorano ad alti livelli già in età giovane.
Cosa che non accade negli altri Paesi europei, dove i giovani imperversano in ogni settore e affollano le prime file di qualunque attività.
Perché in Italia siamo ancora così indietro e come può crescere un paese rinnovandosi se continua ad essere guidato dalle ‘vecchie’ dirigenze?
Di solito quando aumenta il numero dei giovani in un dato Paese di parla, giustamente, di ringiovanimento, ma questo sistema dovrebbe pesare sulla vita del paese stesso, dovrebbe costituire una condizione di vantaggio e benessere da garantire.
L’Italia è ancora un paese vecchio e forte è il gap rispetto ai giovani coetanei europei. Questa condizione di vita porterà al declino del Bel Paese se non interverranno fattori e causano che daranno il via ad un processo inverso. Ma perché accade?
Forse è vero, i giovani italiani sono mammoni, amano la casa, le comodità, la bella vita, la poca fatica con il massimo guadagno, il risultato è che i giovani italiani, rispetto ai coetanei europei, contano meno non solo dal punto di vista demografico, ma anche da quello sociale, economico e politico.
Siamo infatti il paese che nel complesso risulta più squilibrato nei rapporti tra generazioni.
La maggiore gerontocrazia del mondo politico di cui soffre il nostro Paese è inoltre accentuata da barriere anagrafiche di ingresso nel Parlamento che difficilmente trovano paragoni negli altri paesi occidentali.
L’occupazione under 25 è poi tra le più basse e la disoccupazione tra le più elevate. Per non parlare del precariato. Per chi poi trova lavoro, infatti, come dimostrano i dati Istat e della Banca d’Italia, i salari risultano particolarmente bassi ed il divario con quelli dei cinquantenni si è ampliato.
Tutto questo andamento penalizza sviluppo e crescita nell’economia generale del paese e l’unico modo per rispondere a questa sorta di crisi sarebbe un aumento qualitativo, cioè investire in formazione, in opportunità occupazionali e in protezione sociale.
Andare avanti quindi per meritocrazia e non per clientelismo.....
Ma tutto ciò, da noi, sembra solo un'utopia.
http://2.bp.blogspot.com/_F3zqKd8v4DU/S-CRKrI5XUI/AAAAAAAABWg/MEt4_6lKpO0/s1600/Andreotti.jpg
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/societa/200905images/levi_montalcini01g.jpg
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2010/03/scalfaro.jpg
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/politica/200709images/ciampi01g.jpg
http://www.lucanianews24.it/wp-content/uploads/2010/11/sen-emilio-colombo.jpg
http://www.adnkronos.com/IGN/Assets/Imgs/N/napolitano_giorgio_Cavalieri_271006_adn--400x300.jpg
http://3.bp.blogspot.com/_uD3MliltBQo/TKNzbZ1k2FI/AAAAAAAAAFQ/2zOLYmovpfE/S1600-R/berlusconi-vecchio.jpg
http://giornaleitaliano.info/wp-content/uploads/2010/10/bossi.jpg
un paese di vecchi,non è questo il problema ,ma la classe dirigente,vecchia,quella che come dice berlusconi lavorano 24 ore, che poi è una balla colossale,non lavorano,comandano : di noi,di voi,di loro,dei politici cosa pensiamo? (http://politicando.myblog.it/archive/2011/05/23/un-paese-di-vecchi-non-e-questo-il-problema-ma-la-classe-dir.html)
Perchè un metalmeccanico,un muratore, pure un commesso, pure un'agricoltore dopo i 60 anni non vogliono lavorare?
Forse perchè hanno lavorato, hanno prodotto, hanno consumato il loro fisico?
Perchè invece Berlusconi,Bossi,Cicchito,Verdini, e tutta la vecchiezza politica sono così arzilli?
Forse perchè non hanno mai lavorato, solo comandato?
infatti siamo conciati così,lontani dalla realtà della gente comune, lontani dalle sofferenze che conoscono per sentito dire, con un assistenza medica gratis e la migliore sono diventati un peso, non più risorsa come i vecchi normale che finito il lavoro danno una mano ai giovani con varie incombenze,nipotini,case, lavoretti, esperienza da raccontare che arricchisce la gioventù, ma solo onnipotenza,strapotere, ingordigia, appicciacati col culo flaccido alpotere che si vantano di come sono giovani, pure ridicoli , se non fosse che ci costano soldi, avvenire, spereco, corruzione, cioè stanno portando il paese verso la fine,il disfacimento, insomma, si spera in dio, che se li prenda, cosa che mai io ho pensato di un vecchio, perchè i vecchi di una volta non ci sono più.sparita la dignità,l'amore ,la ricchezza spirituale, resta un misero bungabunga, un misero mafia riunita...
Una miseria che pagano i nostri giovani...
E’ il neo del nostro paese: pochi ancor i giovani nelle classi dirigenti italiane, qualunque sia il comparto di riferimento.
Pochi i giovani alla dirigenza politica, pochi nel settore economico, pochi coloro che collaborano o lavorano ad alti livelli già in età giovane.
Cosa che non accade negli altri Paesi europei, dove i giovani imperversano in ogni settore e affollano le prime file di qualunque attività.
Perché in Italia siamo ancora così indietro e come può crescere un paese rinnovandosi se continua ad essere guidato dalle ‘vecchie’ dirigenze?
Di solito quando aumenta il numero dei giovani in un dato Paese di parla, giustamente, di ringiovanimento, ma questo sistema dovrebbe pesare sulla vita del paese stesso, dovrebbe costituire una condizione di vantaggio e benessere da garantire.
L’Italia è ancora un paese vecchio e forte è il gap rispetto ai giovani coetanei europei. Questa condizione di vita porterà al declino del Bel Paese se non interverranno fattori e causano che daranno il via ad un processo inverso. Ma perché accade?
Forse è vero, i giovani italiani sono mammoni, amano la casa, le comodità, la bella vita, la poca fatica con il massimo guadagno, il risultato è che i giovani italiani, rispetto ai coetanei europei, contano meno non solo dal punto di vista demografico, ma anche da quello sociale, economico e politico.
Siamo infatti il paese che nel complesso risulta più squilibrato nei rapporti tra generazioni.
La maggiore gerontocrazia del mondo politico di cui soffre il nostro Paese è inoltre accentuata da barriere anagrafiche di ingresso nel Parlamento che difficilmente trovano paragoni negli altri paesi occidentali.
L’occupazione under 25 è poi tra le più basse e la disoccupazione tra le più elevate. Per non parlare del precariato. Per chi poi trova lavoro, infatti, come dimostrano i dati Istat e della Banca d’Italia, i salari risultano particolarmente bassi ed il divario con quelli dei cinquantenni si è ampliato.
Tutto questo andamento penalizza sviluppo e crescita nell’economia generale del paese e l’unico modo per rispondere a questa sorta di crisi sarebbe un aumento qualitativo, cioè investire in formazione, in opportunità occupazionali e in protezione sociale.
Andare avanti quindi per meritocrazia e non per clientelismo.....
Ma tutto ciò, da noi, sembra solo un'utopia.
http://2.bp.blogspot.com/_F3zqKd8v4DU/S-CRKrI5XUI/AAAAAAAABWg/MEt4_6lKpO0/s1600/Andreotti.jpg
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/societa/200905images/levi_montalcini01g.jpg
http://www.blitzquotidiano.it/wp/wp/wp-content/uploads/2010/03/scalfaro.jpg
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un paese di vecchi,non è questo il problema ,ma la classe dirigente,vecchia,quella che come dice berlusconi lavorano 24 ore, che poi è una balla colossale,non lavorano,comandano : di noi,di voi,di loro,dei politici cosa pensiamo? (http://politicando.myblog.it/archive/2011/05/23/un-paese-di-vecchi-non-e-questo-il-problema-ma-la-classe-dir.html)