Shining
11/11/2011, 14:49
11 novembre 1961 - 11 novembre 2011 50 anni fa l’eccidio di Kindu
11 novembre 1961: due velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare, due “Vagoni volanti” C-119 della 46^ Aerobrigata di Pisa assegnati al contingente delle Nazioni Unite in Congo atterrano all’aeroporto di Kindu, non lontano dal confine con il Katanga, la regione dalla quale è dilagata la sanguinosa guerra civile che minaccia la giovane repubblica africana, proclamata appena il 30 giugno 1960.
I due aeroplani trasportano rifornimenti per i “caschi blu” malesi della guarnigione di Kindu. E’ dall’estate 1960 che i velivoli italiani provvedono a circa il 70% delle esigenze di trasporto aereo del contingente ONU. Una missione come tante almeno fino a quando non si consuma la tragedia.
Terminate le operazioni scarico dei due C-119, i tredici uomini (due equipaggi completi più un ufficiale medico) escono dall’aeroporto per portarsi presso la vicina mensa della guarnigione ONU. I nostri aviatori non hanno armi al seguito; nulla, infatti, lascia presagire quanto sta per accadere e i rapporti con la popolazione sono sempre stati buoni. Stanno ancora pranzando quando vengono sorpresi da militari congolesi ammutinatisi. Nell’aggressione uno degli ufficiali, il medico, viene ucciso, gli altri sono trascinati nella prigione della città. Lì saranno brutalmente trucidati.
Le salme vengono tumulate presso il Sacrario dei caduti di Kindu, il tempio aeronautico costruito all’ingresso dell’aeroporto militare di Pisa grazie a una sottoscrizione pubblica lanciata all’indomani della notizia dell’eccidio. A ricordo del sacrificio dei due equipaggi viene anche eretta la stele che oggi sorge all’ingresso dell’aeroporto intercontinentale “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino (Roma).
Per la prima delle sue “missioni di pace” nei cieli di tutto il mondo, la 46^ Aerobrigata paga, però, un prezzo altissimo. La perdita di tre velivoli e, soprattutto, di 21 uomini, tra cui i 13 martiri di Kindu, ai quali, nel 1994, è stata tributata la Medaglia d’Oro al Valor Militare (alla memoria).
Questi i loro nomi:
A bordo del C-119 India 6002 (nominativo radio “Lyra 5”)
- Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani;
- Sottotenente pilota Onorio De Luca;
- Tenente medico Paolo Remotti;
- Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani;
- Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti;
- Sergente elettromeccanico Martano Marcacci;
- Sergente marconista Francesco Paga.
A bordo del C-119 India 6049 (nominativo radio “Lyra 33”)
- Capitano pilota Giorgio Gonelli
- Sottotenente pilota Giulio Garbati;
- Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni;
- Sergente maggiore Nicola Stigliani;
- Sergente maggiore Armando Fabi;
- Sergente marconista Antonio Mamone.
Sulle porte del sacrario di Pisa è riportata la seguente epigrafe:
« Fraternità ha nome questo Tempio che gli italiani hanno edificato alla memoria dei tredici aviatori caduti in una missione di pace, nell'eccidio di Kindu, Congo 1961. Qui per sempre tornati dinnanzi al chiaro cielo d'Italia, con eterna voce, al mondo intero ammoniscono. Fraternità. »
46° Aerobrigata
http://img838.imageshack.us/img838/5015/7ef69e50084144f5a648706.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/838/7ef69e50084144f5a648706.jpg/)
In ricordo
11 novembre 1961: due velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare, due “Vagoni volanti” C-119 della 46^ Aerobrigata di Pisa assegnati al contingente delle Nazioni Unite in Congo atterrano all’aeroporto di Kindu, non lontano dal confine con il Katanga, la regione dalla quale è dilagata la sanguinosa guerra civile che minaccia la giovane repubblica africana, proclamata appena il 30 giugno 1960.
I due aeroplani trasportano rifornimenti per i “caschi blu” malesi della guarnigione di Kindu. E’ dall’estate 1960 che i velivoli italiani provvedono a circa il 70% delle esigenze di trasporto aereo del contingente ONU. Una missione come tante almeno fino a quando non si consuma la tragedia.
Terminate le operazioni scarico dei due C-119, i tredici uomini (due equipaggi completi più un ufficiale medico) escono dall’aeroporto per portarsi presso la vicina mensa della guarnigione ONU. I nostri aviatori non hanno armi al seguito; nulla, infatti, lascia presagire quanto sta per accadere e i rapporti con la popolazione sono sempre stati buoni. Stanno ancora pranzando quando vengono sorpresi da militari congolesi ammutinatisi. Nell’aggressione uno degli ufficiali, il medico, viene ucciso, gli altri sono trascinati nella prigione della città. Lì saranno brutalmente trucidati.
Le salme vengono tumulate presso il Sacrario dei caduti di Kindu, il tempio aeronautico costruito all’ingresso dell’aeroporto militare di Pisa grazie a una sottoscrizione pubblica lanciata all’indomani della notizia dell’eccidio. A ricordo del sacrificio dei due equipaggi viene anche eretta la stele che oggi sorge all’ingresso dell’aeroporto intercontinentale “Leonardo Da Vinci” di Fiumicino (Roma).
Per la prima delle sue “missioni di pace” nei cieli di tutto il mondo, la 46^ Aerobrigata paga, però, un prezzo altissimo. La perdita di tre velivoli e, soprattutto, di 21 uomini, tra cui i 13 martiri di Kindu, ai quali, nel 1994, è stata tributata la Medaglia d’Oro al Valor Militare (alla memoria).
Questi i loro nomi:
A bordo del C-119 India 6002 (nominativo radio “Lyra 5”)
- Maggiore pilota Amedeo Parmeggiani;
- Sottotenente pilota Onorio De Luca;
- Tenente medico Paolo Remotti;
- Maresciallo motorista Nazzareno Quadrumani;
- Sergente maggiore montatore Silvestro Possenti;
- Sergente elettromeccanico Martano Marcacci;
- Sergente marconista Francesco Paga.
A bordo del C-119 India 6049 (nominativo radio “Lyra 33”)
- Capitano pilota Giorgio Gonelli
- Sottotenente pilota Giulio Garbati;
- Maresciallo motorista Filippo Di Giovanni;
- Sergente maggiore Nicola Stigliani;
- Sergente maggiore Armando Fabi;
- Sergente marconista Antonio Mamone.
Sulle porte del sacrario di Pisa è riportata la seguente epigrafe:
« Fraternità ha nome questo Tempio che gli italiani hanno edificato alla memoria dei tredici aviatori caduti in una missione di pace, nell'eccidio di Kindu, Congo 1961. Qui per sempre tornati dinnanzi al chiaro cielo d'Italia, con eterna voce, al mondo intero ammoniscono. Fraternità. »
46° Aerobrigata
http://img838.imageshack.us/img838/5015/7ef69e50084144f5a648706.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/838/7ef69e50084144f5a648706.jpg/)
In ricordo