fiumi
16/11/2011, 11:58
Il Club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo .
Questa storia ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg. Lì, su iniziativa del principe olandese Bernhard, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, di quello economico, industriale e militare, ponendo le basi per la creazione di una sorta di conferenza, o se volete di società segreta, che da quel momento ogni anno, per un fine settimana, si sarebbe riunita in un paesino del mondo occidentale per confrontarsi sulle problematiche del pianeta e studiare delle soluzioni a esse da attuare attraverso gli strumenti a propria disposizione, a ben vedere sostanzialmente illimitati dato che si trattava di presidenti, governatori, potenti industriali, affermati giornalisti e personalità di elevatissimo calibro.
Se vogliamo essere meno diplomatici e più schietti, possiamo dire che dal 1954 un gruppo di persone estremamente influenti prende tutte le decisioni più importanti che riguardano il destino di tutti noi e lo fa lontano da occhi indiscreti e, soprattutto, dal controllo popolare.
Già, perché i meeting del Bilderberg hanno caratteristiche molto particolari: si tengono generalmente in piccole cittadine, dove l’opinione pubblica e l’informazione non sono massicciamente presenti (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). L’accesso è rigorosamente a invito, il quale avviene secondo criteri che prendono in considerazione l’influenza della posizione dell’ospite e il grado di controllo che egli ha su determinati settori chiave.
Il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondoI partecipanti hanno il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni ai giornali, così come è tassativamente vietato ai giornalisti anche solo avvicinarsi al luogo di svolgimento della manifestazione, pena l’arresto (lo stesso Estulin è stato arrestato diverse volte nel corso delle sue indagini sul campo); ovviamente fanno eccezione i giornalisti regolarmente invitati, come lo era Katherine Graham, direttrice del Washington Post, e come lo fu Fehru Koru, un giornalista turco propugnatore di posizioni aspramente critiche nei confronti del Bilderberg che cambiò magicamente idea dopo essere stato invitato all’edizione del 2006.
Segretezza è dunque una delle parole chiave del Gruppo Bilderberg. Un’altra è sicuramente controllo; come detto, uno dei requisiti fondamentali per essere invitati è quello di occupare una posizione di prestigio e potere, che permetta appunto di controllare i punti nodali di determinati settori.
Grazie a questo criterio, il Bilderberg ha sviluppato una rete formata da molte componenti: una di esse è per esempio la RCA, Radio Corporations of America, colosso dell’informazione che comprende NBC, CBS e ABC, mentre il suo omologo dal punto di vista politico-militare è la NATO, uno dei bracci armati della struttura.
Più in generale, il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo: ne fanno infatti parte Romano prodi, ex Primo Ministro italiano, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, Peter Sutherland, presidente della British Petroleum, Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, la Regina Beatrice d’Olanda, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di nomi. Ognuno di essi ricopre un ruolo di assoluto controllo del suo settore di competenza e appare chiaro che una rete che mette in sinergia queste personalità può controllare con facilità il mondo intero.
Fra i membri del Bilderberg ve ne sono alcuni che hanno alle spalle una militanza decennale e che hanno acquisito notevole potere all’interno della stessa organizzazione, tanto da essere considerati come organizzatori e gestori dei meeting. Uno di essi è certamente il rappresentante della corona olandese, solitamente indicato come il chairman, il padrone di casa.
All'interno del gruppo è di assoluta preminenza la posizione di Henry KissingerDi assoluta preminenza è poi la posizione di Henry Kissinger, che nella sua vita ha fatto praticamente di tutto, occupando sempre posizioni di potere; potere che è cresciuto sempre più – paradossalmente – dopo il suo ritiro dalla vita politica e pubblica in generale. Un altro pezzo grosso del Bilderberg è David Rockfeller, ultimo discendente di John e rappresentante di una famiglia che da sempre, mascherandosi dietro organizzazioni umanitarie e iniziative benefiche, ha perseguito l’ambizioso intento di instaurare il cosiddetto nuovo ordine mondiale.
Altri membri importanti e influenti del Bilderberg sono Zbigniew Brzezinski, Vernon Jordan, Cyrus Vance e altre personalità che ciclicamente vengono impiegate nei posti chiave delle amministrazioni politiche americane e internazionali, indipendentemente dal loro schieramento
Il Bilderberg può inoltre contare su altre organizzazioni parallele che cooperano con esso per la realizzazione dei suoi intenti. Una di queste è il CFR, Council on Foreign Relations, creato nel 1921 su iniziativa di Edward House, potente e influente consigliere del presidente Wilson (già avvezzo a questo tipo di iniziative, come testimonia la sua idea della Lega delle Nazioni), e massicciamente finanziato guarda caso dalla Fondazione Rockfeller. Inizialmente il CFR fu concepito come distaccamento americano della Tavola Rotonda Mondiale, ma sin da subito i suoi intenti erano chiari: «creare un governo unico mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e socialismo, di opportunismo e di idealismo».
Inutile dirlo, tutti i più importanti protagonisti della recente storia politica americana – da Colin Powell a Madaleine Albright, da Condoleezza Rice a Donald Rumsfeld, da Dick Cheney a Richard Perle, ma non Gorge W. Bush – fanno parte del CFR. Così come facevano parte del CFR Bill Clinton, personaggio secondario nella scena politica statunitense fino al momento della sua elezione, e John Kerry, sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004 (della serie: proponendo un proprio candidato e appoggiando comunque quell’altro è impossibile perdere).
Un’altra organizzazione analoga, che si differenzia dal CFR per essere internazionale e non riservata agli americani, è la Trilateral Commission. La Trilateral è stata fondata e finanziata, ancora una volta, da David Rockfeller, che ebbe l’idea e la propose al meeting del Bilderberg del 1972, in Belgio. Pur privilegiando il settore della finanza e del commercio, l’obiettivo della Trilateral è sempre lo stesso: creare un governo unico mondiale.
La storia raccontata da Estulin ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel BilderbergQuesto è dunque un breve schizzo dell’ampio e articolato quadro che Estulin delinea nel suo libro. Con particolare perizia, il giornalista spagnolo evita il qualunquismo che caratterizza spesso gli autori che affrontano queste tematiche e che inevitabilmente frutta loro le etichette di complottisti, paranoici e visionari. Il Club Bilderberg è infatti dotato di un’ampia ed esauriente appendice che propone fotografie, stralci di documenti, liste di partecipanti, verbali e resoconti riguardanti i meeting del Bilderberg che si sono tenuti dal 1954 a oggi.
Il reperimento di questo interessantissimo materiale è stato possibile grazie a una fitta rete di contatti che Estulin ha sapientemente intessuto, coinvolgendo funzionari, giornalisti, addetti ai lavori, fino ad agenti segreti e membri dei servizi di vari paesi. Interessanti e attuali – ma anche assai inquietanti – sono poi i collegamenti che vengono evidenziati fra importanti avvenimenti della seconda parte del ventesimo secolo e l’azione segreta del gruppo Bilderberg: il Piano Marshall, l’uccisione di Aldo Moro, il Watergate, il caso Iran-Contra, la guerra in Afghanistan e tanti altri episodi – incluso un presunto e clamoroso piano di annessione del Canada agli Stati Uniti – determinanti appartenenti alla recente storia mondiale vedono lo zampino dei propugnatori del nuovo ordine mondiale.
QUESTA PREMESSA PER DIRE CHE IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, PROF. MARIO MONTI, E' PARTE DI QUESTO GRUPPO. Difensore delle banche e società di rating, cioè le lobby che stanno distruggebdo questo paese e non solo. Cosa ne pensate della sua candidatura?
Questa storia ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg. Lì, su iniziativa del principe olandese Bernhard, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, di quello economico, industriale e militare, ponendo le basi per la creazione di una sorta di conferenza, o se volete di società segreta, che da quel momento ogni anno, per un fine settimana, si sarebbe riunita in un paesino del mondo occidentale per confrontarsi sulle problematiche del pianeta e studiare delle soluzioni a esse da attuare attraverso gli strumenti a propria disposizione, a ben vedere sostanzialmente illimitati dato che si trattava di presidenti, governatori, potenti industriali, affermati giornalisti e personalità di elevatissimo calibro.
Se vogliamo essere meno diplomatici e più schietti, possiamo dire che dal 1954 un gruppo di persone estremamente influenti prende tutte le decisioni più importanti che riguardano il destino di tutti noi e lo fa lontano da occhi indiscreti e, soprattutto, dal controllo popolare.
Già, perché i meeting del Bilderberg hanno caratteristiche molto particolari: si tengono generalmente in piccole cittadine, dove l’opinione pubblica e l’informazione non sono massicciamente presenti (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). L’accesso è rigorosamente a invito, il quale avviene secondo criteri che prendono in considerazione l’influenza della posizione dell’ospite e il grado di controllo che egli ha su determinati settori chiave.
Il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondoI partecipanti hanno il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni ai giornali, così come è tassativamente vietato ai giornalisti anche solo avvicinarsi al luogo di svolgimento della manifestazione, pena l’arresto (lo stesso Estulin è stato arrestato diverse volte nel corso delle sue indagini sul campo); ovviamente fanno eccezione i giornalisti regolarmente invitati, come lo era Katherine Graham, direttrice del Washington Post, e come lo fu Fehru Koru, un giornalista turco propugnatore di posizioni aspramente critiche nei confronti del Bilderberg che cambiò magicamente idea dopo essere stato invitato all’edizione del 2006.
Segretezza è dunque una delle parole chiave del Gruppo Bilderberg. Un’altra è sicuramente controllo; come detto, uno dei requisiti fondamentali per essere invitati è quello di occupare una posizione di prestigio e potere, che permetta appunto di controllare i punti nodali di determinati settori.
Grazie a questo criterio, il Bilderberg ha sviluppato una rete formata da molte componenti: una di esse è per esempio la RCA, Radio Corporations of America, colosso dell’informazione che comprende NBC, CBS e ABC, mentre il suo omologo dal punto di vista politico-militare è la NATO, uno dei bracci armati della struttura.
Più in generale, il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo: ne fanno infatti parte Romano prodi, ex Primo Ministro italiano, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, Peter Sutherland, presidente della British Petroleum, Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, la Regina Beatrice d’Olanda, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di nomi. Ognuno di essi ricopre un ruolo di assoluto controllo del suo settore di competenza e appare chiaro che una rete che mette in sinergia queste personalità può controllare con facilità il mondo intero.
Fra i membri del Bilderberg ve ne sono alcuni che hanno alle spalle una militanza decennale e che hanno acquisito notevole potere all’interno della stessa organizzazione, tanto da essere considerati come organizzatori e gestori dei meeting. Uno di essi è certamente il rappresentante della corona olandese, solitamente indicato come il chairman, il padrone di casa.
All'interno del gruppo è di assoluta preminenza la posizione di Henry KissingerDi assoluta preminenza è poi la posizione di Henry Kissinger, che nella sua vita ha fatto praticamente di tutto, occupando sempre posizioni di potere; potere che è cresciuto sempre più – paradossalmente – dopo il suo ritiro dalla vita politica e pubblica in generale. Un altro pezzo grosso del Bilderberg è David Rockfeller, ultimo discendente di John e rappresentante di una famiglia che da sempre, mascherandosi dietro organizzazioni umanitarie e iniziative benefiche, ha perseguito l’ambizioso intento di instaurare il cosiddetto nuovo ordine mondiale.
Altri membri importanti e influenti del Bilderberg sono Zbigniew Brzezinski, Vernon Jordan, Cyrus Vance e altre personalità che ciclicamente vengono impiegate nei posti chiave delle amministrazioni politiche americane e internazionali, indipendentemente dal loro schieramento
Il Bilderberg può inoltre contare su altre organizzazioni parallele che cooperano con esso per la realizzazione dei suoi intenti. Una di queste è il CFR, Council on Foreign Relations, creato nel 1921 su iniziativa di Edward House, potente e influente consigliere del presidente Wilson (già avvezzo a questo tipo di iniziative, come testimonia la sua idea della Lega delle Nazioni), e massicciamente finanziato guarda caso dalla Fondazione Rockfeller. Inizialmente il CFR fu concepito come distaccamento americano della Tavola Rotonda Mondiale, ma sin da subito i suoi intenti erano chiari: «creare un governo unico mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e socialismo, di opportunismo e di idealismo».
Inutile dirlo, tutti i più importanti protagonisti della recente storia politica americana – da Colin Powell a Madaleine Albright, da Condoleezza Rice a Donald Rumsfeld, da Dick Cheney a Richard Perle, ma non Gorge W. Bush – fanno parte del CFR. Così come facevano parte del CFR Bill Clinton, personaggio secondario nella scena politica statunitense fino al momento della sua elezione, e John Kerry, sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004 (della serie: proponendo un proprio candidato e appoggiando comunque quell’altro è impossibile perdere).
Un’altra organizzazione analoga, che si differenzia dal CFR per essere internazionale e non riservata agli americani, è la Trilateral Commission. La Trilateral è stata fondata e finanziata, ancora una volta, da David Rockfeller, che ebbe l’idea e la propose al meeting del Bilderberg del 1972, in Belgio. Pur privilegiando il settore della finanza e del commercio, l’obiettivo della Trilateral è sempre lo stesso: creare un governo unico mondiale.
La storia raccontata da Estulin ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel BilderbergQuesto è dunque un breve schizzo dell’ampio e articolato quadro che Estulin delinea nel suo libro. Con particolare perizia, il giornalista spagnolo evita il qualunquismo che caratterizza spesso gli autori che affrontano queste tematiche e che inevitabilmente frutta loro le etichette di complottisti, paranoici e visionari. Il Club Bilderberg è infatti dotato di un’ampia ed esauriente appendice che propone fotografie, stralci di documenti, liste di partecipanti, verbali e resoconti riguardanti i meeting del Bilderberg che si sono tenuti dal 1954 a oggi.
Il reperimento di questo interessantissimo materiale è stato possibile grazie a una fitta rete di contatti che Estulin ha sapientemente intessuto, coinvolgendo funzionari, giornalisti, addetti ai lavori, fino ad agenti segreti e membri dei servizi di vari paesi. Interessanti e attuali – ma anche assai inquietanti – sono poi i collegamenti che vengono evidenziati fra importanti avvenimenti della seconda parte del ventesimo secolo e l’azione segreta del gruppo Bilderberg: il Piano Marshall, l’uccisione di Aldo Moro, il Watergate, il caso Iran-Contra, la guerra in Afghanistan e tanti altri episodi – incluso un presunto e clamoroso piano di annessione del Canada agli Stati Uniti – determinanti appartenenti alla recente storia mondiale vedono lo zampino dei propugnatori del nuovo ordine mondiale.
QUESTA PREMESSA PER DIRE CHE IL NUOVO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, PROF. MARIO MONTI, E' PARTE DI QUESTO GRUPPO. Difensore delle banche e società di rating, cioè le lobby che stanno distruggebdo questo paese e non solo. Cosa ne pensate della sua candidatura?