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Visualizza Versione Completa : Triumph in INDIA



Lo scrofo
13/01/2012, 12:51
Riporto quanto scritto da moto.it :

"Triumph
Per quanto riguarda la Casa inglese, Ashish Joshi, il manager designato da Hinckley per dirigere “l’operazione India” così come già aveva diretto quella in Thailandia lo scorso anno, ha rivelato al sito locale Business Standard l’esistenza di «un piano di produzione di sei anni, comprendente anche un certo numero di nuovi modelli di piccola e media cilindrata, da sviluppare nell’arco di tre anni. Ogni costruttore di modelli premium sta considerando di abbassare il tiro anche verso cilindrate minori».
In effetti è da un po’ che si vocifera di una eventuale “Street Single”, ovvero una piccola naked monocilindrica che peraltro sarebbe stata avvistata attorno alla fabbrica di Hinckley, ma di prove fotografiche – seppur amatoriali - della sua esistenza in effetti non se ne sono viste.

I soliti gossip tuttavia lascerebbero appunto ipotizzare con sempre maggior insistenza l’arrivo di qualche piccola monocilindrica, anche perché lo stesso mr. Joshi avrebbe sottolineato che «moto di cilindrata compresa tra i 250 ed i 500 cc si vendono molto bene, come testimonia la crescita costante del mercato degli oltre 180 cc, rispetto al resto». Da inguaribili nostalgici, è superfluo dire che ci piacerebbe molto rivedere anche un’edizione aggiornata della mitica Cub 200…

All’Auto Expo, Triumph intanto ha portato i sette modelli che verranno costruiti in India, tra i quali, ovviamente, la Bonneville e la mastodontica power-cruiser Rocket III da 2.400 cc. Le linee produttive verranno approntate entro la prima metà di quest’anno, mentre le prime consegne avverrano verso Ottobre, quando ovviamente sarà pronto anche il magazzino ricambi. Si partirà con tre o quattro concessionari, per arrivare a 12 entro la fine del 2012. Il tutto con prezzi decisamente competitivi rispetto ai concorrenti già presenti su questo importantissimo mercato. Una competitività derivante dall’adozione della cosiddetta procedura CKD (Complete Knock-Down), che consiste nell’assemblare mezzi (in questo caso) in India utilizzando parti fabbricate in altri Paesi dove la produzione costa ancora meno: vedi Thailandia, appunto, per quanto riguarda il marchio britannico."



Come volevasi dimostrare

streetTux
13/01/2012, 13:00
Eh vabbè... tutto il mondo è paese..

Lo scrofo
13/01/2012, 13:02
Infatti i risultati in Triumph si vedono :ph34r:

jamex
13/01/2012, 13:18
mah

streetTux
13/01/2012, 13:33
Infatti i risultati in Triumph si vedono :ph34r:
No, beh, intendevo dire che è solo un'altra casa che produce materiale in Paesi dove costa meno...

I risultati non dipendono solo da questo.. anzi.

Fulvioz
13/01/2012, 13:43
Hanno aumentato la cilindrata della Rocket III? :D

Gian
13/01/2012, 13:46
quindi costeranno la metà che qui da noi???......Auguriiiiiiii

Strega Klà
13/01/2012, 13:55
Bè....almeno le cromature saranno certamente di ottima qualità..........:rolleyes:

Obsolete
13/01/2012, 14:00
un rifacimento della cab sarebbe un successone in tutto il mondo, se fatto come si deve, invece la ministreet sarebbe un suicidio, pure se fatta bene, perchè chi apprezza ste moto guarda alle prestazioni e con un 250 sotto c'hai poco da prestazionare.

streetTux
13/01/2012, 14:05
Bè....almeno le cromature saranno certamente di ottima qualità..........:rolleyes:
Perché secondo te BMW produce in Germania?

Gian
13/01/2012, 14:09
Bè....almeno le cromature saranno certamente di ottima qualità..........:rolleyes:

Ved. HD :wink_:...pare sia tutta una questione di inquinamento/ambiente....che in quei paesi fottono allegramente

triumph eyes
13/01/2012, 14:23
..da uno che si chiama "Ashish".. ..

comunque la Cub 200 o ancor piu' la street single, secondo me potrebbero avere successo fra i sedicenni o su di lì: vedi KTM duke 125..
ma per me si potrebbe pensare piu' a una Modern C. tri-cilindrica..

jamex
13/01/2012, 14:45
per me si potrebbe pensare piu' a una Modern C. tri-cilindrica..

impossibile...sarebbe una cosa troppo intelligente

Strega Klà
13/01/2012, 14:47
Ved. HD :wink_:...pare sia tutta una questione di inquinamento/ambiente....che in quei paesi fottono allegramente




E cancro e morti sulla coscienza ..........................:rolleyes:
ma chi se ne frega no? Tanto muoiono in India...che sia per il cancro o per la fame morirebbero lòo stesso.......:rolleyes: ( Che schifo:sick:.....però...le HD mi piacicono un botto lo stesso :dry: sono un'ipocrita)

Gnolo
13/01/2012, 15:27
addio basta triunzzzz

Lo scrofo
13/01/2012, 15:45
Bè....almeno le cromature saranno certamente di ottima qualità..........:rolleyes:

Fosse solo quello ... Ero gia' conscio della qualita' dei materiali da qualche anno, ma ora non posso che essere basito da questa scelta.
La qualita' sempre dopo la quantita' e il risparmio.


impossibile...sarebbe una cosa troppo intelligente

Appunto ... E ci devono pensare gli indiani a ste cose ?!?!?

Strega Klà
13/01/2012, 15:51
La qualita' sempre dopo la quantita' e il risparmio.


Guarda che in virtù del loro mancato rispetto delle leggi ambientali e umane...le loro cromature sono eccezionali

triumph eyes
13/01/2012, 16:10
..e io che resto a bocca aperta quando in tv trasmettono i vecchi filmati del risveglio industriale italiano (tipo ist. Luce..).
c'era da sentirsi davvero orgogliosi..
ora in Europa si produce virtualmente..

burnout
13/01/2012, 16:24
E cancro e morti sulla coscienza ..........................:rolleyes:
ma chi se ne frega no? Tanto muoiono in India...che sia per il cancro o per la fame morirebbero lòo stesso.......:rolleyes: ( Che schifo:sick:.....però...le HD mi piacicono un botto lo stesso :dry: sono un'ipocrita)

in india il candro e' una malattia rara..cosi' ho sentito dire per quanto a trumph felice possessore della ultima mia trumph

tonidaytona
13/01/2012, 20:52
Fosse solo quello ... Ero gia' conscio della qualita' dei materiali da qualche anno, ma ora non posso che essere basito da questa scelta.
La qualita' sempre dopo la quantita' e il risparmio.



Appunto ... E ci devono pensare gli indiani a ste cose ?!?!?


in india il candro e' una malattia rara..cosi' ho sentito dire per quanto a trumph felice possessore della ultima mia trumph



ricordo quale livello di finitura e verniciature avevano le Triumph dal 1991 al 1998.
un crescendo.
poi.. e' iniziato un declino.
la solita storia delle prestazioni al passo con la concorrenza e delle scelte per ridurre i costi.
mi sta anche bene su certi modelli.
ma un marchio blasonato deve avere una gamma di eccellenza.
sopratutto nelle finiture.
in India e' noto che lavorano molto bene.
pero' non puo' essere questa la sola strada.

a me una Triumph fatta interamente in India non mi attizza.
e' come un Moscato spumante che viene dalla Turchia.
un Parmigiano Reggiano dal sud america e cosi' via.

sempre piu' mi tengo strette le mie Daytona made in U.K.
:wub:

Cux
13/01/2012, 20:58
Scusate l'ignoranza ma attualmente quali modelli Triumph (se ce ne sono) sono costruiti interamente in UK?

jamex
13/01/2012, 20:58
sempre piu' mi tengo strette le mie Daytona made in U.K.
:wub:

ed io la mia four :wub:

tonidaytona
13/01/2012, 21:31
Scusate l'ignoranza ma attualmente quali modelli Triumph (se ce ne sono) sono costruiti interamente in UK?

lo scorso anno in linea ho visto le speed , street , sprint e Rocket3 la Thunderbird.

tutte le Bonneville e derivate da 865 vengono dalla Thailandia.
come pure le parti in alluminio come i telai.

S1m0ne75
13/01/2012, 21:39
vedranno gli elefanti girare cosi!!:cry:



http://img607.imageshack.us/img607/2530/nqwqoo.jpg (http://imageshack.us/photo/my-images/607/nqwqoo.jpg/)

Uploaded with ImageShack.us (http://imageshack.us)


:tongue:

Dennis
13/01/2012, 22:34
Credo che non si sia ben compreso il senso della notizia, Triumph col suo nuovo stabilimento produttivo indiano punterà a fabbricare motociclette per il mercato asiatico direttamente in loco, mercato che chiede numeri impressionanti di mezzi di piccola cilindrata per l'uso quotidiano (da qui l'idea delle monocilindriche) ma anche una certa quota di moto di lusso per i "nuovi benestanti".
Idem credo potrà accadere in Brasile, per gli stessi motivi.

Assolvendo a tale scopo dubito che dirotteranno lì l'assemblaggio dei mezzi attualmente assemblati in UK per l'Europa e l'America , almeno per il prossimo lustro, suppongo continueranno ad assemblare le Classics in Thailandia e le Sports in UK. Tutto dipenderà comunque dall'evolversi dell'economia mondiale ma, se posso permettermi, non avrei problemi in merito a ciò.
Il telaio della mia Daytona è stato fuso, saldato a mano e verniciato in Thailandia, e diamine se quei piccoli thailandesi non hanno fatto un lavoro eccezionale.
Telai in lega leggera così belli, curati e rifiniti oggi non li fa nessuno, né italiani, né tedeschi, né giapponesi, le saldature sono un'opera d'arte, pensando che vengono fatte per una grande produzione in serie e tutte a mano.
Sarebbe l'ora di smetterla coi preconcetti sull'industria orientale, in India e Thailandia ci sono cervelli e manodopera di livello anche superiore al nostro.

ilberna
13/01/2012, 22:48
Credo che non si sia ben compreso il senso della notizia, Triumph col suo nuovo stabilimento produttivo indiano punterà a fabbricare motociclette per il mercato asiatico direttamente in loco, mercato che chiede numeri impressionanti di mezzi di piccola cilindrata per l'uso quotidiano (da qui l'idea delle monocilindriche) ma anche una certa quota di moto di lusso per i "nuovi benestanti".
Idem credo potrà accadere in Brasile, per gli stessi motivi.

Assolvendo a tale scopo dubito che dirotteranno lì l'assemblaggio dei mezzi attualmente assemblati in UK per l'Europa e l'America , almeno per il prossimo lustro, suppongo continueranno ad assemblare le Classics in Thailandia e le Sports in UK. Tutto dipenderà comunque dall'evolversi dell'economia mondiale ma, se posso permettermi, non avrei problemi in merito a ciò.
Il telaio della mia Daytona è stato fuso, saldato a mano e verniciato in Thailandia, e diamine se quei piccoli thailandesi non hanno fatto un lavoro eccezionale.
Telai in lega leggera così belli, curati e rifiniti oggi non li fa nessuno, né italiani, né tedeschi, né giapponesi, le saldature sono un'opera d'arte, pensando che vengono fatte per una grande produzione in serie e tutte a mano.
Sarebbe l'ora di smetterla coi preconcetti sull'industria orientale, in India e Thailandia ci sono cervelli e manodopera di livello anche superiore al nostro.

mah... io un mio caro amico passa 5 o 6 mesi all'anno in India, e non la pensa proprio come te sulla qualità della mano d'opera. per non parlare dei tecnici...

Dennis
14/01/2012, 00:59
mah... io un mio caro amico passa 5 o 6 mesi all'anno in India, e non la pensa proprio come te sulla qualità della mano d'opera. per non parlare dei tecnici...

L'India, così come Cina, SudKorea o Thailandia, è un paese dove coesistono due società. Una è di fatto povera, senza prospettive concrete di miglioramento, l'altra marcia ad un livello economico e tecnico-scientifico ormai pari, se non superiore al nostro. A differenza del Giappone, che dal secondo dopoguerra ad oggi è riuscito ad evolversi libero da una politica assolutistica, seppur con varie differenze tra loro questi paesi sono tutti accomunati da tale ambiguità di crescita.
Il risibile valore della vita e lo scarso rispetto per i diritti umani ha fatto sì che la "bassa società" oltre a mantenersi tale divenisse la manodopera perfetta per le industrie occidentali, coniugando bassi costi di produzione alla grande reperibilità di materie prime in loco ed alla possibilità di utilizzare tecniche produttive sconvenienti o non legali dalle nostre parti.
Contemporaneamente, tale società ha un concetto di qualità di beni e servizi per noi risibile e, dall'unione di questi due fattori, abbiamo il classico concetto di "made in China", del prodotto orientale di scarsa tecnica e scarso valore. Di certo chi approda a questa manifattura con l'idea di produrre lì con standard europei si scontra con un muro insormontabile.

Per contro, "l'alta società" ha un livello di istruzione medio nettamente superiore al nostro, di pari passo corre la differenza in termini di prospettive future, ricchezza, servizi.
La tecnologia e la conoscenza scientifica in India e Cina sono oggi le avanguardie nel mondo, non è certo un caso che la cantieristica navale ed aerospaziale, l'elettronica, la meccanica di precisione, l'industria chimica di questi paesi ai livelli più avanzati ci faccia letteralmente il culo. Hanno la testa, la voglia di fare, una cultura dove l'ambizione personale è seconda alla dedizione verso la propria bandiera ed un'amministrazione che incentiva enormemente lo sviluppo sociale, potendo contare su una massa di persone quasi prive dei diritti per noi più elementari. Girare per le grandi metropoli orientali rende bene alla vista queste ambiguità.

Tornando alle moto e parlando di costruttori europei, la Ktm ormai di proprietà indiana monta sulle sue piccole stradali dei propulsori realizzati in India, mentre Bmw non solo fa realizzare a Taiwan il monocilindrico dell'economica 650 da enduro, ma anche il bellissimo 450 usato per la sua off-road racing e tutt'ora adottato da Husqvarna, motore non solo realizzato, ma anche co-progettato dalla Kymco.

Triumph ha scelto di non affidarsi ad industrie locali, ma di investire in proprio aprendo suoi stabilimenti in Thailandia ed ora, come abbiamo visto, replicherà a breve in India.
Una scelta che molti "integralisti" condannano, ma che ha contribuito a rendere Triumph uno dei costruttori più di successo degli ultimi anni, con una gamma di moto e motori che solo Bmw in Europa può competergli, modelli che sono stati dei veri best-seller in tutto il mondo ed una solidità economica unica.
Forse non tutti hanno in mente che Triumph dopo la sua rinascita è sempre stata nelle mani di un'unica persona, il grande imprenditore inglese John Bloor, e parlando di gusti personali, preferisco le moto fatte da una grande, moderna, sana e dinamica azienda inglese, da sempre nelle mani di un inglese, con stabilimenti produttivi propri in giro per il mondo, ad una austriaca di proprietà indiana, una tedesca che si fa fare motori da una di Taiwan, una italiana finita nelle mani dei cinesi o di un babbeo di manager di compagnie aeree.
Triumph sa il fatto suo e malgrado questo forum abbia la caratteristica di esser pieno di tanti disaffezionati e detrattori del marchio, il mercato italiano e mondiale premia sempre di più il suo sforzo di progettare e costruire moto ogni anno più fantastiche che mai.

Forza Triumph, come disse il generale in Full Metal Jacket "dentro ognuno di questi indiani c'è un uomo che sogna di diventare Triumphista!!!"
magari non era proprio così ma il senso è quello :biggrin3:

triumph eyes
14/01/2012, 07:59
L'India, così come Cina, SudKorea o Thailandia, è un paese dove coesistono due società. Una è di fatto povera, senza prospettive concrete di miglioramento, l'altra marcia ad un livello economico e tecnico-scientifico ormai pari, se non superiore al nostro. A differenza del Giappone, che dal secondo dopoguerra ad oggi è riuscito ad evolversi libero da una politica assolutistica, seppur con varie differenze tra loro questi paesi sono tutti accomunati da tale ambiguità di crescita.
Il risibile valore della vita e lo scarso rispetto per i diritti umani ha fatto sì che la "bassa società" oltre a mantenersi tale divenisse la manodopera perfetta per le industrie occidentali, coniugando bassi costi di produzione alla grande reperibilità di materie prime in loco ed alla possibilità di utilizzare tecniche produttive sconvenienti o non legali dalle nostre parti.
Contemporaneamente, tale società ha un concetto di qualità di beni e servizi per noi risibile e, dall'unione di questi due fattori, abbiamo il classico concetto di "made in China", del prodotto orientale di scarsa tecnica e scarso valore. Di certo chi approda a questa manifattura con l'idea di produrre lì con standard europei si scontra con un muro insormontabile.

Per contro, "l'alta società" ha un livello di istruzione medio nettamente superiore al nostro, di pari passo corre la differenza in termini di prospettive future, ricchezza, servizi.
La tecnologia e la conoscenza scientifica in India e Cina sono oggi le avanguardie nel mondo, non è certo un caso che la cantieristica navale ed aerospaziale, l'elettronica, la meccanica di precisione, l'industria chimica di questi paesi ai livelli più avanzati ci faccia letteralmente il culo. Hanno la testa, la voglia di fare, una cultura dove l'ambizione personale è seconda alla dedizione verso la propria bandiera ed un'amministrazione che incentiva enormemente lo sviluppo sociale, potendo contare su una massa di persone quasi prive dei diritti per noi più elementari. Girare per le grandi metropoli orientali rende bene alla vista queste ambiguità.

Tornando alle moto e parlando di costruttori europei, la Ktm ormai di proprietà indiana monta sulle sue piccole stradali dei propulsori realizzati in India, mentre Bmw non solo fa realizzare a Taiwan il monocilindrico dell'economica 650 da enduro, ma anche il bellissimo 450 usato per la sua off-road racing e tutt'ora adottato da Husqvarna, motore non solo realizzato, ma anche co-progettato dalla Kymco.

Triumph ha scelto di non affidarsi ad industrie locali, ma di investire in proprio aprendo suoi stabilimenti in Thailandia ed ora, come abbiamo visto, replicherà a breve in India.
Una scelta che molti "integralisti" condannano, ma che ha contribuito a rendere Triumph uno dei costruttori più di successo degli ultimi anni, con una gamma di moto e motori che solo Bmw in Europa può competergli, modelli che sono stati dei veri best-seller in tutto il mondo ed una solidità economica unica.
Forse non tutti hanno in mente che Triumph dopo la sua rinascita è sempre stata nelle mani di un'unica persona, il grande imprenditore inglese John Bloor, e parlando di gusti personali, preferisco le moto fatte da una grande, moderna, sana e dinamica azienda inglese, da sempre nelle mani di un inglese, con stabilimenti produttivi propri in giro per il mondo, ad una austriaca di proprietà indiana, una tedesca che si fa fare motori da una di Taiwan, una italiana finita nelle mani dei cinesi o di un babbeo di manager di compagnie aeree.
Triumph sa il fatto suo e malgrado questo forum abbia la caratteristica di esser pieno di tanti disaffezionati e detrattori del marchio, il mercato italiano e mondiale premia sempre di più il suo sforzo di progettare e costruire moto ogni anno più fantastiche che mai.

Forza Triumph, come disse il generale in Full Metal Jacket "dentro ognuno di questi indiani c'è un uomo che sogna di diventare Triumphista!!!"
magari non era proprio così ma il senso è quello :biggrin3:

minchia se ti quoto!! e lascio integro il tuo post chè merita di essere ripetuto stampato e "volantinato" ! :wink_:

ilberna
14/01/2012, 09:03
L'India, così come Cina, SudKorea o Thailandia, è un paese dove coesistono due società. Una è di fatto povera, senza prospettive concrete di miglioramento, l'altra marcia ad un livello economico e tecnico-scientifico ormai pari, se non superiore al nostro. A differenza del Giappone, che dal secondo dopoguerra ad oggi è riuscito ad evolversi libero da una politica assolutistica, seppur con varie differenze tra loro questi paesi sono tutti accomunati da tale ambiguità di crescita.
Il risibile valore della vita e lo scarso rispetto per i diritti umani ha fatto sì che la "bassa società" oltre a mantenersi tale divenisse la manodopera perfetta per le industrie occidentali, coniugando bassi costi di produzione alla grande reperibilità di materie prime in loco ed alla possibilità di utilizzare tecniche produttive sconvenienti o non legali dalle nostre parti.
Contemporaneamente, tale società ha un concetto di qualità di beni e servizi per noi risibile e, dall'unione di questi due fattori, abbiamo il classico concetto di "made in China", del prodotto orientale di scarsa tecnica e scarso valore. Di certo chi approda a questa manifattura con l'idea di produrre lì con standard europei si scontra con un muro insormontabile.

Per contro, "l'alta società" ha un livello di istruzione medio nettamente superiore al nostro, di pari passo corre la differenza in termini di prospettive future, ricchezza, servizi.
La tecnologia e la conoscenza scientifica in India e Cina sono oggi le avanguardie nel mondo, non è certo un caso che la cantieristica navale ed aerospaziale, l'elettronica, la meccanica di precisione, l'industria chimica di questi paesi ai livelli più avanzati ci faccia letteralmente il culo. Hanno la testa, la voglia di fare, una cultura dove l'ambizione personale è seconda alla dedizione verso la propria bandiera ed un'amministrazione che incentiva enormemente lo sviluppo sociale, potendo contare su una massa di persone quasi prive dei diritti per noi più elementari. Girare per le grandi metropoli orientali rende bene alla vista queste ambiguità.

Tornando alle moto e parlando di costruttori europei, la Ktm ormai di proprietà indiana monta sulle sue piccole stradali dei propulsori realizzati in India, mentre Bmw non solo fa realizzare a Taiwan il monocilindrico dell'economica 650 da enduro, ma anche il bellissimo 450 usato per la sua off-road racing e tutt'ora adottato da Husqvarna, motore non solo realizzato, ma anche co-progettato dalla Kymco.

Triumph ha scelto di non affidarsi ad industrie locali, ma di investire in proprio aprendo suoi stabilimenti in Thailandia ed ora, come abbiamo visto, replicherà a breve in India.
Una scelta che molti "integralisti" condannano, ma che ha contribuito a rendere Triumph uno dei costruttori più di successo degli ultimi anni, con una gamma di moto e motori che solo Bmw in Europa può competergli, modelli che sono stati dei veri best-seller in tutto il mondo ed una solidità economica unica.
Forse non tutti hanno in mente che Triumph dopo la sua rinascita è sempre stata nelle mani di un'unica persona, il grande imprenditore inglese John Bloor, e parlando di gusti personali, preferisco le moto fatte da una grande, moderna, sana e dinamica azienda inglese, da sempre nelle mani di un inglese, con stabilimenti produttivi propri in giro per il mondo, ad una austriaca di proprietà indiana, una tedesca che si fa fare motori da una di Taiwan, una italiana finita nelle mani dei cinesi o di un babbeo di manager di compagnie aeree.
Triumph sa il fatto suo e malgrado questo forum abbia la caratteristica di esser pieno di tanti disaffezionati e detrattori del marchio, il mercato italiano e mondiale premia sempre di più il suo sforzo di progettare e costruire moto ogni anno più fantastiche che mai.

Forza Triumph, come disse il generale in Full Metal Jacket "dentro ognuno di questi indiani c'è un uomo che sogna di diventare Triumphista!!!"
magari non era proprio così ma il senso è quello :biggrin3:

mah... non mi sono mai informato particolarmente sull'economia indiana e sul loro livello tecnico culturale.
Entrando nello specifico del mio amico: lui lavora per una multinazionale nel campo dell'informatica, che ha delle sedi in India. E mi dice che quando lo hanno mandato la pensava di doversi rapportare con un mondo di tecnici molto preparati e qualificati, e di mano d'opera molto precisa e operosa. Invece no... è stata una delusione enorme, con i tecnici fatica moltissimo a rapportarsi perchè sono molto diffidenti e scettici nei suoi confronti in quanto straniero, e faticano ad ascoltare suggerimenti e linee aziendali da seguire.
La mano d'opera ha solo una fortuna: sono tanti e costano poco, quindi l'incidenza dei costi di pezzi di seconda scelta, o comunque dei pezzi che per qualsiasi motivo vanno scartati/buttati è molto minore e sopportabile per l'azienda rispetto ai paesi europei... sommando tutti i costi le ditte hanno comunque interesse a produrre la, anche se gli operai trattano un chip esattamente come un pezzo di acciaio, cioè senza la minima cura.

Però parlo senza esperienza personale diretta. magari tu hai provato?

D74
14/01/2012, 09:07
un rifacimento della cab sarebbe un successone in tutto il mondo, se fatto come si deve, invece la ministreet sarebbe un suicidio, pure se fatta bene, perchè chi apprezza ste moto guarda alle prestazioni e con un 250 sotto c'hai poco da prestazionare.

per il mercato occidentale no... per quello asiatico che ha numeri apetibili si...

anche in giappone ci sono cbr di cilindrata minima... che qui non vengono ovviamente importati :wink_:

giulio
14/01/2012, 09:08
rocket 2400 ?

legend78
14/01/2012, 09:52
un rifacimento della cab sarebbe un successone in tutto il mondo, se fatto come si deve, invece la ministreet sarebbe un suicidio, pure se fatta bene, perchè chi apprezza ste moto guarda alle prestazioni e con un 250 sotto c'hai poco da prestazionare.

ma veramente le moto con certe prestazioni e cilindrate sono solo anomalie di pochi paesi.
come in africa ed altri stati asiatici, per guidare certe cilindrate e potenze servono delle super patenti, difficili e carissime da prendere, in quei mercati il limite per una moto davvero potente e 650 ed in alcuni casi anche meno, inutile pensare di vendere la nuova 1200 in in india, non sanno che farsene.