D74
06/02/2012, 13:05
Nell'agosto 2010 uccise, massacrandola di pugni, la prima donna che incontrò in strada uscendo di casa: una filippina di 41 anni. Olef Fedchenko, pugile dilettante ucraino di 27 anni, è stato assolto dal gup di Milano, Roberta Nunnari, dall'accusa di omicidio aggravato perchè non imputabile. Una perizia ha stabilito che l'uomo era incapace di intendere e di volere al momento del fatto, poiché soffre di una forma di schizofrenia. Il giudice ha disposto per lui cinque anni di ospedale psichiatrico giudiziario.
La polizia sul luogo del delitto
"E' difficile da digerire e da comprendere per i familiari una decisione di questo genere". Così l'avvocato Fabio Belloni, che rappresenta il marito e i tre figli della donna uccisa, ha commentato la sentenza "I familiari della donna si sentono completamente abbandonati dalle istituzioni - ha proseguito l'avvocato - C'è stata grande vicinanza quando è successa la tregadia, ma poi più nulla". Con l'assoluzione i familiari, parti civili, non hanno neanche diritto al risarcimento. L'avvocato Belloni aveva rimarcato, anche in passato quando era stata depositata la perizia sull'incapacità del pugile, che in Lombardia "non è prevista nemmeno una polizza anticrimine, imposta invece dalle normative dell'Unione europea".
Il 6 agosto scorso Fedchenko era uscito da casa della madre e, forse anche a causa di una delusione amorosa, aveva deciso di accanirsi contro la prima donna che aveva incontrato in strada, in viale Abruzzi, a Milano. Aveva sbattuto Emlou Arvesu, che stava rientrando a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella, contro la vetrina di una banca e poi l'aveva colpita diverse volte. Anche quando era caduta a terra, aveva continuato a infierire con pugni assestati con precisione e brutale violenza. Fino a ucciderla.
Nel maggio scorso il professore Ambrogio Pennati ha depositato la perizia psichiatrica, disposta dal gip Cristina di Censo in sede di incidente probatorio. Nella relazione il medico ha segnalato che Fedchenko, assistito dagli avvocati Paola Boccardi e Maria Rosa Santini, era totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto, perché soffre di una grave forma di schizofrenia paranoide. Dopo il deposito della perizia, il pugile era stato trasferito dal carcere in un ospedale psichiatrico giudiziario. Davanti al gup, il legale della famiglia della vittima aveva chiesto che venisse effettuata una nuova perizia collegiale per valutare nuovamente le condizioni psichiche di Fedchenko, contestando in sostanza la dichiarazione di non imputabilità: la richiesta era stata respin
E' stato lo stesso pm Francesca Celle a chiedere, proprio sulla base dell'infermità mentale riconosciuta nella perizia, l'assoluzione dal reato di omicidio aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla premeditazione (il pm aveva chiesto però 15 anni di ospedale psichiatrico giudiziario). Il giudice ha assolto l'ucraino anche dall'altra imputazione, quella di tentata rapina ai danni della donna, contestata dal pm: un tentativo di rapina che, secondo il gup, non c'è mai stato. L'uomo è stato condannato invece a nove mesi di arresto (già scontati con la carcerazione preventiva) per la detenzione delle armi che gli furono trovate in casa durante una perquisizione.
Fonte la repubblica (http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/02/06/news/pugile_uccise_a_pugni_una_passante_il_giudice_lo_assolve_schizofrenico-29427201/?ref=HREC2-3)
bene dopo questi 5 anni (sempre che siano 5 e non di meno...) che si fa? riesce ad ammazzare quando sclera la prima persona che passa?
mah
La polizia sul luogo del delitto
"E' difficile da digerire e da comprendere per i familiari una decisione di questo genere". Così l'avvocato Fabio Belloni, che rappresenta il marito e i tre figli della donna uccisa, ha commentato la sentenza "I familiari della donna si sentono completamente abbandonati dalle istituzioni - ha proseguito l'avvocato - C'è stata grande vicinanza quando è successa la tregadia, ma poi più nulla". Con l'assoluzione i familiari, parti civili, non hanno neanche diritto al risarcimento. L'avvocato Belloni aveva rimarcato, anche in passato quando era stata depositata la perizia sull'incapacità del pugile, che in Lombardia "non è prevista nemmeno una polizza anticrimine, imposta invece dalle normative dell'Unione europea".
Il 6 agosto scorso Fedchenko era uscito da casa della madre e, forse anche a causa di una delusione amorosa, aveva deciso di accanirsi contro la prima donna che aveva incontrato in strada, in viale Abruzzi, a Milano. Aveva sbattuto Emlou Arvesu, che stava rientrando a casa dopo aver accompagnato uno dei figli dalla sorella, contro la vetrina di una banca e poi l'aveva colpita diverse volte. Anche quando era caduta a terra, aveva continuato a infierire con pugni assestati con precisione e brutale violenza. Fino a ucciderla.
Nel maggio scorso il professore Ambrogio Pennati ha depositato la perizia psichiatrica, disposta dal gip Cristina di Censo in sede di incidente probatorio. Nella relazione il medico ha segnalato che Fedchenko, assistito dagli avvocati Paola Boccardi e Maria Rosa Santini, era totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto, perché soffre di una grave forma di schizofrenia paranoide. Dopo il deposito della perizia, il pugile era stato trasferito dal carcere in un ospedale psichiatrico giudiziario. Davanti al gup, il legale della famiglia della vittima aveva chiesto che venisse effettuata una nuova perizia collegiale per valutare nuovamente le condizioni psichiche di Fedchenko, contestando in sostanza la dichiarazione di non imputabilità: la richiesta era stata respin
E' stato lo stesso pm Francesca Celle a chiedere, proprio sulla base dell'infermità mentale riconosciuta nella perizia, l'assoluzione dal reato di omicidio aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla premeditazione (il pm aveva chiesto però 15 anni di ospedale psichiatrico giudiziario). Il giudice ha assolto l'ucraino anche dall'altra imputazione, quella di tentata rapina ai danni della donna, contestata dal pm: un tentativo di rapina che, secondo il gup, non c'è mai stato. L'uomo è stato condannato invece a nove mesi di arresto (già scontati con la carcerazione preventiva) per la detenzione delle armi che gli furono trovate in casa durante una perquisizione.
Fonte la repubblica (http://milano.repubblica.it/cronaca/2012/02/06/news/pugile_uccise_a_pugni_una_passante_il_giudice_lo_assolve_schizofrenico-29427201/?ref=HREC2-3)
bene dopo questi 5 anni (sempre che siano 5 e non di meno...) che si fa? riesce ad ammazzare quando sclera la prima persona che passa?
mah