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Visualizza Versione Completa : Calcio e tifo.



mister51
28/02/2012, 08:50
Propongo all' attenzione di tutti per una discussione SERIA e sulle singole "opinioni", la seguente riflessione di Mario Sconcerti pubblicata dal Corriere della Sera.........................

Tifosi noiosi. Possiamo cambiare?

Siamo a un punto strano del nostro calcio. Stiamo giocando meglio, abbiamo buone squadre tornate ad avere un po’ di valore internazionale, ma siamo infinitamente divisi, ormai inconciliabili. Siamo la pubblicità del pregiudizio. Avendo per lavoro accesso alle opinioni di tanti mi è diventato chiaro che il calcio di oggi è soprattutto rancore. Non si gioca per nessuno, solo contro qualcuno. Nemmeno si vince per qualcosa, solo contro qualcosa. Sto cercando da tempo di capire perchè, come siamo potuti arrivare a una banalizzazione così profonda del calcio fino a farne il nostro lavandino spirituale. Niente ha importanza: giudici, partite, risultati, moviole. Non c’è certezza. Conta solo la nostra fede. Hanno ragione i miei e torto gli altri. Per principio. In questa marea diveniamo sempre più volgari. Ho passato mesi e mesi senza cestinare un post, ora devo stare attento. La gente pensa peraltro che in rete si possa diffamare chiunque. Non è così, resta un reato. Si usano regolarmente espressioni da trivio. Tutti offendono tutti proteggendosi con il nick name. Vecchio trucco, ormai smascherato ma non meno volgare. La cosa importante è offendere, ribattere, usare la forza verbale per schiacciare l’avversario invisibile. Siamo come tante sette religioose che non avranno mai un concilio a dire chi ha ragione. E come per tanti concili, ce ne fregheremmo comunque e continueremmo a sentirci nell’unico diritto possibile, il nostro. Non pretendo di essere capito. Mi sono sentito dare a turno dell’interista dello juventino, del milanista e di tutto l’opposto. Naturalmente del venduto perchè è sempre venduto chi non la pensa come te. Per uno che riesce a parlare di calcio, ne spuntano due che parlano di violenza, che si coprono con il calcio per offendere gli altri. Se questa è la realtà dovrò farci i conti, ci rifletterò. Ma davvero è obbligatorio non riuscire a fare niente di meglio? Possiamo pensare anche con le opinioni degli altri? Possiamo smettere di essere così ovvii da dare sempre ragione ai Nostri? E’ questo il futuro: scrivere tutti contro tutti? Aiutatemi perchè non ho voglia di sbattere sempre contro un muro. E voi?


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Gunslinger
28/02/2012, 08:57
Finché dirigenti, allenatori e giocatori si comporteranno come scimmie isteriche è logico che i tifosi gli vadano dietro…

Da parte di molti addetti ai lavori si è perso da tempo il concetto di dignità, sono loro i primi che devono comportarsi da uomini e non da bambini frignoni, punto.

Le tifoserie sono lo specchio dei loro "beniamini", facciamo crescere questi ultimi e pretendiamo un certo comportamento, con punizioni severe a chi trasgredisce. il buonismo è il male primo dell'Italia tutta, non solo calcistica.

gunman
28/02/2012, 09:28
Utilizzo lo stesso mezzo ( copia-incolla) di Mister51 .
Da Wikipedia

Il tifo sportivo è un fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva. L'accezione sportiva del termine è in accordo con quella clinica, dal greco antico typhos che sta per febbre, forte accesso febbrile.
Io preferisco leggere e ascoltare , piuttosto che scrivere o parlare , soprttutto quando riconosco di non poter aggiungere nulla di più alla discussione per una mia carenza conoscitiva .

Da sempre quando guardo una partita , allo stadio o in tv , quello che voglio è una cosa sola , divertirmi .
E se un'azione o un goal alla fine lo segna uno della mia squadra o qualcuno di un'altra non me ne può fregar de meno , perchè quel giocatore mi ha fatto sorprendere , mi ha fatto gioire , mi ha regalato un'attimo di entusiasmo e di euforia .

La " febbre " che ti sale per la tua squadra è naturale , direi istintiva , ma se deve diventare PATOLOGICA , meglio assumere antipiretici .

Insulti e violenza verbale ( quando non addirittura fisica ) non aggiungono nulla a quello che è forse lo sport più bello al mondo , semmai tolgono .

La partita di domenica tra Milan e Juventus è finita com'è finita , era una partita del campionato 2011/2012 , punto . Il Circo ricomincia tra qualche giorno , buon divertimento a tutti .

Deluxe81
28/02/2012, 09:41
Condivido solo in parte le parole di Sconcerti perché ha omesso una cosa importante.

Secondo me chi esaspera i toni ed induce dirigenti, allenatori, calciatori e tifosi ad atteggiamenti esasperati sono proprio i mezzi di informazione.

Per vendere qualche copia in più ricamano storie presunte di complotti, aizzano gli animi con immagini televisive sempre più invadenti, cercano di indurre allenatori e giocatori alla polemica con domande pretestuose, tendenziose...

Da quando i mass media sono così invadenti il calcio è peggiorato molto in tutti gli atteggiamenti... e gli allenatori e calciatori abboccano alle provocazioni troppo facilmente... per non parlare dei tifosi... che molto spesso hanno troppa difficoltà ad essere obiettivi... (me compreso)

Per quanto mi riguarda sono juventino ed ho molti amici milanisti... abbiamo discusso a lungo della partita ma in modo intelligente:

- il Milan meritava di vincere, ma nel calcio non si vince sempre quando lo si merita e poi al 70' ha ceduto di schianto e la Juve avrebbe potuto recuperare anche due gol probabilmente, visto il pressing degli ultimi 20'...
- nel secondo tempo l'arbitro ha fatto anche un errore a favore del milan (meno evidente ma comunque pesante), che sarebbe successo se il Milan avesse vinto comunque con quel gol annullato a Matri??? solo altre polemiche
- l'errore dell'arbitro ha condizionato la partita ma può succedere, è successo in altre occasioni e succederà di nuovo
- la partita di per sè è stata bella e c'è stato qualche colpo proibito (ma suvvia, non stiamo a vivisezionare tutte le immagini a caccia di streghe)
- ai fini del campionato non è cambiato poi molto

Su questi punti eravamo tranquillamente d'accordo senza polemiche, invece i gioanlisti hanno continuato ad accendere la polemica nei giorni successivi.

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Mr Smith
28/02/2012, 10:01
Sconcerti praticamente critica il fatto che ognuno voglia stare dalle parte della ragione... mah
mi sembra una battaglia persa...
forse la pretesa o il ricordo o la volontà di un calcio obiettivo, trasparente e dei tifosi "gentiluomini" sta solo nei suoi sogni...

ma perchè non ci si batte allora per la moviola in campo?
ci sarà forse un boicottaggio da parte della stampa?

questo articolo non lo capisco

emidio_speed
28/02/2012, 10:07
Io farei un discorso "ontologico" non tanto sul calcio, quanto sul "tifo" in genere. L'uomo, in quanto animale sociale, ha bisogno di aggregarsi ai suoi simili, ma più forme di aggregazione provocano necessariamente "fazioni". E le fazioni, dalla notte dei tempi, sono in lotta. Per motivi sportivi, certo, ma ancora di più per motivi religiosi o politici. Tutto ciò che aggrega le masse crea fazioni, e le fazioni portano dentro di sè il germe della violenza (verbale, fisica ma anche solo violenza di pensiero).
Sta poi al buon senso, al grado di educazione e civiltà di ognuno di noi, sedare la componente violenza dal tifo per la propria fazione.

n0x
28/02/2012, 10:10
Sconcerti mai vai affanculo te e chi ti paga lo stipendio.
Se siamo arrivati a questa deriva lo si deve proprio ai giornalisti beceri e tifosi, quelli che scrivono ostentando imparzialita' mentre hanno una strategia ben precisa. In questo paese i giornalisti, anzi i giornalai, vanno a braccetto con le dirigenze, scrivendo cio' che fa comodo all'editore, che puntualmente è anche proprietario di asset calcistici, vedi l'impero editoriale di casa agnelli e berlusconi.
Troppo comodo puntare il dito sui calciatori e sui tifosi...la cultura, di qualsiasi tipo, parte dall'alto...non si puo' demandare ai calciatori il compito di essere educatori delle masse.

Black Death
28/02/2012, 10:27
Sconcerti mai vai affanculo te e chi ti paga lo stipendio.
Se siamo arrivati a questa deriva lo si deve proprio ai giornalisti beceri e tifosi, quelli che scrivono ostentando imparzialita' mentre hanno una strategia ben precisa. In questo paese i giornalisti, anzi i giornalai, vanno a braccetto con le dirigenze, scrivendo cio' che fa comodo all'editore, che puntualmente è anche proprietario di asset calcistici, vedi l'impero editoriale di casa agnelli e berlusconi.
Troppo comodo puntare il dito sui calciatori e sui tifosi...la cultura, di qualsiasi tipo, parte dall'alto...non si puo' demandare ai calciatori il compito di essere educatori delle masse.

:oook:

Perfetto.


p.s personalmente non prendo mai troppo sul serio ne quello che leggo ne quello che scrivo, quando parlo di calcio come qualcuno mi ha sottolineato parlo come se facessi parte della squadra per la quale tifo, ma onestamente è un grosso gioco che non ha mai cambiato i miei rapporti con nessuno , anzi non ho neanche mai litigato per una discussione di calcio.

;;)

Notturno
28/02/2012, 10:38
Per quanto mi riguarda sono i motivi
principali che ni hanno fatto allontanare,
ancora adolescente, dal mondo del calcio.

Quali che siano le ragioni sociali lascio ad altri valutarlo;
ma a prescindere da queste, quel gioco, così come
viene idolatrato nel nostro paese, non mi piace più.

O meglio, non mi piace ciò che gli gira intorno, la violenza,
la corruzione, l'astio, il fatto che per molti sia un qualcosa
da coltivare 24 ore su 24, sette giorni su sette... basta.

:sick:

Space-Ace
28/02/2012, 10:47
affermazione che lascia il tempo che trova....:dry::dry::dry::dry::dry:

il calcio non è una scienza esatta e quindi come tale ha differenti punti di vista...
chi per interesse (proprietari,azionisti,dirigenti,staff tecnico e giocatori) personale o più semplicemente per fede (tifosi),tira l'acqua al suo mulino...
i giornalisti poi,non si limitano (tranne qualche raro caso) a fare cronaca...ma bensì discutono,provocano e danno opinioni...chiaro che questo,più di tutto,fà si che si alimenti una sorta di faziosità da parte di chi non è "tutelato" in quel momento.
non si può pensare che un opinione diffusa a mezzo stampa o televisiva,non generi qualche malcontento...il giornalista o opinionista non è mai super-partes,ma col suo pensiero a volte anche involontariamente si schiera.
quindi chi fà questo mestiere e agisce da "pensatore libero" deve prendersi le sue responsabilità e anche la sua dose di critiche (o insulti)...

i tifosi...beh...lo dice la parola stessa: sono tifosi. quindi per loro conta solo la propria di squadra. sennò si definirebbero "sportivi".

winter1969
28/02/2012, 10:53
Sconcerti mai vai affanculo te e chi ti paga lo stipendio.
Se siamo arrivati a questa deriva lo si deve proprio ai giornalisti beceri e tifosi, quelli che scrivono ostentando imparzialita' mentre hanno una strategia ben precisa. In questo paese i giornalisti, anzi i giornalai, vanno a braccetto con le dirigenze, scrivendo cio' che fa comodo all'editore, che puntualmente è anche proprietario di asset calcistici, vedi l'impero editoriale di casa agnelli e berlusconi.
Troppo comodo puntare il dito sui calciatori e sui tifosi...la cultura, di qualsiasi tipo, parte dall'alto...non si puo' demandare ai calciatori il compito di essere educatori delle masse.
Q8

Caronte 74
28/02/2012, 10:54
il calcio è un mondo a se ...o ci sei dentro o ne sei fuori
fin da quando cammino allo stadio con mio nonno a vedere la Lazio dopo ho passato 22 anni in curva nord da due in tribuna tevere.... una vita da ultras mai nascosto dietro un nick name
e ciò che ha rovinato il calcio sono le tv con le loro moviole e movioline gli pseudo opinionisti i giornalisti .......il calcio è 90 min di vera passione di vere emozioni
io credo che due scaramucce sul web non siano nulla paragonate a dichiarazioni ignobili tipo quella della nostra cara Daniela Santanchè dopo la sentenza a spaccarotella (non si merita la s maiuscola)

BUONA GIORNATA A TUTTI

GABRIELE UNO DI NOI

Deluxe81
28/02/2012, 12:21
Sconcerti mai vai affanculo te e chi ti paga lo stipendio.
Se siamo arrivati a questa deriva lo si deve proprio ai giornalisti beceri e tifosi, quelli che scrivono ostentando imparzialita' mentre hanno una strategia ben precisa. In questo paese i giornalisti, anzi i giornalai, vanno a braccetto con le dirigenze, scrivendo cio' che fa comodo all'editore, che puntualmente è anche proprietario di asset calcistici, vedi l'impero editoriale di casa agnelli e berlusconi.
Troppo comodo puntare il dito sui calciatori e sui tifosi...la cultura, di qualsiasi tipo, parte dall'alto...non si puo' demandare ai calciatori il compito di essere educatori delle masse.

Concordo con te... non mi limiterei ai giornali ma estenderei ai media tutti... TV Radio, giornali , riviste...

Anche se in questo caso non vedo tipo tra Agnelli e Berlusconi lo stesso impero mediatico...

mister51
28/02/2012, 12:32
un sincero complimento a tutti gli intervenuti.
Ognuno ha manifestato la propria opinione e personalmente non reputo nessuna di queste sbagliata nell' ottica dei punti di vista soggettivi.
Come ha detto qualcuno "il calcio non è una scienza esatta" e, in questo contesto, tutti i pareri sono "condivisibili"................;)

alessandro2804
28/02/2012, 12:50
i tifosi sono in cerca di uniformità come tutti i movimenti di massa, quando si discute con un tifoso la domanda è : perchè non sei come noi?

come fai a non capire? ti accusano , ti rimproverano , ti ridicolizzano, esattamente come avviene in politica, con le religioni ..
Quando ci sono conflitti d'identità collettiva, l'uomo diventa sempre una bestia.

a Nox: la cultura non parte dall'alto, parte dal basso dall'opinione che ognuno si forma in testa

Medoro
28/02/2012, 19:48
Sconcerti mai vai affanculo te e chi ti paga lo stipendio.
Se siamo arrivati a questa deriva lo si deve proprio ai giornalisti beceri e tifosi, quelli che scrivono ostentando imparzialita' mentre hanno una strategia ben precisa. In questo paese i giornalisti, anzi i giornalai, vanno a braccetto con le dirigenze, scrivendo cio' che fa comodo all'editore, che puntualmente è anche proprietario di asset calcistici, vedi l'impero editoriale di casa agnelli e berlusconi.
Troppo comodo puntare il dito sui calciatori e sui tifosi...la cultura, di qualsiasi tipo, parte dall'alto...non si puo' demandare ai calciatori il compito di essere educatori delle masse.NON CI POSSO CREDERE
Q8 IL MILANISTA

n0x
28/02/2012, 19:50
a Nox: la cultura non parte dall'alto, parte dal basso dall'opinione che ognuno si forma in testa

Guarda, non si nasce imparati...nella formazione della persona conta il tessuto sociale nel quale si cresce, e la cultura è come la pioggia che ti cade sulla testa goccia a goccia. Se cresci a colpi di h.hess e schopenauer avrai un'apertura mentale un filo diversa rispetto al karaoke e il grande fratello. Il discorso è che la gente non sceglie scientemente la spazzatura, ma lo fa perchè gliela propinano a pranzo e cena facendogli credere che c'è solo quella.
Ora se dall'alto di un quitidiano nazionale come tuttosport si titola in questa maniera http://www.calciomercatoweb.it/wp-content/uploads/2012/02/tutt21-211x300.jpg quale messaggio passa agli occhi della gente? Questo è aizzare la folla a casa mia


Concordo con te... non mi limiterei ai giornali ma estenderei ai media tutti... TV Radio, giornali , riviste...

Anche se in questo caso non vedo tipo tra Agnelli e Berlusconi lo stesso impero mediatico...

Non sto a fare a chi ce l'ha piu lungo tra i due, ma mi sembrano tutti dei bei pesi massimi

Ma Fiat è anche editoria e comunicazioni dove è presente con Itedi, cui fa capo La Stampa e Pubblikompass per la pubblicità; e infine nei servizi con la holding Business Solution.

L'attività culturale è invece affidata alla Fondazione Giovanni Agnelli che ospita anche il Centro di studi religiosi dedicato a Edoardo Agnelli, il figlio primogenito dell'Avvocato scomparso tragicamente nel novembre 2000 e alla Fondazione Giovanni e Marella Agnelli che opera attraverso la Pinacoteca del Lingotto. A queste si affianca, poi, Palazzo Grassi a Venezia. La famiglia Agnelli, infine, attraverso la Fiat, in particolare Sicind, possiede il 10,2% di RCS Mediagroup, di cui è primo azionista, che controlla tra l'altro la Rizzoli-Corriere della Sera.

salvo.macca
28/02/2012, 20:56
Proprio pochi giorni fa, in seguito alle becere e inutili polemiche pre e post Juve-Milan, pensavo a quanto negli anni '80 il campionato italiano fosse davvero il più bel campionato del mondo, forse anche il più bello della storia del calcio...
I migliori campioni dell'epoca giocavano tutti qui, il livello era molto alto, lo spettacolo pure. Erano campioni veri i calciatori, i presidenti di allora, c'era una rivalità, anche di parte, ma sempre contenuta nel reciproco rispetto, al massimo c'era scambio di battute ironiche, (come dimenticare i duelli verbali tra Boniperti e Viola, le battute di Agnelli e Prisco) c'erano anche fior di giornalisti come Brera, Tosatti, Beppe Viola, ecc che parlavano solo ed esclusivamente del fatto calcistico. Poi improvvisamente è nato il fenomeno ultras, che purtroppo, per colpa di pochi, è stato interpretato come una cieca e ostinata contrapposizione tra tifoserie ed è degenerato spesso in un fenomeno di violenza...
Comunque tutto il calcio ha poi subito una degenerazione secondo me, a partire dall'avvento delle pay-tv, per non parlare poi della sentenza Bosman (ma che fine ha fatto questo?) che ha trasformato i calciatori in mercenari strapagati che, come avviene attualmente, ricattano annualmente i dirigenti per un'aumento dell'ingaggio (che è già sostanzioso) con il ricatto del trasferimento ad un'altra squadra...
Io tutti questi gran campioni da molti anni non li vedo, molti saranno bravi, ma i veri campioni sono pochi...

Ah! Eccolo (brutta fine...): http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Marc_Bosman

GAVEmarco
28/02/2012, 21:47
Il calcio,per quello che è oggi,non credo si posso più considerarlo uno Sport.

Lo Sport è cultura,etica,unione e fratellanza,il competere nel nome di un "credo" comune e sentirsi uniti per questo una volta finito il momento agonistico. Il calcio non appartiene a tutto ciò da un pezzo perchè è solo più businnes. Perdendo i valori fondamentali dello Sport è caduto in episodi che appartengono al businnes:scommesse,calciopoli,frodi di varia natura...senza considerare la gentaglia che ruota attorno a questa macchina:giornalisti,leccapiedi,procuratori,paytv...

Quando sento Buffon che dice che non spettava a lui dire che il pallone era in rete,provo profonda tristezza per lui e per tutti quelli che la pensano come lui dichiarandosi sportivi perchè non hanno capito cosa sia lo Sport.

Se si smette di considerare il calcio come una disciplina sportiva,tutto quello che accade appare normale come è giusto che sia in ambienti della nostra società culturalmente sterili.

urasch
29/02/2012, 01:56
tifosi?potremmo stare a parlare all'infinito...

Guinness
29/02/2012, 05:44
il tifo è una malattia, e finchè non ti ammali non potrai mai capire cosa significhi tifare veramente...tifare i colori, non i giocatori... tifare per i propri tifosi, non per la squadra, ma per la città...
il senso di appartenenza ad un gruppo è primordiale nell'uomo
in qualsiasi periodo dell'umanità, in qualsiasi ceto sociale, ovunque, l'uomo s'è sempre diviso in gruppi, ed anche nel calcio è così...