degan
06/03/2007, 10:04
Romani, lo dicevo io.......
Orsi gay? Uomini pelosi. Ma strafighi
Vladimir Luxuria
Liberazione 26 marzo 2005
Quanti di voi conoscono l'esistenza degli orsi gay? No, non si tratta di un nuovo caso dopo quello dei pinguini gay indifferenti alle femmine svedesi della loro razza. Questa volta la fauna è umana: si tratta dei "Gay bear", un movimento nato in America negli anni '70 che ha subito messo le radici in Europa, più precisamente in Belgio, con la fondazione del gruppo "Girth and mirth" ovvero "Larghezza e allegria": si tratta infatti di omosessuali caratterizzati dall'essere orgogliosamente pelosi, massicci, con la barba, anche grassi, a volte obesi, spesso non giovanissimi, in genere molto estroversi e amichevoli. Sono il ribaltamento del razzismo estetico, di quel cliché che vorrebbe vincente solo l'iconologia del gay alla Bruce Weber. L'Orso è diverso, è "chubby", paffuto, porta la camicia aperta per far vedere il suo pelame che lava col Coccolino per renderlo più morbido o ci fa la riga in mezzo per renderlo più ordinato. Lo si trova in molti locali gay, in Italia, a ballare ai "Bear party" anche senza camicia con tutte le gibbosità adipose in bella mostra. Mentre l'Homo palestrandum si riproduce solo in branco (se hai un fisico da lanciatore di coriandoli vieni ignorato) l'Orso gay è attratto e attrae i cosiddetti "Chaser", ovvero i "cacciatori", ragazzi giovani e imberbi; proprio il caso di dire che gli opposti si attraggono. La filosofia "ursina" (neologismo del gergo gay) è uguale in tutta la penisola: dal Magnum club del nord al sito "www. portorso. net" del sud: «La bellezza non è una regola, la cultura degli Orsi gay è di affermare con orgoglio di essere diversi tra i diversi e il nostro verso d'intesa è woof!». Dal settembre 2001 tutti gli anni viene organizzato il "Mister bear Italia" l'elezione del più bell'orso italiano, la dimostrazione lampante che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Esistono anche le "Drag bear", ovvero travestiti in carne che non hanno mai dissotterrato l'arma del rasoio.
Orsi gay? Uomini pelosi. Ma strafighi
Vladimir Luxuria
Liberazione 26 marzo 2005
Quanti di voi conoscono l'esistenza degli orsi gay? No, non si tratta di un nuovo caso dopo quello dei pinguini gay indifferenti alle femmine svedesi della loro razza. Questa volta la fauna è umana: si tratta dei "Gay bear", un movimento nato in America negli anni '70 che ha subito messo le radici in Europa, più precisamente in Belgio, con la fondazione del gruppo "Girth and mirth" ovvero "Larghezza e allegria": si tratta infatti di omosessuali caratterizzati dall'essere orgogliosamente pelosi, massicci, con la barba, anche grassi, a volte obesi, spesso non giovanissimi, in genere molto estroversi e amichevoli. Sono il ribaltamento del razzismo estetico, di quel cliché che vorrebbe vincente solo l'iconologia del gay alla Bruce Weber. L'Orso è diverso, è "chubby", paffuto, porta la camicia aperta per far vedere il suo pelame che lava col Coccolino per renderlo più morbido o ci fa la riga in mezzo per renderlo più ordinato. Lo si trova in molti locali gay, in Italia, a ballare ai "Bear party" anche senza camicia con tutte le gibbosità adipose in bella mostra. Mentre l'Homo palestrandum si riproduce solo in branco (se hai un fisico da lanciatore di coriandoli vieni ignorato) l'Orso gay è attratto e attrae i cosiddetti "Chaser", ovvero i "cacciatori", ragazzi giovani e imberbi; proprio il caso di dire che gli opposti si attraggono. La filosofia "ursina" (neologismo del gergo gay) è uguale in tutta la penisola: dal Magnum club del nord al sito "www. portorso. net" del sud: «La bellezza non è una regola, la cultura degli Orsi gay è di affermare con orgoglio di essere diversi tra i diversi e il nostro verso d'intesa è woof!». Dal settembre 2001 tutti gli anni viene organizzato il "Mister bear Italia" l'elezione del più bell'orso italiano, la dimostrazione lampante che non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Esistono anche le "Drag bear", ovvero travestiti in carne che non hanno mai dissotterrato l'arma del rasoio.