maurotrevi
04/07/2012, 18:12
il caldo dell'asfalto distorce l'orizzonte e la nuova tribuna 58 li alle arrabbiate, siamo al Mugello 15 giorni prima della gara della motogp ed ho l'occasione per una comparativa un po' particolare.
2 gsx-r 750 fresche di concessionario, una con le gomme di primo equipaggiamento e la seconda con delle michelin power cup, proveranno ad impensierire la curatissima daytona 675 di Prolive.
la prima moto con cui scendo in pista è la gsx-r gommata bridgeston di primo equipaggiamento, la moto ha meno di 700km.
le pedane sono nella posizione più alta, il resto della moto è originale, niente tubi in treccia o altri accorgimenti.
entro in pista nel turno dei rookie così da non infastidire nessuno ma presto mi accorgo che la moto da tanta confidenza, non faccio in tempo a finire il giro di lancio che già le saponette grattano l'asfalto, il motore spinge proprio bene, certo non gradisce una mercia di troppo ma il range di spinta è comunque ampio e va da circa 10000 giri fino a oltre 15000 senza cali, la rapportatura è sicuramente lunga ma in fondo al rettilineo si usa quasi tutta la sesta con velocità decisamente importanti.
alla prima frenata la preoccupazione è per la forcella di serie, invece si rivela estremamente sostenuta ed efficace, permette di frenare forte e di inserire con i freni in mano con ottime sensazioni.
conoscendo molto bene le versioni precedenti della gsx-r noto subito un grosso cambiamento alla riapertura del gas, l'iniezioni ha perso un po' di dolcezza e precisione ma resta comunque a livelli di eccellenza, mentre la bella sensazione è data dalla nuova distribuzione dei pesi, specialmente alle arrabbiate e dove si percorre tanto con il gas in mano la moto sembra molto più composta e tende meno ad allargare, dando di fatto la possibilità di accelerare prma e riducendo lo sforzo fisico, il tutto non compromette minimamente i cambi di direzione.
le gomme non danno segni di cedimento ma nutro una certa apprensione, meglio non esagerare ed evito di forzare il ritmo, però ci sono un paio di occasioni in cui devo affidarmi all'anteriore con ingressi decisamente impegnativi e la risposta è stata sempre ottima e sorprendente.
la vera delusione arriva dall'impianto frenante che nonostante le pregiate pinze brembo non sembra all'altezza della situazione, fin dai primi giri manca totalmente di mordente e potenza, in più la leva già al massimo della distanza arriva presto a toccare i cavi dell'acceleratore, che poi è il motivo per il quale la gomma anteriore ha dovuto fare gli straordinari.
probabilmente un set di pastiglie più pistaiole o meglio rodate ed un kit di tubi in treccia risolverebbero la situazione ma così com'è è decisamente bocciata per i freni.
il turno successivo mi viene gentilmente concessa una moto particolarmente pregiate, si tratta della Daytona 675 di Prolive che fu già protagonista dell'esordio del marchio inglese nel mondiale superport sotto le chiappe di Mc Coy!
Parliamo di una moto da corsa vera e si vede subito, le forcelle hanno il trattamento dlc nero sugli steli che fanno capire quanta cura sia stata usate nella messa a punto di questo mezzo, il cruscotto racing che dice CIAO ALE GASSSSSSSSSSS quando acccendi la moto, le carene segnate dall'asfalto nascondono tante lavorazioni a mano come il radiatore racing, mentre il motore è di serie ma ha ereditato dalla supersport qualche accorgimento che lo rende brillante, uno su tutti lo splendido scarico in titanio dalle dimensioni inquietanti.
Gia al box provo la posizione, in carena ci si sta bene, il cupolino alto protegge bene la testa, le pedane sono alte i manubri chiusi, il cambio invertito con l'ausilio del taglio elettronico, non vedo l'ora di scendere in pista convinto che sarà una moto difficile da capire e da far andare.
i primi giri li faccio tranquilli con alcuni amici, poi accelero per raggiungerne altri eee cavolo questo motore spinge bene per essere un 600, è bello fluido e lineare, in rettilineo le marce entrano precisissime, la sesta 100 metri prima del traguardo fa capire che le marce sono un po' corte ma il gps segna 250 km/h.
la frenata finalmente degna della S.Donato, potente e modulabile, non è da riferimento ma ce n'è sempre abbastanza e la leva non si allunga nonostante la pompa di serie.
la forcella morbida, è estremamente frenata e sostiene senza problemi il mio peso, in un paio di occasioni verrebbe da mettere alla frusta l'antisaltellamento ma non è ancora il caso. in inserimento è precisa anzi precisissima, mentre nei curvoni lunghi in discesa toglie fiducia un lieve ondeggiamento dell'anteriore, non un grosso problema ma non si capisce più cosa sta succedendo sotto la D211gp, probabilmente qualche piccola correzione del setup risolverebbe la cosa senza problemi.
nei cambi di direzione è maneggevole, ai limiti del nervoso ma la posizione di guida consente di tenere tutto a bada e anche passando nei cordoli alle biondetti la moto non si scompone. in uscita tiene la sua traiettoria ma in questa fase a rendere le cose facili è il motore talmente prevedibile e preciso da far sembrare tutto facile.
diciamo che è stata una sorpresa perchè mi aspettavo dei punti deboli in questa moto che invece non ci sono anzi la potenza non manca e la gestione del gas è veramente precisa e facile, lo dice chiaramente anche il cronometro che dopo 6 giri segna un ottimo 2.10.
il secondo turno non farà altro che confermare le sensazioni avute fino a questo momento, diciamo che senza quell'ondeggiamento in percorrenza la moto sarebbe stata ai limiti della perfezione.
l'ultimo turno si torna in sella ad un altra gsx-r 750 L12, ma a differenza con la precedente questa è equipaggiata con delle michelin power cup.
l'aspetto psicologico è importante e infatti da subito gli inserimenti sono più garibaldini, le pieghe più sostenute e le pedane iniziano a grattare, nonostante questo garantisce gran pieghe e ritmi del tutto onesti, tanto da farmi girare solo un secondo più lento della daytona, il motore si conferma brillante, mentre questa volta sono i freni a comportarsi meglio, la leva non allunga più e anche la potenza frenante sembra un po' meglio, diciamo che ora prende la sufficenza piena se non anche qualche cosa in più.
Le michelin danno una gran precisione in inserimento, nelle percorrenze è più veloce della daytona, peccato che queste gomme dopo 5-6 giri inizino a scivolare abbondantemente anche se del tutto in modo prevedibile, mi fanno capire che è meglio fermarsi un po' prima in questo turno.
in conclusione sono state due belle sorprese ma ho anche la consapevolezza che i mezzi attuali se ben mantenuti sono velocissimi anche senza tante modifiche costose, anche se queste danno tanto gusto indifferentemente dal tempo sul giro, approposito di tempi, non sono certamente da piloti, ma per essere con delle moto non mie sono pienamente soddisfatto, certo è che la sensazione è stata che con la day potessi ancora forzare molto mentre con la gsx-r meno.
in tutta questa considerazione ci mettiamo dentro anche le gomme, se quelle di serie sono state oneste, le michelin sono state ottime, certo che le dunlop D211gp sono un'altra categoria.
2 gsx-r 750 fresche di concessionario, una con le gomme di primo equipaggiamento e la seconda con delle michelin power cup, proveranno ad impensierire la curatissima daytona 675 di Prolive.
la prima moto con cui scendo in pista è la gsx-r gommata bridgeston di primo equipaggiamento, la moto ha meno di 700km.
le pedane sono nella posizione più alta, il resto della moto è originale, niente tubi in treccia o altri accorgimenti.
entro in pista nel turno dei rookie così da non infastidire nessuno ma presto mi accorgo che la moto da tanta confidenza, non faccio in tempo a finire il giro di lancio che già le saponette grattano l'asfalto, il motore spinge proprio bene, certo non gradisce una mercia di troppo ma il range di spinta è comunque ampio e va da circa 10000 giri fino a oltre 15000 senza cali, la rapportatura è sicuramente lunga ma in fondo al rettilineo si usa quasi tutta la sesta con velocità decisamente importanti.
alla prima frenata la preoccupazione è per la forcella di serie, invece si rivela estremamente sostenuta ed efficace, permette di frenare forte e di inserire con i freni in mano con ottime sensazioni.
conoscendo molto bene le versioni precedenti della gsx-r noto subito un grosso cambiamento alla riapertura del gas, l'iniezioni ha perso un po' di dolcezza e precisione ma resta comunque a livelli di eccellenza, mentre la bella sensazione è data dalla nuova distribuzione dei pesi, specialmente alle arrabbiate e dove si percorre tanto con il gas in mano la moto sembra molto più composta e tende meno ad allargare, dando di fatto la possibilità di accelerare prma e riducendo lo sforzo fisico, il tutto non compromette minimamente i cambi di direzione.
le gomme non danno segni di cedimento ma nutro una certa apprensione, meglio non esagerare ed evito di forzare il ritmo, però ci sono un paio di occasioni in cui devo affidarmi all'anteriore con ingressi decisamente impegnativi e la risposta è stata sempre ottima e sorprendente.
la vera delusione arriva dall'impianto frenante che nonostante le pregiate pinze brembo non sembra all'altezza della situazione, fin dai primi giri manca totalmente di mordente e potenza, in più la leva già al massimo della distanza arriva presto a toccare i cavi dell'acceleratore, che poi è il motivo per il quale la gomma anteriore ha dovuto fare gli straordinari.
probabilmente un set di pastiglie più pistaiole o meglio rodate ed un kit di tubi in treccia risolverebbero la situazione ma così com'è è decisamente bocciata per i freni.
il turno successivo mi viene gentilmente concessa una moto particolarmente pregiate, si tratta della Daytona 675 di Prolive che fu già protagonista dell'esordio del marchio inglese nel mondiale superport sotto le chiappe di Mc Coy!
Parliamo di una moto da corsa vera e si vede subito, le forcelle hanno il trattamento dlc nero sugli steli che fanno capire quanta cura sia stata usate nella messa a punto di questo mezzo, il cruscotto racing che dice CIAO ALE GASSSSSSSSSSS quando acccendi la moto, le carene segnate dall'asfalto nascondono tante lavorazioni a mano come il radiatore racing, mentre il motore è di serie ma ha ereditato dalla supersport qualche accorgimento che lo rende brillante, uno su tutti lo splendido scarico in titanio dalle dimensioni inquietanti.
Gia al box provo la posizione, in carena ci si sta bene, il cupolino alto protegge bene la testa, le pedane sono alte i manubri chiusi, il cambio invertito con l'ausilio del taglio elettronico, non vedo l'ora di scendere in pista convinto che sarà una moto difficile da capire e da far andare.
i primi giri li faccio tranquilli con alcuni amici, poi accelero per raggiungerne altri eee cavolo questo motore spinge bene per essere un 600, è bello fluido e lineare, in rettilineo le marce entrano precisissime, la sesta 100 metri prima del traguardo fa capire che le marce sono un po' corte ma il gps segna 250 km/h.
la frenata finalmente degna della S.Donato, potente e modulabile, non è da riferimento ma ce n'è sempre abbastanza e la leva non si allunga nonostante la pompa di serie.
la forcella morbida, è estremamente frenata e sostiene senza problemi il mio peso, in un paio di occasioni verrebbe da mettere alla frusta l'antisaltellamento ma non è ancora il caso. in inserimento è precisa anzi precisissima, mentre nei curvoni lunghi in discesa toglie fiducia un lieve ondeggiamento dell'anteriore, non un grosso problema ma non si capisce più cosa sta succedendo sotto la D211gp, probabilmente qualche piccola correzione del setup risolverebbe la cosa senza problemi.
nei cambi di direzione è maneggevole, ai limiti del nervoso ma la posizione di guida consente di tenere tutto a bada e anche passando nei cordoli alle biondetti la moto non si scompone. in uscita tiene la sua traiettoria ma in questa fase a rendere le cose facili è il motore talmente prevedibile e preciso da far sembrare tutto facile.
diciamo che è stata una sorpresa perchè mi aspettavo dei punti deboli in questa moto che invece non ci sono anzi la potenza non manca e la gestione del gas è veramente precisa e facile, lo dice chiaramente anche il cronometro che dopo 6 giri segna un ottimo 2.10.
il secondo turno non farà altro che confermare le sensazioni avute fino a questo momento, diciamo che senza quell'ondeggiamento in percorrenza la moto sarebbe stata ai limiti della perfezione.
l'ultimo turno si torna in sella ad un altra gsx-r 750 L12, ma a differenza con la precedente questa è equipaggiata con delle michelin power cup.
l'aspetto psicologico è importante e infatti da subito gli inserimenti sono più garibaldini, le pieghe più sostenute e le pedane iniziano a grattare, nonostante questo garantisce gran pieghe e ritmi del tutto onesti, tanto da farmi girare solo un secondo più lento della daytona, il motore si conferma brillante, mentre questa volta sono i freni a comportarsi meglio, la leva non allunga più e anche la potenza frenante sembra un po' meglio, diciamo che ora prende la sufficenza piena se non anche qualche cosa in più.
Le michelin danno una gran precisione in inserimento, nelle percorrenze è più veloce della daytona, peccato che queste gomme dopo 5-6 giri inizino a scivolare abbondantemente anche se del tutto in modo prevedibile, mi fanno capire che è meglio fermarsi un po' prima in questo turno.
in conclusione sono state due belle sorprese ma ho anche la consapevolezza che i mezzi attuali se ben mantenuti sono velocissimi anche senza tante modifiche costose, anche se queste danno tanto gusto indifferentemente dal tempo sul giro, approposito di tempi, non sono certamente da piloti, ma per essere con delle moto non mie sono pienamente soddisfatto, certo è che la sensazione è stata che con la day potessi ancora forzare molto mentre con la gsx-r meno.
in tutta questa considerazione ci mettiamo dentro anche le gomme, se quelle di serie sono state oneste, le michelin sono state ottime, certo che le dunlop D211gp sono un'altra categoria.