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Visualizza Versione Completa : Roberta Benetti scopre le molecole per bloccare la proliferazione dei tumori



natan
03/03/2013, 09:43
Roberta Benetti - Importantissima scoperta scientifica. Individuate le molecole per bloccare i tumori senza chemio e radioterapie.

Roberta Benetti/ La trentasettenne Roberta Benetti, originaria di Monfalcone, insieme al suo staff porta a compimento un'importantissima scoperta scientifica, mirata al blocco della proliferazione delle cellule tumorali. Lo studio portato a termine dalla Benetti è stato realizzato grazie al prezioso contributo dell'AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) ed è stato pubblicato Mercoledi sulla rivista internazionale Cancer Research dell’American Association for Cancer Research,di prestigio mondiale.

Un'importantissima scoperta. Dopo anni di ricerche Roberta Benetti è riuscita ad individuare quelle molecole capaci di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali, aggredendo solo le cellule malate. Dunque potrebbe rappresentare l'alternativa alla chemioterapia e alla radioterapia, in quanto l'organismo si autoproteggerebbe dal cancro con molecole prodotte dall'organismo stesso. Nei prossimi anni questa nuova cura potrebbe definitivamente eliminare le chemio e le radioterapie.

http://www.inmeteo.net/blog/wp-content/uploads/2013/01/Roberta-Benetti.jpg

La facoltà di Medicina dell'Università di Udine, dove la Benetti ha portato a compimento lo studio assieme al suo staff di ricerca (composto da Michele Scarola, Stefan Schoeftner e Claudio Schneider), si espone riguardo la scoperta : "In particolare, la ricerca ha per la prima volta dimostrato che una delle molecole microRna, precisamente la miR-335, è direttamente responsabile nel controllo, della generazione e delle funzioni dell’oncosoppressore Rb, gene coinvolto nella protezione dello sviluppo dei tumori. Inoltre, nello studio si evince che l’espressione della miR-335 influisce in modo diretto nel bilanciare il delicato equilibrio di protezione contro lo sviluppo tumorale, perché intacca attraverso l’indiretta influenza anche sull’oncosoppressore p53, gli effetti di due fondamentali proteine note per essere deregolate nella genesi dei tumori".

commissarioBetti
03/03/2013, 09:47
altro che impiegare soldi nella ricerca degli armamenti! brava!

diegoz
03/03/2013, 09:54
Grande scoperta!
un altro passo verso la prevenzione di questa orribile piaga...

dan03
03/03/2013, 09:54
Ho letto la notizia in rete tempo fa.
Mi auguro che ci sia attenzione e sviluppo da parte della comunità scientifica per ridurre e vincere questo male mondiale.
Anche perchè le cure che ci sono portano a effetti collaterali devastanti al fisico.
Come detto sopra invece di investire soldi nella ricerca di uccidere è auspicabile che i Paesi investano su ricerche per vivere.
Brava e avanti così.

giumara
03/03/2013, 10:11
Brava! La speranza del secolo!

diego84
03/03/2013, 10:22
queste sì che sono belle notizie!

Stinit
03/03/2013, 10:31
Grandissima:oook:

manu for rent
03/03/2013, 10:46
direi che ci siano tutti i presupposti per distruggere i risultati e rinchiudere lei e il suo staff in un manicomio

urasch
03/03/2013, 11:03
ogni tanto belle cose.....

8e65
03/03/2013, 11:10
Bella notizia,ottimo............da premio Nobel

Gunslinger
03/03/2013, 12:00
Se fossi un ricercatore e trovassi una tecnica per curare un grande male, la prima cosa che farei sarebbe mettere al sicuro tutti i dati/ricerche in nascondigli in giro per il mondo, con lancio programmato su internet in caso mi succedesse qualcosa...

sarò un malpensante ma non mi stupirei di niente in questi casi!

GAVEmarco
03/03/2013, 12:02
:supremo:

diegoz
03/03/2013, 12:14
:supremo:

Quoto

Un plauso a lei è al suo staff!

Antonio66
03/03/2013, 12:23
direi che ci siano tutti i presupposti per distruggere i risultati e rinchiudere lei e il suo staff in un manicomio

Considerando le perdite economiche a cui andranno incontro le case farmaceutiche per la futura e probabile mancata vendita dei farmaci ed attrezzature medicali, non escludo che l'iter, prima che arrivi ad essere una cura riconosciuta ed uffuciale, sarà molto lungo.
Considerati gli anni di sperimentazione su cavie animali (da 2 a 4 se non erro) e poi un ulteriore periodo di test su cavie volontarie umane ( credo altri due anni), non escludo che prima che sia riconosciuta ufficialmente passeranno dai 5 agli 8 anni.

Ma a prescindere...

complimenti

armageddon
03/03/2013, 12:53
adesso mi aspetto che i fondi per la ricerca siano finalmente dirottati dove servono: sui danni provocati dall'innaffiamento eccessivo del ficus benjamin.

oscar diamante
03/03/2013, 13:39
Finalmente una buona notizia. una scoperta importantissima fatta da una ricercatrice italiana in ITALIA.

wailingmongi
03/03/2013, 15:08
Ottimo :oook:

niconino
03/03/2013, 15:55
speriamo in bene ,sopratutto che non ci sia gente che voglia lucrare su questa spendida scoperta:oook:

winter1969
03/03/2013, 15:59
Spero tanto che questo sia un passo decisivo per trovare una cura valida

Antonio66
03/03/2013, 16:12
speriamo in bene ,sopratutto che non ci sia gente che voglia lucrare su questa splendida scoperta :oook:




Vana speranza...

gc57
03/03/2013, 17:17
Un'altra Eccellenza italiana..:bravissimo_::supremo:

ciccio75
03/03/2013, 17:25
E' una notizia che in sè racchiude così tante belle cose che non mi sembrano vere.
Speriamo bene.Si liberrerebbe l'umanità da un incubo:(
Intanto complimenti.

diegoz
03/03/2013, 19:17
Un'altra Eccellenza italiana..:bravissimo_::supremo:

QUOTO!!!!!!!!!!!!
Troppo spesso spariamo a zero sui problemi della nostra nazione,ma nella ricerca non ci batte nessuno,come in molte altre cose;)

oldbonnie
03/03/2013, 19:31
Grandi i nostri ricercatori....più se ne parla e meglio è....:oook:


http://www.forumtriumphchepassione.com/forum/il-bar-di-triumphchepassione/225645-i-nostri-ricercatori.html

Jojo
03/03/2013, 19:54
Spero con tutto il cuore che si avveri il sogno di sconfiggere la malattia del secolo, multiforme e terribile veicolo di morte.
Mi spiace leggere, in affianco alla notizia, i soliti commenti inutili. La ricerca non puo' prescindere dagli interessi economici nel mondo reale.
Ci saranno aziende che pubblicheranno articoli scientifici a favore delle tecniche tradizionali, sicuramente ci saranno aziende interessate ad investire nelle nuove tecnologie. Noi avremo la possibilità di informarci ed andare da chi offrirà la cura migliore. Abbiamo i mezzi per farlo.

Odysseo
03/03/2013, 20:18
una mente italiana, una struttura italiana, uno studio di livello mondiale.
se destinassimo più risorse alla ricerca....

eusebius
03/03/2013, 20:33
La notizia è positiva e interessante!

C'è da sperare che possa concretizzarsi in tempi "ragionevoli" in cure utilizzabili sui pazienti

albizo74
04/03/2013, 01:06
Spero con tutto il cuore che si avveri il sogno di sconfiggere la malattia del secolo, multiforme e terribile veicolo di morte.
Mi spiace leggere, in affianco alla notizia, i soliti commenti inutili. La ricerca non puo' prescindere dagli interessi economici nel mondo reale.
Ci saranno aziende che pubblicheranno articoli scientifici a favore delle tecniche tradizionali, sicuramente ci saranno aziende interessate ad investire nelle nuove tecnologie. Noi avremo la possibilità di informarci ed andare da chi offrirà la cura migliore. Abbiamo i mezzi per farlo.

Concordo. Personalmente trovo del tutto lecito che chi decide di investire in una nuova tecnologia o in una nuova cura si aspetti un ritorno economico. Certamente dev'esserci una misura, e la cosa non dovrebbe poi tradursi in farmaci dal costo proibitivo.



Considerando le perdite economiche a cui andranno incontro le case farmaceutiche per la futura e probabile mancata vendita dei farmaci ed attrezzature medicali, non escludo che l'iter, prima che arrivi ad essere una cura riconosciuta ed uffuciale, sarà molto lungo.
Considerati gli anni di sperimentazione su cavie animali (da 2 a 4 se non erro) e poi un ulteriore periodo di test su cavie volontarie umane ( credo altri due anni), non escludo che prima che sia riconosciuta ufficialmente passeranno dai 5 agli 8 anni.

Ma a prescindere...

complimenti

Mi permetto di fare l'avvocato del diavolo. La sperimentazione prima su cavie animali e poi su volontari umani serve (o dovrebbe servire) a far si' che i farmaci che arrivano al bancone del farmacista siano testati e ragionevolmente sicuri. E questo purtroppo richiede degli anni, perche' spesso occore del tempo per valutare il manifestarsi di effetti indesiderati. Piuttosto, molti casini sono successi quando certi farmaci sono stati introdotti sul mercato con troppa leggerezza, magari per battere sul tempo la concorrenza.

Aggiungo, e qui mi rifaccio al commento di Jojo, che quando questa ricerca portera' davvero dei risultati utilizzabili (speriamo il prima possibile), saranno quelle stesse case farmaceutiche a investire proprio perche' avranno capito in quale direzione avra' preso a soffiare il vento.

Lo scrofo
04/03/2013, 06:46
finora tutto quello che ho letto e visto sono solo studi... ma nessuna applicazione valida... Speriamo..

maurotrevi
04/03/2013, 07:06
vi invito a leggere questa lettera scritta dalla ricercatrice stessa
Intervento di Roberta Benetti in relazione alla sua ricerca sui tumori (http://polisemantica.blogspot.it/2013/02/intervento-di-roberta-benetti-in.html)
Gent.mo Prof. ,
grazie per la mail che mi ha scritto. Le notizie che girano in internet recentemente (ma che in realtà fanno riferimento ad una pubblicazione del 2010) si sono amplificate con un sensazionalismo giornalistico incontrollabile che in primis non garantisce il rispetto ai pazienti colpiti da questa terribile malattia.

In termini di applicabilità terapeutica lo studio sul miR-335 è ancora molto lontano dalla clinica e nessuno di noi ricercatori si è mai
permesso di affermare che possa SOSTITUIRE la chemioterapia.

I passi per valutare i suoi effetti sono davvero lunghi e li stiamo ora studiando sperimentalmente anche sul topo. Certo, abbiamo dato seguito alle scoperte del 2010, approfondendo anche il suo ruolo nelle cellule staminali e pubblicando un recentissimo paper in cui troviamo assiociata a questo miRNA una nuova pathway che sembra anche attiva al momento soprattutto nei tumori di origine germinale. Speriamo davvero di continuare nella direzione giusta ma non siamo assolutamente arrivati al punto di poter promettere nulla.

Un aspetto critico per i tumori è al momento la loro classificazione e l'identificazione attraverso biomarcatori specifici dei casi a elevato rischio, requisito fondamentale questo per poter migliorare le strategie di cura e per guidare le scelte terapeutiche. Il nostro lavoro cerca di fornire un contributo di base proprio in questo ambito. Noi stiamo cercando di chiarire l'importanza di determinati componenti molecolari, per capire (in ottica ambiziosa) se essi possano risultare associati all'andamento della malattia e, quindi, per poter fornire interessanti futuri bersagli terapeutici.

Come certo capirà, vogliamo dare speranza alla gente (e per questo le forze di tutti noi ricercatori, di cui la mia è parte milionesima, sono sempre unite e stimolate) ma anche assolutamente evitare false illusioni.

La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire e La prego lladove possibile di contribuire a questo chiarimento.

Cordiali saluti

Lo scrofo
04/03/2013, 07:15
come immaginavo.

Jojo
04/03/2013, 07:23
cvd.

Comunque, significa che la via è tracciata e che ora bisogna capirne di più.
Esistono già terapie alternative alla radioterapia (non alla chemio): è la protonterapia. Stesso concetto della radioterapia, ma invece di irradiare intere zone di tessuto, si lavora sulle singole cellule tumorali bombardandole di protoni e destabilizzandole. Quindi maggior efficiacia. Credo 3 centri in Italia, io conosco Trento che ha avviato da qualche mese le procedure (lunghe) per la certificazione.

jamex
04/03/2013, 07:53
Mi auguro che a questa affascinate e stupefacente scoperta sia dato supporto e che sia aiutata il più possibile....

ma le case farmaceutiche....una delle lobby peggiori al mondo.....mi fanno paura

Gnolo
04/03/2013, 07:55
bella storia :oook:

giulio
04/03/2013, 08:15
questa è una bellissima notizia

marco.bus
04/03/2013, 08:21
belle queste news...

giulio
04/03/2013, 08:24
fuggono un sacco di cervelli dall'Italia ma per fortuna qualche cervello buono resta nel nostro paese.

natan
04/03/2013, 16:22
vi invito a leggere questa lettera scritta dalla ricercatrice stessa
Intervento di Roberta Benetti in relazione alla sua ricerca sui tumori (http://polisemantica.blogspot.it/2013/02/intervento-di-roberta-benetti-in.html)
Gent.mo Prof. ,
grazie per la mail che mi ha scritto. Le notizie che girano in internet recentemente (ma che in realtà fanno riferimento ad una pubblicazione del 2010) si sono amplificate con un sensazionalismo giornalistico incontrollabile che in primis non garantisce il rispetto ai pazienti colpiti da questa terribile malattia.

In termini di applicabilità terapeutica lo studio sul miR-335 è ancora molto lontano dalla clinica e nessuno di noi ricercatori si è mai
permesso di affermare che possa SOSTITUIRE la chemioterapia.

I passi per valutare i suoi effetti sono davvero lunghi e li stiamo ora studiando sperimentalmente anche sul topo. Certo, abbiamo dato seguito alle scoperte del 2010, approfondendo anche il suo ruolo nelle cellule staminali e pubblicando un recentissimo paper in cui troviamo assiociata a questo miRNA una nuova pathway che sembra anche attiva al momento soprattutto nei tumori di origine germinale. Speriamo davvero di continuare nella direzione giusta ma non siamo assolutamente arrivati al punto di poter promettere nulla.

Un aspetto critico per i tumori è al momento la loro classificazione e l'identificazione attraverso biomarcatori specifici dei casi a elevato rischio, requisito fondamentale questo per poter migliorare le strategie di cura e per guidare le scelte terapeutiche. Il nostro lavoro cerca di fornire un contributo di base proprio in questo ambito. Noi stiamo cercando di chiarire l'importanza di determinati componenti molecolari, per capire (in ottica ambiziosa) se essi possano risultare associati all'andamento della malattia e, quindi, per poter fornire interessanti futuri bersagli terapeutici.

Come certo capirà, vogliamo dare speranza alla gente (e per questo le forze di tutti noi ricercatori, di cui la mia è parte milionesima, sono sempre unite e stimolate) ma anche assolutamente evitare false illusioni.

La ringrazio per avermi dato la possibilità di chiarire e La prego lladove possibile di contribuire a questo chiarimento.

Cordiali saluti

Le notizie corrono e la rete spesso non tiene in debita considerazione l'efficacia di un tam tam o il volere di chi sta lavorando su un progetto ambizioso ... rimango comunque del parere che in questo caso, al di là del volere della ricercatrice, l'importanza di tale notizia sta proprio nel valorizzare la ricerca e chi potrebbe decidere di far parte della schiera delle persone che a questa ricerca da il suo contributo.

Se attraverso il mio lavoro scopro qualche cosa di fondamentale per l'umanità non avrei comunque il diritto di decidere se questo andrà trasmesso o meno ... e per quanto ritenga importante il passaggio chiarificatore sull'insicurezza che questa scoperta possa o meno sostituirsi alla chemio o alla radio, posso dire che avere certe notizie fa bene.

ps: illudersi che un giorno una persona colpita da tumore possa arrivare a dire: ho un cancro, mi hanno dato una cura in pastiglie per 3 settimane e poi tutto a posto ... é un illusione che aiuta a vivere ma anche a dar man forte al mondo dei ricercatori ... poi di illusioni ne abbiamo e ce ne vendono a dozzine ... e se ne sono sentite parecchio durante questi ultimi tempi di campagna elettorale, non starei a preoccuparmi più di tanto di questo genere di illusioni, sinceramente! ;)

2speed3
04/03/2013, 19:29
se non porterà soldi alle case farmaceutiche non ne beneficeremo MAI probabilmente.
Onore al merito, una delle poche cose positive che possono uscire da questo paese in questo periodo!

Antonio66
04/03/2013, 20:49
Spero con tutto il cuore che si avveri il sogno di sconfiggere la malattia del secolo, multiforme e terribile veicolo di morte.
Mi spiace leggere, in affianco alla notizia, i soliti commenti inutili. La ricerca non puo' prescindere dagli interessi economici nel mondo reale.
Ci saranno aziende che pubblicheranno articoli scientifici a favore delle tecniche tradizionali, sicuramente ci saranno aziende interessate ad investire nelle nuove tecnologie. Noi avremo la possibilità di informarci ed andare da chi offrirà la cura migliore. Abbiamo i mezzi per farlo.


Concordo. Personalmente trovo del tutto lecito che chi decide di investire in una nuova tecnologia o in una nuova cura si aspetti un ritorno economico. Certamente dev'esserci una misura, e la cosa non dovrebbe poi tradursi in farmaci dal costo proibitivo.


Sono perfettamente daccordo con voi, nel senso che se si riesce ad ottenere dei risultati, questi arrivano anche grazie ai soldi che qualcuno ha messo a disposizione per la ricerca. Capisco che chi ha anticipato centinaia di migliaia di euro, o forse anche milioni di euro, possa voler rientrare delle spese sostenute, e lo trovo anche lecito. Il ricercatore probabilmente (se gli va bene) riceverà una borsa "premio" di qalche decina di migliaia di euro, ma non sarà cmq in grado di produrre il fermaco.
A questo punto entrano in gioco le case farmaceutiche che, a fronte di un esborso iniziale per l'acquisizione dei dati delle ricerche, studiano, producono e brevettano il farmaco e le eventuali varianti, mettendo veti alla produzione mondiale, anche in stati dove spesso non si hanno i soldi per cibare la popolazione e si muore anche per una semplice dissenteria.
Vedi quello che successe qualche anno fa per il farmaco contro l'AIDS. Alcuni stati africani dove la popolazione già moriva di fame, furono multati e gli fu vietata la produzione in proprio del farmaco proprio perchè coperto dai diritti di produzione.
Questa, secondo me, è una pura e bieca speculazione ai danni di popolazione già ridotte in miseria. IMHO







Considerando le perdite economiche a cui andranno incontro le case farmaceutiche per la futura e probabile mancata vendita dei farmaci ed attrezzature medicali, non escludo che l'iter, prima che arrivi ad essere una cura riconosciuta ed uffuciale, sarà molto lungo.
Considerati gli anni di sperimentazione su cavie animali (da 2 a 4 se non erro) e poi un ulteriore periodo di test su cavie volontarie umane ( credo altri due anni), non escludo che prima che sia riconosciuta ufficialmente passeranno dai 5 agli 8 anni.

Ma a prescindere...

complimenti


Mi permetto di fare l'avvocato del diavolo. La sperimentazione prima su cavie animali e poi su volontari umani serve (o dovrebbe servire) a far si' che i farmaci che arrivano al bancone del farmacista siano testati e ragionevolmente sicuri. E questo purtroppo richiede degli anni, perche' spesso occore del tempo per valutare il manifestarsi di effetti indesiderati. Piuttosto, molti casini sono successi quando certi farmaci sono stati introdotti sul mercato con troppa leggerezza, magari per battere sul tempo la concorrenza.

Aggiungo, e qui mi rifaccio al commento di Jojo, che quando questa ricerca portera' davvero dei risultati utilizzabili (speriamo il prima possibile), saranno quelle stesse case farmaceutiche a investire proprio perche' avranno capito in quale direzione avra' preso a soffiare il vento.



So benissimo che la ricerca e la sperimentazione sono necessarie, ma se è vero che alcuni farmaci sono stati introdotti sul mercato con troppa leggerezza, altri sono rimasti nei cassetti delle case farmaceutiche in attesa che scadessero i diritti per il farmaco precedentemente utilizzato, in modo tale da evitere che il nuovo e "migliore" farmaco andasse a ridurre gli introiti del vecchio e protrarre nel tempo i guadagni. In pratica guardano prima "da che parte tira il vento".

Non da meno il fatto che spesso la sperimentazione sui topi non sempre da buoni risultati, almeno in altri campi.

CITAZIONE
Mi chiamo Susanna Penco, ho 49 anni, vivo a Genova e da 16 anni sono affetta da sclerosi multipla. Sono biologa e lavoro come ricercatrice all’Università di Genova.
...si riesce a far tornare quasi normali i topi, fatti ammalare artificialmente (nessun animale al mondo, a parte l’uomo, si ammala di sclerosi multipla!) con varie terapie, che poi si rivelano, il più delle volte, o inutili per la nostra specie, oppure ci scappa addirittura il morto, come del resto per altri farmaci, altre malattie, ma stessi metodi di ricerca (animali).

Link all'articolo
Biologa e con la sclerosi multipla: “Ecco perché dico no alla vivisezione” - Vanna Brocca - Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/27/biologa-e-con-sclerosi-multipla-ecco-perche-dico-no-alla-vivisezione/308269/)





Ovviamente non è mia intenzione fare polemica con nessuno, è solo il mio pensiero... :wink_:

frankiebali
05/03/2013, 08:30
Una notizia meravigliosa.

maurizio-65
05/03/2013, 14:57
bellissima notizia