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giulianaspeed
10/05/2013, 16:41
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/603653_461623573916420_1184389460_n.jpg

vi auguro una buona serata con questa chicca....:biggrin3: a me oggi ha fatto tanto riflettere...anche se di norma non mi lascio mai abbattere da nulla...e soprattutto non permetto a niente ed a nessuno di farmi scoraggiare.... son sempre stata combattiva e forte.... certo i momenti brutti arrivano per tutti...ma ho sempre pensato che dopo la tempesta arrva il sereno...e piu' è forte e burrascosa la tempesta , piu' saremo in grado di godere poi al meglio del sole che prima o poi spuntera'..spunta sempre :oook:

buon we dalla sicilia..piena di sole :w00t: ...abbiate pazienza amici del nord...a breve arrivera' anche da voi :laugh2::laugh2::laugh2:

Medoro
10/05/2013, 16:44
un tizio entra in un bar con una merda gigante in mano e dice ai clienti guarda te cosa stavo per pestare,quel tizio non sei sicuramente tu ne fabio volo

rori
10/05/2013, 16:46
Fabio Volo nòooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!:incaz:

giulianaspeed
10/05/2013, 16:47
pussate via..... :dry:
era un post di riflessione....

rori
10/05/2013, 16:51
Scatologico. :lingua:

nikita67
10/05/2013, 16:53
Fabio Volo gran paraculo ....... ho sempre la sensazione che gliele scrivano le cose .......... cioè che non sia farina del suo sacco ma di qualcun altro ........ magari mi sbaglio ........
per restare on topic .......... una merda meglio pestarla che mangiarla ...........

@ Giuliana queste cosine qui incomincia a dirle alla tua dolce ospite :wub: ........ meglio prevenire che curare :oook:

rori
10/05/2013, 16:57
Fabio Volo gran paraculo ....... ho sempre la sensazione che gliele scrivano le cose .......... cioè che non sia farina del suo sacco ma di qualcun altro ........ magari mi sbaglio ........
per restare on topic .......... una merda meglio pestarla che mangiarla ...........

@ Giuliana queste cosine qui incomincia a dirle alla tua dolce ospite :wub: ........ meglio prevenire che curare :oook:


:blink: che volo è un paraculo ?:blink:

giulianaspeed
10/05/2013, 16:57
lo so che Fabio volo è odioso...sta sulla minchiolina anche a me :biggrin3: ma come facevo a tagliare la foto????:sad:




per restare on topic .......... una merda meglio pestarla che mangiarla ...........

@ Giuliana queste cosine qui incomincia a dirle alla tua dolce ospite :wub: ........ meglio prevenire che curare :oook:
ah si...questo è sicuro...le insegnero' tante cosucce sugli uomini :biggrin3:...ma anche tanto sugli animali :lingua: ma anche tanto sulla vita ....speramndo che da me possa prendere proprio il come è meglio affrontarla.... :oook: augurandoci che il mondo migliori un pochetto di piu'....

roberto70
10/05/2013, 17:06
sempre colpa di chi porta in giro il cane e lo fa scacazzare a destra e manca......

giulianaspeed
10/05/2013, 17:09
sempre colpa di chi porta in giro il cane e lo fa scacazzare a destra e manca......
minchia....ma nessuno riflette sul vero senso del topic? :cry:

nemmeno tu roby...che delusioneeeeeeeeeee:cry:

roberto70
10/05/2013, 17:11
minchia....ma nessuno riflette sul vero senso del topic? :cry:

nemmeno tu roby...che delusioneeeeeeeeeee:cry:

purtroppo non ho una considerazione di fabio volo tale da farmi riflettere sulle sue frasi.....:cry:

gixxer73
10/05/2013, 17:13
buon we dalla sicilia..piena di sole :w00t: ...abbiate pazienza amici del nord...a breve arrivera' anche da voi :laugh2::laugh2::laugh2:

ha ha ha , non fà molto ridere , onestamente.. :dry:

quì danno tempo di cacca per il 4° weekend consecutivo .. :cry:

giulianaspeed
10/05/2013, 17:15
uffaaaaaaaaa.......qualcuno mi tolga fabio minchia dalla foto cosi' da ripubblicarla....please

rookie
10/05/2013, 17:15
minchia....ma nessuno riflette sul vero senso del topic? :cry:

nemmeno tu roby...che delusioneeeeeeeeeee:cry:

minchia Giuliana, stiamo ancora riflettendo su quella della madre del gatto... dacci tempo cribbio

Medoro
10/05/2013, 17:17
giuly è un 3d di merda stop,non c'è nulla su cui riflettere
vuoi riflettere dammi la definizione di vita

urasch
10/05/2013, 17:18
porta fortuna

giulianaspeed
10/05/2013, 17:21
minchia Giuliana, stiamo ancora riflettendo su quella della madre del gatto... dacci tempo cribbio
:laugh2:

giuly è un 3d di merda stop,non c'è nulla su cui riflettere
vuoi riflettere dammi la definizione di vita
:ph34r:

porta fortuna
finalmente uno che non nomina fabio volo :w00t:

mic56
10/05/2013, 17:23
Rifletto.

giulianaspeed
10/05/2013, 17:25
Rifletto.

non ti sforzar troppo che rischi di cacare (per rimanere on topic ) :laugh2: ops...mi dimentico che sono femminuccia :ph34r:

HAL9000
10/05/2013, 17:25
.......
certo i momenti brutti arrivano per tutti...ma ho sempre pensato che dopo la tempesta arrva il sereno...e piu' è forte e burrascosa la tempesta , piu' saremo in grado di godere poi al meglio del sole che prima o poi spuntera'..spunta sempre :oook:
.......


http://www.youtube.com/watch?v=ICSEjXdwcc8

Medoro
10/05/2013, 17:30
:laugh2:

:ph34r:

finalmente uno che non nomina fabio volo :w00t:volevi riflettere,rifletti e dammi una definizione

Venanzio
10/05/2013, 17:31
pestare una merda porta fortuna :)

Cino
10/05/2013, 17:33
Finché si tratta di merda può andar bene ma attenzione ai tombini...

Medoro
10/05/2013, 17:34
Finché si tratta di merda può andar bene ma attenzione ai tombini...perchè se pesti un tombino cosa succede????:blink:

Cino
10/05/2013, 17:37
perchè se pesti un tombino cosa succede????:blink:

Il tombino senza tombino:biggrin3:

winter1969
10/05/2013, 17:42
Si può postare gangna............rifletto meglio

Shining
10/05/2013, 17:51
mah

Dennis
10/05/2013, 17:58
se finisci di riflettere prima del tempo, pensa a quest'altra massima:

chi somenta li spi' non pole ji scarzi

mic56
10/05/2013, 18:19
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/603653_461623573916420_1184389460_n.jpg

vi auguro una buona serata con questa chicca....:biggrin3: a me oggi ha fatto tanto riflettere...anche se di norma non mi lascio mai abbattere da nulla...e soprattutto non permetto a niente ed a nessuno di farmi scoraggiare.... son sempre stata combattiva e forte.... certo i momenti brutti arrivano per tutti...ma ho sempre pensato che dopo la tempesta arrva il sereno...e piu' è forte e burrascosa la tempesta , piu' saremo in grado di godere poi al meglio del sole che prima o poi spuntera'..spunta sempre :oook:

buon we dalla sicilia..piena di sole :w00t: ...abbiate pazienza amici del nord...a breve arrivera' anche da voi :laugh2::laugh2::laugh2:

Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.

Medoro
10/05/2013, 18:21
Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.mi hai messo paura:cry:

rori
10/05/2013, 18:29
Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.

E con questo Mic pensiero si può tranquillamente chiudere:w00t:

bessol
10/05/2013, 18:37
Questa citazione a me fa' soprattutto ridere...sembra fantozziana!:laugh2:
Ammetto di essere prevenuto su Volo, anche per me è un gran paraculo ma magari mi sbaglio....:dry:
In ogni caso se mi dovesse accadere una cosa del genere mi rovinerebbe non solo la giornata ma la settimana intera!:incaz:
Considerazioni esistenziali da un contesto del genere faccio fatica ad estrinsecarle....chiedo venia...:dubbio:

ivanbdp
10/05/2013, 18:40
Si si Giuliana, ho capito benissimo il senso... Se vuoi guardare il cielo é meglio che ti fermi... :) :) :)

commissarioBetti
10/05/2013, 18:45
Se pesti una merda, l'importante e' non calzare sandali

rori
10/05/2013, 18:54
Se pesti una merda, l'importante e' non calzare sandali
Pensa che qualcuno li USA per andare in Bonnie :dubbio:

commissarioBetti
10/05/2013, 19:02
Cerco di evitare di cacare sulle pedane

IACH
10/05/2013, 19:27
non riesco a pensare a nulla di più solo al mondo di uno stronzo di cane sul marciapiede.

quando capita mio malgrado di fornirgli compagnia con la suola di una scarpa, guardo allo spigolo del marciapiede e confido sull'effetto spatola.

sempre che uno non abbia gli scarponi col vibram a carro armato o le scarpe del tennis, in quei casi ci vuole un robo tipo lo stecco del ghiacciolo ad esempio.....ed è un lavoro di fino, quello da fare.

al cielo salgono parole irripetibili in tali occasioni, che dopo non ci ho il coraggio a guardare all'insù .......... e anche di girare l'angolo, che magari trovo il cane ed il padrone stecchiti da tutti i cancheri che gli ho mandato...........

rori
10/05/2013, 19:36
Quando posta Giuliana si finisce sempre a parlare di animali:
:lingua:

bessol
10/05/2013, 19:57
non riesco a pensare a nulla di più solo al mondo di uno stronzo di cane sul marciapiede.

quando capita mio malgrado di fornirgli compagnia con la suola di una scarpa, guardo allo spigolo del marciapiede e confido sull'effetto spatola.

sempre che uno non abbia gli scarponi col vibram a carro armato o le scarpe del tennis, in quei casi ci vuole un robo tipo lo stecco del ghiacciolo ad esempio.....ed è un lavoro di fino, quello da fare.

al cielo salgono parole irripetibili in tali occasioni, che dopo non ci ho il coraggio a guardare all'insù .......... e anche di girare l'angolo, che magari trovo il cane ed il padrone stecchiti da tutti i cancheri che gli ho mandato...........

Rileggiti bene la citazione...non sta scritto da nessuna parte che debba essere per forza "merda di cane"......:senzaundente:

onlystreet
10/05/2013, 20:01
illumino d'immenso.

IACH
10/05/2013, 20:01
Rileggiti bene la citazione...non sta scritto da nessuna parte che debba essere per forza "merda di cane"......:senzaundente:

hai ragione...........potrebbe essere merda di cristiano.

ma dove minchia vive Fabio Volo, che cagano per la strada :blink:


illumino d'immenso.

se pesti una merda ? caspita....io mi incazzo come una pantera :dry:

rori
10/05/2013, 20:04
hai ragione...........potrebbe essere merda di cristiano.

ma dove minchia vive Fabio Volo, che cagano per la strada :blink:



se pesti una merda ? caspita....io mi incazzo come una pantera :dry:

È lui che fa questo effetto !!!:lingua:

IACH
10/05/2013, 20:11
È lui che fa questo effetto !!!:lingua:

:ph34r:

117215

rori
10/05/2013, 20:13
:madoo::madoo::madoo::madoo::madoo::madoo:

Lo confermo che si va a finire tra le bestie !:cry:

IACH
10/05/2013, 20:15
:madoo::madoo::madoo::madoo::madoo::madoo:

tira via la mano, che rischi di pestare una merda :dry:

rori
10/05/2013, 20:17
tira via la mano, che rischi di pestare una merda :dry:

Il Volo è a terra ?:cool:

Odysseo
10/05/2013, 21:02
Cerco di evitare di cacare sulle pedane


degna di Bukowski.

:dry:


Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.

il maestro di Aikido ci insegnava ad essere tutt'uno con l'avversario. pensare con lui, diventare lui, separarsi da lui, tornare se stesso, più forte.
in sintesi, se pesto una merda, divento una merda. divento più forte solo se poi mi pulisco bene.

sagyttar
10/05/2013, 21:16
Giuliana, da Settembre in poi ti renderai conto quali incredibili capacità abbiano i neonati di produrre merda a livello industriale.

Certo, leggere Fabio Volo ....................... :nonono::nonono::nonono::nonono::nonono::nonono:

Leto
10/05/2013, 23:17
Fabio Volo... tanto fumo poco arrosto

nikita67
11/05/2013, 07:58
Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.
:bravissimo_:......... io anche il tacco ..........
diretto,chiaro,conciso .........complimenti !

Pigi_102
11/05/2013, 08:39
117243

Purtroppo la modifica e' arrivata in ritardo, ma devo dire che la frase mi ha fatto riflettere.

Purtroppo pero' in questo periodo ci si sente come se il marciapiede fosse pieno di merde, e si fa fatica ad essere ottimisti.

Speriamo solo che si possa tornare a guardare il cielo nel piu' breve tempo possibile.

Giuliana, non starli a sentire "quegl'altri". Sono poveri di spirito, ed invidiosi ;)


Pigi

giulianaspeed
11/05/2013, 12:43
Giuliana, da Settembre in poi ti renderai conto quali incredibili capacità abbiano i neonati di produrre merda a livello industriale.

:ph34r::biggrin3:

Vogliamo riflettere seriamente?
Proviamoci.
Il cielo, il gabbiano, la rondine, il vento, il tramonto, l'alba, la corsa di due innamorati su una spiaggia, un cucciolo...quante volte abbiamo visto queste immagini in poster dai colori tenui o sgargianti, in bar dall'arredamento di dubbio gusto, un pò teutonico e un pò kitch, o in qualche cameretta di adolescente romantico?
Basta melassa... di cui non abbiamo bisogno.
E invece la merda di un cane, col suo dirompente inno alla vita, con la sua prepotente violenza, col tuo farti sentire precario in questo mondo a causa dell'inevitabile slittamento della suola della scarpa, col suo costringerti all'interrogarti sulla tua essenza, cosi simile all'escremento appena calpestato...pensieri che turbinano nel cervello.
No, io quando pesto una merda non guardo il cielo, guardo la suola.


Questa citazione a me fa' soprattutto ridere...sembra fantozziana!:laugh2:
Ammetto di essere prevenuto su Volo, anche per me è un gran paraculo ma magari mi sbaglio....:dry:
In ogni caso se mi dovesse accadere una cosa del genere mi rovinerebbe non solo la giornata ma la settimana intera!:incaz:
Considerazioni esistenziali da un contesto del genere faccio fatica ad estrinsecarle....chiedo venia...:dubbio:
ma la metafora non l'ha colta proprio nessuno?...cazzo...pensate solo alla merda :wacko:

117243

Purtroppo la modifica e' arrivata in ritardo, ma devo dire che la frase mi ha fatto riflettere.

Purtroppo pero' in questo periodo ci si sente come se il marciapiede fosse pieno di merde, e si fa fatica ad essere ottimisti.

Speriamo solo che si possa tornare a guardare il cielo nel piu' breve tempo possibile.

Giuliana, non starli a sentire "quegl'altri". Sono poveri di spirito, ed invidiosi ;)


Pigifinalmente una risposta degna :oook:...solo tu mi capisci :cry:

SadShape
11/05/2013, 12:58
https://fbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn1/603653_461623573916420_1184389460_n.jpg


Bella frase.... l'ideale è godersi il cielo e avere le scarpe di qualcun altro!:oook:

giulianaspeed
11/05/2013, 12:59
Bella frase.... l'ideale è godersi il cielo e avere le scarpe di qualcun altro!:oook:

mi piace:oook:

mic56
11/05/2013, 14:27
La metafora era troppo profonda, astrusa ed ermetica.
Bisogna che ci rifletta ancora su.
Un pò di pazienza.

Shining
11/05/2013, 16:08
La metafora era troppo profonda, astrusa ed ermetica.
Bisogna che ci rifletta ancora su.
Un pò di pazienza.

D'altra parte è risaputo che le metafore di Fabio Volo siano oggetto di studio presso le più prestigiose università: mica si possono dare giudizi avventati su tali pensieri profondi...:biggrin3:

mic56
11/05/2013, 16:24
D'altra parte è risaputo che le metafore di Fabio Volo siano oggetto di studio presso le più prestigiose università: mica si possono dare giudizi avventati su tali pensieri profondi...:biggrin3:

E' questo che mi disorienta.
Perchè tutte le cose hanno diversi livelli di lettura a seconda di chi legge.
Ora a volte ci sono autori o pensatori che amano giocare facendo trabocchetti, dicendo cose apparentemente semplici che nascondono reconditi significati, valga per tutti uno e non mi si tacci di irriverenza: Gesù di Nazareth.
Quindi tornando al caso in questione la metafora a prima vista mi sembrava semplice, oserei dire banalotta, ma poi conoscendo l'Autore mi sono messo a cercarne il senso nascosto.
E lo sto ancora cercando. Senza trovarlo.
Ma ci riuscirò.

rori
11/05/2013, 19:44
E' questo che mi disorienta.
Perchè tutte le cose hanno diversi livelli di lettura a seconda di chi legge.
Ora a volte ci sono autori o pensatori che amano giocare facendo trabocchetti, dicendo cose apparentemente semplici che nascondono reconditi significati, valga per tutti uno e non mi si tacci di irriverenza: Gesù di Nazareth.
Quindi tornando al caso in questione la metafora a prima vista mi sembrava semplice, oserei dire banalotta, ma poi conoscendo l'Autore mi sono messo a cercarne il senso nascosto.
E lo sto ancora cercando. Senza trovarlo.
Ma ci riuscirò.










Mic a che punto è la cogitazione il celo si sta oscurando ed i marciapiedi si vedono poco :lingua:

IACH
11/05/2013, 20:10
E' questo che mi disorienta.
Perchè tutte le cose hanno diversi livelli di lettura a seconda di chi legge.
Ora a volte ci sono autori o pensatori che amano giocare facendo trabocchetti, dicendo cose apparentemente semplici che nascondono reconditi significati, valga per tutti uno e non mi si tacci di irriverenza: Gesù di Nazareth.
Quindi tornando al caso in questione la metafora a prima vista mi sembrava semplice, oserei dire banalotta, ma poi conoscendo l'Autore mi sono messo a cercarne il senso nascosto.
E lo sto ancora cercando. Senza trovarlo.

Ma ci riuscirò.

Provo anche io un senso di disorientamento e concordo con te quando affermi che alcune scritture hanno diversa efficacia a secondo dell'occhio che legge.
Così come alle volte alcune metafore che ad una prima lettura paiono di una banalità persino sempliciotta, in realta celano messaggi che vengono percepiti ad un livello molto più profondo rispetto alle capacità cognitive che abitualmente utilizziamo o, quantomeno, rispetto a quelle che siamo consci di possedere.
Ma la nostra mente è in grado di dilatarsi all'infinito nonostante dal 25 esimo anno di età in poi è acclarato che il cervello inteso come organo biologico comincia a regredire.Mi permetto di citare di seguito una considerazione tratta da un certo signor Georg Simmel che immagino ai più sconosciuto ma che merita certamente maggiore attenzione del Sig. Volo

... non si può tentare nulla di più se non
stabilire il principio e la direzione di una
strada infinitamente lunga. La presunzione di
qualsiasi completezza sistematica e definitiva
sarebbe, come minimo, un'illusione. La
perfezione può essere qui ottenuta dal
singolo studioso solo nel senso soggettivo in
cui egli comunichi tutto ciò che è stato capace di vedere.

La riflessione proposta da Giuliana, alla quale rinnovo le felicitazioni per la sua attuale condizione di donna e futura di madre, pone ogni individuo anzi lo costringe a cercare ristoro negli spazi interstiziali della mente dove, per quanto ben al sicuro riposta, si sostanzia la ricerca dell'"altrove"In pratica ( ovviamente pratica in questo caso assume anchessa il ruolo di metafora,se non di retorica ) è necessario rendere opaco il comune pensiero al fine di illuminare quello spazio istintivo che viene altrimenti ottenebrato dall'abituale per quanto inconscio condizionamento del rigido contesto sociale quotidiano.

Capisco che possa sembrare difficile.............




















































ma mai come togliere la merda da un paio di scarponi con la suola artigliata :oook:

mic56
11/05/2013, 20:14
Ne convengo.

Odysseo
11/05/2013, 20:55
:ph34r::biggrin3:



ma la metafora non l'ha colta proprio nessuno?...cazzo...pensate solo alla merda :wacko:
finalmente una risposta degna :oook:...solo tu mi capisci :cry:


Occhio.
mi sa che Giuliana ha trovato un nuovo papà per il bebè.

:dubbio:

IACH
11/05/2013, 21:24
Ne convengo.

Me ne compiaccio.

emz
11/05/2013, 21:47
sostanzialmente c'é scritto,"ma chi se ne fotte".

armageddon
11/05/2013, 23:27
Giuliana va caca tu e Fabio Volo.E talia 'nterra quannu camini.

Cordialmente Armando.

tbb800
12/05/2013, 07:46
altre riflessioni profonde?

IACH
12/05/2013, 13:44
altre riflessioni profonde?



esiste una profondita tale da non poter essere esplorata con le comuni percezioni..........esistono mondi contigui a quanto percepito dalla nostra breve e stonata capacità sensoriale. Paralleli che anche un material materialista, come mi sento tale, non riesce a percepire nella di loro essenza, ma che dell'essenza degli stessi si duole di non poter beneficiare.

E' d'uopo che di tali profonde, e talvolta inaccessibili latitudini, si esprima un esempio tratto da una efficace esperienza cinematografica che, per altro, ci mantiene perfettamente in sintonia con lo spirito iniziale, o almeno con la parte preporendarente della stessa, con la discussione che ha generato questo interessante percorso.

con la presunzione di fare cosa gradita vi invito a visionare con estrema attenzione il breve video nonche a dedicare qualche istante all'analisi delle emozioni che lo stesso è in grado di scatenare o meglio di far scaturire dalle vostre anime.


http://youtu.be/6iKFn8dlxX8























































ovvero: meglio il culo gelato che un gelato nel culo

mic56
12/05/2013, 14:11
Viaggio nelle viscere materne e ritorno.
Catarsi.

IACH
12/05/2013, 14:27
Viaggio nelle viscere materne e ritorno.
Catarsi.

la madre era un cesso?

forse è lui che si sente uno stronzo?

più che catarsi direi smerdarsi :oook:

mic56
12/05/2013, 14:33
Il cesso è la via di ingresso-uscita e simboleggia l'apparato escretore materno.
Poi un enorme quantità di acqua-liquido amniotico e la luce da raggiungere per la salvezza.
E quindi la fuoriuscita e la nuova vita illuminata dal sole.

IACH
12/05/2013, 14:44
Il cesso è la via di ingresso-uscita e simboleggia l'apparato escretore materno.
Poi un enorme quantità di acqua-liquido amniotico e la luce da raggiungere per la salvezza.
E quindi la fuoriuscita e la nuova vita illuminata dal sole.

e la merda? dove è finita la merda? tutto sto sbattimento e poi sta vedere che pestare una merda guardando il cielo, equivale a dare un calcio nel culo alla propria madre :blink:

mic56
12/05/2013, 14:50
Pestare una merda guardando il cielo significa prendere coscienza di quello che c'è a terra.
Sbagliato è non guardare mai il cielo, ma altrettanto sbagliato è non guardare mai per terra.
Per questo la metafora di Volo appare a prima vista riduttiva, retorica e velleitaria.
Ma come detto, conoscendo la profondità dell' Autore sono certo di un significato recondito che mi sfugge e su cui sto ancora riflettendo per afferrarlo.

tbb800
12/05/2013, 17:03
La riflessione di Volo è una celata protesta contro la civiltà moderna, la cultura metropolitana e la privatizzazione dei servizi pubblici.

Se io esco da casa col cacchio che vedo un cielo azzurro, e se solo mi azzardassi a respirare a pieni polmoni dovrei poi ricoverarmi per intossicazione da smog. Poi, questa pratica incoerente degli esseri da città che si schifano a vicenda, ma si consolano con gli animali fingendo di amarli e allevarli. Provate ad accarezzare il cane al guinzaglio di un passante che vi viene incontro: quanto meno - se uomo - vi beccate un calcio nelle palle e una denuncia per tentata rapina; se donna, invece, dopo essere stati massacrati a colpa di catena da una decina di passanti, vi beccate un processo per direttissima per tentata e consumata (?) violenza carnale. Oltre a un servizio in prima serata a pomeriggio 5, dove si dirà di voi che siete un maniaco seriale ricercato da almeno 25 anni. Pe ultimo una critica feroce alle ex municipalizzate e agli spazzini che, non appena assunti a tempo indeterminato, te li trovi negli uffici amministrativi della società di gestione della monnezza. 2000 persone in organico di cui 1920 amministrativi, 53 autisti e i rimanenti in malattia.

La grandeza di F. Volo, in queste poche righe, è il richiamo a Mahfouz, Steinbeck, passando per il primo Kerouac, ma il colpo di genio è averci fatto concentrare su una sola cosa: la merda.

ecco io ci leggo questo

ora, io non faccio lo scrittore, ma se dovessi parafrasare il suo profondo pensiero la direi così

ma vafanculu a tutti, ora trasloco a canicattini bagni che almeno nessuno ci scassa la ciolla, cani, cristiani e cartelle esattoriali pa munnizza

rookie
12/05/2013, 17:19
117439

tbb800
12/05/2013, 17:24
117439

e hai detto tutto :biggrin3::oook:

rookie
12/05/2013, 17:29
e hai detto tutto :biggrin3::oook:

s'è capita? :biggrin3:

tbb800
12/05/2013, 17:33
s'è capita? :biggrin3:

ma certo

e sono certo che se F. Volo Ti legge ci scrive un altro librozzo che fa 50000 copie di tiratura

brucialo sul tempo :biggrin3: mandalo in stampa

perché se lui viene definito scrittore a te devono dare come minimo il premio Viareggio e Campiello :oook:

rookie
12/05/2013, 17:41
ma certo

e sono certo che se F. Volo Ti legge ci scrive un altro librozzo che fa 50000 copie di tiratura

brucialo sul tempo :biggrin3: mandalo in stampa

perché se lui viene definito scrittore a te devono dare come minimo il premio Viareggio e Campiello :oook:

io posso fare un libro illustrato... al massimo da colorare :biggrin3:

tbb800
12/05/2013, 17:46
io posso fare un libro illustrato... al massimo da colorare :biggrin3:

ti assicuro per esperienza personale di questo periodo che costano un occhio

ti arricchisci

mia figlia ne consuma di più degli yogurt :cry: e anche più velocemente

rookie
12/05/2013, 17:54
ti assicuro per esperienza personale di questo periodo che costano un occhio

ti arricchisci

mia figlia ne consuma di più degli yogurt :cry: e anche più velocemente

leggile qualcosa di Volo, vedrai che smette con la letteratura :lingua:

Angelik57
12/05/2013, 17:59
Voi due smettetela di flirtare e riflettete...... che qui la cosa è seria :dry:

rookie
12/05/2013, 18:04
Voi due smettetela di flirtare e riflettete...... che qui la cosa è seria :dry:

ottimo! se sei qui vuol dire che l'organizzazione del pippas reunion è a buon punto :oook:

Angelik57
12/05/2013, 18:09
ottimo! se sei qui vuol dire che l'organizzazione del pippas reunion è a buon punto :oook:
Ho i miei aiutanti, loro non perdono tempo a leggere libri impegnati e profondi, guardano solo le figure e lavorano manualmente senza mai stancarsi :dubbio: :biggrin3:

winter1969
12/05/2013, 18:10
Voi due smettetela di flirtare e riflettete...... che qui la cosa è seria :dry:

:risate2::risate2::risate2::risate2:

tbb800
12/05/2013, 18:14
leggile qualcosa di Volo, vedrai che smette con la letteratura :lingua:

:biggrin3:


Voi due smettetela di flirtare e riflettete...... che qui la cosa è seria :dry:

:risate2::risate2::risate2::risate2::risate2::risate2::risate2:

IACH
12/05/2013, 20:35
Pestare una merda guardando il cielo significa prendere coscienza di quello che c'è a terra.
Sbagliato è non guardare mai il cielo, ma altrettanto sbagliato è non guardare mai per terra.
Per questo la metafora di Volo appare a prima vista riduttiva, retorica e velleitaria.
Ma come detto, conoscendo la profondità dell' Autore sono certo di un significato recondito che mi sfugge e su cui sto ancora riflettendo per afferrarlo.


Concordo anche se parzialmente.

Pestare una merda guardando il cielo o anche le generose quanto marmoree terga di una giunonica signorina di passo, vuol dire che si è perso conoscenza di quanto si trova a terra, sopratutto se preceduti nell'incedere, oltre che dalla ridetta giunonica creatura, da uno schnauzer gigante, gigante quanto incontinente.

In merito allo sforzo, invero credo di poco conto considerata la nota e accertata sapidità dell'autore Volo, mi spingo solamente a consigliarti di verificare bene prima di afferrare alcunchè. Data la natura dell'elemento preponderante della discussione, sono necessarie tutte le riflessioni e cautele del caso.


Voi due smettetela di flirtare e riflettete...... che qui la cosa è seria :dry:

finalmente. si comincia ad estendere la riflessione ad un crescente numero di utenti. E alcuni hanno anche abbandonato, momentaneamente credo, la propria propensione manuale per provare ad affrontare con vigore che merita la metafora Voliana.

Credo che possiamo affrontare un aspetto che apparentemente sembra secondario ma che dato l'aumento della platea di interventi, assume a pieno titolo un ruolo dai risvolti ancora tutti da prendere in considerazione. Sè vero come è vero che gli attori principali sono il cielo, e quindi l'aria, e la terra e quindi la merdà, è necessario considerare l'elemento che funge da collegamento trai due appena citati: La puzza.

Odysseo
12/05/2013, 21:53
Giuliana...
sei contenta ed orgogliosa della levatura culturale che il tuo post ha assunto?
te lo saresti aspettato?
Da Milano a Palermo, hai agitato coscienza ed intelletto di una nazione.


contribuisco con una citazione:

Via del Campo c'è una graziosa gli occhi grandi color di foglia tutta notte sta sulla soglia vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina con le labbra color rugiada gli occhi grigi come la strada nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana gli occhi grandi color di foglia se di amarla ti vien la voglia basta prenderla per la mano
e ti sembra di andar lontano lei ti guarda con un sorriso non credevi che il paradiso fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso a pregarla di maritare a vederla salir le scale fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde piangi forte se non ti sente dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior.

Fabrizio De Andrè

rori
13/05/2013, 08:46
Concordo anche se parzialmente.

Pestare una merda guardando il cielo o anche le generose quanto marmoree terga di una giunonica signorina di passo, vuol dire che si è perso conoscenza di quanto si trova a terra, sopratutto se preceduti nell'incedere, oltre che dalla ridetta giunonica creatura, da uno schnauzer gigante, gigante quanto incontinente.

In merito allo sforzo, invero credo di poco conto considerata la nota e accertata sapidità dell'autore Volo, mi spingo solamente a consigliarti di verificare bene prima di afferrare alcunchè. Data la natura dell'elemento preponderante della discussione, sono necessarie tutte le riflessioni e cautele del caso.



finalmente. si comincia ad estendere la riflessione ad un crescente numero di utenti. E alcuni hanno anche abbandonato, momentaneamente credo, la propria propensione manuale per provare ad affrontare con vigore che merita la metafora Voliana.

Credo che possiamo affrontare un aspetto che apparentemente sembra secondario ma che dato l'aumento della platea di interventi, assume a pieno titolo un ruolo dai risvolti ancora tutti da prendere in considerazione. Sè vero come è vero che gli attori principali sono il cielo, e quindi l'aria, e la terra e quindi la merdà, è necessario considerare l'elemento che funge da collegamento trai due appena citati: La puzza.

pur non raggiungendo le vette inusitate del Mic pensiero , dovuto sicuramente alla giovine età ed ad una certa prolissità del pensiero , nondimeno appare in nuce un nuovo ed attento osservatore dei fatti umani e motoristici di questo forum , se esistesse la carica di VICEGURU sarebbe tua di diritto !!!!:w00t:

chiedo venia hio visto la moto posseduta e questo spiega, anche se solo in parte, l'ispirazione quasi analoga a quella di Mic anche lui possessore seminascosto di BMW:lingua:

giulianaspeed
13/05/2013, 13:54
Giuliana...
sei contenta ed orgogliosa della levatura culturale che il tuo post ha assunto?
te lo saresti aspettato?
Da Milano a Palermo, hai agitato coscienza ed intelletto di una nazione.




:lingua:

in realta' nessuno ha fatto la mia stessa riflesssione... :cool:

mi spiego: tutti avete seguito lo stesso filo logico..pensandop solo ed esclusivamente alla cacca :laugh2: come se la riflessione puntasse sull'argomento INCIVILTA? etc etc....o cmq sulla conseguenza del "pestaggio" :lingua:...scarpa sporca per tutto il giorno...fetore per tutto il giorno etc etc
facciamo finta che la riflessione non debba nascere dalla cacata in questione ma per esempio da una macchia di caffe sulla camicia....voglio dire...permettete ad un piccolo inconveniente (una cacata o una macchia di caffe ) di rovinarvi cmq la giornata????? di solito siete cosi'.... dai riflettete nuovamente :laugh2:

XantiaX
13/05/2013, 14:00
'giuliana' e 'riflessione' è un'ossimoro questo lo sapete si :D

giulianaspeed
13/05/2013, 14:48
'giuliana' e 'riflessione' è un'ossimoro questo lo sapete si :D

uffa :cry:

mic56
13/05/2013, 14:51
Per togliere la macchia di caffè si usa il latte.
Era scritto su donna moderna cui sono abbonato.

rori
13/05/2013, 15:13
Per togliere la macchia di caffè si usa il latte.
Era scritto su donna moderna cui sono abbonato.

ma ci dimentichiamo di Grand Hotel , dei Fotoromanzi , di Confidenze ... tutte letture proibite (per fortuna) a noi cultori dell'Intrepido e del Il monello :laugh2:


scusa Giuli ma è il fatto stesso che sia un pensiero di Volo a far librare il 3D verso pensieri escatologici :lingua:

XantiaX
13/05/2013, 15:20
uffa :cry:


E fattela na risata giulià :D

Mamba
13/05/2013, 15:23
118

giulianaspeed
13/05/2013, 15:24
ma ci dimentichiamo di Grand Hotel , dei Fotoromanzi , di Confidenze ... tutte letture proibite (per fortuna) a noi cultori dell'Intrepido e del Il monello :laugh2:


scusa Giuli ma è il fatto stesso che sia un pensiero di Volo a far librare il 3D verso pensieri escatologici :lingua:
io Volo non l'ho mai cacato...ma ho capito molto da questo topic...... meglio evitare di nominarlo :ph34r: vi siete appesantiti molto con sta cosa di Fabio Volo :wacko:


118

bell'avatar

rori
13/05/2013, 15:25
io Volo non l'ho mai cacato...ma ho capito molto da questo topic...... meglio evitare di nominarlo :ph34r: vi siete appesantiti molto con sta cosa di Fabio Volo :wacko:

:blink: lo vedi che sei tu che non fai decollare nel modo giusto sto 3D :incaz:

giulianaspeed
13/05/2013, 15:27
:blink: lo vedi che sei tu che non fai decollare nel modo giusto sto 3D :incaz:

:laugh2:

mic56
13/05/2013, 15:27
Per una collaterale associativa potremmo sviscerare Moccia.

IACH
13/05/2013, 18:56
Per una collaterale associativa potremmo sviscerare Moccia.

concordo con convinzione e passione.

trattandosi di svicerare, propongo l'uso di sa arburesa o in subordine dell' Opinel Effilè da 12 cm "idéale pour la pêche et la préparation du poisson." ma che, sacrificandosi un momentino, sia adottabile alla contingenza.

rori
13/05/2013, 19:08
Di fronte a tanta edotta disfida tra il mic ed il iach non posso che restare attonito in attesa di nuove ed eterne qesternazioni di pillole di saggezza restando coi piedi per terra in attesa dei tre metri sopra ...........

:cool:

bessol
13/05/2013, 19:17
io Volo non l'ho mai cacato...ma ho capito molto da questo topic...... meglio evitare di nominarlo :ph34r: vi siete appesantiti molto con sta cosa di Fabio Volo :wacko:


Ecco appunto...se avessi bleffato e posto come firma "Zygmunt Bauman" probabilmente avresti ricevuto maggiore considerazione e credito...:coool:

IACH
13/05/2013, 19:20
uffa :cry:

questa citazione, pur nella sua brevità, nascondo una riflessione profonda.

Probabilmente Castaneda, nel suo confronto con con Don Juan il brujo,ha incontrato ben più di una volta tale affermazione.

Vero che entrambi si dissetavano e si sfamavano con il pane degli dei ma credo che più di una volta Don Juan abbia avuto la tentazone d mollare un calcio nel culo al Carlos,per poi abbandonarlo abbriacciato ad un saguaro.

Con la speranza che la dolcissima figlia della Trinacria non augur tale fine al sottoscritto,chiudo e procedo al ristore delle mie trippe con un bicchierino di Rosso Antico

rori
13/05/2013, 19:26
Iach versus Mic .......... :dubbio:

Dalle alpi alle piramidi
Dal risotto alle cassate

Il Forum si eleva e decolla in quote iperuranei :w00t:

Odysseo
13/05/2013, 20:12
concordo con convinzione e passione.

trattandosi di svicerare, propongo l'uso di sa arburesa o in subordine dell' Opinel Effilè da 12 cm "idéale pour la pêche et la préparation du poisson." ma che, sacrificandosi un momentino, sia adottabile alla contingenza.


mi sembra che mic abbia detto sviscerare. non eviscerare.
se di lapsus si tratta, e venendo da un letterato come mi sembra tu sia, è d'obbligo una ulteriore profonda riflessione sui richiami inconsci evocati dalle assonanze.
Nello specifico, trattandosi di affettatura, propongo riflessione sulla teoria della nascita e castrazione umana come archetipo di tutti i tagli.

IACH
13/05/2013, 20:35
mi sembra che mic abbia detto sviscerare. non eviscerare.
se di lapsus si tratta, e venendo da un letterato come mi sembra tu sia, è d'obbligo una ulteriore profonda riflessione sui richiami inconsci evocati dalle assonanze.
Nello specifico, trattandosi di affettatura, propongo riflessione sulla teoria della nascita e castrazione umana come archetipo di tutti i tagli.

non so a c osa tu alluda. questa è una discussione sulle BMW e sul saluto tra motoclisti :blink:

Odysseo
13/05/2013, 21:15
non so a c osa tu alluda. questa è una discussione sulle BMW e sul saluto tra motoclisti :blink:


........ a quest'ora comincio a perdere i colpi.
credevo fossimo alla prova del cuoco, con la Clerici.
e il suo famoso lapsus alla DS (non posso vivere senza c....o) mi ha portato ad interrogarmi sui nessi fra cucinare il castrato, la castrazione reale e quella psicologica.
secondo te, chi si compra la BMW deve superare un complesso ?

IACH
13/05/2013, 21:48
........ a quest'ora comincio a perdere i colpi.
credevo fossimo alla prova del cuoco, con la Clerici.
e il suo famoso lapsus alla DS (non posso vivere senza c....o) mi ha portato ad interrogarmi sui nessi fra cucinare il castrato, la castrazione reale e quella psicologica.
secondo te, chi si compra la BMW deve superare un complesso ?

sicuramente deve superare la fine del mese............:oook:

giulianaspeed
14/05/2013, 07:54
ragazzi...voi siete fuori di testa :ph34r:

XantiaX
14/05/2013, 08:01
"Qualunque frase sembra una citazione colta se la scrivi fra virgolette e metti un nome semisconociuto a firma"

- Paughigno Saurapacchio -

tbb800
14/05/2013, 08:04
questa citazione, pur nella sua brevità, nascondo una riflessione profonda.

Probabilmente Castaneda, nel suo confronto con con Don Juan il brujo,ha incontrato ben più di una volta tale affermazione.

Vero che entrambi si dissetavano e si sfamavano con il pane degli dei ma credo che più di una volta Don Juan abbia avuto la tentazone d mollare un calcio nel culo al Carlos,per poi abbandonarlo abbriacciato ad un saguaro.

Con la speranza che la dolcissima figlia della Trinacria non augur tale fine al sottoscritto,chiudo e procedo al ristore delle mie trippe con un bicchierino di Rosso Antico

:w00t:

non sentivo citare Castaneda da quella volta che ho magiato 2 chili di funghi avariati ed ho avuto le visioni per 3 giorni

mic56
14/05/2013, 08:52
:w00t:

non sentivo citare Castaneda da quella volta che ho magiato 2 chili di funghi avariati ed ho avuto le visioni per 3 giorni

Ma che fine ha fatto? Produce ancora o si è smaterializzato?

rori
14/05/2013, 08:59
non so a c osa tu alluda. questa è una discussione sulle BMW e sul saluto tra motoclisti :blink:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lo_Zen_e_l'arte_della_manutenzione_della_motocicletta:dubbio:


forse non è lo stesso Zen in cui va la Giuly :w00t:

Qual è la differenza fra chi viaggia in motocicletta sapendo come la moto funziona e chi non lo sa? In che misura ci si deve occupare della manutenzione della propria motocicletta? Mentre guarda smaglianti prati blu di fiori di lino, nella mente del narratore si formula una risposta: «Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore». Questo pensiero è la minuscola leva che servirà a sollevare altre domande subito incombenti: da che cosa nasce la tecnologia, perché provoca odio, perché è illusorio sfuggirle? Che cos’è la Qualità? Perché non possiamo vivere senza di essa?

giulianaspeed
14/05/2013, 09:45
ecco bravi....lo ZEN di cui parlo io è una zona malfamata di palermo.... :dry:.....meglio non dirvi cosa sono andata a fare :cry:

XantiaX
14/05/2013, 09:48
a chiffai... tiri a petcra e mucci a manu?

commissarioBetti
14/05/2013, 13:05
"La paura e' come la voglia di cacare; viene tutta insieme(all'improvviso, per i non toscani)"
Scusate se vi riporto on topic.:)

tbb800
14/05/2013, 13:42
Ma che fine ha fatto? Produce ancora o si è smaterializzato?

secondo me non dovrebbe essere più di questa terra. e se lo fosse sarebbe ben "cotto"; non credo che i suoi scritti fossero frutto di pura farntasia; immagino che, da ottimo scrittore, abbia fatto molte ricerche sul campo (anzi in zone aride e deseriche) :ph34r:

rori
14/05/2013, 13:52
ecco bravi....lo ZEN di cui parlo io è una zona malfamata di palermo.... :dry:.....meglio non dirvi cosa sono andata a fare :cry:

Giuly capacosca :laugh2:

IACH
14/05/2013, 20:10
secondo me non dovrebbe essere più di questa terra. e se lo fosse sarebbe ben "cotto"; non credo che i suoi scritti fossero frutto di pura farntasia; immagino che, da ottimo scrittore, abbia fatto molte ricerche sul campo (anzi in zone aride e deseriche) :ph34r:

masticando, masticando il cactus è una pianta coriacea.

immagino il peregrinare in un territorio rude fatto di sabbia e di pietra, di piante spinose e di lucertole che fannol capolino da dietro i sassi. Arriba Mexico.

mi viene in mente un autore di diversa levatura dal Castaneda, ma non per minore bravura. ( il metro è soggettivo...esistono estimatori di Liala , e che manitù li conservi) Comunque. si tratta di Pino Cacucci del quale vi invito a leggere, se non lo avete mai fatto, il brevisssimo Don Isidro Futbol del quale vi anticipo una parte che ho trovato nella rete . Divertimento puro.

Il sacco di concime bianco era bastato a malapena, e il tracciamento dei confini era avvenuto sotto lo sguardo sofferto di Alvaro Cristóbal, che da almeno quattro ore masticava una litania d’imprecazioni ininterrotte. La partita iniziò alle dieci e mezza secondo l’arbitro, le undici e cinque secondo l’orologio di don Cayetano. Comunque, il sole era alto. E le gambe di Quintino una massa di gelatina disossata. Pepe Gongora non ci mise granché ad accorgersi che il suo unico fuoriclasse era ridotto peggio di lui, che per la “cruda” conseguente alla bevuta della sera prima, faticava persino a insultarlo. Quintino era la sola speranza di strappare la palla agli avversari, visto che El Zopilote non teneva le braccia spalancate ma strette sulla pancia dolorante, e in dieci minuti gli avevano infilato sei reti. Quelli della Pizpireta, poi, sembravano tutti sul punto di schiattare d’apoplessia per il gran ridere. Il figlio del padrone si era addirittura fatto male, cascando dal tetto della jeep durante una contorsione azzardata, e adesso continuava a sghignazzare premendosi un fazzoletto sull’occhio. Un disastro. Pepe Gongora, con un sospiro così profondo da provocargli una fitta alle tempie per l’eccesso di ossigeno, decise che Quintino se ne andasse in porta e al suo posto entrasse Luisito, il figlio di Chepe Chamaco, il quale per quanto tozzo e sgraziato, avrebbe se non altro rallentato a spallate e testate quella corsa verso il baratro.
Pepe alzò le braccia per segnalare il cambio, ma gli arrivò una scorza di cocomero sulla nuca lanciata dal maniscalco del rancho, e nel voltarsi di scatto scivolò finendo sulle ginocchia di Alvaro Cristóbal, che per reazione istintiva gli vibrò una bastonata sulla schiena. Proprio in quel momento, Quintino ricevette una spinta da un avversario che lo fece volare di faccia nel fango. Tutto intorno esplose l’inferno. Urla, pernacchie lunghissime, pesanti allusioni sulle abitudini sessuali degli abitanti maschi di San Isidro, affermazioni irripetibili sullo stesso argomento ma che avevano per oggetto le galline, e così via. Don Cayetano balzò in piedi fremendo di rabbia. E quando gli piovve addosso una manciata di tostaditas adobadas, che lo imbrattarono di peperoncino e olio rifritto, l’alcalde di San Isidro don Cayetano Altamirano estrasse dalla cintura la vecchia ma fida Colt Frontier Quarantaquattroquaranta, e sparò tre colpi in aria.
Ci fu un discreto silenzio, subito dopo. Nessuno replicò, anche perché la tifoseria della Pizpireta poteva contare al momento solo su qualche machete e una cinquantina di coltelli, e per andare a prendere i fucili dalle case bisognava perdere un buon quarto d’ora.
Intanto, Quintino stava fortunatamente pensando che del futból non gliene importava poi molto, e non lo sfiorava neppure lontanamente l’idea di pentirsi per quanto aveva lasciato succedere la notte precedente; però, con la faccia sul terreno, sentiva egualmente una sensazione di dolore morale per aver deluso a quel modo i compaesani di San Isidro. Rassegnato a farsi sostituire, tirò su la faccia e vide il pandemonio acquietarsi. Solo a quel punto collegò il rumore appena sentito al grosso revolver che stringeva in pugno don Cayetano. E per la vergogna di aver trascinato il suo alcalde in una simile situazione, riabbassò il viso, sfiorando il fertilizzante bianco di Alvaro Cristóbal. Infatti era caduto proprio sul limite del campo, e in un singhiozzo di rabbia si riempì il naso di quella polvere bruciante.
Il primo impulso fu di soffiare forte per farla uscire, ma gliene era entrata abbastanza da finirgli anche in gola. Si alzò, cercando di togliere il “concime” dalla faccia, ma non ebbe neppure il tempo di starnutire che Pepe Gongora, riavutosi dalla bastonata di Alvaro Cristóbal, avanzò verso di lui brandendo una sedia. Quintino, più per sfuggirgli che per altro, si lanciò di corsa nella mischia, dove finì sulla palla e quasi senza rendersene conto prese a schivare avversari come un invasato, a menare calci negli stinchi e gomitate fra le gambe, e intanto correva, correva, attraversando il campo da una parte all’altra, e si ritrovò davanti El Zopilote e per poco non gli tirò in porta, e pochi secondi dopo era davanti a quella opposta, dove sparò un tiro che mandò il pallone a trapassare la rete e la sua stessa scarpa nello stomaco del portiere. Rimessala al piede, tre minuti dopo segnava ancora, e quando l’arbitro riappoggiò la palla al centro, non diede agli altri neppure il tempo di capire da dove era sbucato, che già tutta San Isidro esultava per il terzo gol. Al termine del primo tempo, Quintino pareggiava sei a sei. Pepe Gongora piangeva abbracciato ad Alvaro Cristóbal, che si limitava a battergli la mano sulla testa borbottando commosso, e tutti saltavano e restituivano gesti osceni a quelli della Pizpireta, mentre don Cayetano sostituiva le tre cartucce usate nel tamburo della Colt, sorridendo beffardo sotto i lunghi baffi a manubrio, che con gli anni erano diventati bianchissimi e spioventi. Quintino aveva occhi solo per Antonia, che lo fissava con orgoglio e lampi di promesse facilmente decifrabili. Però, quando dovette rialzarsi dalla panca per tornare in campo, ebbe la sensazione che la stanchezza di due giorni gli piombasse di colpo nei polpacci. Era stato un errore sedersi.
Provò a sgambettare per liberarsi da quei ceppi invisibili, ma l’energia inspiegabile che lo aveva posseduto poco prima sembrava volatilizzata. Iniziò il secondo tempo, e lui ce la metteva tutta per correre dietro a quel pallone diventato di nuovo troppo veloce e scivoloso per i suoi piedi pesantissimi. L’entusiasmo dei compaesani s’incrinò al settimo gol della Pizpireta. E quando segnarono l’ottavo e il nono, don Cayetano tornò a pensare, come più di mezzo secolo prima, che sei colpi sono pochi per una pistola. Ripresero a piovere insulti e cibarie sugli attoniti abitanti di San Isidro. Quintino adesso era più spompato che all’inizio. Correva a bocca aperta e le braccia ciondoloni, col fiato che sembrava fermarsi in gola e non voler scendere fino ai polmoni. Allora, essendo molto superstizioso e attento ai gesti rituali, decise di ripetere in ogni dettaglio la sequenza che aveva preceduto il miracolo inspiegabile.
Fingendo di scivolare, andò a cadere con la faccia nel medesimo punto, affondando il naso nella polvere bianca che marcava i limiti del campo. Respirò profondamente, si rialzò, e in pochi secondi le gambe tornarono leggere e sibilanti come la brezza tra i chilamates della Sierra.
Quando l’arbitro si portò le quattro dita alla bocca per fischiare la fine, Quintino neppure se ne accorse. Più tardi, gli dissero che il quindicesimo gol non era valido, e lui ci restò malissimo.


ragazzi...voi siete fuori di testa :ph34r:


........ma dai ?

Odysseo
14/05/2013, 20:26
Il sacco di concime bianco era bastato a malapena, e il tracciamento dei confini era avvenuto sotto lo sguardo sofferto di Alvaro Cristóbal, che da almeno quattro ore masticava una litania d’imprecazioni ininterrotte. La partita iniziò alle dieci e mezza secondo l’arbitro, le undici e cinque secondo l’orologio di don Cayetano. Comunque, il sole era alto. E le gambe di Quintino una massa di gelatina disossata. Pepe Gongora non ci mise granché ad accorgersi che il suo unico fuoriclasse era ridotto peggio di lui, che per la “cruda” conseguente alla bevuta della sera prima, faticava persino a insultarlo. Quintino era la sola speranza di strappare la palla agli avversari, visto che El Zopilote non teneva le braccia spalancate ma strette sulla pancia dolorante, e in dieci minuti gli avevano infilato sei reti. Quelli della Pizpireta, poi, sembravano tutti sul punto di schiattare d’apoplessia per il gran ridere. Il figlio del padrone si era addirittura fatto male, cascando dal tetto della jeep durante una contorsione azzardata, e adesso continuava a sghignazzare premendosi un fazzoletto sull’occhio. Un disastro. Pepe Gongora, con un sospiro così profondo da provocargli una fitta alle tempie per l’eccesso di ossigeno, decise che Quintino se ne andasse in porta e al suo posto entrasse Luisito, il figlio di Chepe Chamaco, il quale per quanto tozzo e sgraziato, avrebbe se non altro rallentato a spallate e testate quella corsa verso il baratro.
Pepe alzò le braccia per segnalare il cambio, ma gli arrivò una scorza di cocomero sulla nuca lanciata dal maniscalco del rancho, e nel voltarsi di scatto scivolò finendo sulle ginocchia di Alvaro Cristóbal, che per reazione istintiva gli vibrò una bastonata sulla schiena. Proprio in quel momento, Quintino ricevette una spinta da un avversario che lo fece volare di faccia nel fango. Tutto intorno esplose l’inferno. Urla, pernacchie lunghissime, pesanti allusioni sulle abitudini sessuali degli abitanti maschi di San Isidro, affermazioni irripetibili sullo stesso argomento ma che avevano per oggetto le galline, e così via. Don Cayetano balzò in piedi fremendo di rabbia. E quando gli piovve addosso una manciata di tostaditas adobadas, che lo imbrattarono di peperoncino e olio rifritto, l’alcalde di San Isidro don Cayetano Altamirano estrasse dalla cintura la vecchia ma fida Colt Frontier Quarantaquattroquaranta, e sparò tre colpi in aria.
Ci fu un discreto silenzio, subito dopo. Nessuno replicò, anche perché la tifoseria della Pizpireta poteva contare al momento solo su qualche machete e una cinquantina di coltelli, e per andare a prendere i fucili dalle case bisognava perdere un buon quarto d’ora.
Intanto, Quintino stava fortunatamente pensando che del futból non gliene importava poi molto, e non lo sfiorava neppure lontanamente l’idea di pentirsi per quanto aveva lasciato succedere la notte precedente; però, con la faccia sul terreno, sentiva egualmente una sensazione di dolore morale per aver deluso a quel modo i compaesani di San Isidro. Rassegnato a farsi sostituire, tirò su la faccia e vide il pandemonio acquietarsi. Solo a quel punto collegò il rumore appena sentito al grosso revolver che stringeva in pugno don Cayetano. E per la vergogna di aver trascinato il suo alcalde in una simile situazione, riabbassò il viso, sfiorando il fertilizzante bianco di Alvaro Cristóbal. Infatti era caduto proprio sul limite del campo, e in un singhiozzo di rabbia si riempì il naso di quella polvere bruciante.
Il primo impulso fu di soffiare forte per farla uscire, ma gliene era entrata abbastanza da finirgli anche in gola. Si alzò, cercando di togliere il “concime” dalla faccia, ma non ebbe neppure il tempo di starnutire che Pepe Gongora, riavutosi dalla bastonata di Alvaro Cristóbal, avanzò verso di lui brandendo una sedia. Quintino, più per sfuggirgli che per altro, si lanciò di corsa nella mischia, dove finì sulla palla e quasi senza rendersene conto prese a schivare avversari come un invasato, a menare calci negli stinchi e gomitate fra le gambe, e intanto correva, correva, attraversando il campo da una parte all’altra, e si ritrovò davanti El Zopilote e per poco non gli tirò in porta, e pochi secondi dopo era davanti a quella opposta, dove sparò un tiro che mandò il pallone a trapassare la rete e la sua stessa scarpa nello stomaco del portiere. Rimessala al piede, tre minuti dopo segnava ancora, e quando l’arbitro riappoggiò la palla al centro, non diede agli altri neppure il tempo di capire da dove era sbucato, che già tutta San Isidro esultava per il terzo gol. Al termine del primo tempo, Quintino pareggiava sei a sei. Pepe Gongora piangeva abbracciato ad Alvaro Cristóbal, che si limitava a battergli la mano sulla testa borbottando commosso, e tutti saltavano e restituivano gesti osceni a quelli della Pizpireta, mentre don Cayetano sostituiva le tre cartucce usate nel tamburo della Colt, sorridendo beffardo sotto i lunghi baffi a manubrio, che con gli anni erano diventati bianchissimi e spioventi. Quintino aveva occhi solo per Antonia, che lo fissava con orgoglio e lampi di promesse facilmente decifrabili. Però, quando dovette rialzarsi dalla panca per tornare in campo, ebbe la sensazione che la stanchezza di due giorni gli piombasse di colpo nei polpacci. Era stato un errore sedersi.
Provò a sgambettare per liberarsi da quei ceppi invisibili, ma l’energia inspiegabile che lo aveva posseduto poco prima sembrava volatilizzata. Iniziò il secondo tempo, e lui ce la metteva tutta per correre dietro a quel pallone diventato di nuovo troppo veloce e scivoloso per i suoi piedi pesantissimi. L’entusiasmo dei compaesani s’incrinò al settimo gol della Pizpireta. E quando segnarono l’ottavo e il nono, don Cayetano tornò a pensare, come più di mezzo secolo prima, che sei colpi sono pochi per una pistola. Ripresero a piovere insulti e cibarie sugli attoniti abitanti di San Isidro. Quintino adesso era più spompato che all’inizio. Correva a bocca aperta e le braccia ciondoloni, col fiato che sembrava fermarsi in gola e non voler scendere fino ai polmoni. Allora, essendo molto superstizioso e attento ai gesti rituali, decise di ripetere in ogni dettaglio la sequenza che aveva preceduto il miracolo inspiegabile.
Fingendo di scivolare, andò a cadere con la faccia nel medesimo punto, affondando il naso nella polvere bianca che marcava i limiti del campo. Respirò profondamente, si rialzò, e in pochi secondi le gambe tornarono leggere e sibilanti come la brezza tra i chilamates della Sierra.
Quando l’arbitro si portò le quattro dita alla bocca per fischiare la fine, Quintino neppure se ne accorse. Più tardi, gli dissero che il quindicesimo gol non era valido, e lui ci restò malissimo.




:bravissimo_:

Degno di Luca Goldoni.
Castaneda gli fa un baffo !!

rori
14/05/2013, 20:44
[QUOTE=IACH;6272741]masticando, masticando il cactus è una pianta coriacea.

immagino il peregrinare in un territorio rude fatto di sabbia e di pietra, di piante spinose e di lucertole che fannol capolino da dietro i sassi. Arriba Mexico.

mi viene in mente un autore di diversa levatura dal Castaneda, ma non per minore bravura. ( il metro è soggettivo...esistono estimatori di Liala , e che manitù li conservi) Comunque. si tratta di Pino Cacucci del quale vi invito a leggere, se non lo avete mai fatto, il brevisssimo Don Isidro Futbol del quale vi anticipo una parte che ho trovato nella rete . Divertimento puro.

Il sacco di concime bianco era bastato a malapena, e il tracciamento dei confini era avvenuto sotto lo sguardo sofferto di Alvaro Cristóbal, che da almeno quattro ore masticava una litania d’imprecazioni ininterrotte. La partita iniziò alle dieci e mezza secondo l’arbitro, le undici e cinque secondo l’orologio di don Cayetano. Comunque, il sole era alto. E le gambe di Quintino una massa di gelatina disossata. Pepe Gongora non ci mise granché ad accorgersi che il suo unico fuoriclasse era ridotto peggio di lui, che per la “cruda” conseguente alla bevuta della sera prima, faticava persino a insultarlo. Quintino era la sola speranza di strappare la palla agli avversari, visto che El Zopilote non teneva le braccia spalancate ma strette sulla pancia dolorante, e in dieci minuti gli avevano infilato sei reti. Quelli della Pizpireta, poi, sembravano tutti sul punto di schiattare d’apoplessia per il gran ridere. Il figlio del padrone si era addirittura fatto male, cascando dal tetto della jeep durante una contorsione azzardata, e adesso continuava a sghignazzare premendosi un fazzoletto sull’occhio. Un disastro. Pepe Gongora, con un sospiro così profondo da provocargli una fitta alle tempie per l’eccesso di ossigeno, decise che Quintino se ne andasse in porta e al suo posto entrasse Luisito, il figlio di Chepe Chamaco, il quale per quanto tozzo e sgraziato, avrebbe se non altro rallentato a spallate e testate quella corsa verso il baratro.
Pepe alzò le braccia per segnalare il cambio, ma gli arrivò una scorza di cocomero sulla nuca lanciata dal maniscalco del rancho, e nel voltarsi di scatto scivolò finendo sulle ginocchia di Alvaro Cristóbal, che per reazione istintiva gli vibrò una bastonata sulla schiena. Proprio in quel momento, Quintino ricevette una spinta da un avversario che lo fece volare di faccia nel fango. Tutto intorno esplose l’inferno. Urla, pernacchie lunghissime, pesanti allusioni sulle abitudini sessuali degli abitanti maschi di San Isidro, affermazioni irripetibili sullo stesso argomento ma che avevano per oggetto le galline, e così via. Don Cayetano balzò in piedi fremendo di rabbia. E quando gli piovve addosso una manciata di tostaditas adobadas, che lo imbrattarono di peperoncino e olio rifritto, l’alcalde di San Isidro don Cayetano Altamirano estrasse dalla cintura la vecchia ma fida Colt Frontier Quarantaquattroquaranta, e sparò tre colpi in aria.
Ci fu un discreto silenzio, subito dopo. Nessuno replicò, anche perché la tifoseria della Pizpireta poteva contare al momento solo su qualche machete e una cinquantina di coltelli, e per andare a prendere i fucili dalle case bisognava perdere un buon quarto d’ora.
Intanto, Quintino stava fortunatamente pensando che del futból non gliene importava poi molto, e non lo sfiorava neppure lontanamente l’idea di pentirsi per quanto aveva lasciato succedere la notte precedente; però, con la faccia sul terreno, sentiva egualmente una sensazione di dolore morale per aver deluso a quel modo i compaesani di San Isidro. Rassegnato a farsi sostituire, tirò su la faccia e vide il pandemonio acquietarsi. Solo a quel punto collegò il rumore appena sentito al grosso revolver che stringeva in pugno don Cayetano. E per la vergogna di aver trascinato il suo alcalde in una simile situazione, riabbassò il viso, sfiorando il fertilizzante bianco di Alvaro Cristóbal. Infatti era caduto proprio sul limite del campo, e in un singhiozzo di rabbia si riempì il naso di quella polvere bruciante.
Il primo impulso fu di soffiare forte per farla uscire, ma gliene era entrata abbastanza da finirgli anche in gola. Si alzò, cercando di togliere il “concime” dalla faccia, ma non ebbe neppure il tempo di starnutire che Pepe Gongora, riavutosi dalla bastonata di Alvaro Cristóbal, avanzò verso di lui brandendo una sedia. Quintino, più per sfuggirgli che per altro, si lanciò di corsa nella mischia, dove finì sulla palla e quasi senza rendersene conto prese a schivare avversari come un invasato, a menare calci negli stinchi e gomitate fra le gambe, e intanto correva, correva, attraversando il campo da una parte all’altra, e si ritrovò davanti El Zopilote e per poco non gli tirò in porta, e pochi secondi dopo era davanti a quella opposta, dove sparò un tiro che mandò il pallone a trapassare la rete e la sua stessa scarpa nello stomaco del portiere. Rimessala al piede, tre minuti dopo segnava ancora, e quando l’arbitro riappoggiò la palla al centro, non diede agli altri neppure il tempo di capire da dove era sbucato, che già tutta San Isidro esultava per il terzo gol. Al termine del primo tempo, Quintino pareggiava sei a sei. Pepe Gongora piangeva abbracciato ad Alvaro Cristóbal, che si limitava a battergli la mano sulla testa borbottando commosso, e tutti saltavano e restituivano gesti osceni a quelli della Pizpireta, mentre don Cayetano sostituiva le tre cartucce usate nel tamburo della Colt, sorridendo beffardo sotto i lunghi baffi a manubrio, che con gli anni erano diventati bianchissimi e spioventi. Quintino aveva occhi solo per Antonia, che lo fissava con orgoglio e lampi di promesse facilmente decifrabili. Però, quando dovette rialzarsi dalla panca per tornare in campo, ebbe la sensazione che la stanchezza di due giorni gli piombasse di colpo nei polpacci. Era stato un errore sedersi.
Provò a sgambettare per liberarsi da quei ceppi invisibili, ma l’energia inspiegabile che lo aveva posseduto poco prima sembrava volatilizzata. Iniziò il secondo tempo, e lui ce la metteva tutta per correre dietro a quel pallone diventato di nuovo troppo veloce e scivoloso per i suoi piedi pesantissimi. L’entusiasmo dei compaesani s’incrinò al settimo gol della Pizpireta. E quando segnarono l’ottavo e il nono, don Cayetano tornò a pensare, come più di mezzo secolo prima, che sei colpi sono pochi per una pistola. Ripresero a piovere insulti e cibarie sugli attoniti abitanti di San Isidro. Quintino adesso era più spompato che all’inizio. Correva a bocca aperta e le braccia ciondoloni, col fiato che sembrava fermarsi in gola e non voler scendere fino ai polmoni. Allora, essendo molto superstizioso e attento ai gesti rituali, decise di ripetere in ogni dettaglio la sequenza che aveva preceduto il miracolo inspiegabile.
Fingendo di scivolare, andò a cadere con la faccia nel medesimo punto, affondando il naso nella polvere bianca che marcava i limiti del campo. Respirò profondamente, si rialzò, e in pochi secondi le gambe tornarono leggere e sibilanti come la brezza tra i chilamates della Sierra.
Quando l’arbitro si portò le quattro dita alla bocca per fischiare la fine, Quintino neppure se ne accorse. Più tardi, gli dissero che il quindicesimo gol non era valido, e lui ci restò malissimo.






















In qto a pprolissiità macheamico6 ti fa ha pippa :w00t:

IACH
14/05/2013, 20:50
[In qto a pprolissiità macheamico6 ti fa ha pippa :w00t:[/QUOTE]


mio è gran visir del copia e incolla e la rete è un album infinito :oook:

e comunque non guardate sempre il dito........l'impero è la luna

mic56
14/05/2013, 20:53
Cacucci lo conobbi a Rapallo nel 1975.
Allora viveva da quelle parti.
Era molto simpatico, e mi sembra avesse una ktm.
E' sempre rimasto motociclista.
L'ho visto qualche volta in quegli anni, e non era ancora scrittore.
Penso che non si ricorderebbe di me.

rori
14/05/2013, 21:05
Cacucci lo conobbi a Rapallo nel 1975.
Allora viveva da quelle parti.
Era molto simpatico, e mi sembra avesse una ktm.
E' sempre rimasto motociclista.
L'ho visto qualche volta in quegli anni, e non era ancora scrittore.
Penso che non si ricorderebbe di me.
Mic c'è un essere di questo orbe terracque che non hai conosciuto ? :blink:

Ma il connubio con Pepi si è amaramente interrotto o ancora gioiosamente vive ?:dubbio:

mic56
14/05/2013, 21:10
Mic c'è un essere di questo orbe terracque che non hai conosciuto ? :blink:

Ma il connubio con Pepi si è amaramente interrotto o ancora gioiosamente vive ?:dubbio:

Tantissimi, purtroppo e di cui valeva la pena.
Ci sentiamo ogni tanto, ma ha cambiato settore, come forse saprai e quel settore non mi suscita grandi emozioni.
Comunque forse a breve faremo un giro insieme, se lui vorrà.