Gigionesto
23/08/2013, 12:39
O forse sarebbe più giusto dire che mi ha quasi ucciso lei. E per di più l'ape Maya era senz'altro una vespa o qualcosa di più. Non sono riuscito a vederla in faccia, 'tacci sua.
Ma procediamo con ordine.
Ieri breve tragitto autostradale, Palermo-Punta Raisi-Palermo.
indosso sempre il mio giubbino estivo traforato Triumph con protezioni e quant'altro.
Casco ben allacciato, come direbbe qualcuno, e via.
Non metto i guanti, che volete in Sicilia fa caldo... e qui il buon vecchio Eddy Murphy avrebbe esclamato "A-ha!". Infatti, cazzata che non ripeterò mai più, neanche a 50 gradi all'ombra.
Insomma, al rientro, andatura tranquilla, ero già in città, sento un dolore lancinante che proviene dall'avambraccio sinistro e che si diffonde via via velocemente. Riesco a non perdere il controllo della mia Bonnie e, urlando dentro il mio casco i nomi in ordine alfabetico e decrescente di tutti i santi che conosco, accosto. Mi spoglio (il casco lo tengo, così posso continuare la lista dei beati) e quella grandissima troia di Maya, non s'era infilata dentro la manica e mi stava fottendo il braccio? ma no sul "dorso", quella baldracca s'è scelta la parte più delicata possibile per sparare il suo pestilenziale veleno.
ovviamente della troia nessuna traccia. sbatto per bene la giacca, ma nulla, neanche l'ombra.
vabbè, e che cazzo, sono un uomo adulto, non era mica la prima volta, sopravvivrò certamente, anche se cazzo come brucia!
sistemo la giacca alla bell'e meglio sul portapacchi (col cazzo che me la rimetto, magari è ancora lì dentro) e torno a casa, continuando con passione la mia lista di probabili beati e venerabili dentro il mio casco.
mi lavo la ferita, e sì ferita, scopro con mio grande stupore che al centro dei bozzoli che l'amica mi ha lasciato, la carne è proprio a vivo, come strappata via da veri e propri denti. vabbè pazienza, tra poche ora sarà tutto normale. 'ntò n'ùacchiu! una voce 'ncazzùsa mi suggerisce dentro la testa, ma la ignoro. cazzo la scienza, non dimentichiamoci della scienza! è statistico, gli effetti di una puntura di una vespa si esauriscono in poche ore, ammesso che non ti colga lo shock anafilattico. ma sono qui a raccontarvelo, quindi no! niente shock anafilattico, e che cazzo, già un'estate senza ferie, pure lo shock anafilattico? però la vocetta continua il suo lavoro di tarlo e mi consiglia che, visto che non ho trovato il cadavere sventrato di Maya, o non ho visto il ladro vespone o calabrone scappare via ridente e beffardo, forse forse... cazzo, ragione hai voce tarla! metti che trattasi di morso di zecca? mi ravano furiosamente le palle, non si sa mai. vabbè aspetto e vediamo.
aspetto... è un po' gonfio... normale direi il veleno sta facendo il suo effetto...
aspetto... le tossine del veleno stanno arrossando la zona... giustamente, non è che la bastarda, che continueremo a chiamare Maya per comodità, si limita, a che punge giustamente ci scatafotte dentro tutto il veleno che ha in corpo... io farei così, e che cazzo!..
aspetto... ma il dolore? il dolore è normale? penso di sì, almeno un poco deve dolere...
aspettiamo... magari ci metto una pomatina al cortisone và... e aspettiamo...
aspettando aspettando si fece notte e di nuovo mattina.
braccio sinistro uscito da un dipinto di Botero, dolore abbestia e via, pronto soccorso, e giù di nuovo la lista dei papabili prossimi santi, stavolta in ordine di nazionalità e numero di miracoli ufficialmente riconosciuti.
siete mai stati in uno dei numerosi pronto soccorso di Palermo?
è un'esperienza mistica che consiglio a tutti, almeno una volta nella vita.
non manca nessuno: l'infermiere dell'accettazione in perenne pausa caffèssigaretta, la nonnetta in attesa che chiamatequalcunochesennòmuio, il tizio 'ncazzùso che bussa ogni 30sec alla porta dell'ambulatorio minacciando di morte chiunque gli si affacci... insomma, tutti. ci sono sempre tutti.
codice verde, facciamo notte! pazienza, il braccio mi sta esplodendo.
aspetto... aspetto... aspetto...
le varie storie da sala d'attesa ve le risparmio, anche se tra i personaggi che più mi hanno colpito c'era una ceccha isterica, davvero simpatico, con codice bianco che chissà da quanto stava lì e che ogni volta che arrivava qualcuno vagamente codice giallorosso si alzava facendo l'allarme e battendo le mani cercando di attirare l'attenzione dell'infermiere dell'accoglienza in continuata e imperterrita pausa caffèssigaretta.
finalmente dentro, scampato il pericolo morso di zecca, tutto poi si risolve con una puntura di bentelan e cura di antibiotici abbestia!
me ne torno a casa contento e fischiettante facendo a gara con la mia vocina interiore, tirate le somme di tutti i santi già santi e beati prossimi santi che abbiamo tirato giù in sola mezza giornata.
ha vinto lei!
la stimo, maremma Maya!
Ma procediamo con ordine.
Ieri breve tragitto autostradale, Palermo-Punta Raisi-Palermo.
indosso sempre il mio giubbino estivo traforato Triumph con protezioni e quant'altro.
Casco ben allacciato, come direbbe qualcuno, e via.
Non metto i guanti, che volete in Sicilia fa caldo... e qui il buon vecchio Eddy Murphy avrebbe esclamato "A-ha!". Infatti, cazzata che non ripeterò mai più, neanche a 50 gradi all'ombra.
Insomma, al rientro, andatura tranquilla, ero già in città, sento un dolore lancinante che proviene dall'avambraccio sinistro e che si diffonde via via velocemente. Riesco a non perdere il controllo della mia Bonnie e, urlando dentro il mio casco i nomi in ordine alfabetico e decrescente di tutti i santi che conosco, accosto. Mi spoglio (il casco lo tengo, così posso continuare la lista dei beati) e quella grandissima troia di Maya, non s'era infilata dentro la manica e mi stava fottendo il braccio? ma no sul "dorso", quella baldracca s'è scelta la parte più delicata possibile per sparare il suo pestilenziale veleno.
ovviamente della troia nessuna traccia. sbatto per bene la giacca, ma nulla, neanche l'ombra.
vabbè, e che cazzo, sono un uomo adulto, non era mica la prima volta, sopravvivrò certamente, anche se cazzo come brucia!
sistemo la giacca alla bell'e meglio sul portapacchi (col cazzo che me la rimetto, magari è ancora lì dentro) e torno a casa, continuando con passione la mia lista di probabili beati e venerabili dentro il mio casco.
mi lavo la ferita, e sì ferita, scopro con mio grande stupore che al centro dei bozzoli che l'amica mi ha lasciato, la carne è proprio a vivo, come strappata via da veri e propri denti. vabbè pazienza, tra poche ora sarà tutto normale. 'ntò n'ùacchiu! una voce 'ncazzùsa mi suggerisce dentro la testa, ma la ignoro. cazzo la scienza, non dimentichiamoci della scienza! è statistico, gli effetti di una puntura di una vespa si esauriscono in poche ore, ammesso che non ti colga lo shock anafilattico. ma sono qui a raccontarvelo, quindi no! niente shock anafilattico, e che cazzo, già un'estate senza ferie, pure lo shock anafilattico? però la vocetta continua il suo lavoro di tarlo e mi consiglia che, visto che non ho trovato il cadavere sventrato di Maya, o non ho visto il ladro vespone o calabrone scappare via ridente e beffardo, forse forse... cazzo, ragione hai voce tarla! metti che trattasi di morso di zecca? mi ravano furiosamente le palle, non si sa mai. vabbè aspetto e vediamo.
aspetto... è un po' gonfio... normale direi il veleno sta facendo il suo effetto...
aspetto... le tossine del veleno stanno arrossando la zona... giustamente, non è che la bastarda, che continueremo a chiamare Maya per comodità, si limita, a che punge giustamente ci scatafotte dentro tutto il veleno che ha in corpo... io farei così, e che cazzo!..
aspetto... ma il dolore? il dolore è normale? penso di sì, almeno un poco deve dolere...
aspettiamo... magari ci metto una pomatina al cortisone và... e aspettiamo...
aspettando aspettando si fece notte e di nuovo mattina.
braccio sinistro uscito da un dipinto di Botero, dolore abbestia e via, pronto soccorso, e giù di nuovo la lista dei papabili prossimi santi, stavolta in ordine di nazionalità e numero di miracoli ufficialmente riconosciuti.
siete mai stati in uno dei numerosi pronto soccorso di Palermo?
è un'esperienza mistica che consiglio a tutti, almeno una volta nella vita.
non manca nessuno: l'infermiere dell'accettazione in perenne pausa caffèssigaretta, la nonnetta in attesa che chiamatequalcunochesennòmuio, il tizio 'ncazzùso che bussa ogni 30sec alla porta dell'ambulatorio minacciando di morte chiunque gli si affacci... insomma, tutti. ci sono sempre tutti.
codice verde, facciamo notte! pazienza, il braccio mi sta esplodendo.
aspetto... aspetto... aspetto...
le varie storie da sala d'attesa ve le risparmio, anche se tra i personaggi che più mi hanno colpito c'era una ceccha isterica, davvero simpatico, con codice bianco che chissà da quanto stava lì e che ogni volta che arrivava qualcuno vagamente codice giallorosso si alzava facendo l'allarme e battendo le mani cercando di attirare l'attenzione dell'infermiere dell'accoglienza in continuata e imperterrita pausa caffèssigaretta.
finalmente dentro, scampato il pericolo morso di zecca, tutto poi si risolve con una puntura di bentelan e cura di antibiotici abbestia!
me ne torno a casa contento e fischiettante facendo a gara con la mia vocina interiore, tirate le somme di tutti i santi già santi e beati prossimi santi che abbiamo tirato giù in sola mezza giornata.
ha vinto lei!
la stimo, maremma Maya!