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Visualizza Versione Completa : Telecom Italia diventa spagnola



Lo scrofo
24/09/2013, 09:30
Come da oggetto, prepariamoci ad un bel taglione ...

Alitalia in partenza per la Francia ... Dopo la " grande cordata " che ci siamo accollati tutti noi ...

PREPARIAMOCI A PAGARE ANCORA.

Telecom, il controllo passa a Telefonica Via all'aumento di capitale di Telco - Economia e Finanza con Bloomberg - Repubblica.it (http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/09/24/news/telecom_generali_telefonica_accordo_modificativo-67142559/?ref=HREA-1)

streetTux
24/09/2013, 09:42
Beh.. io con Telecom non ho nulla.. per me possono anche darsi foho.. ma dici che mi trovo a dover pagare qualcosa lo stesso? :(

votalele
24/09/2013, 09:48
Minchia speriamo che non vogliano difendere l'italianità.

Alitalia finora ci è costata 5 miliardini, e alla fine Airfrance la prenderà per un pezzo di pane.


Facendo un po' di proporzioni, Telecom ci costerà più o meno il doppio.

E poi non ci sono i soldi per aggiustare le strade, o le scuole, o gli ospedali, o i tribunali, o....ecc. ecc. ecc.

Venanzio
24/09/2013, 09:52
Ottimo cosi la sgreteria telefonica avrà un accento alla caramaba che sorpresa ;)

Python
24/09/2013, 09:53
Olè ....

yatta
24/09/2013, 09:55
:smoke_: in pratica quando ci sara' da mandarli a fare in culo per un disservizio...bastera' aggiungere la S finale

Medoro
24/09/2013, 11:07
noi si che come grande paese sapiamo tenerci gli asset fondamentali per uno stato:oook:
telecomunicazioni agli spagnoli compagnia di bandiera ai francesi,ottimo direi,che poi dico io almeno ci guadagnassimo veramente qualcosa,telecom svenduta alitalia lasciamo stare va

Stinit
24/09/2013, 11:18
Prima l'hanno fatta spolpare a tronchetti provera...ora la regalano agli spagnoli...eppure ai tempi della sip gli utenti pagavano in bolletta una quota "sociale" per mantenere e rinnovare le strutture e per i nuovi investimenti...privatizzazioni ole'

macheamico6
24/09/2013, 11:22
Ma gli ispanici non stavano messi peggio di noi? :cipenso:

BikeAnto
24/09/2013, 11:23
Fanculos

votalele
24/09/2013, 11:24
Ma gli ispanici non stavano messi peggio di noi? :cipenso:

credo che nessuno in europa stia messo peggio di noi.

Stinit
24/09/2013, 11:25
Ma gli ispanici non stavano messi peggio di noi? :cipenso:

Le lobby stanno benissimo...

Fulvioz
24/09/2013, 11:26
L'Italia, soprattutto sotto Prodi, è il paese che ha privatizzato di più di tutta Europa; con il risultato che siamo diventati un paese di grandi firme in liquidazione... Non rimarrà nulla, nulla.

Paolo Barnard ne parlava ancora 3 anni fa:

wpzGgo1XZRo

streetTux
24/09/2013, 12:24
Ma gli ispanici non stavano messi peggio di noi? :cipenso:
Secondo le autorevolissime voci di Emilio Fede e Bruno Vespa? :dubbio:

Juste1911
24/09/2013, 12:26
Boicottiamo la Spagna, basta paella!!!

:risate2:

Lo scrofo
24/09/2013, 12:32
Beh.. io con Telecom non ho nulla.. per me possono anche darsi foho.. ma dici che mi trovo a dover pagare qualcosa lo stesso? :(

Eh mica tanto, purtroppo sei cittadino italiano... Pensa che c'e' nell'aria un'idea malsana: usare la cassa depositi e prestiti per comprare l'infrastruttura VECCHIA analogica, giusto per tenere l'italianita' in casa.

Fantastico.


Boicottiamo la Spagna, basta paella!!!

:risate2:

C'e' poco da ridere, cazzarola...


L'Italia, soprattutto sotto Prodi, è il paese che ha privatizzato di più di tutta Europa; con il risultato che siamo diventati un paese di grandi firme in liquidazione... Non rimarrà nulla, nulla.

Paolo Barnard ne parlava ancora 3 anni fa:

wpzGgo1XZRo

Fulvio, hai ragione in parte: se tutto fosse stato CONTROLLATO, forse a quest'ora non avremmo avuto carrozzoni da scaricare, ma macchine da profitto!!!

Quello che dico e' che lo Stato DOVEVA comunque avere una quota importante per controllare almeno le infrastrutture base: Energia, comunicazione, economia...

streetTux
24/09/2013, 12:35
Eh mica tanto, purtroppo sei cittadino italiano... Pensa che c'e' nell'aria un'idea malsana: usare la cassa depositi e prestiti per comprare l'infrastruttura VECCHIA analogica, giusto per tenere l'italianita' in casa.

Fantastico.
Fantastico è la parola adatta...

Ma porc...

Rebel County
24/09/2013, 12:37
Ma gli ispanici non stavano messi peggio di noi? :cipenso:

telefonica e' Globale fa soldi dappertutto ed e' il quinto operatore telefonico globale, basti pensare che in tempi di crisi si e' accaparrata O2/BT, ed i mercati maggiori dell'operatore sono Brasile, USA, UK/I e Cina.
francamente mi aspettavo che il take over avvenisse prima da perte di Vodafone e/o telefonica

telecom e' un carrozzone dove confluiva chiunque fosse trombato da latre realta', che andava liquidato e ristrutturato checche' se ne voglia dire e/o pensare una inutile macchina perdisoldi

Medoro
24/09/2013, 17:55
telefonica e' Globale fa soldi dappertutto ed e' il quinto operatore telefonico globale, basti pensare che in tempi di crisi si e' accaparrata O2/BT, ed i mercati maggiori dell'operatore sono Brasile, USA, UK/I e Cina.
francamente mi aspettavo che il take over avvenisse prima da perte di Vodafone e/o telefonica

telecom e' un carrozzone dove confluiva chiunque fosse trombato da latre realta', che andava liquidato e ristrutturato checche' se ne voglia dire e/o pensare una inutile macchina perdisoldiproprio pggi leggevo sul fatto quotidiano che telecom ha in brasile e argentina una posizione molto buona l'unica posizione che porta utili all'azienda,quindi l'acquisto di telecom da parte di telefonica potrebbe(e secondo me sarà cosi) un modo per fare fuori un diretto concorrente e poi chi si è visto si è visto

Rebel County
24/09/2013, 18:04
proprio pggi leggevo sul fatto quotidiano che telecom ha in brasile e argentina una posizione molto buona l'unica posizione che porta utili all'azienda,quindi l'acquisto di telecom da parte di telefonica potrebbe(e secondo me sarà cosi) un modo per fare fuori un diretto concorrente e poi chi si è visto si è visto

Una positione che telecom avrebbe perso comunque perche acquisita grazie a tangenti

edotto
24/09/2013, 19:24
piccolo OT...per chi ha guardato "Presadiretta" ieri sera...avete visto le condizioni del porto di genova ...confrontato con quello di anversa...???....ecco l'Italia è così che va...in tutti i settori, telefonia compresa...

onlystreet
24/09/2013, 20:39
sarà contento fearless che ama la espana

armageddon
24/09/2013, 21:12
piccolo OT...per chi ha guardato "Presadiretta" ieri sera...avete visto le condizioni del porto di genova ...confrontato con quello di anversa...???....ecco l'Italia è così che va...in tutti i settori, telefonia compresa...

quello di manfredonia è più bello.

tonidaytona
25/09/2013, 06:10
Alitalia la dovevano chiudere o vendere 10 anni fa.
ci saremmo risparmiati un bel po' di tasse.

votalele
25/09/2013, 06:38
Concordo con chi dice che Telecom è un carrozzone: 40 mld di debiti, una struttura vecchia e decrepita, millanta dipendenti.

Insomma l'azienda ideale per essere rilevata dallo stato.


:ph34r:

manu for rent
25/09/2013, 07:24
in effetti a moratti non serve più, meglio vendere

ABCDEF
25/09/2013, 10:11
io non so decidermi fra le opinioni di due dei piu' grandi uomini politici dell'italia contemporanea:

avra' ragione lui:

«L’Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane. [...] Il danno che deriva all’Italia dalla perdita di Telecom Italia è immenso. Il governo deve intervenire per bloccare la vendita a Telefonica con l’acquisto della sua quota, è sufficiente dirottare parte dei miliardi di euro destinati alla Tav in Val di Susa che neppure il governo francese vuole più»

o lui ?

«Telecom deve essere venduta al più presto a Telefonica o a qualche grande gruppo internazionale prima che gli attuali azionisti ne spolpino anche le ossa. Telecom è morta, ma si possono espiantare i suoi organi e salvare l’occupazione ancora rimasta. [...] Cari Bernabè e Galateri, vendete quello che è rimasto a Telefonica, restituite la dorsale allo Stato e dopo andate a casa, insieme al consiglio di amministrazione, prima del fallimento»

mah, sono confuso .....................

urasch
25/09/2013, 10:19
questa è l'italia

Stinit
25/09/2013, 10:26
io non so decidermi fra le opinioni di due dei piu' grandi uomini politici dell'italia contemporanea:

avra' ragione lui:

«L’Italia perde un altro pezzo, Telecom Italia. Le telecomunicazioni diventano spagnole. Un disastro annunciato da un saccheggio continuato, pianificato e portato a termine con cinismo di quella che era tra le più potenti, innovative e floride società italiane. [...] Il danno che deriva all’Italia dalla perdita di Telecom Italia è immenso. Il governo deve intervenire per bloccare la vendita a Telefonica con l’acquisto della sua quota, è sufficiente dirottare parte dei miliardi di euro destinati alla Tav in Val di Susa che neppure il governo francese vuole più»

o lui ?

«Telecom deve essere venduta al più presto a Telefonica o a qualche grande gruppo internazionale prima che gli attuali azionisti ne spolpino anche le ossa. Telecom è morta, ma si possono espiantare i suoi organi e salvare l’occupazione ancora rimasta. [...] Cari Bernabè e Galateri, vendete quello che è rimasto a Telefonica, restituite la dorsale allo Stato e dopo andate a casa, insieme al consiglio di amministrazione, prima del fallimento»

mah, sono confuso .....................


Propongo una terza via:si vada a prendere tutti i soldi che tronchetti provera e soci hanno spolpato ad una azienda che ai tempi era ancora sana...e li si usi per rimetterla in piedi


(potevi anche metterci in nomi...)

ABCDEF
25/09/2013, 10:30
Propongo una terza via:si vada a prendere tutti i soldi che tronchetti provera e soci hanno spolpato ad una azienda che ai tempi era ancora sana...e li si usi per rimetterla in piedi


(potevi anche metterci in nomi...)

ecco i nomi:

prima versione-->grillo giuseppe

seconda versione-->grillo giuseppe

io sono un po' confuso, ma anche lui non scherza :)

cmque sono certo che paglia, dopo un post ad hoc pubblicato sul sito del beppe, mi spieghera' la genesi delle due versioni, e ci trovera un fil rouge a prova di critica di cittadino obnubilato dalle televisioni come me :)

Rebel County
25/09/2013, 10:36
e' una azienda privata fatevene una ragione,ha sempre funzionato da parcheggio raccomandati sia da pubblica che da privata per favoritismi, sta rottura di coglioni se la dovevano prendere prima
stesso discorso per Alitalia, trenitalia e tutto quello che rappresenta il vecchio garantismo da prima e seconda repubblica.
stesso dicasi per quel megagalattico carrozzone che e' Finmeccanica al quale fanno capo altri carrozzoni come Selex
la privatizzazione e' l'unico modo per avere servizi decenti e concorrenziali, si spinge l'innovazione e lo sviluppo

Stinit
25/09/2013, 10:55
e' una azienda privata fatevene una ragione,ha sempre funzionato da parcheggio raccomandati sia da pubblica che da privata per favoritismi, sta rottura di coglioni se la dovevano prendere prima
stesso discorso per Alitalia, trenitalia e tutto quello che rappresenta il vecchio garantismo da prima e seconda repubblica.
stesso dicasi per quel megagalattico carrozzone che e' Finmeccanica al quale fanno capo altri carrozzoni come Selex
la privatizzazione e' l'unico modo per avere servizi decenti e concorrenziali, si spinge l'innovazione e lo sviluppo

Privatizzare è un conto fare un assalto all'arma bianca per spolpare un colosso è un discorso un pò diverso...ora i politicanti si stracciano le vesti ma qualche anno fa quando Telecom veniva abbattuta un pezzo alla volta tutti zitti:dry:

legendaryslave
25/09/2013, 11:13
ci stiamo vendendo tutto e la fame aumentaaaa via la bugatti via la ducati via la telecom le prissime saranno la ferrarri e la pagani cosi noi ci ritroviamo a lavorare per gli albanesi

emz
25/09/2013, 11:17
e' una azienda privata fatevene una ragione,ha sempre funzionato da parcheggio raccomandati sia da pubblica che da privata per favoritismi, sta rottura di coglioni se la dovevano prendere prima
stesso discorso per Alitalia, trenitalia e tutto quello che rappresenta il vecchio garantismo da prima e seconda repubblica.
stesso dicasi per quel megagalattico carrozzone che e' Finmeccanica al quale fanno capo altri carrozzoni come Selex
la privatizzazione e' l'unico modo per avere servizi decenti e concorrenziali, si spinge l'innovazione e lo sviluppo

Invero

Ma la privatizzazione te la devi fare con i soldi tuoi,e non con quelli pubblici.

Tutto quello che é stato costruito con i soldi dell' publico,deve rimanere pubblico.

Poi che il privato sia migliore del pubblico é tutto da vedere,di certo in Italia non é cosi(mediamente).

L'unico modo per spingere l'innovazione utile é che tutto rimanga pubblico.

Le aziende italiane diventate private si sono fermate a 20 anni fa' mentre prima erano le migliori di europa, tante nazioni europee sono ancora dipendenti dai nostri servizi,guarda la Francia con l'energia elettrica.

thebonni
25/09/2013, 13:24
Il problema è che rimangono pubbliche c'è un magna magna generale
dalle assunzioni per favoritismi ecc

le poste sono private ma il maggior e unico azionista è lo stato

Volevano liberalizzare le poste ... io ero contentissimo almeno non dovevo più andare alle poste italiane ma mi affidavo alle poste inglesi o al max tedesche


Le aziende pubbliche non funzioneranno mai siccome non c'è un vero capo ... e per questo c'è sempre un magna magna tipico italiano ...

Trenitalia o ferrovie dello stato costa ogni giorno qualche milioncino ...
poste italiane ... servizio che all'estero se lo dimenticano ...riferito in meglio per l'estero
alitalia .... anche li mangia mangia con servizi molte delle volte non propio al top ... poi se andate a vedere i voli esteri che copriva alitalia non erano il max

telecom ... anche questo mangia mangia generale.... spero che facciano una certa pulizia siccome in molte regioni c'è un numero elevatissimo di dipendenti (oltre al limite del lavoro)


finmeccanica è forse l'unica che stà producendo qualcosa

ABCDEF
25/09/2013, 16:45
Ma la privatizzazione te la devi fare con i soldi tuoi,e non con quelli pubblici.


verissimo............purtroppo una vera politica liberale in questo paese non si e' mai vista






Tutto quello che é stato costruito con i soldi dell' publico,deve rimanere pubblico.


perche?!? anche se perde, cioe' sperpera denaro pubblico?



Poi che il privato sia migliore del pubblico é tutto da vedere,di certo in Italia non é cosi(mediamente).


oddio, se paragoni un'azienda pubblica a una privata, spesso e' cosi'. se paragoni un'azienda "privatizzata all'italiana", dove, cioe', i partiti e i sindacati non vogliono che nulla cambi, hai perfettamente ragione.




L'unico modo per spingere l'innovazione utile é che tutto rimanga pubblico.


............e perche'? e dove il pubblico, oggi, e' cosi' innovatore?



Le aziende italiane diventate private si sono fermate a 20 anni fa' mentre prima erano le migliori di europa, tante nazioni europee sono ancora dipendenti dai nostri servizi,guarda la Francia con l'energia elettrica.

certo.....se fai finta di vendere a un finto privato , perche' nessun vero privato comprerebbe veramente quell'azienda, il minimo che possa capitare e' che le cose stiano ferme cosi' come sono, fino a quando non arriva un altro momento in cui si guardano i bilanci.....e allora via a cercare un altro finto acquirente

poi non mi sembra che la francia sia cosi' dipendente da noi per l'energia, se non in particolari condizioni...............

da panorama di qualche settimana fa

C’è un vecchio traliccio elettrico in disuso, a forma di porta da rugby, che in questi giorni è al centro dell’attenzione nel comune piemontese di Piossasco, a poche decine di chilometri dalla Savoia. Il suo abbattimento, fissato per lunedì 15 luglio, equivale alla posa della prima pietra per la nuova interconnessione elettrica Piemonte-Savoia: 190 chilometri di cavi che nel 2019 faranno quasi raddoppiare la capacità di trasmissione fra l’Italia e la Francia, con ricadute positive per tutti gli italiani, non importa quanto lontani dal confine francese. Secondo la Terna, che realizza il collegamento per la parte italiana (con un investimento di 400 milioni), i risparmi per i consumatori saranno a regime superiori ai 100 milioni di euro l’anno.

L’opera è notevole anche dal punto di vista ingegneristico e ambientale: le linee correranno sotto la rete autostradale già esistente e nella galleria di sicurezza del tunnel del Frejus, dunque all’esterno non si vedranno cavi, né piloni. Ma è soprattutto l’aspetto economico a essere rilevante. L’incremento della capacità di trasmissione fra Italia e Francia, ossia l’allargamento del «tubo» attraverso il quale l’Italia si collega alla rete elettrica europea, produce due benefici diversi. Da un lato aumenta la quota di energia importabile dall’estero a prezzi inferiori di quelli a cui viene prodotta oggi in Italia (pari nel 2012 al 14 per cento del consumo nazionale), dall’altro offre la possibilità concreta di invertire, quando ce ne saranno le condizioni economiche, la direzione del flusso energetico, trasformandoci da importatori in esportatori.

«Già oggi» spiega a Panorama l’amministratore delegato di Terna Flavio Cattaneo «capita di esportare energia prodotta in Italia quando altri paesi fortemente dipendenti dal nucleare, e dunque caratterizzati da una minore elasticità della produzione, hanno picchi di domanda che non riescono a soddisfare. Con lo sviluppo delle interconnessioni e l’abbassamento dei costi di produzione, questo fenomeno, che oggi è occasionale, potrà diventare strutturale». L’ipotesi va a braccetto con la visione secondo cui l’Italia, grazie alla sua posizione geografica, potrebbe candidarsi a svolgere il ruolo di hub elettrico continentale, non solo collegando fra loro i paesi dell’Est e dell’Ovest d’Europa, ma anche quest’ultima ai paesi africani. A patto, naturalmente, che ci sia una rete abbastanza moderna ed efficiente.


Propongo una terza via:si vada a prendere tutti i soldi che tronchetti provera e soci hanno spolpato ad una azienda che ai tempi era ancora sana...e li si usi per rimetterla in piedi


(potevi anche metterci in nomi...)


non sono tecnicamente preparatissimo sui bilanci di telecom, ma ci sono voci anche contrastanti...........

GENTILE direttore,
Nel suo articolo di ieri Alessandro Penati, nel ricostruire la vicenda Telecom, scrive: 1) «nel 2001 Tronchetti strapagava il controllo di Telecom». Non è così. Telecom fu acquistata a un multiplo di 8,15 volte l’Ebitda, in linea con i multipli del settore (8,24), tanto che Telefonica nel 2005 acquistò O2 valutandola con un multiplo di 8,5. L’acquisto della quota in Olivetti-Telecom viene fatto per cassa senza caricare Telecom di alcun debito. Pochi mesi dopo Olimpia promuove un aumento di capitale e un’emissione obbligazionaria in Olivetti contribuendo con risorse proprie per circa 1 miliardo di euro (in totale l’aumento di capitale era pari a circa 4 miliardi, metà in azioni e metà in convertibili). L’obiettivo era rafforzare la struttura finanziaria di Olivetti; 2) «invece di fondere holding e società operative create per scalare Telecom… i capitani coraggiosi si comportano da vecchi capitalisti nostrani perpetuando la lunga catena societaria creata con l’Opa».

Tronchetti «perpetua gli errori di Colaninno esercitando il controllo con una catena societaria ancora più lunga (Olimpia al posto di Bell, più Pirelli, Camfin, eccetera) e ancora più debito». Non è corretto. Durante la mia gestione si fanno le fusioni e si accorcia la catena, da Olimpia in giù. Senza tenere conto del merger tra Pirelli e Pirellina, che avviene a un livello societario sopra Olimpia (dove non ci sono scatole vuote create per l’acquisizione di TI, ma aziende storiche e quotate in borsa come Camfin), fondiamo Olivetti con Telecom e Telecom con Tim. Per quanto riguarda il debito, al momento del mio ingresso in Telecom ammonta a circa 43 miliardi di euro. A fine 2004 scende a 29,5 miliardi. Successivamente aumenta nuovamente per effetto delle fusioni. Quando lascio Telecom è pari a 37,3 miliardi. Quindi non più, ma meno debito e catena più corta; 3) «per far fronte ai debiti — Tronchetti n. d. r — vende tutte le attività che la Telecom dei capitani coraggiosi aveva acquistato all’estero». Informazione molto parziale. Vero è che cediamo molte delle società estere, principalmente quelle dove TI era in minoranza e senza possibilità di interventi nella gestione.

Contemporaneamente però sviluppiamo la presenza internazionale di Telecom nella telefonia mobile in Brasile, mercato oggi strategico per TI, e nella banda larga in Europa. Tim Brasile passa dai 5,3 milioni di clienti del 2002 ai 25,4 milioni del 2006 diventando leader di mercato. Nel progetto «broadband europeo» TI passa dai 160 mila clienti del 2003 tra Olanda, Francia e Germania, agli 1,9 milioni di fine 2006. In termini di ricavi le attività internazionali di Telecom passano da 3.681 milioni di euro del 2001 (11,9% del totale) ai 5.072 del 2006 (16,2% del totale). L’ebitda delle attività internazionali passa dal 6,8% del totale al 8,7%. Da non dimenticare poi la call option su Telecom Argentina, ottenuta in questo periodo, che avrebbe permesso di aumentare il peso della componente internazionale sui ricavi; 4) «non investe nella banda larga, perdendo il treno di Internet». E’ falso. Ricordo quanto scritto nel 2006 dall’Agcom: «…Nella diffusione della banda larga eravamo agli ultimi posti. Ai nostri giorni l’Italia, pur partendo da posizioni di retroguardia, sta crescendo con un tasso di incremento (187% in due anni), significativamente superiore a quello dell’Europa a quindici… «. Nella banda larga TI passa dalle 390 mila linee del 2001 ai 6,7 milioni di fine 2006. Tra il 2001 e il 2005 Telecom è l’operatore che dedica agli investimenti la quota maggiore del fatturato (oltre il 17%).

Grazie a questi investimenti la rete di Telecom, come sottolineato da Morgan Stanley nel 2004, era una delle più avanzate in Europa dal punto di vista tecnologico. Anche per questo sempre l’Agcom scrive: «nel comparto delle tlc…l’Italia viene indicata in sede europea come un Paese d’eccellenza nella promozione di servizi a innovativo contenuto tecnologico. La Commissione europea, nel suo ultimo rapporto sullo stato delle telecomunicazioni elettroniche in Europa, sottolinea il ruolo leader dell’Italia nella telefonia mobile e nell’unbundling…»; 5) «nel 2006 Tronchetti si trova nella stessa situazione di Colaninno & Co nel 2001: il valore di Telecom in calo irreversibile». Su questo punto è importante confrontare il valore dell’azienda rispetto ai competitors: tra il 2001 e il 2006, durante la mia gestione, l’azione Telecom ha perso il 7,6% (senza tener conto di quanto restituito agli azionisti terzi nelle operazioni di semplificazione della catena, pari a circa 19 miliardi di euro). Nello stesso periodo, in cui l’indice Dj Stoxx Tlc cedeva il 5,5%, Vodafone cedeva il 21,9%, France Telecom il 38,1%, Deutsche Telekom il 29,9%. Meglio facevano unicamente Bt, che comunque perdeva il 6,1%, e Telefonica, allora cresciuta del 20,4%. Dopo la mia uscita, tra la fine del 2006 e il 2013, Telecom ha perso il 76,1%, con un Dj Stoxx in calo del 13,1%, a fronte della perdita del 24,3% di Deutsche Telekom, di quella del 23,9% di Telefonica e dei rialzi registrati da Vodafone (+56,9%) e British Telecom (+23,4%); 6) «Tronchetti cerca di vendere agli americani di At&t e Slim. Orrore!».

Penati dimentica Telefonica e il tentativo di avviare una partnership con Murdoch. Tutte opzioni che prevedevano per i partner stranieri solo quote di minoranza, ma che la politica bloccò, Telefonica inclusa, in nome dell’italianità dell’azienda. Oggi il tema pare, giustamente, superato. L’ipocrisia di molti e le ennesime ricostruzioni parziali invece no. Orrore doppio!

Marco Tronchetti Provera


come sempre in italia, questa e' stata una privatizzazione finta, la politica e il sindacato ci hanno inzuppato il pane abbondantemente, ed ora e' difficilissimo risalire a eventuali responsabilita', colpe, doli, truffe ecc.

relativamente alla possibilita' di andarsi a riprendere, non si capisce come, dei soldi che non si sa se siano stati rubati, il mio commento e' :

fino a quando non si accerta, e non si accertera' mai, e' fantascienza da un lato, e estrema semplificazione polulistica dall'altro.

un ululato alla luna, insomma

se invece si intende che da questa, come da altre vicende, del capitalismo intrecciato alla politica nostrana, ci sia molto da imparare, concordo appieno, ma commento che non mi pare di vedere alcuna voglia di imparare.

ho risposto?

e della sindrome dissociativa di grillo, che mi dici ?

Stinit
26/09/2013, 17:42
verissimo............purtroppo una vera politica liberale in questo paese non si e' mai vista


perche?!? anche se perde, cioe' sperpera denaro pubblico?


oddio, se paragoni un'azienda pubblica a una privata, spesso e' cosi'. se paragoni un'azienda "privatizzata all'italiana", dove, cioe', i partiti e i sindacati non vogliono che nulla cambi, hai perfettamente ragione.


............e perche'? e dove il pubblico, oggi, e' cosi' innovatore?



certo.....se fai finta di vendere a un finto privato , perche' nessun vero privato comprerebbe veramente quell'azienda, il minimo che possa capitare e' che le cose stiano ferme cosi' come sono, fino a quando non arriva un altro momento in cui si guardano i bilanci.....e allora via a cercare un altro finto acquirente

poi non mi sembra che la francia sia cosi' dipendente da noi per l'energia, se non in particolari condizioni...............

da panorama di qualche settimana fa

C’è un vecchio traliccio elettrico in disuso, a forma di porta da rugby, che in questi giorni è al centro dell’attenzione nel comune piemontese di Piossasco, a poche decine di chilometri dalla Savoia. Il suo abbattimento, fissato per lunedì 15 luglio, equivale alla posa della prima pietra per la nuova interconnessione elettrica Piemonte-Savoia: 190 chilometri di cavi che nel 2019 faranno quasi raddoppiare la capacità di trasmissione fra l’Italia e la Francia, con ricadute positive per tutti gli italiani, non importa quanto lontani dal confine francese. Secondo la Terna, che realizza il collegamento per la parte italiana (con un investimento di 400 milioni), i risparmi per i consumatori saranno a regime superiori ai 100 milioni di euro l’anno.

L’opera è notevole anche dal punto di vista ingegneristico e ambientale: le linee correranno sotto la rete autostradale già esistente e nella galleria di sicurezza del tunnel del Frejus, dunque all’esterno non si vedranno cavi, né piloni. Ma è soprattutto l’aspetto economico a essere rilevante. L’incremento della capacità di trasmissione fra Italia e Francia, ossia l’allargamento del «tubo» attraverso il quale l’Italia si collega alla rete elettrica europea, produce due benefici diversi. Da un lato aumenta la quota di energia importabile dall’estero a prezzi inferiori di quelli a cui viene prodotta oggi in Italia (pari nel 2012 al 14 per cento del consumo nazionale), dall’altro offre la possibilità concreta di invertire, quando ce ne saranno le condizioni economiche, la direzione del flusso energetico, trasformandoci da importatori in esportatori.

«Già oggi» spiega a Panorama l’amministratore delegato di Terna Flavio Cattaneo «capita di esportare energia prodotta in Italia quando altri paesi fortemente dipendenti dal nucleare, e dunque caratterizzati da una minore elasticità della produzione, hanno picchi di domanda che non riescono a soddisfare. Con lo sviluppo delle interconnessioni e l’abbassamento dei costi di produzione, questo fenomeno, che oggi è occasionale, potrà diventare strutturale». L’ipotesi va a braccetto con la visione secondo cui l’Italia, grazie alla sua posizione geografica, potrebbe candidarsi a svolgere il ruolo di hub elettrico continentale, non solo collegando fra loro i paesi dell’Est e dell’Ovest d’Europa, ma anche quest’ultima ai paesi africani. A patto, naturalmente, che ci sia una rete abbastanza moderna ed efficiente.




non sono tecnicamente preparatissimo sui bilanci di telecom, ma ci sono voci anche contrastanti...........

GENTILE direttore,
Nel suo articolo di ieri Alessandro Penati, nel ricostruire la vicenda Telecom, scrive: 1) «nel 2001 Tronchetti strapagava il controllo di Telecom». Non è così. Telecom fu acquistata a un multiplo di 8,15 volte l’Ebitda, in linea con i multipli del settore (8,24), tanto che Telefonica nel 2005 acquistò O2 valutandola con un multiplo di 8,5. L’acquisto della quota in Olivetti-Telecom viene fatto per cassa senza caricare Telecom di alcun debito. Pochi mesi dopo Olimpia promuove un aumento di capitale e un’emissione obbligazionaria in Olivetti contribuendo con risorse proprie per circa 1 miliardo di euro (in totale l’aumento di capitale era pari a circa 4 miliardi, metà in azioni e metà in convertibili). L’obiettivo era rafforzare la struttura finanziaria di Olivetti; 2) «invece di fondere holding e società operative create per scalare Telecom… i capitani coraggiosi si comportano da vecchi capitalisti nostrani perpetuando la lunga catena societaria creata con l’Opa».

Tronchetti «perpetua gli errori di Colaninno esercitando il controllo con una catena societaria ancora più lunga (Olimpia al posto di Bell, più Pirelli, Camfin, eccetera) e ancora più debito». Non è corretto. Durante la mia gestione si fanno le fusioni e si accorcia la catena, da Olimpia in giù. Senza tenere conto del merger tra Pirelli e Pirellina, che avviene a un livello societario sopra Olimpia (dove non ci sono scatole vuote create per l’acquisizione di TI, ma aziende storiche e quotate in borsa come Camfin), fondiamo Olivetti con Telecom e Telecom con Tim. Per quanto riguarda il debito, al momento del mio ingresso in Telecom ammonta a circa 43 miliardi di euro. A fine 2004 scende a 29,5 miliardi. Successivamente aumenta nuovamente per effetto delle fusioni. Quando lascio Telecom è pari a 37,3 miliardi. Quindi non più, ma meno debito e catena più corta; 3) «per far fronte ai debiti — Tronchetti n. d. r — vende tutte le attività che la Telecom dei capitani coraggiosi aveva acquistato all’estero». Informazione molto parziale. Vero è che cediamo molte delle società estere, principalmente quelle dove TI era in minoranza e senza possibilità di interventi nella gestione.

Contemporaneamente però sviluppiamo la presenza internazionale di Telecom nella telefonia mobile in Brasile, mercato oggi strategico per TI, e nella banda larga in Europa. Tim Brasile passa dai 5,3 milioni di clienti del 2002 ai 25,4 milioni del 2006 diventando leader di mercato. Nel progetto «broadband europeo» TI passa dai 160 mila clienti del 2003 tra Olanda, Francia e Germania, agli 1,9 milioni di fine 2006. In termini di ricavi le attività internazionali di Telecom passano da 3.681 milioni di euro del 2001 (11,9% del totale) ai 5.072 del 2006 (16,2% del totale). L’ebitda delle attività internazionali passa dal 6,8% del totale al 8,7%. Da non dimenticare poi la call option su Telecom Argentina, ottenuta in questo periodo, che avrebbe permesso di aumentare il peso della componente internazionale sui ricavi; 4) «non investe nella banda larga, perdendo il treno di Internet». E’ falso. Ricordo quanto scritto nel 2006 dall’Agcom: «…Nella diffusione della banda larga eravamo agli ultimi posti. Ai nostri giorni l’Italia, pur partendo da posizioni di retroguardia, sta crescendo con un tasso di incremento (187% in due anni), significativamente superiore a quello dell’Europa a quindici… «. Nella banda larga TI passa dalle 390 mila linee del 2001 ai 6,7 milioni di fine 2006. Tra il 2001 e il 2005 Telecom è l’operatore che dedica agli investimenti la quota maggiore del fatturato (oltre il 17%).

Grazie a questi investimenti la rete di Telecom, come sottolineato da Morgan Stanley nel 2004, era una delle più avanzate in Europa dal punto di vista tecnologico. Anche per questo sempre l’Agcom scrive: «nel comparto delle tlc…l’Italia viene indicata in sede europea come un Paese d’eccellenza nella promozione di servizi a innovativo contenuto tecnologico. La Commissione europea, nel suo ultimo rapporto sullo stato delle telecomunicazioni elettroniche in Europa, sottolinea il ruolo leader dell’Italia nella telefonia mobile e nell’unbundling…»; 5) «nel 2006 Tronchetti si trova nella stessa situazione di Colaninno & Co nel 2001: il valore di Telecom in calo irreversibile». Su questo punto è importante confrontare il valore dell’azienda rispetto ai competitors: tra il 2001 e il 2006, durante la mia gestione, l’azione Telecom ha perso il 7,6% (senza tener conto di quanto restituito agli azionisti terzi nelle operazioni di semplificazione della catena, pari a circa 19 miliardi di euro). Nello stesso periodo, in cui l’indice Dj Stoxx Tlc cedeva il 5,5%, Vodafone cedeva il 21,9%, France Telecom il 38,1%, Deutsche Telekom il 29,9%. Meglio facevano unicamente Bt, che comunque perdeva il 6,1%, e Telefonica, allora cresciuta del 20,4%. Dopo la mia uscita, tra la fine del 2006 e il 2013, Telecom ha perso il 76,1%, con un Dj Stoxx in calo del 13,1%, a fronte della perdita del 24,3% di Deutsche Telekom, di quella del 23,9% di Telefonica e dei rialzi registrati da Vodafone (+56,9%) e British Telecom (+23,4%); 6) «Tronchetti cerca di vendere agli americani di At&t e Slim. Orrore!».

Penati dimentica Telefonica e il tentativo di avviare una partnership con Murdoch. Tutte opzioni che prevedevano per i partner stranieri solo quote di minoranza, ma che la politica bloccò, Telefonica inclusa, in nome dell’italianità dell’azienda. Oggi il tema pare, giustamente, superato. L’ipocrisia di molti e le ennesime ricostruzioni parziali invece no. Orrore doppio!

Marco Tronchetti Provera


come sempre in italia, questa e' stata una privatizzazione finta, la politica e il sindacato ci hanno inzuppato il pane abbondantemente, ed ora e' difficilissimo risalire a eventuali responsabilita', colpe, doli, truffe ecc.

relativamente alla possibilita' di andarsi a riprendere, non si capisce come, dei soldi che non si sa se siano stati rubati, il mio commento e' :

fino a quando non si accerta, e non si accertera' mai, e' fantascienza da un lato, e estrema semplificazione polulistica dall'altro.

un ululato alla luna, insomma

se invece si intende che da questa, come da altre vicende, del capitalismo intrecciato alla politica nostrana, ci sia molto da imparare, concordo appieno, ma commento che non mi pare di vedere alcuna voglia di imparare.

ho risposto?

e della sindrome dissociativa di grillo, che mi dici ?

Uso parole mie...sul fatto delle responsabilità non sono affatto d'accordo...una sera su report fecero un servizio sul caso Telecom e dalla ricostruzione dei fatti e dagli effetti della privatizzazione raccontata dai dipendenti le responsabilità erano/sono molto chiare...emblematico è il fatto che dopo la cura di questi signori Telecom si ritrovi a pagare l'affitto di strutture che prima erano sue a Pirelli ecc

...che poi sia difficile, attraverso il canale democratico, mettere questa gente davanti alle proprie responsabilità è un altro discorso...basta vedere il caso Ilva...mentre da una parte c'è una popolazione stremata da tumori e leucemie dall'altra c'è una azienda che si aggrappa allo studio di una commissione di parte la quale sostiene che tumori e leucemie sono causate dal fumo di sigaretta :wacko:... il bello è che queste tesi devono anche essere vagliate...:dry:

E beffa bella beffa qualche politicante ha sostenuto che non si possono bloccare i conti dei riva perché si darebbe un messaggio negativo a chi vuole investire in italia...certo che se gli investitori in cambio di un lavoro di cacca devastano impunemente il territorio allora è meglio tornare a vivere di agricoltura e pastorizia...almeno in quel modo si vive...non di lusso ma si vive