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armageddon
27/01/2014, 19:27
ma che veramente stiamo andando indietro invece che avanti?ma si rendono conto o lo fanno apposta ad essere così deficienti?secondo voi è accettabile una proposta del genere?



La Stampa - Electrolux, nel piano il maxi-taglio dei salari e la chiusura del polo in Friuli (http://www.lastampa.it/2014/01/27/economia/electrolux-nel-piano-il-maxitaglio-dei-salari-e-la-chiusura-del-polo-in-friuli-Q2PJ3ztFucHWjnIZLlym3M/pagina.html)

winter1969
27/01/2014, 19:30
Assurda

Medoro
27/01/2014, 19:33
teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop

armageddon
27/01/2014, 19:39
teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop

attento,si innesca un effetto domino,tutti vorranno definire al ribasso,ma se le retribuzioni non sono allineate al costo reale della vita crolla anche l'impresa stato,poi si che il costo del lavoro devono concepirlo come realtà e non come astrazione.


teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop


attento,si innesca un effetto domino,tutti vorranno definire al ribasso,ma se le retribuzioni non sono allineate al costo reale della vita crolla anche l'impresa stato,poi si che il costo del lavoro devono concepirlo come realtà e non come astrazione,non può passare il messaggio alle aziende che siccome non favorisci il taglio del costo del lavoro taglio sugli stipendi,devi favorire gli investimenti non impedirli.

urasch
27/01/2014, 19:55
mah

lunicocentos
27/01/2014, 20:09
Ragazzi o si rivoluziona tutto il sistema Italia a partire dalla rappresentanza politica oppure nn c'é scampo!!! E di tempo nn ce n'è piu ornai!!!

theciri
27/01/2014, 20:11
Il problema é che é un fondo pensione non una normale azienda. Loro decidono a priori di quanti soldi hanno bisogno per sostenere le loro pensioni integrative e se ne fregano se devono delocalizzare o dimezzare gli stipendi. Questa é l'etica della nuova finanza:thumbdown:

Inviato dal mio HUAWEI Y300-0100 utilizzando Tapatalk

armageddon
27/01/2014, 20:18
Il problema é che é un fondo pensione non una normale azienda. Loro decidono a priori di quanti soldi hanno bisogno per sostenere le loro pensioni integrative e se ne fregano se devono delocalizzare o dimezzare gli stipendi. Questa é l'etica della nuova finanza:thumbdown:

Inviato dal mio HUAWEI Y300-0100 utilizzando Tapatalk

e che facciamo? cambiamo i cartelli alla frontiera e invece di Italia mettiamo Polonia o Cina o Serbia ?

Mamba
27/01/2014, 20:19
il sistema domino è già innescato....

sagyttar
27/01/2014, 20:20
ma che veramente stiamo andando indietro invece che avanti?ma si rendono conto o lo fanno apposta ad essere così deficienti?secondo voi è accettabile una proposta del genere?



La Stampa - Electrolux, nel piano il maxi-taglio dei salari e la chiusura del polo in Friuli (http://www.lastampa.it/2014/01/27/economia/electrolux-nel-piano-il-maxitaglio-dei-salari-e-la-chiusura-del-polo-in-friuli-Q2PJ3ztFucHWjnIZLlym3M/pagina.html)

Spero fortissimamente in un ritorno al passato.
Dobbiamo tornare indietro?
Bene, facciamolo come si deve e che ritornino in azione le Brigate Rosse e comincino a sparare ad alteza gambe di certi politici che aprono la bocca per inquinare l'aria, dopo averci rovinato la vita.
In questa nazione c'è un problema di costo della politica.
Forse, se cominciamo da loro riusciremo a salvarci.
Ci stanno portando alla lotta armata, e sono loro stessi che lo stanno facendo, senza nemmeno rendersene conto, d'altra parte col quoziente di intelligenza che si ritrovano.........
Sono pappa e ciccia con una classe imprenditoriale che dai tempi del Cinghialone non ha fatto che pensare al profitto a breve termine portando il paese a questo stato.
Il resto l'ha fatto la caduta del muro di Berlino, e non è una battuta purtroppo.
Invece di portare gli europei dell'est al nostro tenore di vita, il sistema sta riuscendo ad impoverirci come gli operai della Germania Est.
Un domani noi poveri diavoli gireremo su moderne Trabant euro 10, schiavi di un sistema capitalista oligarchico che si arricchirà sempre di più, sempre più immensamente sulle nostre schiene.

E' la triste realtà, non crediate che stia farneticando

nikonikko
27/01/2014, 20:23
Questo è nulla....vedrete in futuro cosa succederà.

paper
27/01/2014, 20:26
teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop

Più che un ricatto mi pare un tentativo di salvataggio. Gli stabilimenti italiani sono improduttivi per i costi eccessivi, ma invece di chiuderli la proprietà ha fatto una proposta. La riduzione di salario imposta da FIAT alla Chrysler USA fu ben accettata...
Purtroppo quando non ci stai più nei costi è difficile andare avanti.

armageddon
27/01/2014, 20:31
Più che un ricatto mi pare un tentativo di salvataggio. Gli stabilimenti italiani sono improduttivi per i costi eccessivi, ma invece di chiuderli la proprietà ha fatto una proposta. La riduzione di salario imposta da FIAT alla Chrysler USA fu ben accettata...
Purtroppo quando non ci stai più nei costi è difficile andare avanti.

ben accettata non credo proprio,e comunque solo per i neo assunti

paper
27/01/2014, 20:50
ben accettata non credo proprio,e comunque solo per i neo assunti

Mi sono spiegato male. Intendevo nel senso "fu tuttavia accettata", seppure non la presero bene.

burnout
27/01/2014, 20:58
Letta ogni volta in tv dice che siamo in ripresa....io gli credo:laugh2::cry:

Exo
27/01/2014, 21:08
Letta ogni volta in tv dice che siamo in ripresa....io gli credo:laugh2::cry:

Prova a chiedere a Letta se ci crede quando gli diciamo che ci ha rotto i coglioni.

Fermissimo
27/01/2014, 21:30
ma come cazzo fa la Germania a pagare gli operai il 60% in più dei nostri ed essere comunque competitiva? spiegatemi

macheamico6
28/01/2014, 04:05
http://basilicatamia.altervista.org/wp-content/uploads/2011/03/scossa-economia1.gif

andrellino
28/01/2014, 05:44
teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop

scusate, il gergo, ma mi sembra una soluzione del cazzo...

Ok, dimezzate lo stipendio ai dipendenti, ma poi loro non pagheranno più l'affitto, venderano le auto e andranno a piedi non usando più benzina, o peggio gireranno con auto non assicurate. Così si crea una società pericolosa dove si avrà paura di muoversi da casa.

Se sembra una soluzione per riprendere i consumi..


Da parte mia boicotteró totalmente ogni prodotto Electrolux... Sarebbe da far tutti così, tanto gli operai sono comunque spacciati...

streetTux
28/01/2014, 06:19
Alle urne si continui a votare sempre gli stessi, mi raccomando.

n0x
28/01/2014, 06:26
Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

Lo scrofo
28/01/2014, 06:34
ma come cazzo fa la Germania a pagare gli operai il 60% in più dei nostri ed essere comunque competitiva? spiegatemi

Perche' si punta sulla qualita' e non sulla quantita' per concorrere con mercati assolutamente imbattibili? Adesso, cosi' a memoria, non mi viene in mente un prodotto crucco che non sia di buona qualita' ... E non parlo solo di auto o moto, parlo in generale.


Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

Non sono un economista, ma, storicamente, il protezionismo non e' mai stato un grande aiuto all'economia nazionale.

Tra l'altro, leggendo l'articolo sul Gazzettino, si nota proprio questa situazione in cui il gruppo riversa: o cosi', o si sposta in Polonia, dove pagano sicuramente meno, ma hanno anche un costo della vita inferiore ...

E temo andra' a finire cosi', dal momento che, come ogni realta' di quel tipo, se la multinazionale decide di chiudere, e' difficile il ripensamento... Come si puo' pensare di mantenere un prodotto del genere, diminuendo la qualita' ( perche' DUBITO fortemente che il problema sia solo la manodopera ).

maurino
28/01/2014, 08:26
ma che veramente stiamo andando indietro invece che avanti?ma si rendono conto o lo fanno apposta ad essere così deficienti?secondo voi è accettabile una proposta del genere?

in Italia non so, in USA gli opearai di una nota fabbrica di auto, pur di non rimanere senza lavoro, hanno accettato condizioni peggiorative. Il problema non è l'oggi, è il domani.

Tu oggi accetteresti condizioni peggiorative "sapendo" che domani sarà migliore? E se all'orizzonte non vedessi miglioramenti, accetteresti lo stesso?

Filomao
28/01/2014, 08:43
Hai delle alternative interessanti da proporre? Cosa cambia rispetto alla cassa integrazione? Siamo li quindi....


Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

Non puoi farlo da solo, sei nell'UE, se lo fa uno stato lo devono fare anche gli altri e allora ciao a quel minimo di export.

B@rt
28/01/2014, 09:28
Più che un ricatto mi pare un tentativo di salvataggio. Gli stabilimenti italiani sono improduttivi per i costi eccessivi, ma invece di chiuderli la proprietà ha fatto una proposta. La riduzione di salario imposta da FIAT alla Chrysler USA fu ben accettata...
Purtroppo quando non ci stai più nei costi è difficile andare avanti.

E ti sembra una proposta ricevibile?!?
Fai lo stesso lavoro e prendi X% in meno, e non si tratta di 50 o 100€, ma di centinaia.
Sarà meglio che non cedano perchè altrimenti rischia di "fare scuola" e dopo.. siamo tutti nella merda!!!

Muttley
28/01/2014, 09:33
teoricamente è assurda,ma praticamente?????
pensateci bene,è meglio perdere il lavoro o lavorare per meno????
certo è un ricatto bello e buono,ma sarebbe il primo,prendiamo per esempio l'ilva,si muore per inquinamento o si muore di fame??????
come ti giri ti giri ce l'hai in culo e stop

massi' lavoriamo gratis , l'importante e' far qualcosa !!!

n0x
28/01/2014, 09:43
Mi sembra una proposta perfettamente in linea col momento economico attuale.
"Se vuoi lavorare è cosi', altrimenti ti inculi e sei piu' pezzente di prima" .
Al prossimo giro ci sara' una testa di cavallo nel letto.


:dry:




Non puoi farlo da solo, sei nell'UE, se lo fa uno stato lo devono fare anche gli altri e allora ciao a quel minimo di export.

Appunto. Salvaguardare quel minimo è tuttora conveniente nella bilancia economica nazionale?

Python
28/01/2014, 09:46
sarebbe un'alternativa alla cassa integrazione .... chiaro che dovrebbe essere per un breve tempo, ma piuttosto che caricare lo stato di altri costi credo che l'idea non è poi così male .... inoltre eviterebbe anche che i cassaintegrati lavorino in nero

Kerik
28/01/2014, 09:53
Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

Così poi metterebbero,i dazi sui nostri prodotti,e lo prenderemmo in quel posto,due volte.

Lo scrofo
28/01/2014, 10:03
sarebbe un'alternativa alla cassa integrazione .... chiaro che dovrebbe essere per un breve tempo, ma piuttosto che caricare lo stato di altri costi credo che l'idea non è poi così male .... inoltre eviterebbe anche che i cassaintegrati lavorino in nero

Invece facendo cosi', vai a incrementare proprio il nero ... Perche' se una persona vuole arrotondare lo fa di sicuro NON in regola ... visto che l'azienda non vuole investire su di te, minacciando un trasferimento in paesi non UE

Python
28/01/2014, 10:07
Invece facendo cosi', vai a incrementare proprio il nero ... Perche' se una persona vuole arrotondare lo fa di sicuro NON in regola ... visto che l'azienda non vuole investire su di te, minacciando un trasferimento in paesi non UE

sarà più facile che uno lavora in nero essendo a casa in cassaintegrazione o uno che al lavoro ci deve andare? ..... non è difficile da capire

Filomao
28/01/2014, 10:17
Appunto. Salvaguardare quel minimo è tuttora conveniente nella bilancia economica nazionale?


Così poi metterebbero,i dazi sui nostri prodotti,e lo prenderemmo in quel posto,due volte.

Esatto

n0x
28/01/2014, 10:20
Così poi metterebbero,i dazi sui nostri prodotti,e lo prenderemmo in quel posto,due volte.


Esatto

Questo lo so anch'io che diventa bilaterale e ritorsiva come manovra da parte degli altri paesi.
La mia domanda era chiara; conviene o no metterli dei paletti sull abase dei numeri di export?

avevo anche fatto la premessa che la domanda era rivolta "a chi si intende di economia" :)

sagyttar
28/01/2014, 10:27
sarà più facile che uno lavora in nero essendo a casa in cassaintegrazione o uno che al lavoro ci deve andare? ..... non è difficile da capire

Proviamo a metterci nei panni di un dipendente della Electrolux, età stimata sui 40 anni, sposato un figlio che va a scuola, la moglie potrebbe essere una dipendente comunale (e già andrebbe di lusso, con due stipendi) oppure (ipotesi molto più realistica vista la zona geografica) un'operaia del tessile lasciata casa perchè il suo padrone ha preferito delocalizzare in Romania e chiudere baracca e burattini. Mettiamo anche che questa famiglia nel 2005 abbia contratto un mutuo per acquistare un appartamento e che la rata del mutuo sia presumibilmente sui 550Euro ( e sto scarso).
Dove cazzo vuoi che riesca a vivere questa famiglia con uno stipendio da 800Euro?

Python, fai una bella cosa, vai là, e spiegaglielo tu, digli che si tenga stretto il suo lavoro e che non avrà nemmeno la possibilità di poterne fare un secondo per cercare di salvare il salvabile.
Certo esistono delle alternative: spacciare droga? mettere la moglie sul marciapiede? impiccarsi? andare a chiedere l'elemosina a genitori e suoceri?

QUI CI STANNO TOGLIENDO LA DIGNITA' e qualcuno qui dentro nemmeno se ne rende conto....... che tristezza...........

ramsesII
28/01/2014, 10:30
Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

In UE non si puó e comunque storicamente non funzionano per molto tempo.

Il problema che l'euro non risolve sono gli squilibri import-export al suo interno, un paese che importa piu di esportare prima dell euro era "costretto" a svalutare.
era un automatismo di mercato, che piu volte hanno cercato di bloccare con i sistemi di cambi fissi SME ma anche prima bretton wood, che regolarmente saltavano, con l'euro hanno blindato la cosa senza peró prevedere dei meccanismi di compensazione... Tutto qui... Si fa per dire

Ramses

maurino
28/01/2014, 10:39
Questo lo so anch'io che diventa bilaterale e ritorsiva come manovra da parte degli altri paesi.
La mia domanda era chiara; conviene o no metterli dei paletti sull abase dei numeri di export?

avevo anche fatto la premessa che la domanda era rivolta "a chi si intende di economia" :)

domanda inutile visto che i trattati europei prevedono la libera circolazione di merci tra i suoi membri e che i dazi per merci da paesi extra UE sono pagati una sola volta all'ingresso dell'UE stessa.

edit: preciso la conclusione. la UE non si sognerebbe mai di mettere o aggiungere dazi soltanto per l'interesse di un paese...a meno che quel paese non sia la Germania, ovvio :dry:

Stinit
28/01/2014, 10:45
scusate, il gergo, ma mi sembra una soluzione del cazzo...

Ok, dimezzate lo stipendio ai dipendenti, ma poi loro non pagheranno più l'affitto, venderano le auto e andranno a piedi non usando più benzina, o peggio gireranno con auto non assicurate. Così si crea una società pericolosa dove si avrà paura di muoversi da casa.

Se sembra una soluzione per riprendere i consumi..


Da parte mia boicotteró totalmente ogni prodotto Electrolux... Sarebbe da far tutti così, tanto gli operai sono comunque spacciati...

Boicottare i loro prodotti...concordo

n0x
28/01/2014, 10:47
In UE non si puó e comunque storicamente non funzionano per molto tempo.

Il problema che l'euro non risolve sono gli squilibri import-export al suo interno, un paese che importa piu di esportare prima dell euro era "costretto" a svalutare.
era un automatismo di mercato, che piu volte hanno cercato di bloccare con i sistemi di cambi fissi SME ma anche prima bretton wood, che regolarmente saltavano, con l'euro hanno blindato la cosa senza peró prevedere dei meccanismi di compensazione... Tutto qui... Si fa per dire

Ramses

storicamente ok, ma ad oggi l'export è cosi' trainante da venire considerato un mercato da salvaguardare oppure tanto vale uscire dall'europa ed adottare misure protezionistiche?
credo che i numeri parlino chiaro...certo bisogna saperli sti numeri :)

cmq mi sembra gia' una risposta competente in materia

Stinit
28/01/2014, 10:56
Proviamo a metterci nei panni di un dipendente della Electrolux, età stimata sui 40 anni, sposato un figlio che va a scuola, la moglie potrebbe essere una dipendente comunale (e già andrebbe di lusso, con due stipendi) oppure (ipotesi molto più realistica vista la zona geografica) un'operaia del tessile lasciata casa perchè il suo padrone ha preferito delocalizzare in Romania e chiudere baracca e burattini. Mettiamo anche che questa famiglia nel 2005 abbia contratto un mutuo per acquistare un appartamento e che la rata del mutuo sia presumibilmente sui 550Euro ( e sto scarso).
Dove cazzo vuoi che riesca a vivere questa famiglia con uno stipendio da 800Euro?

Python, fai una bella cosa, vai là, e spiegaglielo tu, digli che si tenga stretto il suo lavoro e che non avrà nemmeno la possibilità di poterne fare un secondo per cercare di salvare il salvabile.
Certo esistono delle alternative: spacciare droga? mettere la moglie sul marciapiede? impiccarsi? andare a chiedere l'elemosina a genitori e suoceri?

QUI CI STANNO TOGLIENDO LA DIGNITA' e qualcuno qui dentro nemmeno se ne rende conto....... che tristezza...........

Quoto...ci si preoccupa di chi lavora in nero ma nessuno si chiede come mai (prendendo le opportune iniziative per scongiurare tale fenomeno) c'è sempre più gente che si trova in questa condizione...la realtà sta diventando sempre più simile alla giungla...come disse qualche politicante illuminato <<è l'Europa che ce lo chiede>>

ramsesII
28/01/2014, 11:02
storicamente ok, ma ad oggi l'export è cosi' trainante da venire considerato un mercato da salvaguardare oppure tanto vale uscire dall'europa ed adottare misure protezionistiche?
credo che i numeri parlino chiaro...certo bisogna saperli sti numeri :)

cmq mi sembra gia' una risposta competente in materia

Oggi abbiamo bilancia commerciale com segno positivo in quanto sono crollate le importazioni... Grazie alla crisi....
non credo che adottando misure protezionistiche si risolverebbe il problema.
L europa é un cumulo di trattati non é detto che si debba uscire da tutti...

Stinit
28/01/2014, 11:07
ma come cazzo fa la Germania a pagare gli operai il 60% in più dei nostri ed essere comunque competitiva? spiegatemi

La differenza macroscopica tra le industrie tedesche e quelle italiane è prima di tutto nelle dimensioni...le italiane tendenzialmente sono medio piccole mentre le tedesche sono medio grandi e strategicamente meglio impostate dal punto di vista del prodotto...prodotto ad alto valore aggiunto che gli permette di investire in ricerca e sviluppo e di pagare la gente quello che tutti sappiamo...mettici anche un ambiente finanziariamente favorevole...

...detto questo anche in Italia abbiamo tante piccole realtà che sono delle eccellenze mondiali... il problema è che sono sempre meno...

Python
28/01/2014, 11:08
Proviamo a metterci nei panni di un dipendente della Electrolux, età stimata sui 40 anni, sposato un figlio che va a scuola, la moglie potrebbe essere una dipendente comunale (e già andrebbe di lusso, con due stipendi) oppure (ipotesi molto più realistica vista la zona geografica) un'operaia del tessile lasciata casa perchè il suo padrone ha preferito delocalizzare in Romania e chiudere baracca e burattini. Mettiamo anche che questa famiglia nel 2005 abbia contratto un mutuo per acquistare un appartamento e che la rata del mutuo sia presumibilmente sui 550Euro ( e sto scarso).
Dove cazzo vuoi che riesca a vivere questa famiglia con uno stipendio da 800Euro?

Python, fai una bella cosa, vai là, e spiegaglielo tu, digli che si tenga stretto il suo lavoro e che non avrà nemmeno la possibilità di poterne fare un secondo per cercare di salvare il salvabile.
Certo esistono delle alternative: spacciare droga? mettere la moglie sul marciapiede? impiccarsi? andare a chiedere l'elemosina a genitori e suoceri?

QUI CI STANNO TOGLIENDO LA DIGNITA' e qualcuno qui dentro nemmeno se ne rende conto....... che tristezza...........

se leggi il mio messaggio precedente ho scritto che questa potrebbe essere un'alternativa alla cassa integrazione, chiaro che dovrebbe essere un'alternativa temporanea ..... con la speranza che l'azienda si possa riprendere

andrellino
28/01/2014, 11:17
se leggi il mio messaggio precedente ho scritto che questa potrebbe essere un'alternativa alla cassa integrazione, chiaro che dovrebbe essere un'alternativa temporanea ..... con la speranza che l'azienda si possa riprendere

ma anche se l'azienda dovesse riprendersi (ammesso che sia realmente in crisi) credi davvero che andrebbero a ri aumentare gli stipendi???? Ahahah

Ne ho sentite tante di queste favole, ma mai col lieto fine per l'operaio... Perché ora dovrebbe essere dverso?

Python
28/01/2014, 11:19
ma anche se l'azienda dovesse riprendersi (ammesso che sia realmente in crisi) credi davvero che andrebbero a ri aumentare gli stipendi???? Ahahah

Ne ho sentite tante di queste favole, ma mai col lieto fine per l'operaio... Perché ora dovrebbe essere dverso?

se funzionasse come la cassa integrazione sarebbe così .... ho detto che dovrebbe essere un'alternativa alla cassaintegrazione ... è chiaro che se la riduzione di stipendio è definitiva non va bene

Medoro
28/01/2014, 11:34
Per chi si intende di economia....se venissero imposti una sorta di dazi o un numero chiuso di prodotti da vendere sul territorio nazionale per chi delocalizza la produzione, andando ad arricchire le economie degli altri paesi, si avrebbero dei riscontri positivi oppure negativi?

Sarebbe impossibile
Libera circolazione di persone e merci tra gli stati membri

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

n0x
28/01/2014, 11:36
Sarebbe impossibile
Libera circolazione di persone e merci tra gli stati membri

Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk

oggi si...ma se si esce..

HAL9000
28/01/2014, 11:41
e' interessante questo articoletto del fatto: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/28/electrolux-lavoro-pagato-a-meta-a-quale-scopo/859815/

La notizia girata ieri su tutti i maggiori organi d’informazione italiani è di quelle che lasciano attoniti. Electrolux, un grande marchio internazionale degli elettrodomestici, operato e controllato finanziariamente dagli svedesi, chiede alle unità operanti in Italia di dimezzare il costo del lavoro (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/27/electrolux-stipendi-dimezzati-per-allinearli-alla-polonia-e-stabilimento-di-porcia-a-rischio/859378/), oppure sposterà quelle unità altrove? (probabilmente in Polonia). Sembra la classica manovra ricattatoria usata dai “padroni” vecchio stampo per sfruttare i lavoratori e pagarli una miseria. Ma il vecchio “padrone delle ferriere” e’ diventato ormai solo un ricordo letterario, la Electrolux è una impresa presente con stabilimenti in tutti i continenti, agisce su parametri basati sulla qualità dei prodotti e sulla competitività dei prezzi, la sua organizzazione produttiva e commerciale è tra le piu’ moderne al mondo, inoltre fa riferimento ad una nazione con una legislazione evoluta e socialmente rispettosa delle persone.

Normalmente, una spiegazione ovvia a questa “minaccia” sarebbe riscontrabile in una situazione economica aziendale, locale o generale, veramente precaria, con un costo del lavoro diventato insostenibile. Ma non è così. Una mia breve analisi (che andrebbe però approfondita con maggiori dati e dettagli) rileva non sulla produttività (cioè sul costo del lavoro) il problema principale dell’azienda in Italia, ma sulla sua incapacità di vendere i suoi prodotti nel nostro paese.

Dalla rapida occhiata alla sintesi economico-finanziaria dell’azienda sui dati del 2012 (http://group.electrolux.com/en/electrolux-annual-report-2012-15598/) (quelli del 2013 saranno disponibili solo a febbraio) parlano di una azienda sana nel suo complesso, con un margine operativo del 4,7% (in crescita di circa un punto percentuale sul 2011) e di un R.O.E. (return on net assets per la precisione) del 18,8%.

Con questi parametri non si può certo parlare di una azienda in crisi!

C’è però un dato che, da solo, potrebbe spiegare il motivo della decisione presa dall’azienda, quello del fatturato per dipendente.
In Italia la Electrolux, con 5.715 dipendenti, ha venduto nel 2012 per 3.407/mln. di corone svedesi (il cambio oggi della corona svedese è di 8,79 corone per un euro). La Francia, con 1.055 dipendenti, ha venduto per 3.631/mln., la Germania con 1.725 dipendenti ha venduto per 5.434/mln di corone. Il rapporto per l’Italia è di 0,5961, per la Francia di 3,4417, per la Germania di 3,1501. Fuori dall’Europa è interessante vedere gli Stati Uniti che producono per 29.632/mln di corone con 7.933 dipendenti (ratios di 3,7352) e del Brasile che produce per 15.887/mln. con 11.123 dipendenti (ratios di 1,4283).

Insomma, gli italiani sono proprio ultimi nel rapporto lavoratori/prodotto venduto. Però questo dato non è comparabile con la produttività. In questo caso il cattivo risultato di questo indicatore potrebbe essere interamente riconducibile alla crisi che nel 2013 ha sconvolto l’Italia (dove sono calati persino i consumi dei prodotti alimentari). Bisognerebbe anche, per avere un riferimento corretto, conoscere almeno se le produzioni svolte in Italia sono identiche (grossomodo) a quelle svolte negli altri paesi. Si presume che lo siano, altrimenti avrebbe poco senso inserire tra i dati disaggregati del bilancio consolidato questa rappresentazione.

In ogni caso, quantunque la produzione in Italia della Electrolux non sia più economicamente conveniente, il problema non sarebbe imputabile al costo del lavoro. Anche dimezzando quel costo, non ci sarebbe alcuna garanzia che le vendite otterrebbero una impennata, a meno che venissero dimezzati anche i prezzi al pubblico dei prodotti aziendali (cosa che in un mercato aperto, europeo e globale, è praticamente impossibile). C’è da chiedersi quindi qual’è il vero obbiettivo di una richiesta così dirompente e aggressiva contro i lavoratori italiani.

Sarebbe irrealistica l’ipotesi che l’Italia, ora alle prese con una grave crisi politica oltre che economica, sarebbe diventata l’anello debole attraverso il quale tentare di scardinare definitivamente le residue resistenze della classe lavoratrice italiana?


in pratica ci puniscono perche non compriamo i loro prodotti...

armageddon
28/01/2014, 11:43
in Italia non so, in USA gli opearai di una nota fabbrica di auto, pur di non rimanere senza lavoro, hanno accettato condizioni peggiorative. Il problema non è l'oggi, è il domani.

Tu oggi accetteresti condizioni peggiorative "sapendo" che domani sarà migliore? E se all'orizzonte non vedessi miglioramenti, accetteresti lo stesso?

si potrebbe proporre alle aziende questo tipo di contratto su iniziativa dei dipendenti ,tutti,indistintamente,tanto il trend è negativo ,per tutti.

maurino
28/01/2014, 12:07
oggi si...ma se si esce..

se si uscisse il ns. problema non saranno eventuali dazi sull'import....

Lo scrofo
28/01/2014, 12:08
sarà più facile che uno lavora in nero essendo a casa in cassaintegrazione o uno che al lavoro ci deve andare? ..... non è difficile da capire

Dipende dalle ore che lavora: se purtroppo ha tempo da perdere e se deve portare a casa un po' di palanche, vedi tu ... Non e' difficile a capire :wink_:

Filomao
28/01/2014, 12:09
La mia domanda era chiara; conviene o no metterli dei paletti sulla base dei numeri di export?

Se lo sai anche tu allora perchè lo chiedi altrove?

Comunque la risposta è semplicemente no.


QUI CI STANNO TOGLIENDO LA DIGNITA' e qualcuno qui dentro nemmeno se ne rende conto....... che tristezza...........

Pensi che ai nostri governanti con le chiappe comodamente appoggiate su poltrone d'oro ben retribuite freghi qualcosa di tutto cio' che hai scritto? Forse questo dovreste mettervelo tutti ben in mente!

Python
28/01/2014, 12:12
Dipende dalle ore che lavora: se purtroppo ha tempo da perdere e se deve portare a casa un po' di palanche, vedi tu ... Non e' difficile a capire :wink_:

ci provo per l'ultima volta ...

- operaio a casa in cassa integrazione, ha tempo da perdere
- operaio che lavora a tempo pieno ma con stipendio ridotto

quale dei due secondo te è più propenso a cercarsi un lavoro in nero per arrotondare?

maurino
28/01/2014, 12:12
Sarebbe irrealistica l’ipotesi che l’Italia, ora alle prese con una grave crisi politica oltre che economica, sarebbe diventata l’anello debole attraverso il quale tentare di scardinare definitivamente le residue resistenze della classe lavoratrice italiana?
in pratica ci puniscono perche non compriamo i loro prodotti...
allora la conclusione non è diminuire la paga oraria. Basta dimezzare il numero dei dipendenti per regolare il rapporto fatturato/dipendente....fosse così semplice.

non vedo comunque cosa c'entra dire che il costo del lavoro è troppo alto e va ridotto, col rapporto fatturato/"numero di dipendenti" (manco le retribuzioni, il numero!!!!)....

edit: lo metto qua

segnalo questo articolo:

Electrolux e la tassazione del lavoro | noiseFromAmeriKa (http://noisefromamerika.org/articolo/electrolux-tassazione-lavoro)

Electrolux e la tassazione del lavoro
11904
28 gennaio 2014 • giulio zanella
Il caso Electrolux mette a nudo le conseguenze dell'elevata pressione fiscale sui bassi redditi da lavoro in Italia e suggerisce la migliore politica industriale per il paese.

Il caso in breve: come riporta il Corriere della Sera, la produzione di Electrolux in Italia è fuori mercato a causa dell'elevato costo del lavoro. Sempre secondo la stessa fonte, per sopravvivere e mantenere tutti gli attuali 6.500 posti di lavoro sarebbe necessario ridurre il costo medio orario del lavoro di circa il 20%, da 24 euro a circa 19-20 euro, e la giornata lavorativa da 8 a 6 ore. Per far notizia, il Corriere titola che gli stipendi passerebbero da 1400 euro a 700 euro, riferendosi probabilmente allo stipendio netto di un operaio. È ovvio che nessuno in Italia può vivere decentemente con un reddito di 700 euro al mese (anche se l'orario di lavoro venisse ridotto di 1/4 come riportato nell'articolo), per cui la notizia è di quelle che indignano.

Per qualche misteriosa ragione, però, in Italia i conti sui redditi da lavoro si fanno sempre al netto delle imposte dirette, il che impedisce di puntare l'indignazione dalla parte giusta, ovvero dalla parte dell'eccessiva tassazione del lavoro in questo paese. In Italia il cuneo fiscale (la frazione di costo del lavoro che finisce nelle casse dello stato) che grava sui bassi salari è, secondo Eurostat, di circa il 45%. Ora facciamo il seguente esercizio (domanda per lo studente undergraduate di economia del lavoro): quale livello del cuneo fiscale permetterebbe all'operaio di mantenere il suo posto a 1400 euro e ad Electrolux di restare competitiva?

Facciamo due conti, molto approssimativi, senza alcuna pretesa, giusto per rendere l'idea. Prendiamo il "Caso 3: Operaio" della seconda tabella di questa simulazione (che non so quanto sia affidabile, ma a occhio e croce suona non lontana dalla realtà). Questo operaio assomiglia molto all'operaio Electrolux di cui parla il Corriere. Ignorando la tassazione indiretta sul lavoratore (che non rileva in questo caso, se non per altre vie che ignoriamo per semplicità), l'operaio nella tabella porta a casa 16.200 euro all'anno (pari a 1350 euro al mese per 12 mensilità). Ma il costo per il datore di lavoro è pari a circa 36.000 euro all'anno, pari ad un cuneo fiscale del (1-16200/36100) = 55%, superiore al dato medio Eurostat riportato sopra. Ci fidiamo più di Eurostat che di questa simulazione, ma andiamo avanti.

Ora, per restare competitiva Electrolux deve ridurre del 20% il costo orario e del 25% le ore lavorate, ovvero deve ridurre il costo del lavoro al 0,80*0,75 = 60% di quello attuale, cioè 21.600 euro all'anno. Se teniamo fermi i 1.350 euro mensili dell'operaio, si salvano capra e cavoli con un cuneo fiscale pari a (1-16200/21600) = 25%. Questo, tornando ai dati Eurostat sopra riportati, è di pochissimo inferiore al livello del Regno Unito, dove pure i percettori di bassi redditi come l'operaio di cui stiamo parlando non scontano la minore pressione fiscale con assenza di servizi sociali (i lettori che vivono in UK possono dirci come funzionano sanità pubblica e scuola pubblica in quel paese). Evidentemente, si può fare.

Filomao
28/01/2014, 12:15
nessuno si chiede come mai c'è sempre più gente che si trova in questa condizione

Nessuno se lo chiede perche' la risposta è lapalissiana.

Python
28/01/2014, 12:18
l'unica cosa lapalissiana è che fino a quando non ricominceranno le gambizzazioni e tutto si limiterà alle sole lamentele non si otterrà nulla ....

Filomao
28/01/2014, 12:20
l'unica cosa lapalissiana è che fino a quando non ricominceranno le gambizzazioni e tutto si limiterà alle sole lamentele non si otterrà nulla ....

Verissimo.

Inizi tu?


Evidentemente, si può fare.

Ma non si vuole fare, semplice :oook:

Python
28/01/2014, 12:27
Verissimo.

Inizi tu?



Ma non si vuole fare, semplice :oook:

ho detto quello che realmente ci vorrebbe per cercare di cambiare le cose .... non ho detto che io avrei il coraggio di farlo

maurino
28/01/2014, 12:37
Ma non si vuole fare, semplice :oook:

Bankitalia: «Al 10% la metà della ricchezza» - Corriere.it (http://www.corriere.it/economia/14_gennaio_27/bankitalia-a-l-10percento-famiglie-meta-ricchezza-dell-italia-704e3e44-8757-11e3-b7c5-5c15c6838f80.shtml)


In Italia metà delle famiglie vive con meno di 2mila euro al mese. In particolare, solo la metà ha un reddito annuo superiore ai 24.590 euro (circa 2milaeuro al mese), mentre un 20% conta su un reddito addirittura inferiore ai 14.457 euro (1.200 euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito, invece, percepisce più di 55.211 euro. L’esito è che in Italia la povertà pseudo-assoluta è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012. Nell’indagine biennale sui bilanci delle famiglie, Bankitalia individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l’anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone).


come si può pensare di risanare un paese dove chi ha un reddito famigliare > 55k è considerato tra le famiglie a più alto reddito??? e posso scommetterci pure le OO che la quasi totalità di quelle famiglie pecepisce redditi da lavoro dipendente.

l'Italia va distrutta e ricostruita da capo. E' impensabile "sistemare" le cose per come siamo messi oggi. Servirebbero di quelle riforme (a partire dal fisco e dall'eliminazione di tutte le possibilità di evasione/elusione fiscale) che chiunque le proponesse verrebbe fatto fuori politicamente e fisicamente.

Lo scrofo
28/01/2014, 13:34
ci provo per l'ultima volta ...

- operaio a casa in cassa integrazione, ha tempo da perdere
- operaio che lavora a tempo pieno ma con stipendio ridotto

quale dei due secondo te è più propenso a cercarsi un lavoro in nero per arrotondare?

Se leggi gli articoli sul giornale, si parla anche di una riduzione dell'orario degli operai anche con stipendio ridotto ( 6 ore o meno ) ...
Ecco il mio punto interrogativo...

ramsesII
28/01/2014, 13:56
se si uscisse il ns. problema non saranno eventuali dazi sull'import....

Infatti, questo verrebbe reso non necessario dalla svalutazione della nuovalira rispetto all'euro. viene stimato il 25/30%, attenzione cio non implica che i prezzi devono salire di altrettanta percentuale. Ad esempio la benzina salirebbe dell'8/9%...

Il tutto come si dice in gergo a bocce ferme... Nel senso che un aumento della benzina probabilmente farebbe diminuire i consumi e quindi il prezzo tenderebbe a stabilizzarsi fino a livelli precedenti... Salvo altre dinamiche...

Comunque se si parla di uscire dall'europa i vantaggi rispetto agli svantaggi a mio avviso sono pochi, se si parla di uscire dall'euro e rivedere altre cose allora se ne puó discutere

Ramses

burnout
28/01/2014, 13:58
quanto tempo ancora di lacrime e sangue..io sinceramente mi son rotto i cojon's..il voto non serve a nulla 5 stelle 4 papaveri ecc ecc , siamo alla canna del gass

ramsesII
28/01/2014, 13:59
Altro punto, per ricollegarmi alla questione elettrolux e salari in genere...

Non potendo svalutate perche siamo nell'euro l'altra variabile a breve termine per recuperare competitività é il costo del lavoro, ci sarebbe anche il costo dell energia, le infrastrutture, una politica di merda ecc ecc, ma questi sono piu strutturali (leggi strutturati) prendere la gente per il collo é piu facile che prendere un petroliere o un banchiere...

Ramses

Python
28/01/2014, 14:07
quanto tempo ancora di lacrime e sangue..io sinceramente mi son rotto i cojon's..il voto non serve a nulla 5 stelle 4 papaveri ecc ecc , siamo alla canna del gass

per chi ancora il gas lo ha .....

maurino
28/01/2014, 14:33
Infatti, questo verrebbe reso non necessario dalla svalutazione della nuovalira rispetto all'euro. viene stimato il 25/30%, attenzione cio non implica che i prezzi devono salire di altrettanta percentuale. Ad esempio la benzina salirebbe dell'8/9%...

per non parlare di quanto ci costerebbero le materie prime di cui l'italia ne è priva :oook:

Filomao
28/01/2014, 14:46
ho detto quello che realmente ci vorrebbe per cercare di cambiare le cose .... non ho detto che io avrei il coraggio di farlo

Ricky ma fino li ci arrivavamo anche noi :biggrin3:

Python
28/01/2014, 14:48
Ricky ma fino li ci arrivavamo anche noi :biggrin3:

in tutto quello detto qua e in altri mille 3D simili a questo ci arriverebbe anche un bimbo ..... :biggrin3:

Filomao
28/01/2014, 14:51
Quindi parliamo di niente....:biggrin3:

Python
28/01/2014, 15:03
Quindi parliamo di niente....:biggrin3:

continuare a dire che al governo abbiamo gente che ruba (ormai lo sappiamo da decenni) è praticamente parlare di nulla ...:biggrin3:

Filomao
28/01/2014, 15:05
Quello è poco ma ultra sicuro!

theciri
28/01/2014, 15:20
La sede di susegana è a 20 km da casa mia, ci ho fatto il mio primo colloquio di lavora quasi vent'anni fa.
Ad agosto dello scorso anno hanno chiesto ai dipendenti il rientro anticipato dalle ferie per evadere una commessa "urgente" e questi hanno accettato di buon grado. Ci sarà pure del marcio in azienda ma il punto fondamentale è che altrove costa meno punto e basta. Questo è l'unico interesse di un gruppo dai bilanci sani ed in crescita.

La legge europea ti permette di delocalizzare? bene, non posso impedirtelo ( e chi lo dice?). Gli impianti però restano dove sono, purtroppo c'è il divieto di accesso ai camion, mi dispiace:ph34r::ph34r:.
L'azienda diventa una cooperativa che si accolla gli oneri sociali del caso, in cambio della linea produttiva e dell'immobile.
Non ti va bene? Cazzi tuoi! Possibile che un sindaco ( o provincia/regione che sia) non possa alzare la voce quando serve. Siamo bravissimi a fare leggi e regolamenti discutibili per mettercelo nel c**o da soli, non credo cada il mondo se per una volta il culo è quello di un'altro.

n0x
28/01/2014, 16:07
A
Se lo sai anche tu allora perchè lo chiedi altrove?

Comunque la risposta è semplicemente no.


te!

No che non lo so, altrimenti non lo chiederei.
Semplicemente no cosa vuol dire? Se argomentassi le tue affermazioni la gente capirebbe, persino io :oook:

ramsesII
28/01/2014, 16:16
per non parlare di quanto ci costerebbero le materie prime di cui l'italia ne è priva :oook:

Se diventassimo nuovamente un paese esportatore (bilancia commerciale e dei pagamenti molto positive) il prezzo delle materie prime non sarebbe un problema perche avremmo un sistema industriale che crea valore

Ramses

maurino
28/01/2014, 17:22
Se diventassimo nuovamente un paese esportatore (bilancia commerciale e dei pagamenti molto positive) il prezzo delle materie prime non sarebbe un problema perche avremmo un sistema industriale che crea valore

Ramses

il problema è solo quel "se" iniziale :lingua:

Stinit
28/01/2014, 18:11
e' interessante questo articoletto del fatto: Electrolux, lavoro pagato a metà. A quale scopo? - Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/28/electrolux-lavoro-pagato-a-meta-a-quale-scopo/859815/)

La notizia girata ieri su tutti i maggiori organi d’informazione italiani è di quelle che lasciano attoniti. Electrolux, un grande marchio internazionale degli elettrodomestici, operato e controllato finanziariamente dagli svedesi, chiede alle unità operanti in Italia di dimezzare il costo del lavoro (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/27/electrolux-stipendi-dimezzati-per-allinearli-alla-polonia-e-stabilimento-di-porcia-a-rischio/859378/), oppure sposterà quelle unità altrove? (probabilmente in Polonia). Sembra la classica manovra ricattatoria usata dai “padroni” vecchio stampo per sfruttare i lavoratori e pagarli una miseria. Ma il vecchio “padrone delle ferriere” e’ diventato ormai solo un ricordo letterario, la Electrolux è una impresa presente con stabilimenti in tutti i continenti, agisce su parametri basati sulla qualità dei prodotti e sulla competitività dei prezzi, la sua organizzazione produttiva e commerciale è tra le piu’ moderne al mondo, inoltre fa riferimento ad una nazione con una legislazione evoluta e socialmente rispettosa delle persone.

Normalmente, una spiegazione ovvia a questa “minaccia” sarebbe riscontrabile in una situazione economica aziendale, locale o generale, veramente precaria, con un costo del lavoro diventato insostenibile. Ma non è così. Una mia breve analisi (che andrebbe però approfondita con maggiori dati e dettagli) rileva non sulla produttività (cioè sul costo del lavoro) il problema principale dell’azienda in Italia, ma sulla sua incapacità di vendere i suoi prodotti nel nostro paese.

Dalla rapida occhiata alla sintesi economico-finanziaria dell’azienda sui dati del 2012 (http://group.electrolux.com/en/electrolux-annual-report-2012-15598/) (quelli del 2013 saranno disponibili solo a febbraio) parlano di una azienda sana nel suo complesso, con un margine operativo del 4,7% (in crescita di circa un punto percentuale sul 2011) e di un R.O.E. (return on net assets per la precisione) del 18,8%.

Con questi parametri non si può certo parlare di una azienda in crisi!

C’è però un dato che, da solo, potrebbe spiegare il motivo della decisione presa dall’azienda, quello del fatturato per dipendente.
In Italia la Electrolux, con 5.715 dipendenti, ha venduto nel 2012 per 3.407/mln. di corone svedesi (il cambio oggi della corona svedese è di 8,79 corone per un euro). La Francia, con 1.055 dipendenti, ha venduto per 3.631/mln., la Germania con 1.725 dipendenti ha venduto per 5.434/mln di corone. Il rapporto per l’Italia è di 0,5961, per la Francia di 3,4417, per la Germania di 3,1501. Fuori dall’Europa è interessante vedere gli Stati Uniti che producono per 29.632/mln di corone con 7.933 dipendenti (ratios di 3,7352) e del Brasile che produce per 15.887/mln. con 11.123 dipendenti (ratios di 1,4283).

Insomma, gli italiani sono proprio ultimi nel rapporto lavoratori/prodotto venduto. Però questo dato non è comparabile con la produttività. In questo caso il cattivo risultato di questo indicatore potrebbe essere interamente riconducibile alla crisi che nel 2013 ha sconvolto l’Italia (dove sono calati persino i consumi dei prodotti alimentari). Bisognerebbe anche, per avere un riferimento corretto, conoscere almeno se le produzioni svolte in Italia sono identiche (grossomodo) a quelle svolte negli altri paesi. Si presume che lo siano, altrimenti avrebbe poco senso inserire tra i dati disaggregati del bilancio consolidato questa rappresentazione.

In ogni caso, quantunque la produzione in Italia della Electrolux non sia più economicamente conveniente, il problema non sarebbe imputabile al costo del lavoro. Anche dimezzando quel costo, non ci sarebbe alcuna garanzia che le vendite otterrebbero una impennata, a meno che venissero dimezzati anche i prezzi al pubblico dei prodotti aziendali (cosa che in un mercato aperto, europeo e globale, è praticamente impossibile). C’è da chiedersi quindi qual’è il vero obbiettivo di una richiesta così dirompente e aggressiva contro i lavoratori italiani.

Sarebbe irrealistica l’ipotesi che l’Italia, ora alle prese con una grave crisi politica oltre che economica, sarebbe diventata l’anello debole attraverso il quale tentare di scardinare definitivamente le residue resistenze della classe lavoratrice italiana?


in pratica ci puniscono perche non compriamo i loro prodotti...


:ph34r:



ci provo per l'ultima volta ...

- operaio a casa in cassa integrazione, ha tempo da perdere
- operaio che lavora a tempo pieno ma con stipendio ridotto

quale dei due secondo te è più propenso a cercarsi un lavoro in nero per arrotondare?

Se hanno bisogno tutti e due...


per non parlare di quanto ci costerebbero le materie prime di cui l'italia ne è priva :oook:

...e non fa nulla (o quasi) per riciclare quello che è riciclabile...(per ovvie volontà politiche)

andrellino
28/01/2014, 19:01
ci provo per l'ultima volta ...

- operaio a casa in cassa integrazione, ha tempo da perdere
- operaio che lavora a tempo pieno ma con stipendio ridotto

quale dei due secondo te è più propenso a cercarsi un lavoro in nero per arrotondare?

Ma si, sti operai non sono mai contenti e se li mettiamo nella condizione di lavorare quasi gratis, ma comunque lavorare, questi che fanno??? Infrangono la legge cercando un lavoro in nero per pagare l'affitto e le bollette?

Eh no cari operai! Voi dovete ringraziare Dio onnipotente di poter far arricchire il vostro padrone e muti... Dovete accettare la riduzione di stipendio perché siete fortunati cazzo!

Ma è la realtà o esce un nuovo episodio di Fantozzi???

ramsesII
29/01/2014, 10:59
... La stessa UE riconosce che non potendo svalutare esternamente "grazie" all'euro i paesi sono costretti a svalutare internamente ovvero sui salari, con le conseguenze evidenti....

http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-43_it.htm

Ramses

Stinit
29/01/2014, 11:04
... La stessa UE riconosce che non potendo svalutare esternamente "grazie" all'euro i paesi sono costretti a svalutare internamente ovvero sui salari, con le conseguenze evidenti....

EUROPA - PRESS RELEASES - Press release - Al centro del rapporto annuale su occupazione e sviluppi sociali la necessità di affrontare i rischi della povertà lavorativa (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-43_it.htm)



Ramses


Ma di cambiare sistema non se ne parla...forse perchè a governare l'Europa sono i bankster?

ramsesII
29/01/2014, 11:07
Ma di cambiare sistema non se ne parla...forse perchè a governare l'Europa sono i bankster?

Ci hanno messo 60 anni per fare questa stronzata ... Stando ai loro tempi per uscirne a spanna ti calcolo almeno il doppio...
Per (s)fortuna l'economia é piú veloce... e la termodinamica é immediata....

Ramses