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Visualizza Versione Completa : Strage a Parigi



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massimio
09/01/2015, 15:44
proprio a padova ieri sera dalle moschee si sono detti addolorati a parole..ma quando il giornalista ha chiesto di appendere il manifesto in solidarieta' solo nel periodo dell'intervista si sono rifiutati, e la giornalista all'esterno obbligata ad indossare un velo:oook:

no macche', sei proprio un razzista...gli han fatto mettere il velo perche' faceva freddo...e il manifesto non lo volevano perche' non faceva pandan con i maometti vari

marco61
09/01/2015, 15:50
sordi e vili
per quanto ancora i lungimiranti burocrati europei e italiani
ignoreranno il grido lanciato dalla lucidissima Oriana Fallaci?

streetTux
09/01/2015, 15:52
..sottile e curioso vedere il doppio successo di questi delinquenti.. da una parte, indottrinano dei poveracci a compiere atti violenti e, a volte, kamikaze, facendo leva sulla loro ignoranza usando la religione come scusa.. dall'altra parte, altra ignoranza fa cadere nella trappola e credere sia la religione la chiave di tutto.. :smoke_:

..la storia non insegna nulla.. il nostro Parlamento ne è l'esempio da decenni, siamo il Popolo di merda che meritiamo di essere.


sappiamo che fumi troppo si vede dagli emoticons bisognerebbe capire cosa c'e' dentro :laugh2:
..roba buona :smoke_: non posso dire la stessa cosa di te e i tuoi amici nostalgici a giudicare dai discorsi che fate e dal vostro cattivo legame con l'italiano :w00t:


:madoo:
ecco bravo :smoke_:

XantiaX
09/01/2015, 15:54
troppo fine...

sono tipo le scimmie... devi spiegarglielo più terra terra... e anche li non capiscono.

"la stupidità di un uomo è direttamente proporzionale alla facilità con cui gli si fa accettare una guerra" (cit. E. John)

burnout
09/01/2015, 15:55
..roba buona :smoke_: non posso dire la stessa cosa di te e i tuoi amici nostalgici a giudicare dai discorsi che fate e dal vostro cattivo legame con l'italiano :w00t:


ecco bravo :smoke_:

non ci sono piu' post di telefonini...

bliz in corso...

Rebel County
09/01/2015, 15:58
180002

Fabrizio
09/01/2015, 16:15
In entrambi gli assedi

Rebel County
09/01/2015, 16:17
i francesi si so rotti il cazzo e stanno facendo il culo a tutti

ho sentito live su Sky news UK 6 flashbang(credo) nello store

nikonikko
09/01/2015, 16:18
In entrambi gli assedi

La d'urso in prima linea.

Dennis
09/01/2015, 16:25
Purtroppo, fintanto che la comprensione degli eventi rimane su toni da disputa sportiva, il mondo civile non ha modo di fare un passetto avanti.
E sì che noi urliamo "al mostro!" di fronte a dei coglioni stranieri che uccidono nel nome di un dio in una nazione straniera, mentre accettiamo dei coglioni italiani che uccidono nel nome di una squadra di pallone nella nostra nazione: qual grado di alta coscienza civile possiamo sfoggiare al mondo.

Vediamo ora come i popoli islamici del Medioriente, appresa la notizia del riuscito attentato parigino, stiano festeggiando in patria:

http://1.bp.blogspot.com/-R9hZZ4JCaok/Us6JEAL5d6I/AAAAAAAABv0/56Johxd_5ps/s1600/katliam+daesh.jpg
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/08/08/1407537269090_wps_18_Twitter_images_of_Isis_ex.jpg
http://madworldnews.com/wp-content/uploads/2014/08/3.jpeg
http://cdn0.vox-cdn.com/assets/4623321/Screen_Shot_2014-06-16_at_1.10.33_PM.png
http://p3.sfora.pl/ed7ac6c82bf2a177d2efa0933ce39d80.jpg
http://www.hinduhumanrights.info/wp-content/uploads/2014/08/LiveLeak-dot-com-824_1407693613-BurqkJuIEAAffoWjpglarge_1407694203.jpg.resized.jpg
http://pullzone1.atlas.netdna-cdn.com/wp-content/uploads/2014/06/n64cz1.jpg
http://3.bp.blogspot.com/-jlH5yskZRDM/U_ClH6KQU7I/AAAAAAAABEU/SaSbYyX3T4Y/s1600/iraq-yazidis-3.jpg
http://www.nowtheendbegins.com/blog/wp-content/uploads/2014/06/muslims-islam-the-new-nazis-death-toll-rising-01.jpg
http://womennet.am/wp-content/uploads/2014/09/siria-10.jpg


Che felicità, che gioia, che passione nell'esultanza di tutti i musulmani alla notizia che dei giornalisti francesi sono stati uccisi, le piazze sono gremite di fedeli con le loro lodi rivolte al cielo!
Giustizia e fatta!
Viva l'Islam!

Mentre tutti noi facciamo a gara a chi ha le palle più grosse da sfoggiare in chiacchiere, ci sono tutti i giorni migliaia e migliaia di musulmani che vengono ammazzati come cani da un branco di fascisti vestiti di nero che si fregiano dell'esclusivo potere divino, come i nostri stessi fascisti europei, ancora oggi acclamati, hanno fatto in lungo ed in largo nelle nostre nazioni in passato.
Fascisti che esistono perché gli sceicchi degli emirati, che costruiscono lussuosissime città nel deserto e finanziano i regimi totalitari locali coi soldi che NOI gli abbiamo dato, hanno bisogno di mantenere intatto il loro potere commerciale creando ed alimentando perpetuamente delle belle guerre che di soldi ne fanno girare un bel po'.

Così, mentre noi seduti sul divano di casa ruttiamo ed inveiamo contro la Ferrari che non riesce a vincere nel gran premio del Barhein o di Abu Dhabi, dall'altra parte del deserto invece di un gran premio automobilistico c'è un esercito ben organizzato, con le armi occidentali comprate coi soldi ricavati da quel gran premio, che spadroneggia in lungo ed in largo commettendo le peggiori infamie che gridano vendetta al cielo nel nome del quale sono state commesse.

Allora, invece di indignarci con noi stessi per la nostra lassezza nel decidere chi e come ha governato le nostre civilissime nazioni Occidentali, dopo l'ultimo rutto passata la bandiera a scacchi tiriamo fuori dall'armadio la nostra bella bandiera nera da fascisti ed andiamo a vomitare dappertutto il nostro fascismo da pecore in risposta ad un fascismo vero che sta ammazzando migliaia e migliaia di quelle persone che noi stesse vorremmo ammazzare, perché colpevoli di avere lo stesso colore della pelle, la stessa bandiera o la stessa religione di chi già le sta ammazzando.

Io spero che da qui a breve l'esercito dei porci daesh arrivi a posare la sua bella bandiera nera anche in Italia e nell'Europa intera, così tutti noi grandi fascisti a chiacchiere, lassezza ed ignoranza potremo finalmente vivere in un vero impero fascista dove ordine, pace e grandezza dureranno nei secoli.
D'accordo, bisognerà pagare il piccolo prezzo di convertirsi al credo del regime, in questo caso religioso e nello specifico di base islamica, ma in fondo cosa ce ne importa.... farsi la barba è una rottura di scatole, con le tuniche nere si risparmia sui vestiti e se dobbiamo togliere i crocefissi le madonnette e tutti i santi in giro poco ci importa, tanto a messa ci andiamo solo a natale e pasqua per abitudine, il vaticano è un cancro della società ed porco***** vuoi che nun to dico un minuto sì e l'altro pure.

Eccori! Li vedo, stanno alle porrte d'a città, so' arrivati!!!!
Evviva ri conquistatori, evviva ri fascisti che portane l'ordine ea libbbertà!
Evviva er Duc..... ir Califfo! Ir Califfo!
Nun ve 'ncazzate aho, me so convertito da du minuti, è a forza dell'abbbitudine, mo me studio subbbito er Corano nun ve preoccupate.

Dennis
09/01/2015, 16:26
Purtroppo, fintanto che la comprensione degli eventi rimane su toni da disputa sportiva, il mondo civile non ha modo di fare un passetto avanti.
E sì che noi urliamo "al mostro!" di fronte a dei coglioni stranieri che uccidono nel nome di un dio in una nazione straniera, mentre accettiamo dei coglioni italiani che uccidono nel nome di una squadra di pallone nella nostra nazione: qual grado di alta coscienza civile possiamo sfoggiare al mondo.

Vediamo ora come i popoli islamici del Medioriente, appresa la notizia del riuscito attentato parigino, stiano festeggiando in patria:

http://1.bp.blogspot.com/-R9hZZ4JCaok/Us6JEAL5d6I/AAAAAAAABv0/56Johxd_5ps/s1600/katliam+daesh.jpg
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/08/08/1407537269090_wps_18_Twitter_images_of_Isis_ex.jpg
http://madworldnews.com/wp-content/uploads/2014/08/3.jpeg
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Che felicità, che gioia, che passione nell'esultanza di tutti i musulmani alla notizia che dei giornalisti francesi sono stati uccisi, le piazze sono gremite di fedeli con le loro lodi rivolte al cielo!
Giustizia e fatta!
Viva l'Islam!

Mentre tutti noi facciamo a gara a chi ha le palle più grosse da sfoggiare in chiacchiere, ci sono tutti i giorni migliaia e migliaia di musulmani che vengono ammazzati come cani da un branco di fascisti vestiti di nero che si fregiano dell'esclusivo potere divino, come i nostri stessi fascisti europei, ancora oggi acclamati, hanno fatto in lungo ed in largo nelle nostre nazioni in passato.
Fascisti che esistono perché per gli sceicchi degli emirati, che costruiscono lussuosissime città nel deserto e finanziano i regimi totalitari locali coi soldi che NOI gli abbiamo dato, hanno bisogno di mantenere intatto il loro potere commerciale creando ed alimentando perpetuamente delle belle guerre che di soldi ne fanno girare un bel po'.

Così, mentre noi seduti sul divano di casa ruttiamo ed inveiamo contro la Ferrari che non riesce a vincere nel gran premio del Barhein o di Abu Dhabi, dall'altra parte del deserto invece di un gran premio automobilistico c'è un esercito ben organizzato, con le armi occidentali comprate coi soldi ricavati da quel gran premio, che spadroneggia in lungo ed in largo commettendo le peggiori infamie che gridano vendetta al cielo nel nome del quale sono state commesse.

Allora, invece di indignarci con noi stessi per la nostra lassezza nel decidere chi e come ha governato le nostre civilissime nazioni Occidentali, dopo l'ultimo rutto passata la bandiera a scacchi tiriamo fuori dall'armadio la nostra bella bandiera nera da fascisti ed andiamo a vomitare dappertutto il nostro fascismo da pecore in risposta ad un fascismo vero che sta ammazzando migliaia e migliaia di quelle persone che noi stesse vorremmo ammazzare, perché colpevoli di avere lo stesso colore della pelle, la stessa bandiera o la stessa religione di chi già le sta ammazzando.

Io spero che da qui a breve l'esercito dei porci daesh arrivi a posare la sua bella bandiera nera anche in Italia e nell'Europa intera, così tutti noi grandi fascisti a chiacchiere, lassezza ed ignoranza potremo finalmente vivere in un vero impero fascista dove ordine, pace e grandezza dureranno nei secoli.
D'accordo, bisognerà pagare il piccolo prezzo di convertirsi al credo del regime, in questo caso religioso e nello specifico di base islamica, ma in fondo cosa ce ne importa.... farsi la barba è una rottura di scatole, con le tuniche nere si risparmia sui vestiti e se dobbiamo togliere i crocefissi le madonnette e tutti i santi in giro poco ci importa, tanto a messa ci andiamo solo a natale e pasqua per abitudine, il vaticano è un cancro della società ed un porcoded***** vuoi che nun to dico un minuto sì e l'artro pure.

Eccori! Li vedo, stanno alle porrte d'a città, so' arrivati!!!!
Evviva ri conquistatori, evviva ri fascisti che portane l'ordine ea libbbertà!
Evviva er Duc..... ir Califfo! Ir Califfo!
Nun ve 'ncazzate aho, me so convertito da du minuti, è a forza dell'abbbitudine, mo me studio subbbito er Corano nun ve preoccupate.

Aho approposito, ce sapete giocà appallò?

rjng
09/01/2015, 16:27
ok la filosofia,ok non fare d'ogni erba un fascio,ok che l'occidente è andato per primo ad oriente ad esportare potere,morte,bombe,ok ogni condanna al razzismo religioso,ok anche a dargli una mano e cercare l'integrazione sempre e con tutti,ok che è l'unica via,ok sull'assoluta inutilità del voler fare dell'europa una fortezza.
Qui,dove qui non è l'europa,è il mondo intero,è in atto una guerriglia sanguinaria ed è organizzata. Almeno di questo occorre rendersene conto. Stando sul pratico,perche il piombo caldo non piace a nessuno,men che meno quando non te l'aspetti e ti stai facendo i fatti tuoi in santa pace,oppure esser sul vagano sbagliato di un treno o di una metropolitana e far il salto triplo con un candelotto sotto il culo,due considerazioni vanno fatte. La nostra difese è l'intelligence?benissimo,funziona?probabilmente si visto che in Italia ancora non è successo nulla.Poi?..perchè un poi,mettiamolo come volete..c'è.

paper
09/01/2015, 16:33
Tutti morti. Libero l'ostaggio di Dammartin mentre pare ci sia un morto all'Hyper Kosher.
Deciso il blitz simultaneo quando il sequestratore di Parigi ha cominciato a minacciare di uccidere ostaggi se non fossero stati lasciati andare quelli di Dammartin.

Medoro
09/01/2015, 16:33
sordi e vili
per quanto ancora i lungimiranti burocrati europei e italiani
ignoreranno il grido lanciato dalla lucidissima Oriana Fallaci?
Ne siamo sicuri?????

Questa è la lettera aperta di Tiziano Terzani datata ottobre 2001, in risposta all’articolo “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci, che la scrittrice aveva pubblicato all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Buona lettura ma soprattutto, buona riflessione



Il Sultano e San Francesco
Non possiamo rinunciare alla speranza

<< Oriana, dalla finestra di una casa poco lontana da quella in cui anche tu sei nata, guardo le lame austere ed eleganti dei cipressi contro il cielo e ti penso a guardare, dalle tue finestre a New York, il panorama dei grattacieli da cui ora mancano le Torri Gemelle. Mi torna in mente un pomeriggio di tanti, tantissimi anni fa quando assieme facemmo una lunga passeggiata per le stradine di questi nostri colli argentati dagli ulivi. Io mi affacciavo, piccolo, alla professione nella quale tu eri già grande e tu proponesti di scambiarci delle “Lettere da due mondi diversi”: io dalla Cina dell’immediato dopo-Mao in cui andavo a vivere, tu dall’America. Per colpa mia non lo facemmo. Ma è in nome di quella tua generosa offerta di allora, e non certo per coinvolgerti ora in una corrispondenza che tutti e due vogliamo evitare, che mi permetto di scriverti.

Davvero mai come ora, pur vivendo sullo stesso pianeta, ho l’impressione di stare in un mondo assolutamente diverso dal tuo. Ti scrivo anche – e pubblicamente per questo – per non far sentire troppo soli quei lettori che forse, come me, sono rimasti sbigottiti dalle tue invettive, quasi come dal crollo delle due Torri. Là morivano migliaia di persone e con loro il nostro senso di sicurezza; nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana – la ragione; il meglio del cuore – la compassione.

Il tuo sfogo mi ha colpito, ferito e mi ha fatto pensare a Karl Kraus. “Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia”, scrisse, disperato dal fatto che, dinanzi all’indicibile orrore della Prima Guerra Mondiale, alla gente non si fosse paralizzata la lingua. Al contrario, gli si era sciolta, creando tutto attorno un assurdo e confondente chiacchierio. Tacere per Kraus significava riprendere fiato, cercare le parole giuste, riflettere prima di esprimersi. Lui usò di quel consapevole silenzio per scrivere ‘Gli ultimi giorni dell’umanita’, un’opera che sembra essere ancora di un’inquietante attualità.

Pensare quel che pensi e scriverlo è un tuo diritto. Il problema è però che, grazie alla tua notorietà, la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta. Il nostro di ora è un momento di straordinaria importanza. L’orrore indicibile è appena cominciato, ma è ancora possibile fermarlo facendo di questo momento una grande occasione di ripensamento. E un momento anche di enorme responsabilità perchè certe concitate parole, pronunciate dalle lingue sciolte, servono solo a risvegliare i nostri istinti più bassi, ad aizzare la bestia dell’odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecità delle passioni che rende pensabile ogni misfatto e permette, a noi come ai nostri nemici, il suicidarsi e l’uccidere. “Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi. Ho ancora un difficile cammino dinanzi a me”, scriveva nel 1925 quella bell’anima di Gandhi. Ed aggiungeva: “Finché l’uomo non si metterà di sua volontà all’ultimo posto fra le altre creature sulla terra, non ci sarà per lui alcuna salvezza”.

E tu, Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrirci salvezza? La salvezza non è nella tua rabbia accalorata, né nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela più accettabile, “Libertà duratura”. O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza? Da che mondo è mondo non c’è stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre. Non lo sarà nemmeno questa.

Quel che ci sta succedendo è nuovo. Il mondo ci sta cambiando attorno. Cambiamo allora il nostro modo di pensare, il nostro modo di stare al mondo. E una grande occasione. Non perdiamola: rimettiamo in discussione tutto, immaginiamoci un futuro diverso da quello che ci illudevamo d’aver davanti prima dell’11 settembre e soprattutto non arrendiamoci alla inevitabilità di nulla, tanto meno all’inevitabilità della guerra come strumento di giustizia o semplicemente di vendetta. Le guerre sono tutte terribili. Il moderno affinarsi delle tecniche di distruzione e di morte le rendono sempre più tali. Pensiamoci bene: se noi siamo disposti a combattere la guerra attuale con ogni arma a nostra disposizione, compresa quella atomica, come propone il Segretario alla Difesa americano, allora dobbiamo aspettarci che anche i nostri nemici, chiunque essi siano, saranno ancor più determinati di prima a fare lo stesso, ad agire senza regole, senza il rispetto di nessun principio. Se alla violenza del loro attacco alle Torri Gemelle noi risponderemo con una ancor più terribile violenza – ora in Afghanistan, poi in Iraq, poi chi sa dove -, alla nostra ne seguirà necessariamente una loro ancora più orribile e poi un’altra nostra e così via.

Perché non fermarsi prima? Abbiamo perso la misura di chi siamo, il senso di quanto fragile ed interconnesso sia il mondo in cui viviamo, e ci illudiamo di poter usare una dose, magari “intelligente”, di violenza per mettere fine alla terribile violenza altrui. Cambiamo illusione e, tanto per cominciare, chiediamo a chi fra di noi dispone di armi nucleari, armi chimiche e armi batteriologiche – Stati Uniti in testa – d’impegnarsi solennemente con tutta l’umanità a non usarle mai per primo, invece di ricordarcene minacciosamente la disponibilità. Sarebbe un primo passo in una nuova direzione. Non solo questo darebbe a chi lo fa un vantaggio morale – di per sé un’arma importante per il futuro -, ma potrebbe anche disinnescare l’orrore indicibile ora attivato dalla reazione a catena della vendetta.

In questi giorni ho ripreso in mano un bellissimo libro (peccato che non sia ancora in italiano) di un vecchio amico, uscito due anni fa in Germania. Il libro si intitola Die Kunst, nicht regiert zu werden: ethische Politik von Sokrates bis Mozart (L’arte di non essere governati: l’etica politica da Socrate a Mozart). L’autore è Ekkehart Krippendorff, che ha insegnato per anni a Bologna prima di tornare all’Università di Berlino. La affascinante tesi di Krippendorff è che la politica, nella sua espressione più nobile, nasce dal superamento della vendetta e che la cultura occidentale ha le sue radici più profonde in alcuni miti, come quello di Caino e quello delle Erinni, intesi da sempre a ricordare all’uomo la necessità di rompere il circolo vizioso della vendetta per dare origine alla civiltà. Caino uccide il fratello, ma Dio impedisce agli uomini di vendicare Abele e, dopo aver marchiato Caino – un marchio che è anche una protezione – lo condanna all’esilio dove quello fonda la prima città. La vendetta non è degli uomini, spetta a Dio. Secondo Krippendorff il teatro, da Eschilo a Shakespeare, ha avuto una funzione determinante nella formazione dell’uomo occidentale perchè col suo mettere sulla scena tutti i protagonisti di un conflitto, ognuno col suo punto di vista, i suoi ripensamenti e le sue possibili scelte di azione, il teatro è servito a far riflettere sul senso delle passioni e sulla inutilità della violenza che non raggiunge mai il suo fine.

Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore. A te, Oriana, i kamikaze non interessano. A me tanto invece. Ho passato giorni in Sri Lanka con alcuni giovani delle “Tigri Tamil”, votati al suicidio. Mi interessano i giovani palestinesi di “Hamas” che si fanno saltare in aria nelle pizzerie israeliane. Un po’ di pietà sarebbe forse venuta anche a te se in Giappone, sull’isola di Kyushu, tu avessi visitato Chiran, il centro dove i primi kamikaze vennero addestrati e tu avessi letto le parole, a volte poetiche e tristissime, scritte segretamente prima di andare, riluttanti, a morire per la bandiera e per l’Imperatore. I kamikaze mi interessano perchè vorrei capire che cosa li rende così disposti a quell’innaturale atto che è il suicidio e che cosa potrebbe fermarli.

Quelli di noi a cui i figli – fortunatamente – sono nati, si preoccupano oggi moltissimo di vederli bruciare nella fiammata di questo nuovo, dilagante tipo di violenza di cui l’ecatombe nelle Torri Gemelle potrebbe essere solo un episodio. Non si tratta di giustificare, di condonare, ma di capire. Capire, perchè io sono convinto che il problema del terrorismo non si risolverà uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali.

Niente nella storia umana è semplice da spiegare e fra un fatto ed un altro c’è raramente una correlazione diretta e precisa. Ogni evento, anche della nostra vita, è il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell’evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altre migliaia di effetti. L’attacco alle Torri Gemelle è uno di questi eventi: il risultato di tanti e complessi fatti antecedenti. Certo non è l’atto di “una guerra di religione” degli estremisti musulmani per la conquista delle nostre anime, una Crociata alla rovescia, come la chiami tu, Oriana. Non è neppure “un attacco alla libertà ed alla democrazia occidentale”, come vorrebbe la semplicistica formula ora usata dai politici. Un vecchio accademico dell’Università di Berkeley, un uomo certo non sospetto di anti-americanismo o di simpatie sinistrorse da’ di questa storia una interpretazione completamente diversa. “Gli assassini suicidi dell’11 settembre non hanno attaccato l’America: hanno attaccato la politica estera americana”, scrive Chalmers Johnson nel numero di The Nation del 15 ottobre. Per lui, autore di vari libri – l’ultimo, Blowback, contraccolpo, uscito l’anno scorso (in Italia edito da Garzanti, ndr) ha del profetico – si tratterebbe appunto di un ennesimo “contraccolpo” al fatto che, nonostante la fine della Guerra Fredda e lo sfasciarsi dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno mantenuto intatta la loro rete imperiale di circa 800 installazioni militari nel mondo. Con una analisi che al tempo della Guerra Fredda sarebbe parsa il prodotto della disinformazione del Kgb, Chalmers Johnson fa l’elenco di tutti gli imbrogli, complotti, colpi di Stato, delle persecuzioni, degli assassinii e degli interventi a favore di regimi dittatoriali e corrotti nei quali gli Stati Uniti sono stati apertamente o clandestinamente coinvolti in America Latina, in Africa, in Asia e nel Medio Oriente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

Il “contraccolpo” dell’attacco alle Torri Gemelle ed al Pentagono avrebbe a che fare con tutta una serie di fatti di questo tipo: fatti che vanno dal colpo di Stato ispirato dalla Cia contro Mossadeq nel 1953, seguito dall’installazione dello Shah in Iran, alla Guerra del Golfo, con la conseguente permanenza delle truppe americane nella penisola araba, in particolare l’Arabia Saudita dove sono i luoghi sacri dell’Islam. Secondo Johnson sarebbe stata questa politica americana “a convincere tanta brava gente in tutto il mondo islamico che gli Stati Uniti sono un implacabile nemico”. Così si spiegherebbe il virulento anti-americanismo diffuso nel mondo musulmano e che oggi tanto sorprende gli Stati Uniti ed i loro alleati.

Esatta o meno che sia l’analisi di Chalmers Johnson, è evidente che al fondo di tutti i problemi odierni degli americani e nostri nel Medio Oriente c’è, a parte la questione israeliano-palestinese, la ossessiva preoccupazione occidentale di far restare nelle mani di regimi “amici”, qualunque essi fossero, le riserve petrolifere della regione. Questa è stata la trappola. L’occasione per uscirne è ora. Perchè non rivediamo la nostra dipendenza economica dal petrolio? Perchè non studiamo davvero, come avremmo potuto già fare da una ventina d’anni, tutte le possibili fonti alternative di energia? Ci eviteremmo così d’essere coinvolti nel Golfo con regimi non meno repressivi ed odiosi dei talebani; ci eviteremmo i sempre più disastrosi “contraccolpi” che ci verranno sferrati dagli oppositori a quei regimi, e potremmo comunque contribuire a mantenere un migliore equilibrio ecologico sul pianeta. Magari salviamo così anche l’Alaska che proprio un paio di mesi fa è stata aperta ai trivellatori, guarda caso dal presidente Bush, le cui radici politiche – tutti lo sanno – sono fra i petrolieri.

A proposito del petrolio, Oriana, sono certo che anche tu avrai notato come, con tutto quel che si sta scrivendo e dicendo sull’Afghanistan, pochissimi fanno notare che il grande interesse per questo paese è legato al fatto d’essere il passaggio obbligato di qualsiasi conduttura intesa a portare le immense risorse di metano e petrolio dell’Asia Centrale (vale a dire di quelle repubbliche ex-sovietiche ora tutte, improvvisamente, alleate con gli Stati Uniti) verso il Pakistan, l’India e da lì nei paesi del Sud Est Asiatico. Il tutto senza dover passare dall’Iran. Nessuno in questi giorni ha ricordato che, ancora nel 1997, due delegazioni degli “orribili” talebani sono state ricevute a Washington (anche al Dipartimento di Stato) per trattare di questa faccenda e che una grande azienda petrolifera americana, la Unocal, con la consulenza niente di meno che di Henry Kissinger, si è impegnata col Turkmenistan a costruire quell’oleodotto attraverso l’Afghanistan.

E dunque possibile che, dietro i discorsi sulla necessità di proteggere la libertà e la democrazia, l’imminente attacco contro l’Afghanistan nasconda anche altre considerazioni meno altisonanti, ma non meno determinanti. E per questo che nell’America stessa alcuni intellettuali cominciano a preoccuparsi che la combinazione fra gli interessi dell’industria petrolifera con quelli dell’industria bellica – combinazione ora prominentemente rappresentata nella compagine al potere a Washington – finisca per determinare in un unico senso le future scelte politiche americane nel mondo e per limitare all’interno del paese, in ragione dell’emergenza anti-terrorismo, i margini di quelle straordinarie libertà che rendono l’America così particolare. Il fatto che un giornalista televisivo americano sia stato redarguito dal pulpito della Casa Bianca per essersi chiesto se l’aggettivo “codardi”, usato da Bush, fosse appropriato per i terroristi-suicidi, così come la censura di certi programmi e l’allontanamento da alcuni giornali, di collaboratori giudicati non ortodossi, hanno aumentato queste preoccupazioni.

L’aver diviso il mondo in maniera – mi pare – “talebana”, fra “quelli che stanno con noi e quelli contro di noi”, crea ovviamente i presupposti per quel clima da caccia alle streghe di cui l’America ha già sofferto negli anni Cinquanta col maccartismo, quando tanti intellettuali, funzionari di Stato ed accademici, ingiustamente accusati di essere comunisti o loro simpatizzanti, vennero perseguitati, processati e in moltissimi casi lasciati senza lavoro. Il tuo attacco, Oriana – anche a colpi di sputo – alle “cicale” ed agli intellettuali “del dubbio” va in quello stesso senso. Dubitare è una funzione essenziale del pensiero; il dubbio è il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come volere togliere l’aria ai nostri polmoni. Io non pretendo affatto d’aver risposte chiare e precise ai problemi del mondo (per questo non faccio il politico), ma penso sia utile che mi si lasci dubitare delle risposte altrui e mi si lasci porre delle oneste domande.

In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace. Purtroppo anche qui da noi, specie nel mondo “ufficiale” della politica e dell’establishment mediatico, c’è stata una disperante corsa alla ortodossia. E come se l’America ci mettesse già paura. Capita così di sentir dire in televisione a un post-comunista in odore di una qualche carica nel suo partito, che il soldato Ryan è un importante simbolo di quell’America che per due volte ci ha salvato. Ma non c’era anche lui nelle marce contro la guerra americana in Vietnam? Per i politici – me ne rendo conto – è un momento difficilissimo. Li capisco e capisco ancor più l’angoscia di qualcuno che, avendo preso la via del potere come una scorciatoia per risolvere un piccolo conflitto di interessi terreni si ritrova ora alle prese con un enorme conflitto di interessi divini, una guerra di civiltà combattuta in nome di Iddio e di Allah. No. Non li invidio, i politici.

Siamo fortunati noi, Oriana. Abbiamo poco da decidere e non trovandoci in mezzo ai flutti del fiume, abbiamo il privilegio di poter stare sulla riva a guardare la corrente. Ma questo ci impone anche grandi responsabilità come quella, non facile, di andare dietro alla verità e di dedicarci soprattutto “a creare campi di comprensione, invece che campi di battaglia“, come ha scritto Edward Said, professore di origine palestinese ora alla Columbia University, in un saggio sul ruolo degli intellettuali uscito proprio una settimana prima degli attentati in America. Il nostro mestiere consiste anche nel semplificare quel che è complicato. Ma non si può esagerare, Oriana, presentando Arafat come la quintessenza della doppiezza e del terrorismo ed indicando le comunità di immigrati musulmani da noi come incubatrici di terroristi. Le tue argomentazioni verranno ora usate nelle scuole contro quelle buoniste, da libro Cuore, ma tu credi che gli italiani di domani, educati a questo semplicismo intollerante, saranno migliori? Non sarebbe invece meglio che imparassero, a lezione di religione, anche che cosa è l’Islam? Che a lezione di letteratura leggessero anche Rumi o il da te disprezzato Omar Kayan? Non sarebbe meglio che ci fossero quelli che studiano l’arabo, oltre ai tanti che già studiano l’inglese e magari il giapponese?

Lo sai che al ministero degli Esteri di questo nostro paese affacciato sul Mediterraneo e sul mondo musulmano, ci sono solo due funzionari che parlano arabo? Uno attualmente è, come capita da noi, console ad Adelaide in Australia. Mi frulla in testa una frase di Toynbee: “Le opere di artisti e letterati hanno vita più lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti ed i filosofi vanno più in là degli storici. Ma i santi e i profeti valgono di più di tutti gli altri messi assieme”. Dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno! Ci rivorrebbe un San Francesco. Anche i suoi erano tempi di crociate, ma il suo interesse era per “gli altri”, per quelli contro i quali combattevano i crociati. Fece di tutto per andarli a trovare. Ci provò una prima volta, ma la nave su cui viaggiava naufragò e lui si salvò a malapena. Ci provò una seconda volta, ma si ammalò prima di arrivare e tornò indietro. Finalmente, nel corso della quinta crociata, durante l’assedio di Damietta in Egitto, amareggiato dal comportamento dei crociati (“vide il male ed il peccato”), sconvolto da una spaventosa battaglia di cui aveva visto le vittime, San Francesco attraversò le linee del fronte. Venne catturato, incatenato e portato al cospetto del Sultano. Peccato che non c’era ancora la Cnn – era il 1219 – perchè sarebbe interessantissimo rivedere oggi il filmato di quell’incontro. Certo fu particolarissimo perchè, dopo una chiacchierata che probabilmente andò avanti nella notte, al mattino il Sultano lasciò che San Francesco tornasse, incolume, all’accampamento dei crociati.

Mi diverte pensare che l’uno disse all’altro le sue ragioni, che San Francesco parlò di Cristo, che il Sultano lesse passi del Corano e che alla fine si trovarono d’accordo sul messaggio che il poverello di Assisi ripeteva ovunque: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Mi diverte anche immaginare che, siccome il frate sapeva ridere come predicare, fra i due non ci fu aggressività e che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia. Ma oggi? Non fermarla può voler dire farla finire.

Ti ricordi, Oriana, Padre Balducci che predicava a Firenze quando noi eravamo ragazzi? Riguardo all’orrore dell’olocausto atomico pose una bella domanda: “La sindrome da fine del mondo, l’alternativa fra essere e non essere, hanno fatto diventare l’uomo più umano?”. A guardarsi intorno la risposta mi pare debba essere “No”. Ma non possiamo rinunciare alla speranza. “Mi dica, che cosa spinge l’uomo alla guerra?”, chiedeva Albert Einstein nel 1932 in una lettera a Sigmund Freud. “E possibile dirigere l’evoluzione psichica dell’uomo in modo che egli diventi più capace di resistere alla psicosi dell’odio e della distruzione?” Freud si prese due mesi per rispondergli. La sua conclusione fu che c’era da sperare: l’influsso di due fattori – un atteggiamento più civile, ed il giustificato timore degli effetti di una guerra futura – avrebbe dovuto mettere fine alle guerre in un prossimo avvenire. Giusto in tempo la morte risparmiò a Freud gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Non li risparmiò invece ad Einstein, che divenne però sempre più convinto della necessità del pacifismo. Nel 1955, poco prima di morire, dalla sua casetta di Princeton in America dove aveva trovato rifugio, rivolse all’umanità un ultimo appello per la sua sopravvivenza: “Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto“.

Per difendersi, Oriana, non c’è bisogno di offendere (penso ai tuoi sputi ed ai tuoi calci). Per proteggersi non c’è bisogno d’ammazzare. Ed anche in questo possono esserci delle giuste eccezioni. M’è sempre piaciuta nei Jataka, le storie delle vite precedenti di Buddha, quella in cui persino lui, epitome della non violenza, in una incarnazione anteriore uccide. Viaggia su una barca assieme ad altre 500 persone. Lui, che ha già i poteri della preveggenza, “vede” che uno dei passeggeri, un brigante, sta per ammazzare tutti e derubarli e lui lo previene buttandolo nell’acqua ad affogare per salvare gli altri. Essere contro la pena di morte non vuol dire essere contro la pena in genere ed in favore della libertà di tutti i delinquenti. Ma per punire con giustizia occorre il rispetto di certe regole che sono il frutto dell’incivilimento, occorre il convincimento della ragione, occorrono delle prove. I gerarchi nazisti furono portati dinanzi al Tribunale di Norimberga; quelli giapponesi responsabili di tutte le atrocità commesse in Asia, furono portati dinanzi al Tribunale di Tokio prima di essere, gli uni e gli altri, dovutamente impiccati. Le prove contro ognuno di loro erano schiaccianti. Ma quelle contro Osama Bin Laden? “Noi abbiamo tutte le prove contro Warren Anderson, presidente della Union Carbide. Aspettiamo che ce lo estradiate”, scrive in questi giorni dall’India agli americani, ovviamente a mo’ di provocazione, Arundhati Roy, la scrittrice de Il Dio delle piccole cose: una come te, Oriana, famosa e contestata, amata ed odiata. Come te, sempre pronta a cominciare una rissa, la Roy ha usato della discussione mondiale su Osama Bin Laden per chiedere che venga portato dinanzi ad un tribunale indiano il presidente americano della Union Carbide responsabile dell’esplosione nel 1984 nella fabbrica chimica di Bhopal in India che fece 16.000 morti. Un terrorista anche lui? Dal punto di vista di quei morti forse si.

L’immagine del terrorista che ora ci viene additata come quella del “nemico” da abbattere è il miliardario saudita che, da una tana nelle montagne dell’Afghanistan, ordina l’attacco alle Torri Gemelle; è l’ingegnere-pilota, islamista fanatico, che in nome di Allah uccide se stesso e migliaia di innocenti; è il ragazzo palestinese che con una borsetta imbottita di dinamite si fa esplodere in mezzo ad una folla. Dobbiamo però accettare che per altri il “terrorista” possa essere l’uomo d’affari che arriva in un paese povero del Terzo Mondo con nella borsetta non una bomba, ma i piani per la costruzione di una fabbrica chimica che, a causa di rischi di esplosione ed inquinamento, non potrebbe mai essere costruita in un paese ricco del Primo Mondo. E la centrale nucleare che fa ammalare di cancro la gente che ci vive vicino? E la diga che disloca decine di migliaia di famiglie? O semplicemente la costruzione di tante piccole industrie che cementificano risaie secolari, trasformando migliaia di contadini in operai per produrre scarpe da ginnastica o radioline, fino al giorno in cui è più conveniente portare quelle lavorazioni altrove e le fabbriche chiudono, gli operai restano senza lavoro e non essendoci più i campi per far crescere il riso, muoiono di fame?

Questo non è relativismo. Voglio solo dire che il terrorismo, come modo di usare la violenza, può esprimersi in varie forme, a volte anche economiche, e che sarà difficile arrivare ad una definizione comune del nemico da debellare. I governi occidentali oggi sono uniti nell’essere a fianco degli Stati Uniti; pretendono di sapere esattamente chi sono i terroristi e come vanno combattuti. Molto meno convinti però sembrano i cittadini dei vari paesi. Per il momento non ci sono state in Europa dimostrazioni di massa per la pace; ma il senso del disagio è diffuso così come è diffusa la confusione su quel che si debba volere al posto della guerra. “Dateci qualcosa di più carino del capitalismo“, diceva il cartello di un dimostrante in Germania. “Un mondo giusto non è mai NATO“, c’era scritto sullo striscione di alcuni giovani che marciavano giorni fa a Bologna. Già. Un mondo “più giusto” è forse quel che noi tutti, ora più che mai, potremmo pretendere. Un mondo in cui chi ha tanto si preoccupa di chi non ha nulla; un mondo retto da principi di legalità ed ispirato ad un po’ più di moralità.

La vastissima, composita alleanza che Washington sta mettendo in piedi, rovesciando vecchi schieramenti e riavvicinando paesi e personaggi che erano stati messi alla gogna, solo perchè ora tornano comodi, è solo l’ennesimo esempio di quel cinismo politico che oggi alimenta il terrorismo in certe aree del mondo e scoraggia tanta brava gente nei nostri paesi. Gli Stati Uniti, per avere la maggiore copertura possibile e per dare alla guerra contro il terrorismo un crisma di legalità internazionale, hanno coinvolto le Nazioni Unite, eppure gli Stati Uniti stessi rimangono il paese più reticente a pagare le proprie quote al Palazzo di Vetro, sono il paese che non ha ancora ratificato né il trattato costitutivo della Corte Internazionale di Giustizia, né il trattato per la messa al bando delle mine anti-uomo e tanto meno quello di Kyoto sulle mutazioni climatiche. L’interesse nazionale americano ha la meglio su qualsiasi altro principio. Per questo ora Washington riscopre l’utilità del Pakistan, prima tenuto a distanza per il suo regime militare e punito con sanzioni economiche a causa dei suoi esperimenti nucleari; per questo la Cia sarà presto autorizzata di nuovo ad assoldare mafiosi e gangster cui affidare i “lavoretti sporchi”, di liquidare qua e là nel mondo le persone che la Cia stessa metterà sulla sua lista nera.

Eppure un giorno la politica dovrà ricongiungersi con l’etica se vorremo vivere in un mondo migliore: migliore in Asia come in Africa, a Timbuctu come a Firenze. A proposito, Oriana. Anche a me ogni volta che, come ora, ci passo, questa città mi fa male e mi intristisce. Tutto è cambiato, tutto è involgarito. Ma la colpa non è dell’Islam o degli immigrati che ci si sono installati. Non son loro che han fatto di Firenze una città bottegaia, prostituita al turismo! E successo dappertutto. Firenze era bella quando era più piccola e più povera. Ora è un obbrobrio, ma non perchè i musulmani si attendano in Piazza del Duomo, perchè i filippini si riuniscono il giovedì in Piazza Santa Maria Novella e gli albanesi ogni giorno attorno alla stazione. E così perchè anche Firenze s’é “globalizzata”, perchè non ha resistito all’assalto di quella forza che, fino ad ieri, pareva irresistibile: la forza del mercato. Nel giro di due anni da una bella strada del centro in cui mi piaceva andare a spasso è scomparsa una libreria storica, un vecchio bar, una tradizionalissima farmacia ed un negozio di musica. Per far posto a che? A tanti negozi di moda. Credimi, anch’io non mi ci ritrovo più. Per questo sto, anch’io ritirato, in una sorta di baita nell’Himalaya indiana dinanzi alle più divine montagne del mondo. Passo ore, da solo, a guardarle, lì maestose ed immobili, simbolo della più grande stabilità, eppure anche loro, col passare delle ore, continuamente diverse e impermanenti come tutto in questo mondo.

La natura è una grande maestra, Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu. Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo, con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di un tutto molto, molto più grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle che non ci sono più. Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia. Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare pace. Perchè se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte. >>

Lo scrofo
09/01/2015, 16:34
proprio a padova ieri sera dalle moschee si sono detti addolorati a parole..ma quando il giornalista ha chiesto di appendere il manifesto in solidarieta' solo nel periodo dell'intervista si sono rifiutati, e la giornalista all'esterno obbligata ad indossare un velo:oook:

Potevi andare li' e radere tutto al suolo no?

ps. per la felicita' di molti, sono caduti. Tempo due settimane e torna tutto come al solito, in attesa della solita sfiammata razzista. In Francia, la cretina della signora Le Pen si sta fregando le mani.

Con l'occasione condivido un pensiero di Balasso in merito:

"Era dai tempi della guerra del Golfo che non vedevo tanta bava alla bocca nei tg. Si dimenano nell'orgia del sangue e del piombo come scambisti in una dark room.
Esaltati da questi cani da frattaglia, i coglioni colgono di sorpresa nuovi inermi, la mossa dei vili, e gridano fesserie.
Purché Allah non ci faccia mancare i soldi per i proiettili, avremo succulente nuove notizie e tanti bravi leghisti con le vene del collo grosse come aceri. Anche nella democratica Francia i partiti si sono impossessati della megamanifestazione, scacciandone la fascista Le Pen e garantendole nuovi voti.
Negli anni '80 in Italia, una setta di fanatici italiani fece quasi 30 vittime e un centinaio di rapine. Ammazzarono benzinai, carabinieri, zingari e cassieri. In nome di un dio che si chiama denaro, stessa cosa, stessi coglioni, ma la setta era quella della polizia e a indagare erano quelli della congrega, furono presi molto tardi. Strano a dirsi, anche quelli erano fratelli. Avranno avuto una madre che da piccoli avrà detto loro "copritevi, fa freddo". Volete un collegamento tra questi e quelli? Tra quelli che uccidono in Nigeria e quelli che uccidono in Tailandia? Sono tutti maschi, ecco il collegamento.
Negli schermi non riescono ad andare più in là di un'isterica telecronaca sportiva.
Chi riesce a guardare ancora un tg dovrebbe venir pagato."

marco72
09/01/2015, 16:37
troppo fine...

sono tipo le scimmie... devi spiegarglielo più terra terra... e anche li non capiscono.

"la stupidità di un uomo è direttamente proporzionale alla facilità con cui gli si fa accettare una guerra" (cit. E. John)

scimmia sarai tu e i tuoi amichetti ululanti trogloditi....
daltronde ti capisco...è triste vedere ogni giorno le proprie convinzioni sgretolate dalla realtà...
adesso parti col sermone sul xchè li hanno uccisi e non gli hanno fatto un giusto processo....dai che non vedevi l'ora!!!

595Abarth
09/01/2015, 16:39
Warst... peccato che le immagini da te postate rappresentano la popolazione Yazidi. Che hanno giusto giusto la colpa di non essere di fede islamica. E che attualmente sta vivendo il più grande scempio dell'umanità intera, ma di cui ovviamente non si parla (l'importante è dare contro isreale, questi non fa niente, non è di moda e poi le stragi perpetrate dai musulmani sono giustificabili).

Rebel County
09/01/2015, 16:41
Mi complimento con le forze speciali francesi, attentatori morti e ostaggi liberi

smettetela di litigare su

XantiaX
09/01/2015, 16:43
Purtroppo, fintanto che la comprensione degli eventi rimane su toni da disputa sportiva, il mondo civile non ha modo di fare un passetto avanti.
E sì che noi urliamo "al mostro!" di fronte a dei coglioni stranieri che uccidono nel nome di un dio in una nazione straniera, mentre accettiamo dei coglioni italiani che uccidono nel nome di una squadra di pallone nella nostra nazione: qual grado di alta coscienza civile possiamo sfoggiare al mondo.

Vediamo ora come i popoli islamici del Medioriente, appresa la notizia del riuscito attentato parigino, stiano festeggiando in patria:

http://1.bp.blogspot.com/-R9hZZ4JCaok/Us6JEAL5d6I/AAAAAAAABv0/56Johxd_5ps/s1600/katliam+daesh.jpg
http://i.dailymail.co.uk/i/pix/2014/08/08/1407537269090_wps_18_Twitter_images_of_Isis_ex.jpg
http://madworldnews.com/wp-content/uploads/2014/08/3.jpeg
http://cdn0.vox-cdn.com/assets/4623321/Screen_Shot_2014-06-16_at_1.10.33_PM.png
http://p3.sfora.pl/ed7ac6c82bf2a177d2efa0933ce39d80.jpg
http://www.hinduhumanrights.info/wp-content/uploads/2014/08/LiveLeak-dot-com-824_1407693613-BurqkJuIEAAffoWjpglarge_1407694203.jpg.resized.jpg
http://pullzone1.atlas.netdna-cdn.com/wp-content/uploads/2014/06/n64cz1.jpg
http://3.bp.blogspot.com/-jlH5yskZRDM/U_ClH6KQU7I/AAAAAAAABEU/SaSbYyX3T4Y/s1600/iraq-yazidis-3.jpg
http://www.nowtheendbegins.com/blog/wp-content/uploads/2014/06/muslims-islam-the-new-nazis-death-toll-rising-01.jpg
http://womennet.am/wp-content/uploads/2014/09/siria-10.jpg


Che felicità, che gioia, che passione nell'esultanza di tutti i musulmani alla notizia che dei giornalisti francesi sono stati uccisi, le piazze sono gremite di fedeli con le loro lodi rivolte al cielo!
Giustizia e fatta!
Viva l'Islam!

Mentre tutti noi facciamo a gara a chi ha le palle più grosse da sfoggiare in chiacchiere, ci sono tutti i giorni migliaia e migliaia di musulmani che vengono ammazzati come cani da un branco di fascisti vestiti di nero che si fregiano dell'esclusivo potere divino, come i nostri stessi fascisti europei, ancora oggi acclamati, hanno fatto in lungo ed in largo nelle nostre nazioni in passato.
Fascisti che esistono perché per gli sceicchi degli emirati, che costruiscono lussuosissime città nel deserto e finanziano i regimi totalitari locali coi soldi che NOI gli abbiamo dato, hanno bisogno di mantenere intatto il loro potere commerciale creando ed alimentando perpetuamente delle belle guerre che di soldi ne fanno girare un bel po'.

Così, mentre noi seduti sul divano di casa ruttiamo ed inveiamo contro la Ferrari che non riesce a vincere nel gran premio del Barhein o di Abu Dhabi, dall'altra parte del deserto invece di un gran premio automobilistico c'è un esercito ben organizzato, con le armi occidentali comprate coi soldi ricavati da quel gran premio, che spadroneggia in lungo ed in largo commettendo le peggiori infamie che gridano vendetta al cielo nel nome del quale sono state commesse.

Allora, invece di indignarci con noi stessi per la nostra lassezza nel decidere chi e come ha governato le nostre civilissime nazioni Occidentali, dopo l'ultimo rutto passata la bandiera a scacchi tiriamo fuori dall'armadio la nostra bella bandiera nera da fascisti ed andiamo a vomitare dappertutto il nostro fascismo da pecore in risposta ad un fascismo vero che sta ammazzando migliaia e migliaia di quelle persone che noi stesse vorremmo ammazzare, perché colpevoli di avere lo stesso colore della pelle, la stessa bandiera o la stessa religione di chi già le sta ammazzando.


Io spero che da qui a breve l'esercito dei porci daesh arrivi a posare la sua bella bandiera nera anche in Italia e nell'Europa intera, così tutti noi grandi fascisti a chiacchiere, lassezza ed ignoranza potremo finalmente vivere in un vero impero fascista dove ordine, pace e grandezza dureranno nei secoli.

D'accordo, bisognerà pagare il piccolo prezzo di convertirsi al credo del regime, in questo caso religioso e nello specifico di base islamica, ma in fondo cosa ce ne importa.... farsi la barba è una rottura di scatole, con le tuniche nere si risparmia sui vestiti e se dobbiamo togliere i crocefissi le madonnette e tutti i santi in giro poco ci importa, tanto a messa ci andiamo solo a natale e pasqua per abitudine, il vaticano è un cancro della società ed porco***** vuoi che nun to dico un minuto sì e l'altro pure.

Eccori! Li vedo, stanno alle porrte d'a città, so' arrivati!!!!
Evviva ri conquistatori, evviva ri fascisti che portane l'ordine ea libbbertà!
Evviva er Duc..... ir Califfo! Ir Califfo!
Nun ve 'ncazzate aho, me so convertito da du minuti, è a forza dell'abbbitudine, mo me studio subbbito er Corano nun ve preoccupate.

direi nulla da aggiungere...

marco72
09/01/2015, 16:52
è triste vedere ogni giorno le proprie convinzioni sgretolate dalla realtà

filofascistoide? :risatona:

XantiaX
09/01/2015, 16:55
hai ragione sarebbe già un complimento nel tuo caso....

burnout
09/01/2015, 16:56
Mi complimento con le forze speciali francesi, attentatori morti e ostaggi liberi

smettetela di litigare su

eroi speriamo che i feriti se la cavino con poco..per scorfo...sei patetico quando non hai piu' argomentazioni di difesa

Fabrizio
09/01/2015, 16:56
VA bene cosi', direi di piantarla con i complimenti.

Lo scrofo
09/01/2015, 16:58
Ne ho finche' vuoi ... Patetico e' il modo di vedere razzista a priori, e i giornali a fare da strilloni.

Ne sentivamo il bisogno.

Ti lascio alle tue sicurezze, nel frattempo, fossi in te mettere un po' di mine in giardino, non si sa mai, meglio essere piu' sicuri. :wink_:

burnout
09/01/2015, 16:59
adesso guai abbassare la guardia soprattutto a casa nostra dove fino ad oggi siamo ancora tranquilli


Ne ho finche' vuoi ... Patetico e' il modo di vedere razzista a priori, e i giornali a fare da strilloni.

Ne sentivamo il bisogno.

Ti lascio alle tue sicurezze, nel frattempo, fossi in te mettere un po' di mine in giardino, non si sa mai, meglio essere piu' sicuri. :wink_:

sempre pronto a dare del razzista con una facilita' disarmante e sconcertante patetico

Dennis
09/01/2015, 17:50
Warst... peccato che le immagini da te postate rappresentano la popolazione Yazidi. Che hanno giusto giusto la colpa di non essere di fede islamica. E che attualmente sta vivendo il più grande scempio dell'umanità intera, ma di cui ovviamente non si parla (l'importante è dare contro isreale, questi non fa niente, non è di moda e poi le stragi perpetrate dai musulmani sono giustificabili).

Le immagini rappresentano popolazione di fede Yazida perché queste trovi diffuse dai media, è troppo difficile spiegare in tv e nei giornali cosa siano le etnie Sciite e Sunnite nell'Islam e perché in Iraq si stia compiendo un genocidio di musulmani da parte di altri musulmani.
Del resto anni fa Ocalan era un mostro mentre oggi i combattenti curdi sono eroi, Erdogan passa dall'essere dittatore sanguinario ad illuminato secolarista a seconda del vento, gli Israeliti ed i Palestinesi si scambiano vicendevolmente i ruoli di buoni e cattivi in base alle fasi lunari, Assad non è mai esistito e nessun paese Occidentale ha mai armato bande di ribelli al regime che poi si sono unite ai daesh, eccc....

è un mondo difficile... e vita intensa...

marco61
09/01/2015, 17:55
Ne siamo sicuri?????

Questa è la lettera aperta di Tiziano Terzani datata ottobre 2001, in risposta all’articolo “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci, che la scrittrice aveva pubblicato all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Buona lettura ma soprattutto, buona riflessione



Il Sultano e San Francesco
Non possiamo rinunciare alla speranza

<< Oriana, dalla finestra di una casa poco lontana da quella in cui anche tu sei nata, guardo le lame austere ed eleganti dei cipressi contro il cielo e ti penso a guardare, dalle tue finestre a New York, il panorama dei grattacieli da cui ora mancano le Torri Gemelle. Mi torna in mente un pomeriggio di tanti, tantissimi anni fa quando assieme facemmo una lunga passeggiata per le stradine di questi nostri colli argentati dagli ulivi. Io mi affacciavo, piccolo, alla professione nella quale tu eri già grande e tu proponesti di scambiarci delle “Lettere da due mondi diversi”: io dalla Cina dell’immediato dopo-Mao in cui andavo a vivere, tu dall’America. Per colpa mia non lo facemmo. Ma è in nome di quella tua generosa offerta di allora, e non certo per coinvolgerti ora in una corrispondenza che tutti e due vogliamo evitare, che mi permetto di scriverti.

Davvero mai come ora, pur vivendo sullo stesso pianeta, ho l’impressione di stare in un mondo assolutamente diverso dal tuo. Ti scrivo anche – e pubblicamente per questo – per non far sentire troppo soli quei lettori che forse, come me, sono rimasti sbigottiti dalle tue invettive, quasi come dal crollo delle due Torri. Là morivano migliaia di persone e con loro il nostro senso di sicurezza; nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana – la ragione; il meglio del cuore – la compassione.

Il tuo sfogo mi ha colpito, ferito e mi ha fatto pensare a Karl Kraus. “Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia”, scrisse, disperato dal fatto che, dinanzi all’indicibile orrore della Prima Guerra Mondiale, alla gente non si fosse paralizzata la lingua. Al contrario, gli si era sciolta, creando tutto attorno un assurdo e confondente chiacchierio. Tacere per Kraus significava riprendere fiato, cercare le parole giuste, riflettere prima di esprimersi. Lui usò di quel consapevole silenzio per scrivere ‘Gli ultimi giorni dell’umanita’, un’opera che sembra essere ancora di un’inquietante attualità.

Pensare quel che pensi e scriverlo è un tuo diritto. Il problema è però che, grazie alla tua notorietà, la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta. Il nostro di ora è un momento di straordinaria importanza. L’orrore indicibile è appena cominciato, ma è ancora possibile fermarlo facendo di questo momento una grande occasione di ripensamento. E un momento anche di enorme responsabilità perchè certe concitate parole, pronunciate dalle lingue sciolte, servono solo a risvegliare i nostri istinti più bassi, ad aizzare la bestia dell’odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecità delle passioni che rende pensabile ogni misfatto e permette, a noi come ai nostri nemici, il suicidarsi e l’uccidere. “Conquistare le passioni mi pare di gran lunga più difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi. Ho ancora un difficile cammino dinanzi a me”, scriveva nel 1925 quella bell’anima di Gandhi. Ed aggiungeva: “Finché l’uomo non si metterà di sua volontà all’ultimo posto fra le altre creature sulla terra, non ci sarà per lui alcuna salvezza”.

E tu, Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrirci salvezza? La salvezza non è nella tua rabbia accalorata, né nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela più accettabile, “Libertà duratura”. O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza? Da che mondo è mondo non c’è stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre. Non lo sarà nemmeno questa.

Quel che ci sta succedendo è nuovo. Il mondo ci sta cambiando attorno. Cambiamo allora il nostro modo di pensare, il nostro modo di stare al mondo. E una grande occasione. Non perdiamola: rimettiamo in discussione tutto, immaginiamoci un futuro diverso da quello che ci illudevamo d’aver davanti prima dell’11 settembre e soprattutto non arrendiamoci alla inevitabilità di nulla, tanto meno all’inevitabilità della guerra come strumento di giustizia o semplicemente di vendetta. Le guerre sono tutte terribili. Il moderno affinarsi delle tecniche di distruzione e di morte le rendono sempre più tali. Pensiamoci bene: se noi siamo disposti a combattere la guerra attuale con ogni arma a nostra disposizione, compresa quella atomica, come propone il Segretario alla Difesa americano, allora dobbiamo aspettarci che anche i nostri nemici, chiunque essi siano, saranno ancor più determinati di prima a fare lo stesso, ad agire senza regole, senza il rispetto di nessun principio. Se alla violenza del loro attacco alle Torri Gemelle noi risponderemo con una ancor più terribile violenza – ora in Afghanistan, poi in Iraq, poi chi sa dove -, alla nostra ne seguirà necessariamente una loro ancora più orribile e poi un’altra nostra e così via.

Perché non fermarsi prima? Abbiamo perso la misura di chi siamo, il senso di quanto fragile ed interconnesso sia il mondo in cui viviamo, e ci illudiamo di poter usare una dose, magari “intelligente”, di violenza per mettere fine alla terribile violenza altrui. Cambiamo illusione e, tanto per cominciare, chiediamo a chi fra di noi dispone di armi nucleari, armi chimiche e armi batteriologiche – Stati Uniti in testa – d’impegnarsi solennemente con tutta l’umanità a non usarle mai per primo, invece di ricordarcene minacciosamente la disponibilità. Sarebbe un primo passo in una nuova direzione. Non solo questo darebbe a chi lo fa un vantaggio morale – di per sé un’arma importante per il futuro -, ma potrebbe anche disinnescare l’orrore indicibile ora attivato dalla reazione a catena della vendetta.

In questi giorni ho ripreso in mano un bellissimo libro (peccato che non sia ancora in italiano) di un vecchio amico, uscito due anni fa in Germania. Il libro si intitola Die Kunst, nicht regiert zu werden: ethische Politik von Sokrates bis Mozart (L’arte di non essere governati: l’etica politica da Socrate a Mozart). L’autore è Ekkehart Krippendorff, che ha insegnato per anni a Bologna prima di tornare all’Università di Berlino. La affascinante tesi di Krippendorff è che la politica, nella sua espressione più nobile, nasce dal superamento della vendetta e che la cultura occidentale ha le sue radici più profonde in alcuni miti, come quello di Caino e quello delle Erinni, intesi da sempre a ricordare all’uomo la necessità di rompere il circolo vizioso della vendetta per dare origine alla civiltà. Caino uccide il fratello, ma Dio impedisce agli uomini di vendicare Abele e, dopo aver marchiato Caino – un marchio che è anche una protezione – lo condanna all’esilio dove quello fonda la prima città. La vendetta non è degli uomini, spetta a Dio. Secondo Krippendorff il teatro, da Eschilo a Shakespeare, ha avuto una funzione determinante nella formazione dell’uomo occidentale perchè col suo mettere sulla scena tutti i protagonisti di un conflitto, ognuno col suo punto di vista, i suoi ripensamenti e le sue possibili scelte di azione, il teatro è servito a far riflettere sul senso delle passioni e sulla inutilità della violenza che non raggiunge mai il suo fine.

Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore. A te, Oriana, i kamikaze non interessano. A me tanto invece. Ho passato giorni in Sri Lanka con alcuni giovani delle “Tigri Tamil”, votati al suicidio. Mi interessano i giovani palestinesi di “Hamas” che si fanno saltare in aria nelle pizzerie israeliane. Un po’ di pietà sarebbe forse venuta anche a te se in Giappone, sull’isola di Kyushu, tu avessi visitato Chiran, il centro dove i primi kamikaze vennero addestrati e tu avessi letto le parole, a volte poetiche e tristissime, scritte segretamente prima di andare, riluttanti, a morire per la bandiera e per l’Imperatore. I kamikaze mi interessano perchè vorrei capire che cosa li rende così disposti a quell’innaturale atto che è il suicidio e che cosa potrebbe fermarli.

Quelli di noi a cui i figli – fortunatamente – sono nati, si preoccupano oggi moltissimo di vederli bruciare nella fiammata di questo nuovo, dilagante tipo di violenza di cui l’ecatombe nelle Torri Gemelle potrebbe essere solo un episodio. Non si tratta di giustificare, di condonare, ma di capire. Capire, perchè io sono convinto che il problema del terrorismo non si risolverà uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali.

Niente nella storia umana è semplice da spiegare e fra un fatto ed un altro c’è raramente una correlazione diretta e precisa. Ogni evento, anche della nostra vita, è il risultato di migliaia di cause che producono, assieme a quell’evento, altre migliaia di effetti, che a loro volta sono le cause di altre migliaia di effetti. L’attacco alle Torri Gemelle è uno di questi eventi: il risultato di tanti e complessi fatti antecedenti. Certo non è l’atto di “una guerra di religione” degli estremisti musulmani per la conquista delle nostre anime, una Crociata alla rovescia, come la chiami tu, Oriana. Non è neppure “un attacco alla libertà ed alla democrazia occidentale”, come vorrebbe la semplicistica formula ora usata dai politici. Un vecchio accademico dell’Università di Berkeley, un uomo certo non sospetto di anti-americanismo o di simpatie sinistrorse da’ di questa storia una interpretazione completamente diversa. “Gli assassini suicidi dell’11 settembre non hanno attaccato l’America: hanno attaccato la politica estera americana”, scrive Chalmers Johnson nel numero di The Nation del 15 ottobre. Per lui, autore di vari libri – l’ultimo, Blowback, contraccolpo, uscito l’anno scorso (in Italia edito da Garzanti, ndr) ha del profetico – si tratterebbe appunto di un ennesimo “contraccolpo” al fatto che, nonostante la fine della Guerra Fredda e lo sfasciarsi dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno mantenuto intatta la loro rete imperiale di circa 800 installazioni militari nel mondo. Con una analisi che al tempo della Guerra Fredda sarebbe parsa il prodotto della disinformazione del Kgb, Chalmers Johnson fa l’elenco di tutti gli imbrogli, complotti, colpi di Stato, delle persecuzioni, degli assassinii e degli interventi a favore di regimi dittatoriali e corrotti nei quali gli Stati Uniti sono stati apertamente o clandestinamente coinvolti in America Latina, in Africa, in Asia e nel Medio Oriente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ad oggi.

Il “contraccolpo” dell’attacco alle Torri Gemelle ed al Pentagono avrebbe a che fare con tutta una serie di fatti di questo tipo: fatti che vanno dal colpo di Stato ispirato dalla Cia contro Mossadeq nel 1953, seguito dall’installazione dello Shah in Iran, alla Guerra del Golfo, con la conseguente permanenza delle truppe americane nella penisola araba, in particolare l’Arabia Saudita dove sono i luoghi sacri dell’Islam. Secondo Johnson sarebbe stata questa politica americana “a convincere tanta brava gente in tutto il mondo islamico che gli Stati Uniti sono un implacabile nemico”. Così si spiegherebbe il virulento anti-americanismo diffuso nel mondo musulmano e che oggi tanto sorprende gli Stati Uniti ed i loro alleati.

Esatta o meno che sia l’analisi di Chalmers Johnson, è evidente che al fondo di tutti i problemi odierni degli americani e nostri nel Medio Oriente c’è, a parte la questione israeliano-palestinese, la ossessiva preoccupazione occidentale di far restare nelle mani di regimi “amici”, qualunque essi fossero, le riserve petrolifere della regione. Questa è stata la trappola. L’occasione per uscirne è ora. Perchè non rivediamo la nostra dipendenza economica dal petrolio? Perchè non studiamo davvero, come avremmo potuto già fare da una ventina d’anni, tutte le possibili fonti alternative di energia? Ci eviteremmo così d’essere coinvolti nel Golfo con regimi non meno repressivi ed odiosi dei talebani; ci eviteremmo i sempre più disastrosi “contraccolpi” che ci verranno sferrati dagli oppositori a quei regimi, e potremmo comunque contribuire a mantenere un migliore equilibrio ecologico sul pianeta. Magari salviamo così anche l’Alaska che proprio un paio di mesi fa è stata aperta ai trivellatori, guarda caso dal presidente Bush, le cui radici politiche – tutti lo sanno – sono fra i petrolieri.

A proposito del petrolio, Oriana, sono certo che anche tu avrai notato come, con tutto quel che si sta scrivendo e dicendo sull’Afghanistan, pochissimi fanno notare che il grande interesse per questo paese è legato al fatto d’essere il passaggio obbligato di qualsiasi conduttura intesa a portare le immense risorse di metano e petrolio dell’Asia Centrale (vale a dire di quelle repubbliche ex-sovietiche ora tutte, improvvisamente, alleate con gli Stati Uniti) verso il Pakistan, l’India e da lì nei paesi del Sud Est Asiatico. Il tutto senza dover passare dall’Iran. Nessuno in questi giorni ha ricordato che, ancora nel 1997, due delegazioni degli “orribili” talebani sono state ricevute a Washington (anche al Dipartimento di Stato) per trattare di questa faccenda e che una grande azienda petrolifera americana, la Unocal, con la consulenza niente di meno che di Henry Kissinger, si è impegnata col Turkmenistan a costruire quell’oleodotto attraverso l’Afghanistan.

E dunque possibile che, dietro i discorsi sulla necessità di proteggere la libertà e la democrazia, l’imminente attacco contro l’Afghanistan nasconda anche altre considerazioni meno altisonanti, ma non meno determinanti. E per questo che nell’America stessa alcuni intellettuali cominciano a preoccuparsi che la combinazione fra gli interessi dell’industria petrolifera con quelli dell’industria bellica – combinazione ora prominentemente rappresentata nella compagine al potere a Washington – finisca per determinare in un unico senso le future scelte politiche americane nel mondo e per limitare all’interno del paese, in ragione dell’emergenza anti-terrorismo, i margini di quelle straordinarie libertà che rendono l’America così particolare. Il fatto che un giornalista televisivo americano sia stato redarguito dal pulpito della Casa Bianca per essersi chiesto se l’aggettivo “codardi”, usato da Bush, fosse appropriato per i terroristi-suicidi, così come la censura di certi programmi e l’allontanamento da alcuni giornali, di collaboratori giudicati non ortodossi, hanno aumentato queste preoccupazioni.

L’aver diviso il mondo in maniera – mi pare – “talebana”, fra “quelli che stanno con noi e quelli contro di noi”, crea ovviamente i presupposti per quel clima da caccia alle streghe di cui l’America ha già sofferto negli anni Cinquanta col maccartismo, quando tanti intellettuali, funzionari di Stato ed accademici, ingiustamente accusati di essere comunisti o loro simpatizzanti, vennero perseguitati, processati e in moltissimi casi lasciati senza lavoro. Il tuo attacco, Oriana – anche a colpi di sputo – alle “cicale” ed agli intellettuali “del dubbio” va in quello stesso senso. Dubitare è una funzione essenziale del pensiero; il dubbio è il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come volere togliere l’aria ai nostri polmoni. Io non pretendo affatto d’aver risposte chiare e precise ai problemi del mondo (per questo non faccio il politico), ma penso sia utile che mi si lasci dubitare delle risposte altrui e mi si lasci porre delle oneste domande.

In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace. Purtroppo anche qui da noi, specie nel mondo “ufficiale” della politica e dell’establishment mediatico, c’è stata una disperante corsa alla ortodossia. E come se l’America ci mettesse già paura. Capita così di sentir dire in televisione a un post-comunista in odore di una qualche carica nel suo partito, che il soldato Ryan è un importante simbolo di quell’America che per due volte ci ha salvato. Ma non c’era anche lui nelle marce contro la guerra americana in Vietnam? Per i politici – me ne rendo conto – è un momento difficilissimo. Li capisco e capisco ancor più l’angoscia di qualcuno che, avendo preso la via del potere come una scorciatoia per risolvere un piccolo conflitto di interessi terreni si ritrova ora alle prese con un enorme conflitto di interessi divini, una guerra di civiltà combattuta in nome di Iddio e di Allah. No. Non li invidio, i politici.

Siamo fortunati noi, Oriana. Abbiamo poco da decidere e non trovandoci in mezzo ai flutti del fiume, abbiamo il privilegio di poter stare sulla riva a guardare la corrente. Ma questo ci impone anche grandi responsabilità come quella, non facile, di andare dietro alla verità e di dedicarci soprattutto “a creare campi di comprensione, invece che campi di battaglia“, come ha scritto Edward Said, professore di origine palestinese ora alla Columbia University, in un saggio sul ruolo degli intellettuali uscito proprio una settimana prima degli attentati in America. Il nostro mestiere consiste anche nel semplificare quel che è complicato. Ma non si può esagerare, Oriana, presentando Arafat come la quintessenza della doppiezza e del terrorismo ed indicando le comunità di immigrati musulmani da noi come incubatrici di terroristi. Le tue argomentazioni verranno ora usate nelle scuole contro quelle buoniste, da libro Cuore, ma tu credi che gli italiani di domani, educati a questo semplicismo intollerante, saranno migliori? Non sarebbe invece meglio che imparassero, a lezione di religione, anche che cosa è l’Islam? Che a lezione di letteratura leggessero anche Rumi o il da te disprezzato Omar Kayan? Non sarebbe meglio che ci fossero quelli che studiano l’arabo, oltre ai tanti che già studiano l’inglese e magari il giapponese?

Lo sai che al ministero degli Esteri di questo nostro paese affacciato sul Mediterraneo e sul mondo musulmano, ci sono solo due funzionari che parlano arabo? Uno attualmente è, come capita da noi, console ad Adelaide in Australia. Mi frulla in testa una frase di Toynbee: “Le opere di artisti e letterati hanno vita più lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti ed i filosofi vanno più in là degli storici. Ma i santi e i profeti valgono di più di tutti gli altri messi assieme”. Dove sono oggi i santi ed i profeti? Davvero, ce ne vorrebbe almeno uno! Ci rivorrebbe un San Francesco. Anche i suoi erano tempi di crociate, ma il suo interesse era per “gli altri”, per quelli contro i quali combattevano i crociati. Fece di tutto per andarli a trovare. Ci provò una prima volta, ma la nave su cui viaggiava naufragò e lui si salvò a malapena. Ci provò una seconda volta, ma si ammalò prima di arrivare e tornò indietro. Finalmente, nel corso della quinta crociata, durante l’assedio di Damietta in Egitto, amareggiato dal comportamento dei crociati (“vide il male ed il peccato”), sconvolto da una spaventosa battaglia di cui aveva visto le vittime, San Francesco attraversò le linee del fronte. Venne catturato, incatenato e portato al cospetto del Sultano. Peccato che non c’era ancora la Cnn – era il 1219 – perchè sarebbe interessantissimo rivedere oggi il filmato di quell’incontro. Certo fu particolarissimo perchè, dopo una chiacchierata che probabilmente andò avanti nella notte, al mattino il Sultano lasciò che San Francesco tornasse, incolume, all’accampamento dei crociati.

Mi diverte pensare che l’uno disse all’altro le sue ragioni, che San Francesco parlò di Cristo, che il Sultano lesse passi del Corano e che alla fine si trovarono d’accordo sul messaggio che il poverello di Assisi ripeteva ovunque: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Mi diverte anche immaginare che, siccome il frate sapeva ridere come predicare, fra i due non ci fu aggressività e che si lasciarono di buon umore sapendo che comunque non potevano fermare la storia. Ma oggi? Non fermarla può voler dire farla finire.

Ti ricordi, Oriana, Padre Balducci che predicava a Firenze quando noi eravamo ragazzi? Riguardo all’orrore dell’olocausto atomico pose una bella domanda: “La sindrome da fine del mondo, l’alternativa fra essere e non essere, hanno fatto diventare l’uomo più umano?”. A guardarsi intorno la risposta mi pare debba essere “No”. Ma non possiamo rinunciare alla speranza. “Mi dica, che cosa spinge l’uomo alla guerra?”, chiedeva Albert Einstein nel 1932 in una lettera a Sigmund Freud. “E possibile dirigere l’evoluzione psichica dell’uomo in modo che egli diventi più capace di resistere alla psicosi dell’odio e della distruzione?” Freud si prese due mesi per rispondergli. La sua conclusione fu che c’era da sperare: l’influsso di due fattori – un atteggiamento più civile, ed il giustificato timore degli effetti di una guerra futura – avrebbe dovuto mettere fine alle guerre in un prossimo avvenire. Giusto in tempo la morte risparmiò a Freud gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Non li risparmiò invece ad Einstein, che divenne però sempre più convinto della necessità del pacifismo. Nel 1955, poco prima di morire, dalla sua casetta di Princeton in America dove aveva trovato rifugio, rivolse all’umanità un ultimo appello per la sua sopravvivenza: “Ricordatevi che siete uomini e dimenticatevi tutto il resto“.

Per difendersi, Oriana, non c’è bisogno di offendere (penso ai tuoi sputi ed ai tuoi calci). Per proteggersi non c’è bisogno d’ammazzare. Ed anche in questo possono esserci delle giuste eccezioni. M’è sempre piaciuta nei Jataka, le storie delle vite precedenti di Buddha, quella in cui persino lui, epitome della non violenza, in una incarnazione anteriore uccide. Viaggia su una barca assieme ad altre 500 persone. Lui, che ha già i poteri della preveggenza, “vede” che uno dei passeggeri, un brigante, sta per ammazzare tutti e derubarli e lui lo previene buttandolo nell’acqua ad affogare per salvare gli altri. Essere contro la pena di morte non vuol dire essere contro la pena in genere ed in favore della libertà di tutti i delinquenti. Ma per punire con giustizia occorre il rispetto di certe regole che sono il frutto dell’incivilimento, occorre il convincimento della ragione, occorrono delle prove. I gerarchi nazisti furono portati dinanzi al Tribunale di Norimberga; quelli giapponesi responsabili di tutte le atrocità commesse in Asia, furono portati dinanzi al Tribunale di Tokio prima di essere, gli uni e gli altri, dovutamente impiccati. Le prove contro ognuno di loro erano schiaccianti. Ma quelle contro Osama Bin Laden? “Noi abbiamo tutte le prove contro Warren Anderson, presidente della Union Carbide. Aspettiamo che ce lo estradiate”, scrive in questi giorni dall’India agli americani, ovviamente a mo’ di provocazione, Arundhati Roy, la scrittrice de Il Dio delle piccole cose: una come te, Oriana, famosa e contestata, amata ed odiata. Come te, sempre pronta a cominciare una rissa, la Roy ha usato della discussione mondiale su Osama Bin Laden per chiedere che venga portato dinanzi ad un tribunale indiano il presidente americano della Union Carbide responsabile dell’esplosione nel 1984 nella fabbrica chimica di Bhopal in India che fece 16.000 morti. Un terrorista anche lui? Dal punto di vista di quei morti forse si.

L’immagine del terrorista che ora ci viene additata come quella del “nemico” da abbattere è il miliardario saudita che, da una tana nelle montagne dell’Afghanistan, ordina l’attacco alle Torri Gemelle; è l’ingegnere-pilota, islamista fanatico, che in nome di Allah uccide se stesso e migliaia di innocenti; è il ragazzo palestinese che con una borsetta imbottita di dinamite si fa esplodere in mezzo ad una folla. Dobbiamo però accettare che per altri il “terrorista” possa essere l’uomo d’affari che arriva in un paese povero del Terzo Mondo con nella borsetta non una bomba, ma i piani per la costruzione di una fabbrica chimica che, a causa di rischi di esplosione ed inquinamento, non potrebbe mai essere costruita in un paese ricco del Primo Mondo. E la centrale nucleare che fa ammalare di cancro la gente che ci vive vicino? E la diga che disloca decine di migliaia di famiglie? O semplicemente la costruzione di tante piccole industrie che cementificano risaie secolari, trasformando migliaia di contadini in operai per produrre scarpe da ginnastica o radioline, fino al giorno in cui è più conveniente portare quelle lavorazioni altrove e le fabbriche chiudono, gli operai restano senza lavoro e non essendoci più i campi per far crescere il riso, muoiono di fame?

Questo non è relativismo. Voglio solo dire che il terrorismo, come modo di usare la violenza, può esprimersi in varie forme, a volte anche economiche, e che sarà difficile arrivare ad una definizione comune del nemico da debellare. I governi occidentali oggi sono uniti nell’essere a fianco degli Stati Uniti; pretendono di sapere esattamente chi sono i terroristi e come vanno combattuti. Molto meno convinti però sembrano i cittadini dei vari paesi. Per il momento non ci sono state in Europa dimostrazioni di massa per la pace; ma il senso del disagio è diffuso così come è diffusa la confusione su quel che si debba volere al posto della guerra. “Dateci qualcosa di più carino del capitalismo“, diceva il cartello di un dimostrante in Germania. “Un mondo giusto non è mai NATO“, c’era scritto sullo striscione di alcuni giovani che marciavano giorni fa a Bologna. Già. Un mondo “più giusto” è forse quel che noi tutti, ora più che mai, potremmo pretendere. Un mondo in cui chi ha tanto si preoccupa di chi non ha nulla; un mondo retto da principi di legalità ed ispirato ad un po’ più di moralità.

La vastissima, composita alleanza che Washington sta mettendo in piedi, rovesciando vecchi schieramenti e riavvicinando paesi e personaggi che erano stati messi alla gogna, solo perchè ora tornano comodi, è solo l’ennesimo esempio di quel cinismo politico che oggi alimenta il terrorismo in certe aree del mondo e scoraggia tanta brava gente nei nostri paesi. Gli Stati Uniti, per avere la maggiore copertura possibile e per dare alla guerra contro il terrorismo un crisma di legalità internazionale, hanno coinvolto le Nazioni Unite, eppure gli Stati Uniti stessi rimangono il paese più reticente a pagare le proprie quote al Palazzo di Vetro, sono il paese che non ha ancora ratificato né il trattato costitutivo della Corte Internazionale di Giustizia, né il trattato per la messa al bando delle mine anti-uomo e tanto meno quello di Kyoto sulle mutazioni climatiche. L’interesse nazionale americano ha la meglio su qualsiasi altro principio. Per questo ora Washington riscopre l’utilità del Pakistan, prima tenuto a distanza per il suo regime militare e punito con sanzioni economiche a causa dei suoi esperimenti nucleari; per questo la Cia sarà presto autorizzata di nuovo ad assoldare mafiosi e gangster cui affidare i “lavoretti sporchi”, di liquidare qua e là nel mondo le persone che la Cia stessa metterà sulla sua lista nera.

Eppure un giorno la politica dovrà ricongiungersi con l’etica se vorremo vivere in un mondo migliore: migliore in Asia come in Africa, a Timbuctu come a Firenze. A proposito, Oriana. Anche a me ogni volta che, come ora, ci passo, questa città mi fa male e mi intristisce. Tutto è cambiato, tutto è involgarito. Ma la colpa non è dell’Islam o degli immigrati che ci si sono installati. Non son loro che han fatto di Firenze una città bottegaia, prostituita al turismo! E successo dappertutto. Firenze era bella quando era più piccola e più povera. Ora è un obbrobrio, ma non perchè i musulmani si attendano in Piazza del Duomo, perchè i filippini si riuniscono il giovedì in Piazza Santa Maria Novella e gli albanesi ogni giorno attorno alla stazione. E così perchè anche Firenze s’é “globalizzata”, perchè non ha resistito all’assalto di quella forza che, fino ad ieri, pareva irresistibile: la forza del mercato. Nel giro di due anni da una bella strada del centro in cui mi piaceva andare a spasso è scomparsa una libreria storica, un vecchio bar, una tradizionalissima farmacia ed un negozio di musica. Per far posto a che? A tanti negozi di moda. Credimi, anch’io non mi ci ritrovo più. Per questo sto, anch’io ritirato, in una sorta di baita nell’Himalaya indiana dinanzi alle più divine montagne del mondo. Passo ore, da solo, a guardarle, lì maestose ed immobili, simbolo della più grande stabilità, eppure anche loro, col passare delle ore, continuamente diverse e impermanenti come tutto in questo mondo.

La natura è una grande maestra, Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu. Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo, con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di un tutto molto, molto più grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle che non ci sono più. Guarda un filo d’erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia. Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare pace. Perchè se quella non è dentro di noi non sarà mai da nessuna parte. >>




ecchecaxxo......
il dono della sintesi non ti e' parente......:dry:

potremmo martire da marcantonio bragadin...e proseguire per almeno 100 pagine e piu'...

eppero' vorrei riassumertela brevissimamente...

il disprezzo che gorgoglia dalle fontane dell'islam per il genere femminile
coniugato all'innata propensione a NON integrarsi con altri popoli...
prefigurano uno scenario ....che,chissa' forse tra un secolo...due,tre...

incornici
popoli dalle tradizioni liberali e illuminate
sedimentate dal secolo della luce dell'allume
dei voltaire dei rousseau dei nietzche

in un quadro ....il fato non voglia...
dai colori funerei tinteggiante ignoranza tracotanza fondamentalismo religioso....


rimpiangeresti allora che qualche tuo discendente abbia partorito una
bambina

macheamico6
09/01/2015, 17:58
la versione lunga non l'ho letta perché è una versione troppo lunga
la versione corta l'ho letta ma non c'ho capito na mazza
buonasera a tutti

andrellino
09/01/2015, 18:06
Leggo i vostri commenti e dico, poveri noi... Stiamo messi proprio male.

Comunque tranquilli, dubito che l'islam integralista vegna a fare attentati qua in Italia, gli facciamo pena!

macheamico6
09/01/2015, 18:17
i ban arrivano stasera stessa o devono essere concordati in plenaria?
io proporrei una maxi amnistìa, tantopiù che ancora non ho disfatto l'albero :dubbio:

IACH
09/01/2015, 18:23
http://images2.corriereobjects.it/methode_image/2015/01/09/Esteri/Foto%20Gallery/bambino.jpg

gixxer73
09/01/2015, 18:25
Questo è il mio primo intervento in questa discussione..

Mi sembra che questa storia , nonostante sia una tragedia, venga presa solo come spunto per vomitare odio..

Che tristezza

edotto
09/01/2015, 18:25
Leggo i vostri commenti e dico, poveri noi... Stiamo messi proprio male.

Comunque tranquilli, dubito che l'islam integralista vegna a fare attentati qua in Italia, gli facciamo pena!

Del resto è comprensibile...dove trovi un popolo più appecorato di quello italiano?
Non c'è neanche soddisfazione...

roby89
09/01/2015, 18:39
https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf

(https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf)menomale che sono intervenute le forze speciali....

paper
09/01/2015, 18:49
https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf

(https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf)menomale che sono intervenute le forze speciali....

Ci sono sempre imbecilli che ironizzano sulle situazioni drammatiche. Questo è il web. :oook:


Warst... peccato che le immagini da te postate rappresentano la popolazione Yazidi. Che hanno giusto giusto la colpa di non essere di fede islamica. E che attualmente sta vivendo il più grande scempio dell'umanità intera, ma di cui ovviamente non si parla (l'importante è dare contro isreale, questi non fa niente, non è di moda e poi le stragi perpetrate dai musulmani sono giustificabili).

Non è vero che non se ne parla. Io ne ho sentito e letto molto ultimamente. Non avevo mai visto queste foto ma non è che mi manchi l'immaginazione.


Mi complimento con le forze speciali francesi, attentatori morti e ostaggi liberi

smettetela di litigare su

Purtroppo a Vincennes ci sono almeno 4 morti. Non si sa se compreso l'attentatore.

Molla
09/01/2015, 18:58
Mha....che mondo troveranno i bambini di oggi............

robygun
09/01/2015, 19:02
https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf

(https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf)menomale che sono intervenute le forze speciali....
Cheffigurademmerda Aoh!!

Cyro
09/01/2015, 19:04
Mha....che mondo troveranno i bambini di oggi............

Giusto!!!

Acme
09/01/2015, 19:08
Anonymous annuncia offensiva contro gli account jihadisti - Repubblica Tv - la Repubblica.it (http://video.repubblica.it/dossier/assalto-al-charlie-hebdo/anonymous-annuncia-offensiva-contro-gli-account-jihadisti/188406/187309?ref=HREA-1)

Shining
09/01/2015, 19:28
Hanno fatto la cazzata di coinvolgere anche il quartiere ebraico, con quattro vittime
Ora ci pensa il Mossad a fare qualche operazione chirurgica su suolo francese, con o senza il nulla osta delle autorità statali, come già successo infinite volte

burnout
09/01/2015, 19:47
Mha....che mondo troveranno i bambini di oggi............


Questa e' una domanda che mi pongo spesso , sicuramente un mondo difficile e spero non troppo violento

Rebel County
09/01/2015, 20:10
Questa e' una domanda che mi pongo spesso , sicuramente un mondo difficile e spero non troppo violento

e' gia un passo avanti rispetto a chi ha fatto la seconda guerra mondiale, all'epoca si chiedevano se ci sarebbe stato un mondo da lasciare

ora comunque chiederei francamente a chi di dovere di chiudere questa conversazione, non se ne puo piu di posizioni inalberate idiozie e commenti fuori luogo, la situazione di radicalismo islamico non la capiscono nemmeno i buoni musulmani, e tantomeno la approvano,commentando in questo modo fate il gioco dell'illetterato che cerca di leggere e non capendoci una fava inventa
gli yazidi, i Kurdi,I palestinesi,gli Ebrei continueranno a morire per mano di pazzi frustrati,questi sono soggetti che sfruttano un tema per dare un senso ad una vita che non hanno o per riempire il vuoto lasciato dalla loro inutilita personale e sociale.

smettetela di darvi addosso, fate solo danno alla vostra intelligenza

tonidaytona
09/01/2015, 20:31
https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf

(https://www.facebook.com/video.php?v=10204804878217442&fref=nf)menomale che sono intervenute le forze speciali....

Ma comprare delle suole di Vibram?


..eccezionale.. allora auguriamoci che in tutta Europa si ripeta ciò che è accaduto in Serbia :smoke_: così tutti potremo bere caffè tranquillamente :smoke_: tanto vedo che qui dentro è pieno di cuor di leone che attendono di imbracciare il fucile :smoke_:

Scolta...
Leggi prima di divagare..


Quello che è accaduto in Serbia e' stato terribilmente simile alle persecuzioni naziste.
Se la Nato non avesse posto fine a quel macello intere nazioni della ex yugoslavia sarebbero state eliminate.

Pur a seguito di quella tremenda tragedia oggi quelle regioni sono in rapida ricostruzione.
Il caffè in centro... Che TU non hai colto e' il risultato di una rinascita di una intera regione martoriata da guerra e odio.
Una rinascita possibile e pare duratura.

Quanto a prendere in mano il fucile...
Io l'ho fatto che avevo 19 anni.
E ho passato quasi un anno in Libano e non a farmi le seghe, ma a scortare convogli umanitari , spesso attaccati e dozzine di missioni.
Tu hai fatto niente di interessante?

595Abarth
09/01/2015, 20:48
Hanno fatto la cazzata di coinvolgere anche il quartiere ebraico, con quattro vittime
Ora ci pensa il Mossad a fare qualche operazione chirurgica su suolo francese, con o senza il nulla osta delle autorità statali, come già successo infinite volte
ho fatto il tuo stesso identico pensiero...
E quella non è gente che ci va tanto per il sottile...

andrellino
09/01/2015, 20:50
B
Ma comprare delle suole di Vibram?



Scolta...
Leggi prima di divagare..


Quello che è accaduto in Serbia e' stato terribilmente simile alle persecuzioni naziste.
Se la Nato non avesse posto fine a quel macello intere nazioni della ex yugoslavia sarebbero state eliminate.

Pur a seguito di quella tremenda tragedia oggi quelle regioni sono in rapida ricostruzione.
Il caffè in centro... Che TU non hai colto e' il risultato di una rinascita di una intera regione martoriata da guerra e odio.
Una rinascita possibile e pare duratura.

Quanto a prendere in mano il fucile...
Io l'ho fatto che avevo 19 anni.
E ho passato quasi un anno in Libano e non a farmi le seghe, ma a scortare convogli umanitari , spesso attaccati e dozzine di missioni.
Tu hai fatto niente di interessante?

Ho messo un "like" ma non bastava... Volevo integrarlo con un bravo! Complimenti Tonydaytona.

streetTux
09/01/2015, 21:37
Scolta...
Leggi prima di divagare..


Quello che è accaduto in Serbia e' stato terribilmente simile alle persecuzioni naziste.
Se la Nato non avesse posto fine a quel macello intere nazioni della ex yugoslavia sarebbero state eliminate.

Pur a seguito di quella tremenda tragedia oggi quelle regioni sono in rapida ricostruzione.
Il caffè in centro... Che TU non hai colto e' il risultato di una rinascita di una intera regione martoriata da guerra e odio.
Una rinascita possibile e pare duratura.

Quanto a prendere in mano il fucile...
Io l'ho fatto che avevo 19 anni.
E ho passato quasi un anno in Libano e non a farmi le seghe, ma a scortare convogli umanitari , spesso attaccati e dozzine di missioni.
Tu hai fatto niente di interessante?
scolta.. io ho letto e non ho divagato.. rileggiti te.. se TU, moderatore contro le coop, scrivevi fin da subito chiaramente il concetto vedrai che le cose si comprendevano..

cose che peraltro, come le persecuzioni naziste, non hanno nulla a che vedere con il terrorismo, dato che non vi sono confini alla lotta (se mai ce ne fosse una), non vi sono divise o colori da combattere..

quanto al discorso del fucile, pensavo fosse abbastanza facile da cogliere l'ironico riferimento alle citazioni leghiste, e quindi fasciste, che spopolano in thread come questo.. evidentemente ho sopravvalutato.

io non ho fatto niente di interessante.. ho 29 anni, vivo la mia vita, ho studiato, ora lavoro e mi guadagno il pane, ho una casa, un mutuo.. insomma sono un povero coglione, hai vinto te, ce l'hai più lungo :oook:

quindi che facciamo? si va alla guerra? dove? contro chi? soluzioni? proposte?

burnout
09/01/2015, 22:06
Non ci interessa chi sei ma l'avevamo capito..:)

tonidaytona
09/01/2015, 22:17
scolta.. io ho letto e non ho divagato.. rileggiti te.. se TU, moderatore contro le coop, scrivevi fin da subito chiaramente il concetto vedrai che le cose si comprendevano..

cose che peraltro, come le persecuzioni naziste, non hanno nulla a che vedere con il terrorismo, dato che non vi sono confini alla lotta (se mai ce ne fosse una), non vi sono divise o colori da combattere..

quanto al discorso del fucile, pensavo fosse abbastanza facile da cogliere l'ironico riferimento alle citazioni leghiste, e quindi fasciste, che spopolano in thread come questo.. evidentemente ho sopravvalutato.

io non ho fatto niente di interessante.. ho 29 anni, vivo la mia vita, ho studiato, ora lavoro e mi guadagno il pane, ho una casa, un mutuo.. insomma sono un povero coglione, hai vinto te, ce l'hai più lungo :oook:

quindi che facciamo? si va alla guerra? dove? contro chi? soluzioni? proposte?



A 29 anni voglio ben sperare che c'è l'hai più duro tu , ne ho 51 e di misurarlo col righello non è più tempo.. :sad:
Non fraintendermi.. Ho avuto una vita decisamente piena ma questo non fa di ne un mentore di niente.
Non era questo l'intento.

Sulle Coop... le schifo abbastanza.
Come gli ambienti della sinistra italiana in cui , pensa , sono cresciuto.
Poi qualcosa non mi tornava più e ho fatto altre , tante cose.
Maturato altre idee da quelle che mi erano state propinate fino a 18 anni.
Oggi , credo fermamente che gente come Kienge e Boldrini siano peggio di 1000 leghisti che parlano di fucili ma poi tornano a lavorare nelle officine e botteghe mugugnando e basta.

Ora ci resta la sfida quindi..
Dimmi te.. In una gara a birra , fagioli e scoregge nulla e' deciso, tutti possono ribaltare ogni pronostico!
Basta che non mi chiedi robe da fare su un timacs..!!:dry:

Osva75
09/01/2015, 22:46
E via che si ricomincia con Burnout che peraltro si diverte tantissimo.

Io vorrei dire solo due cose semplici semplici. A me interessa molto l'esperienza diretta di Tonydaytona, ma questo non toglie che ognuno possa dire la sua anche senza avere esperienze così forti. Altrimenti uno non puà parlare se non gira in 1' e 50", o se non ha avuto 34 moto, o non ha fatto politica e via dicendo...

In secondo luogo voglio dire ancora a Tonydaytona (sempre con la massima serenità), che in un post precedente raccontava di avere visto cose orribili nelle sue esperienze in zone "calde" non europee, che quello che ha visto è la testimonianza che non è (come dicevi) la guerra dell'Islam contro l'occidente, ma la guerra degli estremisti islamici contro tutti il resto del mondo, molto spesso contro altri musulmani e per la stragrande maggioranza delle volte ciò accade in medio oriente. Quello che ha mostrato Warst ne è un'esempio terrificante con immagini che mi toglieranno il sonno stanotte.
COsì come mi toglerà il sonno questo: La Stampa - Nigeria, strage Boko Haram: si temono 2000 morti (http://www.lastampa.it/2015/01/08/esteri/boko-haram-fa-strage-in-nigeria-si-temono-morti-NvwbqHVaHNtFjYOFYQT9yO/pagina.html)
Sembra impossibile che accada, eppure è così, semplicemente orribile. Come è orribile che non se ne parli quasi.

Per il resto continuo a sostenere la complessità della questione che non si può risolvere con slogan e tifo da stadio.

Altra cosa errata è dire che i moderati non prendono la distanza e non condannano.
Persino Hamas (e dico Hamas, mica il circolo delle giovani marmotte) ha condannato duramente. E di prese di distanza ne trovi a mazzi.
A volte vengono fatte richieste assurde (tipo strappare una bandiera che inneggia alla propria religione).
Poi, ripeto, delle zone grigie e dei problemi legati alla sicurezza delle persone che vengono in Occidente esistono, è inutile negarlo, ci sono evidentemente elementi che si nascondono dietro altri musulmani del tutto estranei.
Così come ci sono delle difficoltà a coniugare il loro modo di vivere con il nostro, ci sono cose che noi non comprendiamo e cose che loro non comprendono di noi. E' ovvio dire che noi siamo convinti di essere nel giusto.
Ma queste incomprensioni generano acredine, che va superata con il dialogo, non con l'isolamento in gruppi omogenei.
Questa non è una guerra, è guerriglia fatta da cellule indipendenti, nascoste in un tessuto sociale che andrebbe analizzato bene, per fare in modo che non diventi brodo di coltura di nuovi estremisti.
Ed in questo le periferie di di Parigi, guarda caso, sono un pessimo esempio.

Mi sono dilungato.

tonidaytona
09/01/2015, 23:05
E via che si ricomincia con Burnout che peraltro si diverte tantissimo.

Io vorrei dire solo due cose semplici semplici. A me interessa molto l'esperienza diretta di Tonydaytona, ma questo non toglie che ognuno possa dire la sua anche senza avere esperienze così forti. Altrimenti uno non puà parlare se non gira in 1' e 50", o se non ha avuto 34 moto, o non ha fatto politica e via dicendo...

In secondo luogo voglio dire ancora a Tonydaytona (sempre con la massima serenità), che in un post precedente raccontava di avere visto cose orribili nelle sue esperienze in zone "calde" non europee, che quello che ha visto è la testimonianza che non è (come dicevi) la guerra dell'Islam contro l'occidente, ma la guerra degli estremisti islamici contro tutti il resto del mondo, molto spesso contro altri musulmani e per la stragrande maggioranza delle volte ciò accade in medio oriente. Quello che ha mostrato Warst ne è un'esempio terrificante con immagini che mi toglieranno il sonno stanotte.
COsì come mi toglerà il sonno questo: La Stampa - Nigeria, strage Boko Haram: si temono 2000 morti (http://www.lastampa.it/2015/01/08/esteri/boko-haram-fa-strage-in-nigeria-si-temono-morti-NvwbqHVaHNtFjYOFYQT9yO/pagina.html)
Sembra impossibile che accada, eppure è così, semplicemente orribile. Come è orribile che non se ne parli quasi.

Per il resto continuo a sostenere la complessità della questione che non si può risolvere con slogan e tifo da stadio.

Altra cosa errata è dire che i moderati non prendono la distanza e non condannano.
Persino Hamas (e dico Hamas, mica il circolo delle giovani marmotte) ha condannato duramente. E di prese di distanza ne trovi a mazzi.
A volte vengono fatte richieste assurde (tipo strappare una bandiera che inneggia alla propria religione).
Poi, ripeto, delle zone grigie e dei problemi legati alla sicurezza delle persone che vengono in Occidente esistono, è inutile negarlo, ci sono evidentemente elementi che si nascondono dietro altri musulmani del tutto estranei.
Così come ci sono delle difficoltà a coniugare il loro modo di vivere con il nostro, ci sono cose che noi non comprendiamo e cose che loro non comprendono di noi. E' ovvio dire che noi siamo convinti di essere nel giusto.
Ma queste incomprensioni generano acredine, che va superata con il dialogo, non con l'isolamento in gruppi omogenei.
Questa non è una guerra, è guerriglia fatta da cellule indipendenti, nascoste in un tessuto sociale che andrebbe analizzato bene, per fare in modo che non diventi brodo di coltura di nuovi estremisti.
Ed in questo le periferie di di Parigi, guarda caso, sono un pessimo esempio.

Mi sono dilungato.


Colgo con piacere il tuo intervento Osva,
Hai ragion da vendere su una cosa.
Le prime vittime dell'integralismo islamico sono i musulmani moderati.
Non c'è bisogno di aver fatto i il giro del mondo per capirlo purtroppo.
I casi recentissimi che porti a esempio sono qualcosa di agghiacciante.
Se pensiamo che parte dell'Africa e del medio oriente sono così da 50anni quasi viene da pensare che non ci sia nulla da fare.
Invece no!!
Si deve prendere posizione , magari con un po' di apertura e senza pregiudizi.
Ma con prudenza.
Io non credo di essere razzista.. Ma purtroppo la mia esperienza mi porta a non fidarmi dei musulmani come degli americani.
Non ci credo che l'isis sia saltato fuori così come niente fosse.
Qualcuno ha osato troppo con lo scacchiere e la situazione e sfuggita di mano.
O peggio... Questo e' il disegno.
Se così fosse siamo nella merda mi vien da pensare.
Poi vedo le foto postate da Warst e rivedo dopo 30anni cose che sembra tornare al 1983...
Solo che la macchina da carneficina e' molto più vicina.
Spero di sbagliarmi.

2speed3
09/01/2015, 23:30
Io spero sempre di non vedere e sentire cose del genere e invece...
Si spera nelle nuove generazioni, che pensino che allah , Gesù, spongebob chissene l'importante è stare bene,in pace con tutti.
Invece questi poveri ignoranti vengono presi dalla miseria, bombardati di cazzate e mandati a morire in nome di un dio che non sanno manco dove stia di casa.

Ogni volta penso di averle viste tutte e poi tra ostaggi decapitati, stragi di bambini, di migliaia di persone... di sondaggi su come torturare e uccidere una persona si scava sempre più in basso che ci si vergogna di far parte della stessa specie.
Mi fa senso sentire la gente sperare che succeda una strage anche nel nostro parlamento, gli stessi che scrivono je suis charlie su tutti i social network...

Mi viene in mente la parte della merda e del letamaio del discorso di fine anno di natalino balasso ...


Inviato dal mio GT-I9195 con Tapatalk 2

marky tv
10/01/2015, 06:35
bisogna aiutarli ad integrarsi.....dargli case, diritti, moschee......e magari anche un bel calcio in culo

tonidaytona
10/01/2015, 07:48
bisogna aiutarli ad integrarsi.....dargli case, diritti, moschee......e magari anche un bel calcio in culo

Anche agli italiani però!
Milioni di pensionati e disoccupati e piccoli artigiani, commercianti ecc prendono solo calci nelle palle da questa classe politica.
Adesso basta.
Essere accoglienti e ospitali va bene.
Ma in modo responsabile ed equo.
Troppi cittadini italiani dormono in auto.

streetTux
10/01/2015, 08:12
Non ci interessa chi sei ma l'avevamo capito..:)
torna con i tuoi amichetti nostalgici ad inneggiare al ritorno del vostro adorato Benito, che qua i discorsi sono complicati e si scrive bene in italiano.. insomma niente che faccia per te :oook:

paper
10/01/2015, 08:52
Il filmato non censurato dell'attacco al Cosher, la morte del sequestratore e la liberazione degli ostaggi

XpUb1erF2lM

burnout
10/01/2015, 08:57
torna con i tuoi amichetti nostalgici ad inneggiare al ritorno del vostro adorato Benito, che qua i discorsi sono complicati e si scrive bene in italiano.. insomma niente che faccia per te :oook:


E' la tastiera dellS5 razzista di ignoranti..aimè mi fa pensare che se ci fosse nonno le cose non sarebbero come sono, per chi dice che i musulmani moderati sono vittime in parte hanno ragione, però non ho mai visto prendere posizioni nette o meglio aiutare a sgominare le mele marce

paper
10/01/2015, 09:02
E' la tastiera dellS5 razzista di ignoranti..aimè mi fa pensare che se ci fosse nonno le cose non sarebbero come sono, per chi dice che i musulmani moderati sono vittime in parte hanno ragione, però non ho mai visto prendere posizioni nette o meglio aiutare a sgominare le mele marce

Hai ragione, non ci sarebbero nemmeno più tutti quegli ebrei che tengono in pugno il mondo per colpa dei democratici che al momento buono non capirono il pericolo.
Ma per favore, và! :dubbio:

streetTux
10/01/2015, 09:07
E' la tastiera dellS5 razzista di ignoranti..aimè mi fa pensare che se ci fosse nonno le cose non sarebbero come sono, per chi dice che i musulmani moderati sono vittime in parte hanno ragione, però non ho mai visto prendere posizioni nette o meglio aiutare a sgominare le mele marce
sarà anche la tastiera ma vedo che apostrofi e accenti li fa.. il problema è sapere dove metterli mi sa :laugh2:
vedi che sapevo io che sei un devoto del fascismo :oook: eppure l'altra volta eri tutto "eh no eh, non permettetevi eh, io no eh" :laugh2:

burnout
10/01/2015, 09:08
Hai ragione, non ci sarebbero nemmeno più tutti quegli ebrei che tengono in pugno il mondo per colpa dei democratici che al momento buono non capirono il pericolo.
Ma per favore, và! :dubbio:



Ti sei dimenticato i rom e compagnia bella va a far un giro va..

Kawa-Nero
10/01/2015, 09:27
vedete?!
noi siamo lontani più di 1.000km dai luoghi degli attentati, non siamo mai stati coinvolti in prima persona in eventi di questo tipo, eppure non riusciamo a parlarne civilmente.
con queste premesse come si può pensare che le persone più vicine ed interessate da fatti del genere, complice anche la situazione emotiva, possano comportarsi meglio?

armageddon
10/01/2015, 09:29
qui dentro vedo che l'intolleranza agli altri è equamente divisa,e poi si guarda a quello che succede fuori:laugh2:

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:11
Stai tranquillo:morendo da martire ti spetta di diritto il paradiso e 70 vergini a disposizione!!!!
Magari ci fanno un pensierino anche saxfrozen,streetruzz,power ross & company....

io ho qualche dubbio che tu fossi il più intelligente della cucciolata sai.......:-)

andrellino
10/01/2015, 10:12
Ragazzi, ci stiamo mandando a cagare a vicenda, pure per la grammatica... L'essere umano è così...

Il problema non lo risolverá nessuna guerra, nessuna integrazione, nessuna nuova generazione.

L'essere umano ha sempre odiato il prossimo con piccole o grandi diversità...

La soluzione? Non esiste!!!

Certo, ci sono persone eccezionali che riescono ad amare il prossimo anche se diverso, ma appunto, si tratta di eccezioni!

Tutti i problemi che stiamo denunciando oggi, magari una volta non c'erano perchè ogniuno se ne stava a casa propria.

Questa è la società che abbiamo creato noi, con la nostra presunzione di essere superiori alle altre popolazioni, quando in realtà siamo solo diversi. Nota bene: Diversi!! Non Superiori!!

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:16
scimmia sarai tu e i tuoi amichetti ululanti trogloditi....
daltronde ti capisco...è triste vedere ogni giorno le proprie convinzioni sgretolate dalla realtà...
adesso parti col sermone sul xchè li hanno uccisi e non gli hanno fatto un giusto processo....dai che non vedevi l'ora!!!

c'è l insulto libero qui?
no perchè mi do allapazza gioia con sti aborti mancati

burnout
10/01/2015, 10:17
Ce li abbiamo a 400 chilometri nelle coste della Libia per fortuna c'e il mare, di cosa vogliamo parlare ancora..l'italiano ha sempre bisogno di bruciarsi i peli del culo prima di mettere in moto il cervello

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:23
E' la tastiera dellS5 razzista di ignoranti..aimè mi fa pensare che se ci fosse nonno le cose non sarebbero come sono, per chi dice che i musulmani moderati sono vittime in parte hanno ragione, però non ho mai visto prendere posizioni nette o meglio aiutare a sgominare le mele marce

se ci fosse ancora il nonno tu saresti uno dei primi a prendere il treno
studia la storia va la


sarà anche la tastiera ma vedo che apostrofi e accenti li fa.. il problema è sapere dove metterli mi sa :laugh2:
vedi che sapevo io che sei un devoto del fascismo :oook: eppure l'altra volta eri tutto "eh no eh, non permettetevi eh, io no eh" :laugh2:

si chiamano "fascisti vergognosi",lo fanno solo in ambiente intimo e con chi conoscono perchè li conosce e li compatisce.
capita

595Abarth
10/01/2015, 10:30
c'è l insulto libero qui?
no perchè mi do allapazza gioia con sti aborti mancati

No! gli insulti sono puerili, o vi picchiate stile torneo ad eliminazione ed io faccio l'arbitro... oppure non se ne fa niente! :D

burnout
10/01/2015, 10:39
se ci fosse ancora il nonno tu saresti uno dei primi a prendere il treno
studia la storia va la



si chiamano "fascisti vergognosi",lo fanno solo in ambiente intimo e con chi conoscono perchè li conosce e li compatisce.
capita


Sei proprio amico di stretttruxxx mi sa che anche tu sei come lui..

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:42
No! gli insulti sono puerili, o vi picchiate stile torneo ad eliminazione ed io faccio l'arbitro... oppure non se ne fa niente! :D

visto il livello proporrei una gara a chi sputa più lontano :-)

marco72
10/01/2015, 10:47
c'è l insulto libero qui?
no perchè mi do allapazza gioia con sti aborti mancati
aborto mancato sara to sorela ....leggi quello che ha scritto ilil tuo amico xantiax .io rispondo a dovere.

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:48
Sei proprio amico di stretttruxxx mi sa che anche tu sei come lui..

se intendi che sono una persona che usa il cervello,che non vive di luoghi comuni,che non sono un ignorante perchè amo informarmi di ciò di cui parlo,che non sono un razzista del cazzo,che anzichè incolpare lo straniero in genere sono in grado di distinguere fra delinquenti e brave persone,che non sono un buzzurro analfabeta e che ho rispetto della vita allora sinceramente non so se sono come Street ma io sono così.
e non mi faccio manipolare da media e politici come un popolo di coglioni di mia conoscenza ma studio,m informo e mi faccio una mia idea indipendentemente da ciò che pensa la massa.
provaci qualche volta
è appagante ed è ancora più divertente guardare questo popolo di oche sguazzanti che starnazzano ogni giorno per un motivo diverso mentre vengono inculati a secco con una manata di sabbione.
poi oh,se piace,non discuto,io preferisco uno sputazzo piuttosto che farlo a secco,ma son gusti :-)

burnout
10/01/2015, 10:49
Quando non si ha più argomento si rivanga sempre il passato, proprio per quello forse l'Italia e' in crisi, per le menti fossilizzate che non sanno guardare al futuro bloccate dalle paure di un passato sepolto

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:51
aborto mancato sara to sorela ....leggi quello che ha scritto ilil tuo amico xantiax .io rispondo a dovere.

vedi caro se tu mi dai della "scimmia ululante e troglodita" io posso permettermi di sperare,per il bene dell umanità,che in un futuro o in un universo parallelo,lo schizzo che ti ha generato vada a vuoto!
tu non insulti me io non insulto te
è semplice da capire
provaci

marco72
10/01/2015, 10:52
63]se intendi che sono una persona che usa il cervello,che non vive di luoghi comuni,che non sono un ignorante perchè amo informarmi di ciò di cui parlo,che non sono un razzista del cazzo,che anzichè incolpare lo straniero in genere sono in grado di distinguere fra delinquenti e brave persone,che non sono un buzzurro analfabeta e che ho rispetto della vita allora sinceramente non so se sono come Street ma io sono così.
e non mi faccio manipolare da media e politici come un popolo di coglioni di mia conoscenza ma studio,m informo e mi faccio una mia idea indipendentemente da ciò che pensa la massa.
provaci qualche volta
è appagante ed è ancora più divertente guardare questo popolo di oche sguazzanti che starnazzano ogni giorno per un motivo diverso mentre vengono inculati a secco con una manata di sabbione.
poi oh,se piace,non discuto,io preferisco uno sputazzo piuttosto che farlo a secco,ma son gusti :-)[/QUOTE]

che ti piacesse circondarti

Sax-frozen mind
10/01/2015, 10:52
Quando non si ha più argomento si rivanga sempre il passato, proprio per quello forse l'Italia e' in crisi, per le menti fossilizzate che non sanno guardare al futuro bloccate dalle paure di un passato sepolto

ah il revisionismo storico.
i tuoi amichetti fascistelli del cazzo sono merde e assassini come 80 anni fa.


63]se intendi che sono una persona che usa il cervello,che non vive di luoghi comuni,che non sono un ignorante perchè amo informarmi di ciò di cui parlo,che non sono un razzista del cazzo,che anzichè incolpare lo straniero in genere sono in grado di distinguere fra delinquenti e brave persone,che non sono un buzzurro analfabeta e che ho rispetto della vita allora sinceramente non so se sono come Street ma io sono così.
e non mi faccio manipolare da media e politici come un popolo di coglioni di mia conoscenza ma studio,m informo e mi faccio una mia idea indipendentemente da ciò che pensa la massa.
provaci qualche volta
è appagante ed è ancora più divertente guardare questo popolo di oche sguazzanti che starnazzano ogni giorno per un motivo diverso mentre vengono inculati a secco con una manata di sabbione.
poi oh,se piace,non discuto,io preferisco uno sputazzo piuttosto che farlo a secco,ma son gusti :-)

che ti piacesse circondarti[/QUOTE]

riprova

burnout
10/01/2015, 10:58
ah il revisionismo storico.
i tuoi amichetti fascistelli del cazzo sono merde e assassini come 80 anni fa.



che ti piacesse circondarti

riprova[/QUOTE]


Sei proprio amico di strettruff non ci sono parole...

andrellino
10/01/2015, 10:59
Che senso ha tenere aperto questo bordello ormai?

Ci manca solo un "juvemerda" (la scelta della squadra è casuale, non mi occupo di calcio) e poi lo stereotipo è completo!

Complimenti a tutti!

edotto
10/01/2015, 11:02
Che senso ha tenere aperto questo bordello ormai?

Ci manca solo un "juvemerda" (la scelta della squadra è casuale, non mi occupo di calcio) e poi lo stereotipo è completo!

Complimenti a tutti!

Dov'è la novità? ...i parlamentari del Tcp sono sempre molto focosi, dovresti saperlo ormai...

andrellino
10/01/2015, 11:08
Dov'è la novità? ...i parlamentari del Tcp sono sempre molto focosi, dovresti saperlo ormai...

Ahaha si, ho giá dato!

Paolo Cromo
10/01/2015, 11:24
io ho qualche dubbio che tu fossi il più intelligente della cucciolata sai.......:-)


I 3 martiri di Parigi hanno raggiunto il profeta,manchi tu..
Critichi il linguaggio di chi ti replica,ma non mi sembra che tu ti esprima molto chiaramente.

burnout
10/01/2015, 11:30
e' uno che ha studiato sax (solo lui)e deve fare il revisionismo di una moto storica :dry::biggrin3:

PowerRoss
10/01/2015, 12:00
I 3 martiri di Parigi hanno raggiunto il profeta,manchi tu..
Critichi il linguaggio di chi ti replica,ma non mi sembra che tu ti esprima molto chiaramente.

un altro demente... sempre con rispetto...

chiudere che è meglio...

burnout
10/01/2015, 12:02
un altro demente... sempre con rispetto...

chiudere che è meglio...

i cinesi...

andrellino
10/01/2015, 12:04
Letta ora su Facebook:

"Se pure i cristiani uccidessero chi insulta il loro Dio, le osterie venete sarebbero un cimitero"

È satira, non rompete...

Exo
10/01/2015, 12:07
Dov'è la novità? ...i parlamentari del Tcp sono sempre molto focosi, dovresti saperlo ormai...

Zitto che se lo viene a sapere il bomba ce li porta via. :D

burnout
10/01/2015, 12:14
intanto a parigi si continua a sparare..rai neuws 24

robygun
10/01/2015, 12:14
Letta ora su Facebook:

"Se pure i cristiani uccidessero chi insulta il loro Dio, le osterie venete sarebbero un cimitero"

È satira, non rompete...
In effetti. [emoji57]

Lo scrofo
10/01/2015, 12:37
adesso guai abbassare la guardia soprattutto a casa nostra dove fino ad oggi siamo ancora tranquilli

sempre pronto a dare del razzista con una facilita' disarmante e sconcertante patetico

Perche' inneggiare ad una bella pulizia come la chiami? Dare del patetico a me e' proprio ridicolo.
Apri gli occhi e leggi quanto scritto da Osva.


E via che si ricomincia con Burnout che peraltro si diverte tantissimo.

Io vorrei dire solo due cose semplici semplici. A me interessa molto l'esperienza diretta di Tonydaytona, ma questo non toglie che ognuno possa dire la sua anche senza avere esperienze così forti. Altrimenti uno non puà parlare se non gira in 1' e 50", o se non ha avuto 34 moto, o non ha fatto politica e via dicendo...

In secondo luogo voglio dire ancora a Tonydaytona (sempre con la massima serenità), che in un post precedente raccontava di avere visto cose orribili nelle sue esperienze in zone "calde" non europee, che quello che ha visto è la testimonianza che non è (come dicevi) la guerra dell'Islam contro l'occidente, ma la guerra degli estremisti islamici contro tutti il resto del mondo, molto spesso contro altri musulmani e per la stragrande maggioranza delle volte ciò accade in medio oriente. Quello che ha mostrato Warst ne è un'esempio terrificante con immagini che mi toglieranno il sonno stanotte.
COsì come mi toglerà il sonno questo: La Stampa - Nigeria, strage Boko Haram: si temono 2000 morti (http://www.lastampa.it/2015/01/08/esteri/boko-haram-fa-strage-in-nigeria-si-temono-morti-NvwbqHVaHNtFjYOFYQT9yO/pagina.html)
Sembra impossibile che accada, eppure è così, semplicemente orribile. Come è orribile che non se ne parli quasi.

Per il resto continuo a sostenere la complessità della questione che non si può risolvere con slogan e tifo da stadio.

Altra cosa errata è dire che i moderati non prendono la distanza e non condannano.
Persino Hamas (e dico Hamas, mica il circolo delle giovani marmotte) ha condannato duramente. E di prese di distanza ne trovi a mazzi.
A volte vengono fatte richieste assurde (tipo strappare una bandiera che inneggia alla propria religione).
Poi, ripeto, delle zone grigie e dei problemi legati alla sicurezza delle persone che vengono in Occidente esistono, è inutile negarlo, ci sono evidentemente elementi che si nascondono dietro altri musulmani del tutto estranei.
Così come ci sono delle difficoltà a coniugare il loro modo di vivere con il nostro, ci sono cose che noi non comprendiamo e cose che loro non comprendono di noi. E' ovvio dire che noi siamo convinti di essere nel giusto.
Ma queste incomprensioni generano acredine, che va superata con il dialogo, non con l'isolamento in gruppi omogenei.
Questa non è una guerra, è guerriglia fatta da cellule indipendenti, nascoste in un tessuto sociale che andrebbe analizzato bene, per fare in modo che non diventi brodo di coltura di nuovi estremisti.
Ed in questo le periferie di di Parigi, guarda caso, sono un pessimo esempio.

Mi sono dilungato.

Altro da dire non c'e'.



Quando non si ha più argomento si rivanga sempre il passato, proprio per quello forse l'Italia e' in crisi, per le menti fossilizzate che non sanno guardare al futuro bloccate dalle paure di un passato sepolto

Le menti fossilizzate stanno bene attente a rivangare il passato sepolto, perche' non ha fatto altro che creare casini e sangue.

Le menti fossilizzate pensano al futuro prendendo come esempio cos'e' successo nel passato, avendo ben chiaro cosa porta l'estremismo,la violenza, razzismo e peggio.

Le menti fossilizzate RAGIONANO e si informano.

ps. ancora una presa per il culo da chiunque e si chiude.

roby89
10/01/2015, 13:36
Ci sono sempre imbecilli che ironizzano sulle situazioni drammatiche. Questo è il web. :oook:




c'è da piangere nel vedere certe cose........ qui si ride per non piangere, ci mancava solo che si sparavano nei piedi.

Paolo Cromo
10/01/2015, 13:37
un altro demente... sempre con rispetto...

chiudere che è meglio...



Aspettano anche te,dai che fate una bella squadra!!
Una cosa giusta l'hai detta:chiudere che è meglio...

PowerRoss
10/01/2015, 13:55
Scrofo suka!!!


:cool:
(dai non ho resistito....:lingua:)

macheamico6
10/01/2015, 17:41
Fatta eccezione per un paio di post ironici giusto per spezzare un'atmosfera un po' pesante, non sono mai intervenuto in questo 3D. Ma l'ho sempre letto, altroché :madoo:

Parliamo ora un po' di Australia.
C'avete presente l'Australia? E' quel continente del quale più volte, e da parte un po' di tutti noi, su queste pagine si è sempre detto un gran bene.
Il miglior Paese del mondo ..... il posto ideale per viverci ..... dove le leggi che vengono sempre fatte rispettare e se non lo fai sono caxxi tuoi ..... dove si premia la meritocrazia ..... dove c'è zero corruzione, e via cantando. Questo è quanto abbiamo sempre detto dell'Australia, e se qualcuno ora dovesse cambiare improvvisamente parere jé pijiasse na cacarella
Io stesso nel passato ho conosciuto varie persone che volendo fare un'esperienza all'estero hanno scelto l'Australia: ebbene, su sei ne sono rimasti per sempre là ben cinque, tra i quali due erano andati con l'intenzione di rimanerci al massimo per un anno o due. L'unico che è tornato lo ha fatto solo perché in Italia aveva una situazione familiare particolare, e era necessaria la sua presenza.

Ebbene.
Ancora una volta l' AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

Insomma, in Australia sì che si sta bene, e bene intendono restarci. Senza se e senza ma!

burnout
10/01/2015, 17:48
dovrebbe essere legge..ed esempio per il mondo invece...

dan64
10/01/2015, 17:57
Fatta eccezione per un paio di post ironici giusto per spezzare un'atmosfera un po' pesante, non sono mai intervenuto in questo 3D. Ma l'ho sempre letto, altroché :madoo:

Parliamo ora un po' di Australia.
C'avete presente l'Australia? E' quel continente del quale più volte, e da parte un po' di tutti noi, su queste pagine si è sempre detto un gran bene.
Il miglior Paese del mondo ..... il posto ideale per viverci ..... dove le leggi che vengono sempre fatte rispettare e se non lo fai sono caxxi tuoi ..... dove si premia la meritocrazia ..... dove c'è zero corruzione, e via cantando. Questo è quanto abbiamo sempre detto dell'Australia, e se qualcuno ora dovesse cambiare improvvisamente parere jé pijiasse na cacarella
Io stesso nel passato ho conosciuto varie persone che volendo fare un'esperienza all'estero hanno scelto l'Australia: ebbene, su sei ne sono rimasti per sempre là ben cinque, tra i quali due erano andati con l'intenzione di rimanerci al massimo per un anno o due. L'unico che è tornato lo ha fatto solo perché in Italia aveva una situazione familiare particolare, e era necessaria la sua presenza.

Ebbene.
Ancora una volta l' AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

Insomma, in Australia sì che si sta bene, e bene intendono restarci. Senza se e senza ma!

Condivido tutto.
Praticamente : "paese che vai usanza che trovi" (sei ospite in casa mia quindi o ti adatti ai miei usi e costumi o cambi aria)
È un detto che conosciamo anche noi e che personalmente ho sempre rispettato quando viaggiavo all'estero e proprio x questo mi sono sempre trovato bene e mi hanno sempre rispettato.
Purtroppo non capisco perché non valga al contrario quando sono gli altri a venire in Italia.

paper
10/01/2015, 18:38
Condivido tutto.
Praticamente : "paese che vai usanza che trovi" (sei ospite in casa mia quindi o ti adatti ai miei usi e costumi o cambi aria)
È un detto che conosciamo anche noi e che personalmente ho sempre rispettato quando viaggiavo all'estero e proprio x questo mi sono sempre trovato bene e mi hanno sempre rispettato.
Purtroppo non capisco perché non valga al contrario quando sono gli altri a venire in Italia.

Anch'io in linea di massima condivido. Non condivido il fatto che un paese "occidentale" si consideri confessionale.
Ma attenzione: come straniero accetterei usi e costumi locali come dovrei fare per forza anche in uno stato musulmano. Non mi starebbe bene se fossi australiano. Se fossi australiano difenderei il mio diritto di essere un uomo libero e non credente.
Nel caso dell'Italia invece la religione di stato non esiste. È esistita soltanto sotto il fascismo e ciò la dice lunga.
Per cui non mi sta bene che in Italia mi siano imposti nei luoghi dello Stato i simboli di una religione, non mi sta bene che venga insegnata una religione nelle scuole, sarebbe meglio che fossero corsi a richiesta e che finalmente si insegnasse seriamente educazione civica e diritto pubblico fin dalle scuole dell'obbligo. In questo mi sento molto francese e figlio dell'89 anche se non lo sono. Sicuramente sarei stato giacobino nel Piemonte del 1798.

Ciò non vuol dire però che ci viva male e mediti delle crociate laiche, anche se la mia laicità è tale da frequentare le chiese se necessario, di dare in quelle occasioni l'obolo, di accendere talvolta (pagando) un lumino per quelli tra i miei morti che ci credevano, di recitare l'Eterno Riposo e il Padre Nostro (solo quelli, il segno della croce coerentemente non me lo faccio) ai funerali, di rispettare croci e luoghi votivi che qualcuno con gran fatica e fede ha trascinato o costruito in cima ai monti.

Ecco, questo è il mio concetto di laicità, che vorrebbe in cambio un'unica cosa: laicità nella cosa pubblica. Purtroppo ci sono masse che mi sono culturalmente e civilmente inferiori e la pensano diversamente, per cui rispetto anche quelle evitando di protestare per i miei diritti.

nikonikko
10/01/2015, 18:40
Condivido tutto.
Praticamente : "paese che vai usanza che trovi" (sei ospite in casa mia quindi o ti adatti ai miei usi e costumi o cambi aria)
È un detto che conosciamo anche noi e che personalmente ho sempre rispettato quando viaggiavo all'estero e proprio x questo mi sono sempre trovato bene e mi hanno sempre rispettato.
Purtroppo non capisco perché non valga al contrario quando sono gli altri a venire in Italia.

Ti rispondo io: perché in Italia siamo diventati un popolo di parassiti/leccaculi pronti a speculare su qualsiasi forma vivente.

PowerRoss
10/01/2015, 18:46
Fatta eccezione per un paio di post ironici giusto per spezzare un'atmosfera un po' pesante, non sono mai intervenuto in questo 3D. Ma l'ho sempre letto, altroché :madoo:

Parliamo ora un po' di Australia.
C'avete presente l'Australia? E' quel continente del quale più volte, e da parte un po' di tutti noi, su queste pagine si è sempre detto un gran bene.
Il miglior Paese del mondo ..... il posto ideale per viverci ..... dove le leggi che vengono sempre fatte rispettare e se non lo fai sono caxxi tuoi ..... dove si premia la meritocrazia ..... dove c'è zero corruzione, e via cantando. Questo è quanto abbiamo sempre detto dell'Australia, e se qualcuno ora dovesse cambiare improvvisamente parere jé pijiasse na cacarella
Io stesso nel passato ho conosciuto varie persone che volendo fare un'esperienza all'estero hanno scelto l'Australia: ebbene, su sei ne sono rimasti per sempre là ben cinque, tra i quali due erano andati con l'intenzione di rimanerci al massimo per un anno o due. L'unico che è tornato lo ha fatto solo perché in Italia aveva una situazione familiare particolare, e era necessaria la sua presenza.

Ebbene.
Ancora una volta l' AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!
Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.
Il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.

Insomma, in Australia sì che si sta bene, e bene intendono restarci. Senza se e senza ma!

Bufala...

Antibufala: il discorso del primo ministro australiano | Il Disinformatico (http://attivissimo.blogspot.it/2010/02/antibufala-il-discorso-del-primo.html)

tonidaytona
10/01/2015, 18:58
Letta ora su Facebook:

"Se pure i cristiani uccidessero chi insulta il loro Dio, le osterie venete sarebbero un cimitero"

È satira, non rompete...

Eh beh..
Se i TRiumphisti radicali dichiarassero guerra ai timacsisti e affini mi sa che sarei chiamato lo sceicco di Hinkley IO !!!
:w00t:

Scusate ma per sdrammatizzare va la..

mic56
10/01/2015, 19:13
Novità?

macheamico6
10/01/2015, 19:14
Bufala...

Antibufala: il discorso del primo ministro australiano | Il Disinformatico (http://attivissimo.blogspot.it/2010/02/antibufala-il-discorso-del-primo.html)

In effetti le versioni sul web sembrano contrastanti, ma in ogni caso sarebbe in discussione unicamente l'autore del discorso, cui avrebbe poi fatto riferimento il primo ministro (o ex primo ministro) australiano.
Ma in ogni caso, al di là dell'autore, in quelle frasi non si rivela forse un elementare buon senso?
Io non mi sono minimamente schierato, mi sono unicamente limitato a riportare quelle considerazioni.
Quand'anche gli autori ne fossero stati gli alunni di una scuola elementare argentina, vorrei proprio vedere chi avrebbe il coraggio di non dirsi d'accordo.
E se non sono stato chiaro nel prossimo intervento cercherò di essere più incisivo.

Angelik57
10/01/2015, 19:19
180125

Fabrizio
10/01/2015, 19:30
Direi che va bene così. Grazie a tutti gli intervenuti. Se poi qualcuno vuole aprire una discussione di approfondimento la cosa è ben gradita.