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Visualizza Versione Completa : Nessun prefisso Storia ed evoluzione dei Cruisers



driffter
09/01/2015, 15:58
Nelle varie discussioni si leggono spesso riferimenti a stili motociclistici con denominazioni ben specifiche che a volte vengono utilizzati o attribuiti seguendo la moda del momento e per lo più volte senza sapere quali sono le specifiche dello stile. Ciò che brevemente voglio tentare con queste righe, è fare un po’ di chiarezza, rifacendomi alla interessantissima storia del motociclismo e più specificatamente alla tipologia cruiser che elenca forse il più alto numero di stili ancora in voga.
Prima d’iniziare ad elencare i vari stili, forse è il caso d’iniziare a fare chiarezza sulle specifiche della tipologia con un riassunto della storia.

Le American Cruiser
La definizione “American Cruiser” (questa è la denominazione per estesa) nasce in America negl'anni '30 e specificavano le tipiche moto del epoca costruite dalle case Americane; Harley-Davidson, Indian, Excelsior ed Henderson. I modelli si caratterizzavano per la posizione di guida detta all’Americana, tale stile di guida si ispirava al modo diverso di cavalcare cavalli, al Inglese ed alla Americana. Lo stile Inglese è a posizione rannicchiato con busto in avanti, tale posizione favoriva i viaggi brevi su terreno aspro e pesante, la posizione all’America era ed è a busto eretto e gambe in avanti, i viaggi erano lunghi e per lo più su terreni pianeggianti.

Altro punto caratterizzante è la motorizzazione, essa è stata adattata per il terreno ove le moto venivano usate. Segno indistinguibile della cruiser è di avere pochi cavalli con tanta ripresa a bassissimi regimi.
Con gl'anni vi è poi stata richiesta di modelli più potenti con motori di grande cilindrata, questi specifici modelli venivano chiamati "Power Cruisers", naturalmente offrivano sospensioni e freni maggiorati, ma il telaio restava quello classico nelle varianti con o senza sospensioni posteriori.

Pietra miliare nella storia cruisers è stato l'immediato dopo guerra. Molti appassionati motociclisti, approfittando delle svendite che l'esercito statunitense faceva per dismettere il suo parco mezzi, acquistando residuati bellici, questi mezzi avevano dotazioni militari, quindi poco adatte per le esigenze civili altro punto a sfavore di questi mezzi era che erano tutti uguali. I privati immediatamente modificavano e personalizzavano le moto quasi sempre da se nei propri garage, tipica battuta del epoca era che il lavoro eseguito sulla moto era stata fatta da un "Bob" (un persona) qualunque, cioè un Bob Job, poi divenuta una classica espressione tutt'ora usata e che definisce lo stile"Bobber" che esamineremo più avanti.

Nei tardi anni 50, vista la richiesta sempre più crescente di tale tipologia di motocicletta, iniziavano a nascere i primi “work shop” che modificavano in modo più professionale i mezzi prodotti in serie. Le modifiche venivano fatte su richieste specifiche dei proprietari (se non fatti dai proprietari stessi), cioè si produceva per il cliente, in inglese “made for the customer” poi divenuto "Custom made" successivamente abbreviato in “Custom”. Il più delle volte la moto veniva costruita in un unico esemplare, più raramente si producevano un numero limitatissimo d’esemplari. Comunque sia le specifiche per definire una moto custom sono che deve avere modifiche stilistiche e/o strutturali uniche e non un semplice assembiaggio di accessori reperibile commercialmente. La stessa regola vale per la definizione "special" termine nato in europa e che si applica anche ad altre tipologie di motociclette.

La forte richiesta del mercato per le cruisers, attrae l’attenzione dei concorrenti stranieri quali; BMW, Honda, Moto Guzzi, Yamaha, Suzuki, Triumph e Victory, tali aziende iniziarono la produzione di modelli che evocavono quelle prodotte in America, al punto tale che nella metà degl’anni 80 le vendite di marchi stranieri prendevano il 60 percento del mercato delle cruisers.
Il mercato oltre a chiedere nuovi modelli, chiedeva anche mezzi molto più completi ed accessoriati. Prendendo spunto dai customizzatori, i produttori iniziarono a “vestire” le moto di serie con grosse borse ed altro, ecco la cruiser ora diventa anche tourer o full dress tourer, disparagingly o jocularly, bagger o full bagger, come anche dresser o full dressers cruiser, tutte denominazioni che specificano un modello ben preciso di cruiser.

Al contrario della tendenza del mercato a “vestire” i cruiser, la tradizione nata, come precedentemente detto a “svestire” i cruisers aumentava tra i customizzatori ed in fine questo ramo stilistico si riconosceva nella denominazione “stripped down custom” che comprendeva i “Bobber”, i “retro Bobber” e negl’anni 60, nasceva da custom artisti come Arlen Ness e Ben Hardy il nuovo stili, il “Chopper” un esasperazione del precedente stile “Bobber”. Il nome chopper deriva letteralmente dalla modifica prevalente di tale stile, “to chop” cioè tagliare, eliminare dalla moto tutto ciò che non serviva per condure la moto, si eliminavano parafanghi, specchi, luci e quant’altro che non era strettamente necessario. Al contrario di ciò che si pensa, negl’anni 90 iniziarano la produzione di chopper di altissimo costo come ad esempio quelli prodotti da Orange County Choppers, Jesse James's West Coast Choppers e Roger Goldammer, tali moto divennero status symbole con finiture di pregio che oltre alle cromature, vedevano l’esibirsi di elaborati back pin striping fatti da artisti come Kenny Howard (meglio conosciuto come Von Dutch) e Dean Jeffries o aerografie entrate nella legenda del motociclismo come ad esempio il serbatoio a stelle e strisce della Harley Davidson nel film “easy rider”. Certo siamo ormai ben lontani da ciò che ha motivato la nascita del “Stripped down” ciò avere dei mezzi al minimo costo possibile e quanto minimal possibili. Un ritorno alle origini delle stripped down è li stile “Rat Bike” stile che non prevede fronzoli, a dire la verità non prevede nemmeno la vernice, lo stile “ratto” è ciò che descrive il nome, una moto assemblata con pezzi provenienti da tante altre, senza finiture di sorte ove anche la rugine fa parte integrale dello stile. Comunque sia, senza i “stripped down” non si sarebbe mai assistito al passo successivo dei cruisers, l’evoluzione dei power cruisers in New school, Low riders, Bad ass, Streetfighter, night fighter e Dragsters.

Il cruiser tradizionale prevede una potenza che si aggira circa tra i 50-70cv, il “power cruiser” prevede una potenza da 80cv in su, Nelle moto di serie tale potenziamento viene previsto per l’utilizzo sulle lunghe percorrenze e per lo più montato su modelli Tourer per rendere i viaggi a lunga percorrenza più affidabili e comodi. L’applicazione di motori potenziati su moto “stripped down” donavano una formidabile accelerazione ai mezzi, visto il loro ridotto peso. Diversi customizzatori montavano tali motori sui loro mezzi e costoro si vedevono costretti a modificare radicalmente la ciclistica per compensare tali propulsori. L’intervento prevalente prevedeva lo spostamento del baricentro delle cruisers quanto piu basso possibile e di conseguenza un irrigidimento di tutta la sospensione, naturalmente le forcelle lunghe erano un ostacolo alla manovrabilità, quindi anche queste venivano drammaticamente accorciate, Ecco la cruiser assumere completamente un nuovo uso ed aspetto, ecco la nascita della “new school” nuova scuola di pensiero, era nata la “Low rider” cruisers bassissime dal look minimal ed aggressiva, mono sella e potenza esuberante. Il passo successivo era migliorare l’attrito, specialmente per l’uso che se ne faceva che erano in prevalenza gare d’accelerazione, con il tempo si è visto la ruota posteriore aumentare sempre più in larghezza fino ad arrivare a misure comprese tra i 250 e 300mm. Naturalmente tale distorsione portava al potenziamento di tutto il posteriore della moto, tali modelli assumono il nome di “Bad Ass”. Altri modelli venivano concepiti con assetti più stradali per un misto veloce, quindi dalle proporzioni da moto stradale, tali modelli vengono chiamati “Streetfighter” o “Nightfighter”

Ho voluto evidenziare in queste righe l’evoluzione delle cruisers, chiarire le origini di alcune delle denominazioni principali e soprattutto voglio invitare chi possiede una cruiser e che volesse cimentarsi nella personalizzazione di espandere il più possibile. Gli stili delle cruisers sono in continuo evoluzione. Le cruisers oltre a dare soddisfazioni quando si cavalcano, hanno il dono di regalare emozioni anche durante l’allestimento. Sentitevi liberi d’attingere dalla storia dei cruisers, ma soprattutto sentitevi liberi di infrangere gli stili ed andare oltre. Ricordatevi, qualunque sia la moto, quando siete in sella, siete in sella alla storia, storia della quale voi fate parte.

cristianow
09/01/2015, 17:48
Mi sembra davvero una ricostruzione molto accurata ed interessante. Riguardo al fatto che, come dici, "...Nelle varie discussioni si leggono spesso riferimenti a stili motociclistici con denominazioni ben specifiche che a volte vengono utilizzati o attribuiti seguendo la moda del momento e per lo più volte senza sapere quali sono le specifiche dello stile..." noto la stessa cosa riguardo le altre npstre "classiche", quelle di derivazione puramente british, come le nostre Bonnie, Thrux e Scrambler: molte persone parlano di cafe racer, rockers, ace cafè, 59 club, senza nemmeno conoscerne il significato, ma solo perchè "va di moda"...

maxroma66
09/01/2015, 19:25
Grande Drifter!

Dona
10/01/2015, 11:42
Cavolo!!! Davvero bravo! Hai fatto chiarezza! Io che mi sono appena avvicinato al mondo delle custom ho finalmente capito delle cose! Grazie

HAL9000
10/01/2015, 12:34
+1 :oook:

BikeAnto
11/01/2015, 13:12
Brava :oook:

Santigi
15/01/2015, 21:36
gran cultore, molto ben argomentato.

TIR
23/01/2015, 12:31
Bella spiega, ora ne so finalmente un po’ di più. Tra Bobber, chopper, bagger, tourer mi sono sempre districato male. Un po’ come fare le rotonde con l’America. :w00t:
Il mio spirito un po’ puntiglioso e preciso [sono un rompic(biiip)i nato, in pratica ] mi spinge a far notare che nella descrizione delle cruiser manca quella tipologia della quale non conosco (nonostante la pignoleria intrinseca) la corretta definizione. Io la chiamerei “road-train tourer” o “XL bagger” la bagger extra lunga o, forse meglio, “Bigger bagger”! Per chi vuole osare: Wipi Group (http://www.wipigroup.fr/)
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ivanik
23/01/2015, 14:20
scusa ma il "bob job" è una cosa sconcia...? :risate2::risate2:

TIR
23/01/2015, 20:30
Non si è allegata la foto del "bigger bagger", che per restare nelle robe a luce rossa (miiih quanto sono vecchio!) si potrebbe anche chiamare "modello John Holmes"! :w00t:
Riprova sarai più fortunato:
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